Capitolo 4:Se devo proprio…
-non è possibile, fra tutti gli attori che ci sono,
proprio lui mi doveva capitare!-
-Sofy, non
abbatterti:è solo questione di qualche ora, niente di più-
-Mi odia!-
-Andiamo,
non esagerare troppo!-
-Io non
esagero:l’ha detto lui-
-Sei
proprio messa male- dichiarò Esther, e tornò sul suo piatto di patatine fritte.
-Grazie
tante, lo sapevo anche io che non sono messa bene-
-Su,
Sofy…non è poi così male!- balbettò Crhistine.
-Lo è…oh,
insomma, sto qui a rompere le catole a dodici ragazze perché sono in coppia con
una persona che non vorrei vedere perché so che mi odia e che io ho fatto con
lui un’emerita figura del cavolo. Cavolo!-e se ne andò, lasciando la sua cena a
metà…
-Se non ha
fame…-
Quando
Romy arrivò in camera, Sofia era già in pigiama, distesa sul letto a leggere.
-Cosa
leggi?-
-oh,
niente…sto rileggendo per la trecentesima volta “Canone inverso”-
-E’ in
italiano?-
-Già!parlo
l’inglese, ma di solito preferisco leggere in italiano-
-è
difficile come lingua?- chiese Romy. Sofia alzò gli occhi da libro.
-Dipende
come la prendi…comunque abbiamo una grammatica piuttosto complicata!ma neanche
voi olandesi ci andate piano con la lingua…so che da voi le parole si
pronunciano molto diversamente da come si scrivono!-
-Anche gli
olandesi hanno delle difficoltà-
-EH be’-
- su, coraggio…è solo questione di aver
un poco di forza di volontà…-
-Già, la
forza di volontà-
Poi chiuse
il libro, lo appoggiò sul comodino e si fece una bella chiaccherata amichevole
con la compagna. Il che la distrasse un poco dalle sue preoccupazioni.
-Sofy?Sofy
sveglia!!!-
-AAAAH!oh,
sei tu!!-si rassicurò Sofia, spaventata dal risveglio improvviso.
-No, chi
credevi che fossi?Garrett?-
-A
quest’ora sarei già morta…-
-sarà bene
per te allora che non si infiltri nella nostra camera. Andiamo, o faremo tardi
a colazione!-
La prima
vera giornata fu tranquilla:avevano la mattinata divisa fra Recitazione e Costumi.
Si scoprì che Costumi era più divertente di quanto non avesse dato a vedere il
g: provare i vestiti, abbinare accessori e trucco, far fare le sfilate ai
manichini.
Quel
giorno ognuna doveva riceare un look al proprio manichino con alcune cose messe
a disposizione della professoressa Lehman, e il risultato fu pressochè
esilarante, perciò invece di fare a gara al manichino più bello, si divertirono
a votare il più comico e osceno del gruppo. Vinse Liynne, perché il suo
manichino, alto quasi il doppio di lei, sembrava proprio uscito da un film
Horror.
La
professoressa Perkins fu invece più noiosa, anche se estremamente interessante.
Videro filmati sull’origine dei film, qualche spezzone di film muti e in bianco
e nero (-come facevano a pensare che i film a colori e con le parole fossero
inutili?- fu la bisbigliata domanda di Carmen alla fine dei filmati).
Dopo
pranzo, alle due, Sofia aveva il suo appuntamento, di fronte all’hotel, con il
fatidico signor G., come Esther, Romy e Crhistine, ormai sue inseparabili
amiche, avevano rinominato Garrett.
-Buona
fortuna!-
-Grazie, e
penso che ce ne vorrà una marea!-
Garrett si
tovava appoggiato al muro, con i suoi occhiali da sole che già aveva
conosciuto; i capelli un po’ spettinati e una camicia arrotolata nelle maniche.
“perché le
persone più belle sono sempre le più odiose…è tanto carino, ma non lo sopporto!”
pensò la ragazza, ferma davanti all’ingresso, momentaneamente incapace di
muoversi. “ce la posso fare, devo solo sforzarmi…forza di volontà, forza di
volontà!!”. Fece un respiro profondo e poi mosse il primo passo verso la
tortura.
-Ehm,
ehm…- Sofia fece finta di tossire per attirare l’attenzione.
-Ah,
eccoti qui!dove andiamo?-
-Non lo
so!-
-Se non lo
sai te!-
-Sono a
new york da quattro giorni ciccio, se non meno, pretendi forse che conosca
tutta la città?-
-Scusa
sapientona!-
-Non
scusarti, tanto non saresti capace di formulare risposte diverse!-
“cominciamo
bene!...”
Passarono
il primo pomeriggio rispondendo a monosillabi o poco più. Sofia si azzardò a
fare ben poche domante e i due passeggiarono quasi come se fossero due perfetti
sconosciuti. Venne solo a sapere che Garrett aveva preso lezioni private e che
si era diplomato a Los Angeles, per poi fare provini e audizioni qua e là.
Mentre passeggiavano Sofia si prese dei biscotti per bloccare la fame, ma non
riuscì a metterne in bocca neanche uno, perché vide il compagno farsi fuori un
mega panino con prosciutto cotto, maionese, formaggio e nutella.
-Come fai
a mangiare quella roba??-
-E’
proprio buona, assaggia-
-no
grazie, o vomito sul momento-
-Non
sarebbe male-
-Vai a
quel paese!!!-
-Ricambiato…-
Si arrivò
coì al venerdì. Il corso di Effetti Speciali era il preferito di Sofia: poter
costruire effetti strani, aggiungere fondali assurdi alla scena, far spuntare
un palco di corna a qualcuna o far maneggiare una spada a un’altra che invece
impugnava solo una stecca da sessanta centimetri.
Quella
sera Mailu fece una proposta:
-Sentite,
è quasi passata una settimana dall’inizio dei corsi, e pensavo di festeggiare
con una festa qui, all’hotel, con i rispettivi attori…è una buona idea?-
Ci fu un
mormorio di consenso generale.
-Allora,
che ne dite di domani sera alle nove qui nella Hall??ai preparativi ci pensiamo
io e Chan, ok?-
Altro
mormorio concorde.
-Allora è
andata!-
Sofia
pensò che tanto peggio di come stava andando fino ad ora non poteva andare, quindi
si rassegnò all’idea di portarsi dietro uno che l’avrebbe presa in giro per tutta
la serata.
Ringrazio afaneia per la recensione...ringrazierei chunque volesse lasciarmi due paroline due...Thanks...Smolly
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