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Autore: ArcticBlast    24/04/2017    1 recensioni
Hermione torna ad Hogwarts per affrontare il suo settimo anno ma anche per affrontare i ricordi che non riesce a superare.
Severus torna ad Hogwarts perché infondo è sempre stata l'unica vera casa che ha avuto, e spera di essere lasciato in pace con i demoni del suo passato.
Le loro storie si intrecceranno, si mescoleranno, e alla fine cosa succederà?
'Oltre' è la mia prima ff a capitoli, spero di essere all'altezza degli altri e di rendere omaggio alla coppia Severus/Hermione. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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CAPITOLO 12

 

 

POV SEVERUS

 

“Severus, ti vedo distratto da quando è iniziata la riunione, tutto bene?” una voce mi riporta alla realtà.

 

No che non va tutto bene, Minerva.

Ho baciato una mia studentessa.

Ieri notte.

Sulla Torre di Astronomia.

Nel momento in cui ero più debole.

Direi che non va tutto bene.

 

“Si, certo, piuttosto abbiamo finito? Avrei da fare” sbuffai come al mio solito.

“Potete andare si, grazie per il vostro tempo” la preside sorrise serena e ci lasciò ai nostri impieghi.

 

Ogni professore tornò al proprio ufficio.

Avevo bisogno di riflettere, da solo, in pace.

Tutto era successo così in fretta.

 

Arrivai nelle mie stanze come un fulmine.

Ignorai ogni studente che incrociai per la strada.

Anche le mie serpi.

 

“Ragazzo mio, ti sei ripreso da ieri sera?”.

 

No, Albus, non è il momento.

 

“Non sono mica una ragazzina di sedici anni” sbuffai infastidito.

“Hai per caso visto la signorina Granger?”.

 

Panico.

Cosa?

Perchè mi chiede della Granger?

Severus sei stato una spia per la maggior parte della tua vita, non puoi fare trasparire le tue emozioni proprio adesso.

 

“Non sono mica il capocasa dei Grifondoro” risposi con tono piccato.

“Era un no?”.

“Ovvio che era un no”.

“Va bene, non ti agitare...volevo solo ricordarti delle lezioni che le devi dare” quel luccichio negli occhi non prometteva niente di buono.

“Lo farò”.

“Allora vai da lei e diglielo”.

“No, ora sono impegnato”.

“Più la manderai alla lunga e meno tempo avrai per prepararla” perchè era sempre così saggio?

“Ti ho detto che va bene, adesso puoi gentilmente lasciarmi lavorare?” dissi indicando una pila di compiti sulla scrivania.

“Ma certo, buon lavoro” l'uomo dipinto nel quadro si congedò.

 

Non sarà facile darle delle lezioni private dopo ieri sera.

Ho commesso un errore.

E come se non bastasse, ieri sera sono fuggito come un ladro.

Senza darle spiegazioni.

Non che ce ne fossero.

Avevo bisogno di essere felice almeno per un istante.

Avevo bisogno di lei.

 

Sto tradendo Lily.

Un amore durato un eternità non può svanire nel nulla.

Non può cancellarsi a causa di una ragazzina.

Una ragazzina non tanto più ragazzina.

Una giovane donna.

Una bellissima e brillante giovane donna.

Non posso cedere.

Non posso rovinarle il futuro.

Io sono ombra e lei è luce.

Pura ed accecante.

 

Esco dal mio ufficio.

Devo trovarla e dirle la verità.

Cioè che è stato soltanto un errore.

Che io sono un professore.

 

Dove potrei trovare Hermione Granger?

Nell'unico posto dove mi rintanavo anche io.

La biblioteca.

 

“Signorina Granger, dovrei parlarle un attimo in privato” dissi con il solito tono austero appena la individuai ad un tavolo.

 

Incerta alza lo sguardo su di me.

Le pupille dilatate.

Il respiro corto.

E' in ansia.

 

 

POV HERMIONE

 

Non sono riuscita a chiudere occhio stanotte.

Per niente.

Le immagini del bacio continuavano a ripetersi nella mia mente.

Il sapore delle sue labbra sulle mie.

La sensazioni delle sue mani sul mio viso.

Dio, non era stato soltanto un sogno.

 

“Herm, hai per caso fatto a pugni con il cuscino?” fulminai la rossa con lo sguardo.

“Non ho dormito molto”.

“Si vede, hai delle occhiaie...”.

