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Autore: nerdzombie    23/12/2019    2 recensioni
Lyra ha sedici anni ed è la capo cabina della casa di Ecate, dea della magia e delle illusioni. Al Campo Mezzosangue tutti i suoi familiari sono visti come porta guai a causa della reputazione del loro genitore divino.
Dopo la richiesta di Percy Jackson di riconoscere le divinità minori, il numero di fratelli e sorelle che Lyra gestisce è aumentato vertiginosamente e un'importante caccia alla bandiera con conseguenze epiche si avvicina, l'obbietivo principale è vincerla per poter imbarcarsi in una grande impresa e ridare prestigio alla propria stirpe.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Hai messo te in ballo degli inganni Lyra, io seguo solo il flusso”

L’ultima frase di Dylan mi ronza in testa procurandomi dolore alle tempie, l’imbarazzo di essere scoperta a tramare alle spalle della mia squadra è minuscolo accanto allo stupore che mi ha procurato l’atteggiamento del figlio di Atena, chi sono io per mettere a repentaglio le sorti di quattro cabine? ingannare Ben è l’ultima delle cose che voglio fare in questo momento, ma lui farebbe lo stesso per me? Indubbiamente no, avvantaggerebbe subito la sua squadra, ma io non sono lui ed ero ampiamente salda alla mia integrità prima che Valery e la sua combriccola si mettesse a organizzare a tavolino strategie davanti all’intero Campo creandomi pressione e ansia per ottenere la vittoria. Mai mi sarei aspettata di vedere questo lato calcolatore del figlio di Atena, lo conosco dal mio primo giorno al Campo Mezzosangue, il ricordo di quel bambino dai capelli biondo cenere che mi aiuta con la spada non coincide con gli sguardi da stratega che mi ha lanciato pochi minuti fa. Sento qualcuno toccarmi la spalla e interrompere i miei pensieri:” Sei stupita quanto me immagino” dice mio fratello Noah con voce roca, il suo sguardo è visibilmente preoccupato.

“ Ne parleremo in cabina” concludo la conversazione sul nascere avvicinandomi al resto della Squadra che nel frattempo si è  messa a sedere in cerchio attorno al fuoco improvvisato.

Mi metto vicino a Wil Solace mentre ridacchia allegro con un figlio di Hebe dai capelli oro che riflettendo le fiamme rosse del falò lo fanno assomigliare a una creatura del bosco.

“Va tutto bene Ly?” Mi domanda il mio amico accorgendosi della mia espressione frastornata mentre mi siedo accanto a lui.

“Benissimo Wil, come sempre” mento sorridendo prendendomi una ciocca di capelli tra le dita provando a calmarmi, l’attenzione del biondo è catturata in pochi instanti  da Dylan che cammina in mezzo a noi con in mano un block notes. Gretha e Tremore si alzano raggiungendolo con in mano anche loro dei fogli su cui scrivere, lo sguardo divertito di Will si posa su di me: “Non dovresti fare anche te il Capocabina?” Ridacchia alzandosi e facendo innervosire ulteriormente il mio già precario stato d'animo

“Nessuno mi ha detto che eravamo a scuola” borbotto infastidita seguendolo con uno slancio per poi posizionarmi accanto al figlio di Atena che inizia a schiarirsi la voce.

“Nel campo tattico, la guerriglia non si manifesta con azioni di massa, neanche quando ambiente e circostanze particolari favoriscono il concentramento di numerose unità, ma è sempre una lotta episodica, che può aumentare di intensità e in estensione.” Dylan inizia a leggere  con voce statica dal suo taccuino catturando lo sguardo di tutti “ La cosa fondamentale è creare al nemico le più difficili condizioni di vita su un determinato territorio, costringendolo ad abbandonarlo o quanto meno a rinchiudersi in piccoli gruppi”

Un silenzio tombale cala su tutta l’Arena, guardo per terra cercando di allineare i pensieri tragicamente sparsi e  per riuscire a capire il suo discorso: “Una guerriglia non ha particolari strategie” sussurro:“ Tu vuoi batterli senza una strategia specifica?” domando confusa

“ Esattamente Lyra, noi tutti ci organizzeremo in piccoli gruppi armati con l’obbiettivo di prendere le bandiere” sentenzia il biondo orgoglioso.

