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Autore: _ChibiCia_    27/06/2005    2 recensioni
Alzò lo sguardo… petali rosa… alberi di ciliegio nascondevano l’orizzonte… ma… stava nevicando..! Erano incantevoli… racchiudevano in piccoli movimenti dettati dal vento, l’enorme tristezza e malinconia che pesava su di lui… ma dietro quel dolce rosa… occhi rossi, bramosi, lo osservavano con insistenza… ringhi… che cos’erano…? Emersero dal buio… terrore… gridò… poi… una mano… calda… accogliente… ‘ Vieni via di qui ’ Doveva afferrarla… doveva… Questa è la mia prima fan fiction, mi raccomando, per me è importante che leggiate e commentate... é un ipotetico sesto libro... diverso ma simile... leggete!^^
Genere: Azione, Drammatico, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Harry Potter e L’Angelo della Morte

Salve a tutti gente!^^

Scusate il ritardo, ho avuto un po’ da fare… però anche voi siete stati cattivi! Ç___ç Recensite gente, recensite!!!!!

Leggere le vostre recensioni mi da la carica!!!!^________^

Avanti ragazzi! Cosa aspettate? Mi aspetto numerose recensioni!^^

Cmq, passando al capitolo, già dal titolo dovreste immaginarvi il bel casino! Eh, eh! Non ho da dirvi altro… Grazie cmq per aver letto i chap!^^

 

Harry Potter e L’Angelo della Morte

                                                    

Cap. 3: Incontri, scontri, saluti e silenzi!

Camminavano in fretta tra le banchine semi-affollate di King’s Cross, un pallido sole di fine estate si era fatto avanti tra un mare di nuvole nere;

 numerose persone coperte da diversi mantelli colorati, si spargevano dovunque, suscitando le occhiate sospettose dei babbani. I volti coperti, gli occhi bassi; Harry, Ron, Hermione e Ginny erano guidati attraverso la calca di persone da Moody, che non esitava a ricorrere a spintoni per farsi strada, Lupin, i signori Weasley, i gemelli, Tonks, Kingsley, Bill, Charley, e, per la felicità di Ron, Fleur Delacoure li circondavano; non erano i soli che li scortavano, appoggiati ai muri, intenti a leggere con scarsa attenzione qualche giornale babbano, ad allacciarsi le scarpe, seduti sulle panchine, i componenti dell’Ordine della Fenice erano per la maggior parte lì, sorvegliandoli a distanza, pronti ad intervenire, impugnando le bacchette, nascondendole sotto i lunghi abiti.

Harry alzò appena lo sguardo, nessuno sembrava averlo riconosciuto, con sguardi impegnati e spazientiti maghi e babbani si dirigevano in diverse direzioni, urtandosi a vicenda, alzando una mano in segno di scusa. Binario 8…9… erano arrivati.

“ Vado io per primo” il signor Weasley attraversò la barriera con disinvoltura non attirando minimamente l’attenzione degli uomini d’affari che, trasportando squadrate valigette nere di pelle, porgevano il loro interesse solo verso pesanti orologi d’oro che gli cingevano i polsi.

“ Bene, Bill, vai anche tu, e dopo tu, Charley” Bill e Charley ubbidirono alle direttive di Malocchio, che, nascosto dal mantello, scrutava con attenzione il volto di ogni singolo passante con l’occhio magico. Scomparvero attraverso il muro.

“ Molly, signorina Delacoure, Tonks…” disse ancora, invitando le donne con un lieve cenno della mano. Anche loro seguirono gli altri.

“ Ok, Harry, vai tu per primo” sorrise gentilmente Lupin “ Penseremo noi ai bagagli” aggiunse accennando ai bauli dei ragazzi e alle gabbie di Edvige e Leo, coperte. Harry acconsentì, cominciò a camminare, il passo sempre più veloce… era dentro, si scorgeva la luce che portava direttamente al binario 9 e tra quarti, a breve si sarebbe ritrovato tra la folla di studenti, tra i suoi amici, tra tutte quelle persone che cercavano solo lui…

 

******************************flash back******************************

La stessa mattina della partenza, all’alba.

 

Era disteso sul letto, gli occhi persi sul tendaggio del letto a baldacchino. Le parole di Silente e di Malocchio risuonavano ancora pesanti nelle sue orecchie… Demoni… Cacciatori di Taglie… armi magiche… e… lui… quello che lo stesso preside non aveva esitato a giudicare il miglior amico di Voldemort… l’unico in grado di fronteggiarlo e di vincerlo… quello che tutti chiamavano…Angelo della Morte…

Chi era in realtà? Perché Silente non aveva voluto parlarne davanti agli altri? Forse perché era sicuro che non poteva rappresentare neanche una minima possibilità di aiuto in quanto amico del loro nemico? Però… un’altro pensiero ora lo attanagliava…: e se questo mago, così potente… più dello stesso Voldemort decidesse di allearsi al primo….? Cosa sarebbe successo? Cosa sarebbe potuto accadere..?

Diversi brividi colsero Harry in quel momento. Neanche Hermione sapeva niente riguardo a questo personaggio ma aveva comunque giurato di averlo già sentito nominare… dove, non lo ricordava, ma Harry, Ron e Ginny erano pronti a scommettere che appena fossero arrivati a Hogwarts, pur di scoprire qualcosa a riguardo, la riccia si sarebbe messa a setacciare la biblioteca, libro per libro, scaffale per scaffale, reparto per reparto.

Voldemort era a livello di un demone di classe Delta… Hermione si era sbagliata…. Non era vero che i Demoni erano più potenti di lui… o meglio non tutti… il punto era che ancora dovevano riuscire a capire come aveva fatto quel mostro ad accrescere ancora i suoi poteri… come?

Quando verso le nove e mezza insieme a Ron, Hermione e Ginny, scese di sotto, Harry rimase sorpreso nell’incontrare il sorriso smagliante di Fleur Delacoure, che corse allegra incontro a tutti loro, baciandolo sulla guancia e salutando Ron nel medesimo modo, suscitando un rossore quasi inumano sul volto del ragazzo e una strana occhiataccia da parte di Hermione.