“Vado a lezione, sono già in ritardo per Aritmanzia” presi la borsa con i libri e feci per uscire dal dormitorio femminile.

“Aspetta, non vieni a fare colazione?”.

“No, non ho molta fame” salutai la mia migliore amica.

 

In realtà non avevo il coraggio di vedere Piton.

Cavolo, avevo fatto un casino.

Però è stato lui a baciarmi.

Ma io non mi sono spostata.

Lo volevo.

Come lo voleva anche lui.

Severus Piton è così affascinante e pericoloso al tempo stesso.

Ammetto di non averlo mai guardato da questo punto di vista.

Avevo troppa paura di lui.

Con la guerra è cambiato tutto.

Sono cambiate le carte in tavola.

Il pipistrello dei sotterranei non è più tanto pipistrello.

Ed io non sono più la bambina dentona dei vecchi tempi.

Lui non è più un Mangiamorte.

Io non sono...

Si, sono ancora una sua alunna.

Ed è proprio questo il problema.

Ci siamo baciati.

Ho paura della sua reazione.

Sarà furioso.

Mi toglierà un sacco di punti.

Mi umilierà in qualche modo.

Anche se ad iniziare è stato lui.

E mi è piaciuto.

 

Vado in a pranzo con l'ansia di doverlo vedere.

Per tutte le lezioni ho cercato di non pensarci.

Con scarsi risultati.

I suoi occhi neri puntati nei miei.

Quella labbra insolitamente morbide.

Entrara in Sala Grande o scappare in Messico?

 

“Ehi, Herm!” mi volto e vedo Ginevra corrermi incontro.

“Ciao Gin” le sorrido.

“Come sono andate le lezioni?”.

“Bene, interessanti”.

“Non avevo dubbi” ride poggiandomi una mano sulla spalla.

“A te invece?”.

“Ho avuto una riunione speciale con la squadra per organizzarci con gli allenamenti ma per il resto una noia totale” sbuffò.

“A quando la prossima partita?” la rossa era diventata capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro.

“Tra due settimane contro le Serpi”.

“Li batterete, vedrai!” l'abbracciai.

“Voglio vedere Piton verde dall'invidia!” scoppiò a ridere la ragazza.

 

Ed io?

Io non voglio vederlo e basta.

 

Ci sedemmo al tavolo con gli altri ragazzi della nostra casa.

Notai che nessun professore era presente in Sala.

Soltanto Gazza e Madama Pomfrey erano rimasti a controllare la situazione.

 

“Come mai non ci sono i professori?” domandai distratta.

“Avevano una riunione da fare e perciò hanno pranzato prima” spiegò Neville.

 

Grazie Godric per avermi ascoltata!

Pranzai tranquillamente.

Senza il magone di dover incrociare quello sguardo tenebroso.

 

“Herm, noi andiamo fuori a rilassarci un po', vieni?” Ginny, Neville e Luna mi stavano fissando sorridenti.

“No, ragazzi, vado a studiare in biblioteca”.

“Sei sicura?”.

“Si, certo, andate pure...magari vi raggiungo dopo” salutai i miei amici.

 

La biblioteca era quel luogo in cui regnava il silenzio.

La pace.

Avevo bisogno di riflettere.

Quale posto migliore?

Seduta al mio solito tavolo.

Quello un po' più spostato dagli altri.

Un po' più appartato.

 

“Signorina Granger, dovrei parlarle un attimo in privato”.

 

Quel voce profonda.

Quel tono austero.

L'avrei riconosciuto ovunque.

Incerta alzai lo sguardo su di lui.

Le pupille dilatate.

Il respiro corto.

Sono ansia.

 

 

 

 

POV SEVERUS

 

In silenzio mi faccio seguire giù per le scale.

Dritta nel mio ufficio.

Nessuno avrebbe dovuto sentire quella conversazione.

 

“Prego, si sieda” le dico accomodandomi a mia volta dietro alla scrivania in legno.

“Cosa voleva dirmi, professore?” è agitata e non lo sa nascondere.

“Sai benissimo di cosa dobbiamo parlare Granger, di ieri sera”.

“Va bene...” si sta torturando le mani.

“E' stato un mio errore, non avrei dovuto permettermi di baciarti...Io sono un docente e tu una studentessa, nessuno deve sapere dell'accaduto di ieri, intesi?” stavo indossando la miglior maschera impassibile che avevo.

 

Sono un ipocrita.

Sono anche un debole.

Io volevo baciarla.

E l'ho fatto.

Adesso sono qui a rinnegare tutto.