“ E la nostra bandiera dove la posizioniamo?” Domanda Tremore affascinato.

“ Qua viene il bello, non la posizioniamo.” Alle parole del figlio di Atena un mormorio generale si diffonde tra i semidei che iniziano a tempestarlo di domande e dubbi sovrastando con le loro voci il rumore delle onde che viene dall’Oceano: “ Ascoltatemi, se non abbiamo una strategia le altre squadre non possono scoprirla e batterci, saranno presi alla sprovvista e verrano confusi dalle nostre azioni. Proveranno a cambiare la loro in corso d’opera ma sarà troppo tardi e verranno arginati da noi” aggiunge mettendo via definitivamente il taccuino in tasca.

“ Ok ma la bandiera?” domando non riuscendo a collegare i punti del suo strano monologo.

“ La terrà ciascun gruppo per un lasso di tempo da definire, al termine del tempo la si porterà da un altro gruppo in modo tale che resti sempre in movimento” risponde Dylan fissandomi dritto negli occhi. Immediatamente si accende una discussione che coinvolge ogni singolo componente della squadra, mi guardo intorno confusa vedendo gente gesticolare e cercare di spiegare alla persona più prossima a lui le sue ragioni. Cerco lo sguardo di mio fratello Noah tra la folla, lo trovo confuso agli argini che mi fissa con uno sguardo serio, vorrei che fosse accanto a me, saprebbe come far sentire la mia opinione e saprebbe calmarmi con una qualche battuta. Nel frattempo il figlio di Atena prova a zittire tutti sparando a zero risposte coincise a ogni semidio in piedi intorno a lui.

“ Lasciatemi spiegare, i gruppi non saranno fatti a caso, conterranno almeno due guaritori di Ecate e Apollo e altrettanti guerrieri. Non creeremo un Campo Base per il primo soccorso poiché  saranno sempre accanto a voi i guaritori in modo tale che vi possano rigenerare  al momento dove si svolge l’azione e evitare inutili perdite di tempo. Non tutti i gruppi avranno la possibilità di tenere la bandiera, questi dovranno o stare nei posti dove avverranno gli scambi oppure andare in cerca delle bandiere avversarie” dice Dylan urlando in modo tale che tutti lo sentano.

Una caccia alla bandiera senza strategia non l’avevo mai sentita e dubito che qualcuno sia stato così avventato da realizzarla, è un azzardo troppo rischioso per una squadra solida come la nostra, potrebbero crearsi problemi con la tattica della guerriglia e il rischio di rivolte e discussioni all’interno dei gruppetti stessi aumenterebbe a livelli esponenziali durante l’attività, per via di tensioni e litigi.

“ Ma si può non posizionare la bandiera e non metterla mai in un posto fisso?” Domanda una figlia di Hebe che riesce a farsi largo tra tutte le voci.

“ Chirone non ha mai specificato niente al riguardo e non ci sono regole specifiche” dice Tremore mettendosi accanto al figlio di Atena che lo guarda sorridendo.

“ Tu sei d’accordo con lui?!” Esclama Gretha con un’espressione stupita che stona con il suo viso da bambina, mi avvicino a lei appoggiandole una mano sulla spalla per calmarla, conosco bene il suo rapporto che va ben oltre l’amicizia con il figlio di Tyche, posso immaginare il suo stupore.

“ Tu hai una strategia migliore? Io no, se ci pensate bene non è così da pazzi. Semplicemente non dovremmo seguire uno schema fisso se non per scambiarci la bandiera” cerca di spiegare Tremore gesticolando. “ Non è una follia, è solo rischioso” aggiunge con un sorriso enigmatico fissando la sua partner.