“ Fleur… che ci fai qui?” disse Harry, sorridendole, cercando di sviare così le risa soffocate che aveva suscitato in lui l’espressione dell’amico.

“ Bhè, mi sembra chiaro… entrerò nell’Ordine della Fenice insieme a Bill!” disse, con il suo solito accento francese, non si poteva comunque negare un grande miglioramento nel suo inglese.

“ Oh…” fece secca Hermione.

“ Già!” disse la ragazza scuotendo leggermente la testa in segno di assenso, facendo muovere la lunga e lucente chioma bionda.

“ Non sei un po’… giovane…” osservò con molta freddezza la riccia.

“ In questo periodo dovresti sapere anche tu, Hermion, che l’età è poco rilevante se naturalmente sei dotata…” rispose Fleur, gli occhi senza l’allegria di prima, ridotti in fessure, un sorriso malizioso e sarcastico.

“ Mi chiamo Hermione” Hermione era diventata rossa in viso, odiava quando la prendevano in giro e ancora di più quando la riprendevano sulle sue osservazioni di solito impeccabili.

“ Oh, scusa…” sorrise ancora la bionda.

“ Emh...forse è meglio se andiamo di là Fleur!” Bill intervenne a proposito, prese la ragazza per le spalle e la guidò verso la cucina.

“ Hermione… che ti prende?” Ron aveva la bocca aperta, guardava la ragazza con sguardo stralunato… sembrava una versione spaventata di Luna Lovegood.

“ Niente!” lo sguardo adirato, la faccia imbronciata, Hermione con uno scatto sorpassò Harry e si diresse verso il salone, lasciando il rosso con le sopracciglia aggrottate e la bocca spalancata.

 

****************************fine flash back********************************

 

Attraversò con decisione la barriera, la luce del sole lo costrinse a chiudere gli occhi, pochi passi e si ritrovò insieme a Bill, Charley, i signori Weasley, Fleur e Tonks. Poco dopo al suo fianco comparvero anche Hermione, Ginny, Ron, Fred e George, Lupin, Kingsley e Moody.

Si scoprirono tutti il volto, era inutile cercare di nascondersi a persone che a breve l’avrebbero comunque incontrato tra le mura di Hogwarts.

“ Harry! Ron! Hermione! Ciao, siete arrivati presto!” la voce di Neville, solitamente timida e spaventata, arrivò chiara e squillante all’orecchio di Harry; si voltarono.

“ Ciao Neville!” Harry lo salutò sorridente.

“ Ci si rivede Neville!” salutò il rosso.

“ Ciao!” dissero contemporaneamente le ragazze e presto seguirono tutti gli altri.

“ Salve a tutti!” fece di nuovo il ragazzo, arrossendo lievemente quando Ginny incontrò il suo sguardo. Le avventure dell’estate precedente avevano fatto in modo che il carattere di Neville mutasse leggermente, aveva acquistato maggior sicurezza in se stesso.

Avevano rincontrato già Neville, era venuto con sua nonna e suo zio, un uomo dall’aria boriosa, a Grimmauld Place, in occasione di un grande ritrovo dei componenti dell’Ordine. E non solo lui, ma anche Luna, Lee Jordan, Seamus, Dean, Oliver Baston, Angelina Johnson, Alicia Spinnet, Katie Bell, e diversi altri, insomma, almeno su di loro Harry poteva contare, anche se la maggior parte aveva abbandonato ormai la scuola.

“ Ehi, guarda chi c’è!” Lee arrivò di corsa, batté il cinque ad entrambi i gemelli, e riservò un gran sorriso al resto del gruppo.

Che ci fai qui?” chiese George ghignando.

“ Niente di speciale, aiutavo mio padre con i bagagli di mia cugina!”

“ Tua cugina? Ma chi, Danny?”

“ Eh già Fred, mia cugina Danny!” Fred fece un’espressione talmente buffa che George e Lee scoppiarono a ridere all’istante, e forse l’avrebbero fatto anche gli altri se solo avessero conosciuto i sentimenti che Fred provava per quella ragazza.

“ Smettetela!” disse arrossendo.

Perché ridete?”

Perché hai la giacca sporca Ronnino!”

“ Ah-ah, molto divertente!” rispose Ron, non dopo essersi guardato la giacca.

Perché Fred ha una cotta per Danny, la mia cuginetta!”

“ Davvero?”

“ Smettetela!”

“ Ahahahah!”

“ Ehi!”

“ Ok, Ok, ma credimi Fred, Angelina se la prenderà!”

“ Non credo Lee, visto che Angelina sta con Baston!”

“ Oh… scusa amico” disse l’ex-commentatore sfrenato delle partite di Quidditch di Hogwarts.

“ Già Fred, mi dispiace…”

“ Volete smetterla di fare quelle facce!” Fred era arrossito leggermente, Harry non l’aveva mai visto arrossire.

“ Ahahaha!” scoppiarono di nuovo tutti a ridere.

Ma… piuttosto… perché tua cugina è qui?”disse Fred, cercando di sviare il discorso.

“ Già, tua cugina ora dovrebbe essere al settimo anno di… come si chiama quella scuola australiana?”

“ Già…” Lee ora aveva assunto un cipiglio serio.

“ Sapete, con i tempi che corrono mio zio e mia zia hanno deciso di trasferirsi qui a Londra... per stare vicino al resto della famiglia..”

“ Oh… già”. Di nuovo l’ormai famigliare aria di tensione e nervosismo divagò tra loro.

“ è una Grifondoro!” sorrise Lee, tentando di ridare allegria a tutti.

“ Oh,  l’hanno già smistata!?

“ Si, Hermione, sai, sarebbe stato un po’ imbarazzante essere smistata davanti a tutta la scuola con i ragazzi del primo anno…”

“ Già, e poi non poteva che essere una Grifondoro!”

“ Ahaha, giusto!” Fred e George intervennero, allegri.

“ Bhè vedrai, si ambienterà bene!” Ginny sorrise gentilmente, Lee la ricambiò, Neville alzò lo sguardo di scatto.

“ Si… credo anche io… ma...”

Ma?”

