Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: salf    27/10/2009    1 recensioni
dal primo cap: New Heaven era stato il suo sogno, da quell’estate e non vedeva l’ora di tornarci. Ora niente lo poteva allontanare da New Heaven: avrebbe aspettato il suo ritorno. Sono graditi i commenti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alice si stava guardando allo specchio, tra qualche ora si sarebbe sposata, i capelli erano in ordine. Era felice, Lionel la rendeva felice, era una felicità diversa rispetto a quella del giorno in cui stava per sposare Thomas: allora per lei era un salto nel buio ed era convinta che il loro amore sarebbe durato in eterno e che avrebbero avuto tantissimi figli, il destino è stato molto cattivo con loro, solo una figlia portata via da una malattia e un tradimento che ha portato il loro matrimonio a una situazione davvero strana che la rendeva infelice, ma ha fatto finta di nulla e negli ultimi anni insieme avevano raggiunto un equilibrio. Gli anni avevano trasformato il loro amore in un’amicizia tra due persone che avevano condiviso tutto. Lionel era arrivato quando ormai aveva deciso di dedicare la sua vita al nipote, si erano conosciuto tre anni prima in circostanze veramente orribili: l’immagine della sua ex miglior amica con Junior la inorridiva ancora.
“Nonna sei pronta? La macchina è arrivata per portarci alla cerimonia” Sam entrò nella stanza dove la donna si stava vestendo. “Nonna? Dove hai messo la mia dolce nonnina?” Disse guardandola facendole un sorriso malizioso.
“Sciocco, non adularmi. Non ho potuto fare di meglio.” alice si girò ancora una volta verso lo specchio, per la cerimonia aveva scelto un taillieur color pesca le sembrava assurdo mettere un classico vestito da sposa bianco i capelli era acconciati in un morbido chignon decorato con dei piccoli fiori d’arancio.  
“Invece hai solo fatto quello che dovevi fare: nonna sei una donna stupenda e Lionel ti merita, anche se in realtà da nipote dovrei fare il geloso ma non riesco.  Siete perfetti insieme”
“Grazie Sam sono felice che ti piaccia Lionel. Dopo  la cerimonia andremo due settimane alle Hawaii.”
“Se vuoi posso venire a dar da bere alle piante la sera prima di tornare a casa”
“Grazie Sam ma non è necessario verrà una persona al massimo se vuoi puoi venire a vedere se ha bisogno di qualcosa.”
“Ogni suo desiderio è un ordine per me milady”.
“Non essere sciocco” e si misero a ridere. “Ora andiamo prima che Lionel cambi idea sai convincerlo a sposarmi dopo 4 quattro matrimoni non è stato semplice”.

La cerimonia fu molto semplice e fu officiata dal sindaco di New Heaven: c’erano solo gli amici più intimi. Junior si era presentato senza Marta su richiesta del padre che si era ravvicinato da qualche mese al figlio, non lo aveva perdonato ma era un inizio.
Il ragazzo era veramente molto cambiato, Marta lo aveva cambiato e forse in bene.
“Auguri Alice spero che tu e mio padre siate felici. Marta ti manda i suoi saluti ha preferito non venire aveva paura di trovare Julie … sai non si parlano ancora almeno mio padre mi ha perdonato spero che un giorno capisca che ci siamo innamorati e …”
“Grazie Junior. Se devo essere sincera Marta non era gradita. Julie non è venuta, è impegnata con il lavoro.”
“Capisco, io… non ho avuto il tempo di parlarti dopo quel giorno”, Junior si guardava intorno cercando il coraggio di parlare
“Non devi dirmi niente caro”, Alice lo interuppe e lo abbracciò. “Grazie per essere venuto, ma ora scusami ma devo salutare anche gli altri” e lo lasciò vicino al buffet.
Alice e Lionel diedero inizio alle danze ballando un vecchio successo di Sinatra, e poi la donna ballò prima con il nipote e poi con il figliastro.
La giornata si concluse con tutti gli invitati che fuggivano da un temporale.