“ Hanno ragione, non è impossibile la vittoria con questa tattica” Will Solace si aggiunge alla conversazione schierandosi dalla parte di Dylan, lo guardo cercando delle spiegazioni ma il suo sguardo è dritto verso il loro capo gruppo che aspetta solo una mia frase.

“ Lyra cosa suggerisci di fare?”  sussurra Gretha voltando le spalle al trio davanti a noi, sento le guance farsi calde per via della pressione, i verdi occhi della mia amica mi guardano aspettandosi una risposta pronta, perspicace e che possa sistemare tutta questa faccenda: “ La squadra si  spaccherà  in due se non fai qualcosa” incalza aumentando solo il ronzio che sento fin dentro il cranio e non la mia capacità decisionale. La testa mi pulsa e sento la magia dentro di me iniziare a surriscaldarsi per via dell’agitazione, guardo le mie scarpe da ginnastica luride mentre cerco di elaborare un comportamento sensato. Le passo accanto avanzando verso Dylan, lo prendo per un braccio strattonandolo e allontanandoci da tutti.

“ Dammi due giorni, domani inizio a lavorarmi Ben per ricavare un po’ di informazioni e poi creiamo la nostra strategia. Non possiamo andare allo sbaraglio così, dammi solo un po’ di giorni.” Gli dico con voce roca avvicinandomi a lui annullando quasi completamente  la distanza che ci separa. Un sorriso vittorioso si fa largo sul suo viso che alza con aria di sfida sfiorandomi il naso.

“ Hai poco tempo Lyra, la caccia è fra meno di otto giorni” sussurra per non farsi sentire da nessuno, involontariamente una smorfia disgustata si fa largo sul mio volto, ha ottenuto ciò che voleva, mi ha messo alle strette toccando ciò che più voglio ottenere, l’impresa di Chirone. Mi giro e con uno scatto faccio rapida i gradini dell’arena andando verso la spiaggia.

Il Dylan che conosco non avrebbe mai approvato il mio piano di ingannare persone e non avrebbe mai calcato su un mio punto debole mettendomi spalle al muro per ottenere ciò che vuole, facendo per di più leva sull’appoggio di persone non a conoscenza dei sotterfugi che ci sono dietro tutto ciò. Arrivare a compromettere ciò che desidero me lo aspetterei da chiunque tranne che dal mio amico che mi è sempre rimasto accanto in questi anni fra insuccessi e vittorie.

Prima di rendermene conto sono già seduta in mezzo alla sabbia fredda al buio, non mi sforzo nemmeno di accedere una luce con la magia, non ne avrei le forze mentali. Ingannare Ben è l’unico modo per far allineare tutto ciò che Dylan ha scombussolato per i suoi fini, questo è quanto. Non ho alternative se non voglio dividere in due la mia squadra, distruggere il lavoro di tutti e precludermi l’unica possibilità di spiccare tra la massa di semidei che popola il Nord America, è da anni che nessuno mette più piede fuori da questo campo per compiere un’impresa, gloria e onore sono sempre ciò che hanno ottenuto in passato gli eroi vincitori facendosi addirittura notare dai loro genitori divini. Mia madre sarebbe la prima dea minore ad avere un figlio coinvolto in una missione, non solo gli dei maggiori le porterebbero maggiore rispetto ma tutti al Campo Mezzosangue finalmente vedrebbero quanto vale la mia stirpe. Potrei riuscire a parlarle e addirittura a vederla se solo riuscissi a far quadrare l’intera faccenda.

Sento dei passi avvicinarsi a me mentre fisso le onde nere infrangersi contro la riva: “ Che hai intenzione di fare Lyra?” La voce di Noah trapela preoccupazione mentre mi porge nell’oscurità la sua mano per alzarmi.

“Vincere su tutti.”

   
 
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