Ragazzi state attenti quest’anno… si, lo so, lo so che ve lo hanno già detto, so anche che sapete badare a voi stessi, ma… attenti anche agli altri studenti.”

“ Già… lo sappiamo… Malfoy..disse Harry, guardando Lee negli occhi.

“ No, no… io.. non mi riferivo a Malfoy…”

E a chi?” George guardò l’amico con aria interessata.

“ Bè… mia cugina non è la sola ad essere una nuova arrivata… emh… intendo, non è la sola studentessa  più grande che si è trasferita in questa scuola…”

“ Ci sono altri nuovi studenti oltre a lei e a quelli del primo anno?”

“ Bè, è chiaro Ron, per lo stesso motivo per cui è venuta la cugina di Lee, anche altri avranno voluto trasferirsi a Londra…”

“ Non so quale sia il motivo, Hermione, però… li ho incontrati quando siamo stati a Hogwarts a consegnare il modulo di iscrizione.. e… bè… quei tizi non mi piacciono… affatto…” disse, ostentando ancora quell’aria seria che poco gli si addiceva.

“ Non li ho ancora visti, e il fatto non mi dispiace, però… bè, li riconoscerete… voi… state attenti, ok?”

“ Tranquillo Lee, i ragazzi hanno già promesso di stare molto attenti” intervenne il signor Weasley, quasi come per ricordare le tante raccomandazioni che avevano fatto per tutta l’estate ai ragazzi, mostrando comunque un interesse preoccupato.

“ Già…” Sorrise il moretto.

“ Emh… quanti studenti credete che si saranno trasferiti da altre scuole?”

“ Non so Ginny, ma quelli di cui vi parlo erano in quindici… però ho sentito dire da Silente che non sono gli unici… parlava di altri due studenti…”

Cosa? Accidenti allora saranno emh… circa una ventina…”

“ Già Ron; saremo molti di più quest’anno…”

“ Non esagerare Hermione… in fondo si tratta solo di venti studenti e qualche nuovo arrivato del primo anno…”

“ Suvvia, Ron, non capisci? Molti studenti del primo anno, destinati ad altre scuole, avranno voluto venire qui ad Hogwarts…”

“…”

“ Ron, ora come ora, il professor Silente è il rappresentante di tutta la ribellione verso i Mangiamorte… e molti credono ancora che sia in grado di sconfiggere… lui…” Hermione abbassò la voce, e si avvicinò con fare confidenziale.

“ Oh… già…”

“ Bè, speriamo che almeno questi altri due siano simpatici…”

“ Mmmm… il professore sembrava piuttosto allegro… non so se lo faceva per darci coraggio… però… non so, non sembrava dispiaciuto…”

“ Silente non avrebbe mai dato dei giudizi al riguardo…” Moody, che fino a quel momento aveva ascoltato i discorsi dei ragazzi, tenendo comunque d’occhio la folla, si era intromesso, il suo vecchio istinto l’aveva di nuovo messo in allerta.

Il silenzio era calato tra loro, ognuno era immerso nei propri pensieri.

Che bella giornata, non trovate?” il tono piatto e quasi assonnato di Luna interruppe le loro riflessioni, la salutarono.

“ Bene ragazzi, mancano venti minuti, è meglio se cominciamo ad avvicinarci”.

Erano ormai a metà del treno, nel tragitto Harry fu felice di incontrare solo sorrisi di incoraggiamento; Calì e Padma Patil, Colin e Dennis Canon si unirono a loro, dirigendosi insieme verso il treno. Era molto meglio di come aveva immaginato… erano tutti lì, al suo fianco, nessuno di loro l’aveva guardato con odio, pretendendo qualcosa da lui, tutti lo trattavano come sempre.

Il caldo stava aumentando, il pallido sole stava salendo ancor di più nel cielo, riscaldando maggiormente tutti loro, sembrava quasi preannunciare una bella giornata, Harry sorrise a quel dolce calore, forse tutto sarebbe stato molto diverso…

“ Oh, ecco mia cugina! Danny!” Lee stava chiamando a gran voce tra la massa di persone; nessuno aveva capito ancora chi fosse la cugina, all’infuori dei gemelli che la conoscevano già.

“ Eccola”. Una ragazza di diciassette anni con la pelle scura, alta, i capelli neri, lisci, raccolti in una graziosa coda alta, camminava a passo svelto verso di loro, esibendo un sorriso splendente, e un paio di lunghe e belle gambe sotto un gonna a quadri che sfiorava le ginocchia.

“ Lei è Danny. Danny, loro sono quelli di cui ti parlavo, conosci già Fred e George, bè, lui è Ron e lei è Ginny, sono i loro fratelli minori”.

Ron era arrossito visibilmente e non riusciva a nascondere l’imbarazzo; non si poteva certo negare la bellezza di quella ragazza.

“ Ciao Danny… è da tanto che non ci si vede!” George salutò la ragazza.

“ Già! Ciao Danny!” Fred era piuttosto rigido, stava cercando di darsi un aria da duro, quasi un contegno da soldato, ma… con scarso successo.

“ Benvenuta tra noi Danny” disse cordiale la rossa, dando una gomitata al fratello.

“ Benvenuta!” disse Ron, con un tono esagerato reagendo alla colpo della sorella.

“ Salve a tutti” fece la ragazza, molto sicura di se, non prestò molta attenzione ai gemelli, forse non era molto interessata a loro… povero Fred.

E loro sono Hermione Granger, brillante studentessa, Neville Paciock, è un po’ timido ma molto simpatico, specie quando gli fai mangiare una merendina canarina! Eheheh!” si concesse una piccola pausa, ridendo con i suoi amici, ma anche Neville comprese che Lee non voleva seriamente prenderlo in giro.

E bè… lui non ha bisogno di presentazioni, Danny, ti presento Harry Potter”. Harry avrebbe preferito un semplice ‘lui è Harry, un amico di Ron’ ma non se la prese, e salutò la ragazza insieme a Hermione.