Nei giorni successivi il tempo cambiò: da temporale la pioggia era diventata tempesta e mancava poco per il diluvio. Sam era seduto davanti al camino a leggere un libro prima di andare a dormire, o meglio cercava di leggere in realtà pensava al matrimonio, forse doveva far sul serio con Darla, era un anno che parlavano di andare a convivere anche se lui non aveva smesso di pensare a lei. Ma prima di andare a scegliere la camera da letto insieme a Darla avrebbe provato a cercarla, sicuramente sua nonna aveva il suo numero sapeva che tra le due donne era nata una forte amicizia dopo il viaggio a Boston durante il quale Alice aveva conosciuto Lionel. Dopo il ritorno di sua nonna da Boston aveva provato a storcerle qualche notizia di Julie ma la donna era stata bravissima a non dire nulla, l’unica cosa che le era sfuggita era che Junior non stava più insieme a Julie e il fatto di averlo alla cerimonia da solo l’aveva riempito di gioia.
Tim si alzò e iniziò ad abbaiare alla porta, “Ehi vecchio mio cosa c’è” e guardò fuori dalla finestra, c’era una macchina parcheggiata davanti al patio con qualcuno alla guida che sembrava indeciso sul scendere o no.  Sam accese la luce del patio e la persona dentro la macchina si girò verso la casa, l’uomo non credeva ai suoi occhi era lei, aveva paura di uscire e poi rendersi conto che lei non era li che era un‘ illusione, ma poi lei scese dalla macchina, la vide chiudere la portiera della macchina e dirigersi verso la casa di corsa.
Sam si  diresse verso la porta e l’aprì e rimase sulla soglia ad aspettarla, lei fece i gradini e si fermò. “Ciao Sam”.
“Ciao Julie”, si era tagliata i capelli e li aveva scuriti era anche dimagrita, e molto, portava un paio di jeans e un maglione a collo alto blu scuro e un impermeabile giallo di quelli che si usa in barca, ma era troppo grande per lei e le arrivava quasi ai piedi.
“Devo parlarti lo so che è tardi e domani lavori ma avevo bisogno di parlarti adesso e…” Julie aveva trovato un briciolo di coraggio, da tre anni voleva trovare dentro di sé la volontà di tornare ad amare e si era impegnata nel lavoro senza però provare nessun sentimento che potesse sostituire l‘amore.
“Entra preparo un the cosi ti scaldi un po’”, lei entrò i casa e lo seguì in cucina restarono in silenzio mentre Sam preparava il the, con le tazze fumanti si sedettero sulle poltrone davanti al fuoco e per un’altra mezz’ora non parlarono. Sam aveva paura che lei sentisse il suo cuore battere anche perché sembrava che da un momento all’altro gli dovesse uscire dal petto.
“Il thè è buonissimo grazie”, Julie interuppe il silenzio, “scusami se sono piombata a casa tua soprattutto perché l’ora non è”.
“Non vado a letto presto stavo leggendo” disse Sam, indicando il libro. “Posso chiederti una cosa?”
“Certo tutto quello che vuoi hai diritto di sapere visto il modo in cui sono andata via l’ultima volta che ci siamo visti”.
“Come sta il tuo bambino?se non sono indiscreto”.
“E’ morto”.
“Come l’hai chiamato?”
“Samuel, l’ho chiamato come te è stata tua nonna a suggerirlo se non fosse stato per lei credo che non avrei superato la sua morte; è una donna eccezionale”.
“Mi dispiace  per Samuel e per mia nonna sono d’accordo con te”.
“Sapevamo che era un rischio, comunque è morto tra le mie braccia dopo l’intervento, sono stata molto male ma adesso va meglio”. Julie abbassò la testa e si asciugò gli occhi e restarono di nuovo in silenzio. “Forse è meglio che vada sono stata una stupida a venire”.
“Non devi andare via, puoi dormire qui posso prepararti il divano certo non è comodo come un letto in motel ma”.
“Grazie ma sono a casa di tua nonna e sono venuta qui d’impulso e ho lasciato tutto aperto”.
Ecco spiegato l’impermeabile enorme, era di Lionel ma cosa l’aveva spinta a venire di corsa da lui, voleva chiederle ma aveva paura della risposta.  “Julie non siamo a Boston anche se non è chiuso non entrerà nessuno e poi mia nonna non ha molti gioielli da essere un bersaglio per i ladri”.