 

“Come ha detto lei ieri sera, rimarrà sulla Torre...” è incerta mentre pronuncia la sua risposta, non ci crede.

“Non fare quella faccia” cavolo, mi era uscito male...meglio, devo tornare nel mio ruolo.

“E' che...per una volta mi è sembrato umano” sussurra guardandosi le mani appoggiate alle ginocchia.

“Dimenticalo”.

“Perchè?”.

“Perchè è sbagliato, perchè io non sono così” affermo perdendo la calma.

“Lei è un essere umano proprio come me, e mi rifiuto di fingere che lei non lo sia!” alzò la voce sicura.

“Io ho smesso di essere un essere umano...come te, molto tempo fa” ribattei piccato.

“Non è vero e l'ha dimostrato ieri notte”.

“Ieri notte sono stato un debole!” urlai fuori di me.

“E' questo che sono io ai suoi occhi, una debole...no, io sono molto più forte di lei perchè ho il coraggio di ammettere i miei sentimenti!” era scattata in avanti per gridarmi il suo dissenso, ma quando si rese conto di ciò che aveva detto diventò rossa in viso e sfuggì il mio sguardo.

“Sentimenti?” davvero?

“Non era quello che intendevo...volevo dire che io ho il coraggio di non nascondermi dietro al mio passato! Io non ho smesso di vivere come un essere umano” era in piedi, fiera delle sue parole.

 

La perfetta Grifondoro.

La principessa dei Grifoni.

Bella.

Intelligente.

Coraggiosa.

Fiera.

 

Sto perdendo la testa per Hermione Granger.

 

 

 

POV HERMIONE

 

“E' questo che sono io ai suoi occhi, una debole...no, io sono molto più forte di lei perchè ho il coraggio di ammettere i miei sentimenti!” ero scattata in avanti per gridargli tutto il mio dissenso, ma quando mi resi conto di ciò che avevo realmente detto diventai rossa in viso e sfuggì il suo sguardo.

“Sentimenti?” era sorpreso?

“Non era quello che intendevo...volevo dire che io ho il coraggio di non nascondermi dietro al mio passato! Io non ho smesso di vivere come un essere umano” ero in piedi, fiera delle mie parole.

“Vattene, non sai quello che stai dicendo! Non mi conosci, non sei una mia amica o altro quindi smettila subito!” era arrabbiato.

“E chi sono i suoi amici? Lei non ha amici...lei ha volutamente scelto di rimanere solo ed è la cosa più triste della sua vita” una lacrima scivolò sulla mia guancia destra.

“Granger esci immediatamente dal mio ufficio” non lo urlò, ma il suo tono non ammetteva repliche.

 

Distrutta me ne andai.

Quell'uomo si stava uccidendo da solo.

Aveva scelto di smettere di vivere.

Non può continuare a darsi tutte le colpe.

E' così triste.

Se solo si lasciasse aiutare...

 

Con le braccia strette ai fianchi e le guance rigate dalle lacrime mi nascosi in un aula vuota.

Non potevo tornare alla mia torre in questo stato.

Non riuscirei a sopportare le mille domande di Ginevra.

E sinceramente non saprei che dirle.

 

'Ehy, Ginny sai ieri sera ho baciato Piton e poco fa gli ho urlato contro, ma per il resto tutto okay'.

 

No.

Decisamente no.

Nessuno doveva sapere del bacio o della discussione.

Cavolo, ho esagerato.

Non avrei dovuto urlargli contro in quel modo.

Chi sono io per giudicare?

La studentessa che lui ha baciato.

L'unica a cui si sia dimostrato vulnerabile.

Perchè io?

Tra tutte le persone del castello, dell'Ordine...

Cos'ho io che gli altri non hanno?

E' così strano che proprio Severus Piton venga a baciarmi.

Io, la So-tutto-io.

La verità è che siamo molto più simili di quanto ci piaccia ammettere.

E non voglio vederlo buttare via la sua vita.

Io non credo nelle cause perse.

Io credo all'oltre.

Oltre gli sbagli.

Oltre il sangue.

Oltre il male.

Oltre tutto.

 

Sto perdendo la testa per Severus Piton.




ANGOLO AUTRICE:
​Ecco qui il nuovo capitolo, vi prego non uccidentemi! E' che se fosse stato tutto rose e fiori sarebbe troppo noioso...spero abbiate voglia di lasciare una recensione, anche per insultarmi ahah Alla prossima!
   
 
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