“ Ciao Danny” fecero entrambi. La ragazza aveva cambiato espressione al sentirsi presentare Harry, e i suoi occhi saettarono verso la famosa cicatrice, ma si riprese, cercando di risultare il più naturale possibile, ma in fatto di risultati si poteva dire che Fred sarebbe passato come un comandante della marina militare statunitense, a confronto.

“ Oh, è un piacere conoscerti Harry, anche te Hermione” disse senza però guardare la ragazza.

Lee, finì di presentare tutti gli altri, Luna, Calì, Padma, Dennis, Colin e tutta la scorta dell’Ordine.

“ Speriamo ti troverai bene qui con noi, cara”

“ La ringrazio signora Weasley”

“ Bè, emh… c’è ancora del tempo, che ne dici se ti aiuto a portare i bagagli sul treno, Danny?” tentò Fred, con una via un po’ scontata.

“ No, grazie, ci ha già pensato mio cugino” rispose un po’ fredda la ragazza, non era proprio molto simpatica o forse non voleva frequentare nessun ragazzo.

“ Oh, bè, non fa niente allora.” Fred mandò una brutta occhiataccia all’amico, Lee sorrise in segno di scusa.

“ Ehilà Harry, ci siete anche voi ragazzi!”

“ Ciao Dean, Seamus!” Ron e Harry sorrisero agli amici, ben presto anche loro furono ricoperti di saluti e nel caso di Danny di presentazioni.

“ Accidenti… che bella ragazza…” Seamus aveva abbassato la voce in modo tale che solo Harry, Ron, Dean, Neville, i gemelli e Lee potessero ascoltarlo.

“ Già… eheheh, tutta suo cugino!”

Ma smettila!”

“ Ahia!” disse scherzoso Lee, fingendo dolore nel punto in cui George l’aveva colpito.

“ Bè… quest’anno penso che seguire le lezioni sarà MOLTO più piacevole, vero Dean? Ihihihi”

“ Già!” approvò il moro, ghignando.

“ Eh già, ma giù le mani da Danny!”. Fred non sembrava intenzionato a cedere.

“ Bè, Fred, tranquillo… perché oltre a Danny… Hogwarts conoscerà un’altra bellezza portentosa quest’anno, ahahah!”

“ Portentosa!? Scherzi!? Quella non poteva essere definita con così poco!”

“ Cavolo, ma chi avete incontrato?” disse Harry, dando voce all’invidia di tutti e cinque gli ascoltatori.

“ Eccola, eccola, cavoli quanto è bella!” Dean stava indicando dalla parte opposta da cui era arrivata Danny, sembrava impazzito, sorrideva entusiasmato.

“ Ca**o”

“ George!”

“ Scusa mamma” George aveva gli occhi fuori dalle orbite, non diede neanche corda alle lamentele della madre.

 Harry poteva ben comprenderlo, in realtà tra loro non c’era nessuno che non poteva capire il rosso.

Era lì, per conto suo, appoggiata ad una colonna di marmo, i capelli le ricadevano morbidi e aggraziati oltre le spalle, i boccoli neri splendevano alla luce di alcuni timidi raggi solari, aveva un’espressione distaccata, gli occhi sembravano neri a quella distanza, erano velati da una sorta di lontana malinconia, sfoggiava elegante una gonna a scacchi nera e grigia, molto più corta rispetto a quella di Danny, e non sembrava dar minimamente peso allo sguardo ammiccante dei diversi ragazzi che le erano intorno.

E di che anno sarebbe quella lì?”

“ Sesto…”

“ Wuao!”

“ Tranquillo Ronnino, non penso sia interessata ad un bamboccio con la giacca sporca!”

Sei proprio spiritoso Fred, ma, vorrei ricordarti che non mi ha ancora rifiutato, al contrario di un tizio che conosco io…”

“ Ah-ah!”

“ Ti ha fregato stavolta amico!”

“ Si, e tutto per colpa tua!”

Dai, dai, non prendertela, dopo ti offro una burrobirra!”

“ è il minimo!”

Scoppiarono di nuovo a ridere.

Harry si voltò verso la ragazza dai capelli neri… sparita.

“ Bene ragazzi, meglio che incominciate a salire”.

Stavano cominciando a salutare tutti, tra le battute dei gemelli, le raccomandazioni di Moody e Lupin, si era ristabilita quasi l’allegria di un tempo.

 “ Ma guarda che belle ragazze che ci sono dentro questa scuola… hai visto Dan, tutto sommato non è stata una totale perdita di tempo venire qui…” disse una voce melliflua e superba alle loro spalle.

Era un ragazzo, i capelli cortissimi, tinti di verde, due orecchini a forma di croce spiccavano sull’orecchio sinistro, indossava una lunga veste da mago, blu scura, ma la cosa che colpiva maggiormente non era tanto il cattivo gusto in fatto di associazioni di colori, era la lunga cicatrice sulla guancia che sinistra percorreva lo zigomo e scompariva verso la tempia; gli occhi perfidi, spavaldi, guardavano intorno, padroni.

“ Tsk…”. Il suo compagno era di poco più alto di lui, la veste scura, i capelli rossi, non sembrava promettere niente di buono, guardava bieco Danny, Ginny, Hermione e Fleur, un sopracciglio sembrava raccontare una rissa passata, e lo stesso valeva per il naso storto.

Il numeroso gruppo si voltò, contrariati presero a fissare i cinque ragazzi che si avvicinavano, guidati dai primi due.

“ Ehi, bellezze, perché non lasciate stare questi sfigati e venite con noi?” la voce arrogante, spostando l’abito blu con un teatrale gesto della mano si era fatto avanti, senza esitazione si mosse verso Fleur, con aria minacciosa; non sembrava essere disposto ad accettare risposte negative.

Una sola occhiata di Lee fece comprendere chiaramente a tutti che erano di fronte a  parte degli ‘studenti poco raccomandabili’ di cui prima avevano parlato.

“ Emh… ragazzi… non credete di stare esagerando, perché prima non vi presentate, eh? Loro sono Ron, Harry, Hermio---…” il signor Weasley era stato indelicatamente spinto di lato, i due erano avanzati, non si curavano minimamente degli altri, puntavano diritti verso le ragazze.