“A casa di tua nonna ci sono cose che valgono molto di più, stasera mi sono messa a guardare degli album di foto e ho visto questa”, e gli porse una foto: ritraeva loro due abbracciati sulla spiaggia, era l’ultimo giorno di vacanze della ragazza e quella sera avrebbero fatto l’amore per la prima e ultima volta. “Ho ripensato a quel giorno e al giorno in cui siamo andati insieme dal dottor Francis e alla notte che abbiamo passato insieme e di tutto quello che mi è successo, insomma vedere tua madre e tuo marito che si danno da fare sul divano di casa tua non ha aiutato la mia salute mentale”, Sam la guardò sbalordito.
“Junior e tua madre? Quando?”
“Tua nonna non ti ha raccontato nulla? Sicuramente no, e la ringrazio forse è meglio così, quel giorno se non l’avessi avuta vicino a me credo che non sarei qui a parlarti”.
Di nuovo silenzio
“Tutto quello che ti ho detto è vero”, questa volta era stato Sam a parlare. “Non ti ho mai dimenticato e quella notte ti ho fatto una promessa”, disse indicando la foto ancora in mano a Julie
“Sam voglio dirti una cosa, dopo la notte che abbiamo passato insieme io non mi sentivo in colpa, ero felice e mi dispiaceva che Junior non fosse come te. In poche parole avevo capito che provavo qualcosa per te ma poi la morte del mio bambino mi ha convinto che non sarei mai stata in grado di amare qualcuno di nuovo
Poi questa sera quando ho visto la foto ho mi sono ricordata che quella mattina tornando a casa volevo che Junior fosse come te”, Sam la guardò perplesso si alzò dal divano e si avvicinò alla finestra pioveva forte, “scusa non volevo dirti questo” sentì la mano di Julie sfiorare la sua spalla e si girò verso di lei “non sono stata molto chiara vero? volevo dirti che volevo te, ho capito che avrei voluto che fossi stato tu al mio fianco dall’inizio e volevo…” ma Julie non finì di parlare perché Sam la stava baciando.
“Tricky non dire altro perché finalmente posso mantenere la mia promessa: non ti lascerò andare mai più amore mio“..
Julie sorrise: “te la ricordi ancora dopo tutti questi anni e dopo il male che ti ho fatto?”
“Amore mio è stata l’unica cosa che mi ha fatto andare avanti la possibilità di poter mantenere la mia promessa ti avrei aspettato per sempre. Avevo anche deciso di cercarti, domani avevo gia deciso di andare da mia nonna e sbirciare nelle agende e ti giuro ti avrei trovato Julie”, mentre lui parlava gli baciava il viso, “e mi sarei preso cura di te sapevo che non stavi più con Junior quindi ero pronto a tutto per riconquistarti. Ti amo Julie”,  e la baciò finalmente era di nuovo tra le sue braccia.
La donna lo allontanò da se solo di qualche centimetro sul viso di Sam comparve una smorfia.
“Samuel Sthen prometto di non lasciarti mai più e voglio dei bambini, voglio che tu sia il padre dei miei figli!”.
Ti accontento subito la prese per mano e iniziò a fare i gradini che gli avrebbe portati alla loro camera da letto, a metà scala si Sam si fermò e le diede un bacio leggero sulle labbra. “C’è solo un piccolo problema: non ho ancora comprato un letto matrimoniale ho solo un materasso per terra e per giunta è singolo.”
Julie si mise a ridere poi si fece seria visto che Sam la guardava perplesso.
“Va bene” si girò e iniziò a scendere gli scalini si mise l’impermeabile e prese le chiavi della macchina.
“Dove … dove stai andando”.
“Da tua nonna”.
“Ma io avevo capito che avresti dormito qui … cosa ti ha fatto cambiare idea. Se è solo per il letto domani mattina andremo a comprare uno”.
Julie si girò verso di lui e disse “ma io dormirò qui solo che visto che a casa di tua nonna c’è un letto vuoto pensavo di recuperare il materasso, se vieni con me facciamo prima”.


Ecco l'ultimo capitolo, non mi soddisfa ma ci tenevo a concludere la storia; non è detto comunque che in futuro non decida di darle un'aggiustatina. Ringrazio ancora tutti quelli che hanno letto la mia storiella, in particolare Dolce Mony e piccolastellasenzacielo.
Un abbraccio a tutti
Stefy.

PS: ho scritto due One shot su Twilight se avete voglia andate a leggerle.


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: salf