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Autore: Monster_    25/09/2009    4 recensioni
"La ragazza, era rimasta ferma, a capo chino. Non aveva mantenuto la promessa, come sempre, sarebbe partito prima del giorno prestabilito." EdxWinry
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Perchè?" La vocina flebile, risuonò per il grande parco ora deserto.

Le lacrime si fermarono, finalmente. Dopo minuti di pianto ininterrotto, cessarono.
Le gote leggermente rosee, le pizzicavano.
"Perchè è la cosa migliore da fare." La solita risposta, alla solita domanda.
Un sorriso triste le si dipinse in volto.
"Per chi sarebbe giusto, Edward?" Rare volte usava chiamarlo con il suo nome completo. I casi potevano essere due: la rabbia, o la delusione.
Il biondino si decise a continuare il discorso. "Per tutti. Ma non peggiorare di più la situazione Win..."
-Rimane di spalle, il codardo. -pensò la bambina, imbronciata.
Non si voltava per guardarla negli occhi.
Dalla sua postazione, la piccola Winry, vedeva solamente le spalle dell'amico d’infanzia scosse da piccoli fremiti. Non capiva se per colpa del freddo o stesse piangendo.

No. Non era possibile, il grande Edward Elric non piange mai.


La piccola biondina si fece avanti. "Va bene Ed. Come vuoi tu." Lo lasciò vincere, come sempre, infondo erano solo bambini.

Per una piccola sgridata Edward non sarebbe di certo morto. Anche se la zia Trisha, pensò la bambina, a volte faceva davvero paura.
Scosse un poco la testolina bionda, facendo ricadere i capelli a ricoprire la spalla destra.
Un fruscio. Ed, finalmente si era girato verso di lei.
Il bambino stringeva i pugni e i denti. Aveva paura di mettere anche un sol piede a casa.
A cosa sarebbe andato incontro? La rabbia gli ofuscò la vista per un secondo. Tutta colpa di Al.
Lui lo aveva avvertito di non giocare con le pozzanghere, il fratellino non lo aveva ascoltato.
Morale della storia era tornato a casa piangente, completamente fradicio, dando la colpa a Ed. Sospirò.
Il suo sguardo dorato si posò sulla bambina al suo fianco.
Tra le ciglia erano ancora intrappolate alcune lacrime. Il visino era leggermente imbronciato e si contorceva le manine.

Sorrise. Winry, si era subito opposta, appena saputo che Edward si sarebbe preso la colpa. Ma alla fine, lui l'aveva avuta vinta.

Timidamente allungò la mano verso quella della bambina, per ricevere un pò di coraggio.
La biondina sorrise, mentre stringeva tra la sua quella di Ed.
Piano, piano i due si incamminarono verso casa. Edward ora, era pronto per affrontare la mamma.
Ergo: Chiedere scusa in ginocchio. Ma non l'avrebbe mai ammesso con Win accanto.
Il calore e il coraggio che gli infondeva quella piccola mano tra la sua era immenso. Non riusciva a capire nemmeno lui da dove arrivava.
Sorrise, involontariamente, e sereno, guardando la bambina al suo fianco e sentendosi in pace con se stesso.
Certe volte, si chiedeva se la sua amica di infanzia fosse un angelo,
perchè, si ripeteva Ed, la faccia ce l’aveva…


____________________________



"Che strazio..." Il maggiore degli Elric sospirò pesantemente, mentre, con la mano libera cercava a tastoni il bullone.

Sbuffò, accovacciandosi per terra. "Ci rinuncio!" Urlò di rimando.
Una testolina bionda spuntò fuori. "Allora, l'hai trovato?" Chiese, con aria minacciosa.
Il sedicenne scattò a sedere. "No W-Win." Rispose, rigido come un mattone.
La ragazza lo fulminò. "Edwad Elric, se per sta sera non trovi il bullone che mi serve per rimontarti il braccio, puoi tornare a Central anche senza arto destro!" Chiarì, facendo mostra di ben due chiavi inglesi in mano.
Il ragazzo cominciò a sudare freddo. "O-Ok." Rispose.
Lei di rimando annuì, tornando poi alla ricerca del 'bullone scomparso'.
Edward si rilassò visibilmente. E pensare che da piccolo definiva quella strega un angelo...
Aveva seriamente qualche problema. Ok, era vero, Win c'era sempre stata per loro, anche se non con dei modi proprio 'aggraziati'.
Ma era li. Li aspettava e pregava per loro. Anche se, lui compreso, non la trattava molto bene, con quel suo carattere burbero che si ritrovava.
Quando erano bambini era tutto più semplice...

“Fratellone! Trovato il bullone?” Chiese, la voce metallica di Al, appena entrato dal giardino.
Edward sbuffò sonoramente, accasciandosi sul divano. “No. Nessuna traccia. Winry mi ha minacciato di lasciarmi senza braccio, se non trovo il bullone. Non capisco perché non possa mettermene uno di ricambio.” Si lamentò.
“Perché Win è fatta così. Se non è tutto in ordine, va fuori di testa. Se parliamo di auto-mail poi...” Finì sghignazzando Alphonse.
Edward lo imitò subito, pensando al caratteraccio cinico che possedeva la sua meccanica.
“Hey. Deduco che il bullone è stato ritrovato, visto che parlate tanto.” La persona dei pensieri di Ed e Al, si materializzò dinnanzi a loro.
Edward rise nervoso. “N-No Win, niente bullone.”
La ragazza lo fulminò con uno sguardo infuriato, poi, mentre alzava la sua fidata chiave inglese, per farle fare una visita alla fronte di Ed, vide un qualcosa luccicare sotto il piede dell’alchimista. “Ed, alza il piede destro.” Ordinò risoluta.
Edward la guardò confuso. “Prego?” Chiese.
La ragazza, abbassò l’arnese, poggiando una mano sulla spalla sinistra del ragazzo e tirandolo indietro.
Ora il bullone era allo scoperto. “Eccoti, brutto infame!” Commentò il ragazzo, fissando il pezzo mancante del suo braccio.
La meccanica lo raccolse sbuffando. “E vi reputate ‘bravi’ alchimisti? Non riuscite nemmeno a trovare un bullone, per giunta, sotto il piede.” Stuzzicò Win.
Edward, si voltò, era abbastanza stanco, non aveva assolutamente voglia di litigare.
“Vado a riposare.” Affermò. “Domani mattina partiamo per Central, se non ti pesa, avrei fretta di riavere il mio braccio.” Disse scherzando, per poi salire le scale, senza voltarsi.
Al salutò Winry, raggiungendolo.
La ragazza, era rimasta ferma, a capo chino. Non aveva mantenuto la promessa, come sempre, sarebbe partito prima del giorno prestabilito. Una settimana da passare con lei e Pinako? Ma che scherziamo!
Sospirò, sapeva che era la cosa giusta. Doveva mantenere almeno una promessa, Al lo meritava. Doveva riavere al più presto il suo corpo, in fondo, lei era semplicemente la meccanica.
Piano, si diresse al bancone da lavoro e prese gli attrezzi.









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Storia assolutamente senza pretese. Soltanto, che mi ero proprio stancata di vedere solo yaoi, non che ne sono contro certo, ma io sono una EdxWinry per la vita, quindi...
Questa storia è interamente dedicata alla mia amica Astrid. Che conosco da poco, ma ha già un posto grandissimo nel mio cuore.
Bhe spero che il primo capitolo vi abbia incuriosito.
Vi ringrazio in anticipo, Un grazie moltp grande va anche a chi ha commentato la mia shot.
Grazie di cuore!
Un bacio a tutti ^^
  
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