“ Sta’ zitto vecchio, non me ne frega un ca**o di voi!” disse sfacciato.

“ Potter, eh? Di un po’ sei davvero forte come dicono o sei solo un bamboccio che si crede chissà chi con un pezzo di legno in mano…” il secondo si rivolse a Harry, cogliendo il tentativo di presentazione, osservando con disprezzo la cicatrice.

“ Lascia stare quel poveraccio Dan, prendiamo le ragazze e andiamo, altrimenti Mathew si inca**a…”

“ Tsk…”

“ Adesso basta, chiedete scusa e andatevene, come vi permettete di comportarvi in questo modo!?” esclamò Bill, adirato, parandosi davanti alle ragazze.

Non sembrarono per niente intimiditi, la loro statura per di più era superiore a quella di Bill, sorrisero sarcastici, come assaporando qualcosa di divertente.

“ Altrimenti che fai, eh?”

“ Non scherzate…”

“ E chi scherza!?” una spinta. Incredibile, rimasero tutti sbalorditi… Bill era volato almeno a tre metri di distanza… come era possibile?

Inoltre il movimento di quel tizio era stato talmente veloce che nessuno riuscì a bloccarlo.

“ Ehi!” subito Moody, Lupin, Charley e Kingsley intervennero, cercarono di bloccare i ragazzi, certo non potevano eccedere, anche se lo avrebbero meritato, erano pur sempre dei ragazzi.

Sbam, Charley e Malocchio erano a terra, gli altri tre ragazzi si erano fatti avanti, una forza assurda, avevano assestato un paio di pugni a entrambi, e ora si erano slanciati verso Kingsley e Lupin. Sembrava tutto irreale, in tre minuti quei ragazzi dalla forza inverosimile avevano respinto tutti i componenti dell’Ordine, tra cui vi erano anche Auror esperti, per giunta sembravano divertirsi!

Non riuscivano a crederci….

Nonostante ciò, era impossibile per la parte della scorta ‘in borghese’ dell’Ordine intervenire, non potevano certo far partire una copertura per così ‘poco’, per di più si stava creando un capannello di curiosi all’intorno che impediva la visuale.

Anche i gemelli e Lee intervennero, ma furono spinti addosso ai piccoli fratelli Canon; finirono a terra.

Ron non riservò balle parole a nessuno, ma stavolta la signora Weasley si guardò dal riprendere il figlio.

“ Ahahahah, che femminucce…”

Cosa c’è, voi avete paura? Non fate niente?”

“ Ti facevo più coraggioso, Potter…”

Sbam. Un pugno diritto sul naso, il ragazzo che si chiamava Dan urlò dal dolore.

Ma non era stato Harry… proprio mentre quest’ultimo si stava muovendo in avanti nell’intento di fare ciò che era appena accaduto, si trovò di fronte dei bellissimi capelli corvini.

“ Maledetta putt**a” le offese non sortirono effetto.

La ragazza dallo sguardo distaccato era comparsa all’improvviso.

Uno dei tre che inizialmente si erano tenuti in disparte cercò di bloccarla, fallì, lo schivò con facilità.

Sembrava una specie di danza di cui la protagonista era diventata improvvisamente la bellezza che qualche minuto prima era negli occhi di tutti i ragazzi nei paraggi.

“ Ahia, lasciami, lasciami!” il tizio con i capelli verdi nel frattempo prese Hermione per i capelli.

“ Sta’ ferma, o giuro che a questa gli trasformo la faccia!” minacciò, spudorato.

“ Lasciala andare vigliacco!”

“ Ca**o!!! Ma io a te ti conosco!” disse il tizio dai capelli rossi, perdendo sangue dal naso, guardando con timore e sorpresa la ragazza.

Lei si voltò, lo sguardo severo e freddo.

“ Tu…”

“ Non mi interessa chi sei! Giuro che se ti muovi ancora gli spacco la faccia a ‘sta qui!” intervenne nuovamente l’altro, irato, richiamando l’attenzione su di se.

“ Sei proprio un imbecille, lo sai, Kartner?” disse lei.

“ Come fai a sapere il mio nome?”. Lo stesso sguardo dell’amico colse anche lui.

Senza rispondere, veloce scattò in avanti, verso di lui; questo spinse via Hermione, e si preparò a parare la ragazza.

Schivò il primo pugno, ma non il secondo, urlando si slanciò verso di lei, le bloccò le mani con la destra.

“ Ora vedi che ti combino, str**a!” Caricò il sinistro.

Stava per colpirla, lei non sembrava spaventata, al contrario con naturalezza si stava preparando a respingere l’attacco, ma…

“ Ehi, nessuno ti ha insegnato che le donne non si toccano neanche con un fiore?”.

Una voce… calma, rilassata, dolce, era un suono vagamente familiare.

Si voltarono tutti.

Silenzio.

Tutti immobili.

Il pugno del ragazzo era a mezz’aria a dieci centimetri dal naso di Harry che si era automaticamente posto in difesa della bella ragazza, ora era fermo, guardava il proprietario di quella voce con un’espressione indescrivibile.

Moody, Kingsley, Lupin, Bill e Charley erano stati aiutati nel frattempo da Tonks e i signori Weasley a rialzarsi, i gemelli e Lee dalle sorelle Patil e dai Canon.

Gli occhi sbarrati, increduli guardavano tutti nello stesso verso.

 Hermione aveva gli occhi chiusi, pronti ancora ad accogliere l’urto con il treno verso il quale era stata indirizzata… non arrivò.

“ Tutto bene?”

“ Io.. si…” cominciò a dire un po’ stordita, scostandosi leggermente dal suo salvatore, per guardarlo in viso, rimanendo comunque tra le sue braccia.

“ Gra---”. L’aveva visto. 

Silenzio.

Nessuno sembrava intenzionato a parlare, tutti vittime di quella figura erano caduti in un silenzio rapito, lo stesso treno sembrò spegnersi.

