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Autore: konomu    07/08/2009    1 recensioni
QUESTA è LA MIA PRIMA FANFICTION, RAGAZZI...spero che vi piaccia. la prima fanfiction delle avventure della sorellina di Jin Kazama. Commemtate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce del sole si infiltrava dolce tra le ciglia.
Le onde del mare ci cullavano in quel posto deserto, come se fossimo due bambini abbandonati. O meglio, lo eravamo. Ma eravamo insieme e niente avrebbe potuto dividerci.
Il mio risveglio, abbracciata a quel ragazzo bruno con gli occhi socchiusi, appoggiata ad una sporgenza della grotta degli occhi di luna.
Hyou mi guardò, poi abbozzò un sorriso.
Gli risposi, ma un senso di malinconia mi rubò il suo sguardo.
Ilo ragazzo si immerse in acqua.
- Konomu, torniamo a casa. Siamo già stati fuori troppo -
Mi prese la mano e insieme tornammo dolcemente a riva.
Mi rimisi addosso maglietta e pantaloncino e montai sul Kawasaki con lui.
Eppure, sentivo che c'era qualcosa di strano.
Mi appoggia alla sua spalla, e chiusi gli occhi finchè non arrivai a Tokio.
Nella Mishima Zaibatsu l'atmosfera era calma e tranquilla, ma tutti si stavano allenando. Da lì a poco si sarebbe fatto il secondo incontro, e nessuno voleva perdere, soprattutto gli sconfitti.
Ren e Jin si allenavano nel cortile sotto la finestra della nostra camera, e sembravano tranquilli e sicuri.
Lo si poteva capire anche dallo stile di combattimento, erano tutti e due resistenti, veloci e forti al punto giusto. Jin stava più sull'attacco, ma Ren aveva un ottima difesa.
- Ehi, Hyou, non ti va di allenarti?- chiese Ren appena ci videro.
Il ragazzo annuì e si avviò verso i suoi amici.
Jin mi corse incontro.
Quando mi fu vicino, abbassò lo sguardo, e, senza dire una parola, mi diede un foglio di carta. Una lettera, per meglio dire. Era slito scambiarci lettere.
Salii in camera e mi gettai sul letto.
Hyou mi aveva messo un pò di tristezza. Cos'aveva? Tutto d'un tratto era diventato... malinconico, sì.
Ma avevo altro di cui occuparmi.
Aprii velocemente la lettera e la lessi più velocemente che mai.


" Ciao, sorellina.
So che magari quello che ti scrivo sarebbe più bello da dire a voce, ma non ce la faccio, davvero.
Hai ragione.
Ti ho nascosto troppe cose per troppo tempo.
Punto uno: sono stato a capo della Mishima. Puoi ben capire che non ho fatto cose giuste. Anzi, le ho fatte tutte sbagliate. Ma su questo tema approfondiamo un'altra volta.
Punto due: Jun Kazama. E' un nome che non conosci, ma appartenuto alla donna più mdolce del mondo. Jun Kazama è nostra madre. Ti ha affidato a me su per giù quindici anni fa, quando eri ancora in fasce. Probabilmente fece un grande errore. Beh, è sata uccisa, o almeno così dicono. Da Ogre, il dio della lotta. Ho provato a combattere, ma non ci sono riuscito. Così, questo è quello che sono, O meglio, che siamo. ti ho fatto entrare in un mondo che tu non dovresti nemmeno immaginare.
Perdonami, Konomu.
  
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