I capelli biondi, sembravano lunghi fili d’oro puro... erano raccolti in un codino dietro la testa e scendevano morbidi oltre le spalle, fin sulla schiena, alcuni più corti, ricadevano eleganti davanti sugli occhi, occhi di un colore che faceva invidia ai più bei diamanti … sembravano azzurri, o forse no…? Sfumature Blu scuro lasciavano il posto ad un chiarissimo viola, che leggermente assumeva una bellissima gradazione di verde smeraldo e grigio chiaro… erano incantevoli, oltremodo affascinanti… la pelle era chiara, delicata, il viso talmente bello che a stento poteva definirsi umano… chi era?

Hermione era tra le sue braccia, le sue mani poggiavano sul petto del ragazzo che si intravedeva attraverso la camicia di seta nera poiché i primi bottoni erano stati lasciti aperti… era rimasta senza fiato.

Lui sorrideva dolcemente, era paralizzata e completamente rossa.

Nessuno riusciva a capire se era un sogno…

E t-tu… chi ca**o sei?”disse lo sciocco (avete capito chi, vero? ^^’’ n.d. ChibiCia)

Ormai aveva completamente abbandonato l’idea di sferrare un pugno alla ragazza…aveva gli occhi sbarrati, non riusciva a staccarli da quel ragazzo.

“ Sbagliato. Non sai che ci si presenta per primi quando si chiede il nome a qualcuno? Inoltre prima dovresti chiedere scusa alle ragazze e a queste persone” disse; non la minima esitazione, il minimo cenno di intimidazione… niente… era assolutamente tranquillo, guardava negli occhi il ragazzo con i capelli verdi con un espressione di quieta armonia, quasi di superiorità, quest’ultimo non poteva neanche sostenere lo sguardo, lo spostò con rabbia verso gli amici, che guardavano disarmati il nuovo interlocutore.

“ Come… come ti permetti… maledetto, giuro che ti cancello dalla faccia della terra!!” era esploso, profondamente adirato si gettò verso di lui, pronto a colpirlo con tutta la sua forza.

Veloce. Era vicinissimo, tirò un pugno con molto impeto.

“ Hargreaves…” un sussurro.

( Probabilmente alcuni di voi, se tra voi ci fossero alcuni suoi fan, avranno notato questo cognome, infatti questo è quello di uno dei  personaggi della sensei Kaori Yuki, vorrei sottolineare che sono una grandissima fan di questa artista, ma anche che, per quanto possa avermi influenzato indirettamente, forse, sotto alcuni aspetti, mi rifaccio a lei in questa fan fic solo per quanto riguarda alcuni nomi e cognomi… in effetti in questo ambito non ho molta fantasia…-___-‘’ n.d. ChibiCia)

Sbam.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!” urlò fortissimo, tutti rabbrividirono.

“ Oh, perdonami”.

Il ragazzo che aveva tentato l’assalto era finito direttamente con la mano sulla carrozzeria del treno…

Il suo bersaglio si era spostato appena, all’ultimo secondo, reagendo alla voce della ragazza dai capelli corvini.

La mano aveva una strana angolazione, doveva essere rotta.

“ Hargreaves… tu?” veloce sorpassò Harry, era di fronte al ragazzo, nessuno sapeva spiegarsi quella strana espressione sul volto della ragazza e l’intonazione di disprezzo con la quale aveva pronunciato quelle parole.

“ Smith…” disse, leggermente sorpreso, sembrava un po’ intimidito come se non avesse voluto incontrarla, ma pur sempre sorridente.

“ C-che ci fai tu qui?” disse lei, a metà tra l’incredulità e la rabbia.

“ Potrei dire la stessa cosa…”

“ Non prendermi in giro!” urlò quasi, lo sguardo che lanciava fiamme.

Di risposta lui cambiò di nuovo espressione, la guardava serio.

“ Ti sto cercando… da tre anni… e tu ti presenti davanti a me proprio quando ho deciso di lasciar perdere?! MH?!”. Era furibonda, tremava.

“ Lasciar perdere? Vuol dire che hai lasciato…”

“ Diciamo che è più una vacanza… che diavolo ci fai TU qui?!!”. Gli occhi ridotti in fessure, la voce a un bisbiglio di rabbia.

“ Lo studente”

“ Non mentire”

“ Non mento”

“ Tsk, siete tutti uguali voi! Tu non sei diverso da questo imbecille, siete fatti stessa pasta, anzi se proprio devo essere sincera tu, sei il peggiore in assoluto Hargreaves, il peggiore…!” disse, indicando quello che prima aveva chiamato Kartner, confrontandoli. Odio puro.

“…”

“ Voglio che dopo tu venga immediatamente nel mio scompartimento… devo parlarti” disse ancora tentando di contenere la rabbia.

“ Non credo lo farò”

La ragazza si bloccò, lo guardava come se l’avesse offesa, mai visto tanto odio in uno sguardo.

“ Non so quali siano i tuoi piani, ma se sei qui ci deve essere un motivo più che valido… vuoi che faccia in modo che tu venga sbattuto fuori dalla scuola, Hargreaves?” si era avvicinata al volto del ragazzo con fare minaccioso, ma non aveva sortito il minimo effetto. Lui sorrise.

“ Fa pure, Smith, ma mi costringerai a fare altrettanto”

“…”

“ Mh?” fece lui, inclinando leggermente la testa, non ricevendo alcuna risposta.

“ Giuro che prima o poi io ti ---” non riuscì a completare la frase, improvvisamente Kartner si era rialzato, e con l’altro pugno, spinto dalla  rabbia e dal dolore si slanciò verso di loro.

Sbam. Dritto sulla carrozzeria della porta del vagone che era posta proprio nello spazio che intercorreva tra i due e lo sventato.

Qualcuno l’aveva aperto all’improvviso.

“ Oh, scusa amico!” allegro, un ragazzo con i capelli biondo cenere che sfioravano le spalle e un viso molto bello si affacciò dalla porta, scese, guardando l’infortunato con un’espressione che poco poteva sembrare quella di una persone dispiaciuta.

“ Accidenti devono farti male… ma che ti sei combinato?” disse, non perdendo la faccia sorridente, guardando Kartner a terra, in lacrime mentre teneva alte le mani sicuramente rotte...

“Bè scusa, davvero amico, non ti avevo visto… Ahhhhh, Andrew ti lascio solo un attimo e già ti ritrovo fra le braccia una bella ragazza! Sei incorreggibile!” fece voltandosi, arrabbiato, corrucciando la fronte come offeso, fissando Hermione che ancora era vicino al bellissimo giovane.

“ Calmati, sei sempre il solito esagitato Rei, non ho fatto niente…”

“ Si, certo, certo! Tutte a te le fortune!” disse e prese gentilmente Hermione per le spalle allontanandola dal bel ragazzo.

“ Devi perdonarlo, questo sciocco non sa proprio come trattare una ragazza, è freddo, scostante, antipatico, e non saprebbe mai difenderti da un male intenzionato, credimi è meglio che gli stai alla larga, piuttosto, che ne diresti di venire a prendere un aperitivo con me?” disse a Hermione, fingendo serietà e assumendo un tono preoccupate e seduttore.

“ Ma la vuoi smettere…” disse il biondo, spostandosi leggermente da davanti la mora,sorridendo rassegnato e vagamente irritato.

“ Ahhhhhh!!!! Tu……..!!!!!!!!!! Andrew, lei!!!!!!!!!!!!!!!” Rei si era girato, aveva visto la ragazza con la quale prima il suo amico stava ‘parlando’ e la indicava con gli occhi fuori dalle orbite. Era un tipo curioso, sembrava fosse naturale per lui vedere un ragazzo a terra, con le mani fratturate, e altri cinque adulti rialzarsi tossendo per i colpi ricevuti sull’addome.

“ Sta’ calmo…”

“ Bene, lo sapevo siete tutta la banda dei bei cretini al completo, cosa c’è Hargreaves, ti muovi con la scorta, eppure dicono che tu non ne abbia bisogno, sai cacciarti da solo in guai molto peggiori di quelli che potrebbe mai causare questa sottospecie di scimmia e gli altri primati che ti seguono come cani?” fece lei, stizzita.

“ Il cretino qui, non era stato invitato…” disse lui, tranquillo, guardandola negli occhi.

“ Ehi, cretino a chi?”

“ Voglio delle spiegazioni!” fece lei, ignorando Rei e riprendendo il discorso precedente

“ Ma quanti ca**o siete!?” partì di nuovo all’attacco rialzandosi a stento, Kartner non voleva accettare l’idea di essere stato battuto da una ragazza e dalla carrozzeria di un treno.

 Mirava sul ragazzo dal quale ancora nessuno riusciva a staccare gli occhi.

Parato.

“ AAAAAAH, maledetto!”

“ Non provarci mai più…” disse Rei, improvvisamente serio, ostentando una determinazione che Harry non gli avrebbe mai attribuito visti i suoi modi precedenti, stringendogli la mano rotta, facendolo urlare, era intervenuto appena un attimo prima che il bel viso del suo amico fosse colpito, ma quest’ultimo non sembrava essersene neanche accorto, si voltò li vide e con un espressione quasi meravigliata disse:

“ Rei, ma la vuoi smettere, lascia stare quel poveretto?”

Ma come? Ti salvo quel viso d’angelo e te la prendi pure?”

“ Non ho bisogno del tuo aiuto, puoi anche andartene” disse lui, con semplicità.

“ GRAZIE, bell’amico che sei, è così che si ringrazia, complimenti!” fece fingendosi offeso.

“ Te lo scalo dalla lista dei favori che ti ho fatto io”

“ Tsk!” fece Rei, distogliendo lo sguardo, guardando altrove, sentendosi forse in torto.

“ Non cambiare discorso Hargreaves!” la mora intervenne ancora.

“ Non lo sto facendo”

“ Smettila di dire sempre il contrario di quello che dico io, non sto scherzando!”

“ Pensavo lo stessi facendo…”

“….”

Pausa. Lui sorrideva sarcastico, lei lo guardava seria, sentendosi presa in giro.

“ Va bene… non ho scelta… ma sappi una cosa… ti tengo d’occhio Hargreaves, stavolta… non mi scappi…” il tono serio, minaccioso più che mai.

Si voltò, ancora irata in volto, stava per salire sul vagone, d’improvviso come ricordandosi, si voltò.

“ Grazie!” esclamò guardando Harry negli occhi, accennando un sorriso. Inizialmente il moro non capì, poi, ricordando il suo tentativo di protezione nei confronti di lei, rispose:

“ Figurati…”. Non riuscì a dire altro, era ancora scosso da tutti quegli avvenimenti, e non riteneva di aver fatto poi molto.

“ E ancora una cosa Hargreaves..riprese, riassumendo il cipiglio d’odio e severità.

“ Non mi serviva il tuo intervento, so cavarmela benissimo da sola!”.

Andrew le sorrise arreso, quel ragazzo faceva sembrare un’azione tanto semplice come un sorriso, una delle sette meraviglie del mondo, era incredibile quanto fosse bello; un’ultima occhiataccia e i suoi capelli neri erano scomparsi attraverso la porta.

“ Avrai una bella gatta da pelare amico mio…”

“ Si, credo anche io!” rise.

“ Mh? Siete ancora qui voi? Via, avanti!” fece Rei, accorgendosi di star calpestando l’abito da mago di Kartner.

Non potevano opporre resistenza, gli altri quattro lo presero sotto braccio e lo portarono via, non senza dire però:

“ La pagherete, bastardi!”.

“ Certa gente non imparerà mai” stavolta non erano stati i due a parlare.

“ Mh? Non dovevi rimanere fuori?” disse Rei, guardando negli occhi il nuovo venuto.

“ Ho sentito un po’ di trambusto… possibile che voi due non possiate fare a meno di fare casino?”.

Era un bel ragazzo, i capelli neri cadevano oltre gli occhi grigi, portava un mantello del medesimo colore appoggiato sulle spalle, sul volto era dipinta un’espressione che diceva ‘lo sapevo’, le braccia conserte e un sorriso ironico sul volto affascinante.

“ Kyle, perché ti sei portato dietro questo qui?” chiese Andrew indicando con il pollice l’amico al suo fianco, infastidito.

“ Era preoccupato per te…”

“ Ma davvero…?” disse il biondo guardando sbieco Rei, con ironia.

“ Chi, io? Ma stiamo scherzando? Tsk, non è mica per questo che sono qui…”

“ Ma smettila, ieri sera non ti si poteva guardare, eri sbiancato appena l’hai visto…” insistette il moro alludendo a un avvenimento precedente.

“ Tsk, ti sbagli Kyle! Sono qui solo per chiedere una cosa a Andrew”.

Si girò, mise una mano vicino alla bocca e bisbigliò:

“ Ehi, Andrew, mi dai l’indirizzo di Kirstren?”

“ Sei senza speranza Rei…” fece lui di risposta sul suo volto l’espressione diceva ‘ecco un tizio che non cambia proprio mai…’,

poi aggiunse, rivolto al ragazzo dagli occhi grigi:

“ Portalo via Kyle, legalo da qualche parte…”

“ Ehi!” fece offeso Rei.

“ Posso ucciderlo?” disse l’altro con estrema serietà.

“ No”

“ Tsk, allora non chiedermi l’impossibile”

“ Va bene, cerca di farlo stare fermo in qualche modo, almeno fino a quando il treno non parte…” disse ignorando lo sguardo ancor più offeso del biondino ( Rei n.d.ChibiCia!)

“ Non ti assicuro niente!” rise il moro.

“ Divertiti amico e scrivi!” aggiunse sorridendo complice e scrociando le braccia dal petto.

“ Non ci contare!”

“ Tsk, il solito! Andiamo Rei” concluse agganciando il collo di quest’ultimo con il braccio e trascinandolo via.

Va bene, va bene! Andrew mi frego tutti i tuoi vestiti!” disse allontanandosi, cedendo alla presa dell’amico, alzando la mano sinistra e con essa il dito medio, sorridendo divertito, salutando il bel biondo che lo guardò scomparire tra la fola curiosa.

Silenzio.

Spostò lo sguardo su Hermione, la guardò preoccupato.

“ Sei sicura di star bene?” chiese ancora, confondendo la faccia estasiata e imbarazzata della ragazza con leggera influenza.

“ Ah… emh… I-io.. si… certo… certo…” fece lei, saltando sul posto, riprendendosi e arrossendo se possibile ancor di più.

“ Chi sei, figliolo?” Kingsley si era avvicinato, guardava perplesso il giovane.

Si voltò, Kingsley incontrò il suo sguardo incantevole, rimase ancor più colpito, la faccia incredula.

“ Andrew Hargreaves” disse semplicemente.

“ Bè… Andrew, piacere di conoscerti, figliolo, io sono Kingsley Shacklebolt!” disse l’uomo, porgendo una mano amichevole al ragazzo, la faccia allegra.

“ Piacere mio, signore” disse lui, rispondendo al sorriso accogliente.

“ Sei un nuovo studente?” il signor Weasley, che era rimasto fino ad un attimo prima con la bocca aperta come un pesce fuor d’acqua, si intromise.

“ Si…” fece di risposta lui, spostando lo sguardo di lato.

“ Oh, io sono Arthur Weasley  e ho il piacere di presentarti i miei figli Ginny, Ron, Fred e George, Bill e Charley, e mia moglie Molly” disse come ricordandosi l’ammonimento che Andrew aveva fatto al tizio con la cicatrice, indicando a mano a mano tutti i componenti della famiglia.

“ Salve a tutti” disse, stringendo lo mano a tutti loro.

E loro sono Harry, Hermione, Dean, Seamus, Fleur, Dennis, Colin, Calì, Padma, Lee, Danny…” continuò ancora il signor Weasley.

“ Finalmente ti conosco Harry” disse, amichevole, stringendogli la mano.

Una strana sensazione, felicità, allegria, gioia, tranquillità, quella semplice stretta di mano sembrava incantata, Harry aveva riacquistato i sentimenti di un tempo… non si riusciva a spiegare nulla di quello che stava accadendo…

Il ragazzo lo sorpassò, strinse la mano agli altri… c’era qualcosa di strano… come se qualcosa non fosse accaduto… qualcosa che a Harry non dispiaceva…

Finirono di presentare tutti. Il treno fischiò.

“ Oh, ragazzi, è ora, mi raccomando, state attenti!” disse la signora Weasley, allegra più che mai.

“ Si, si mamma!” fece Ron, non era molto concentrato, piuttosto irritato si poteva dire… Hermione non la smetteva di fissare ammaliata Andrew, e lo stesso valeva per le altre ragazze, improvvisamente Bill era scomparso dai pensieri di Fleur, Danny era diventata la ragazza più socievole di Hogwarts, Ginny non aveva ancora parlato, Calì e Padma si guardavano ghignando, Luna si era tolta l’appariscente piuma da indiano che prima indossava dietro l’orecchio sinistro e addirittura Tonks e la signora Weasley guardavano il ragazzo con imbarazzo, certo non con lo stesso interesse delle studentesse.

Salirono tutti sul treno, presero uno scompartimento tutti insieme, Harry, Neville, Dean, Seamus, Luna, Calì e Padma, Danny e Andrew, non si stava stretti, sembrava che lo spazio si fosse improvvisamente ingrandito. Hermione, Ginny e Ron si diressero verso la cabina dei prefetti e per Hermione caposcuola.

“ Ci vediamo dopo” fece la riccia, gli occhi stranamente assenti; tutti e tre scomparvero attraverso la porta.

Andrew si era seduto vicino il finestrino, di fronte a lui Harry. Nessuno proferiva parola. Il misterioso ragazzo biondo aveva tutti gli sguardi su di sé, Harry si chiese se fosse abituato a simili trattamenti in quanto non sembrava mostrare minimo imbarazzo. Guardava sereno fuori dal finestrino il paesaggio che presto cominciò a mutare.

Ecco cosa c’era di strano…. Quel ragazzo… quando gli aveva stretto la mano… quando si era presentato… non aveva spostato lo sguardo sulla cicatrice….

Era già sicuro che lui non era un Harry qualsiasi…

Andrew si voltò verso di lui come intuendo i suoi pensieri, gli sorrise.

Chi aveva davvero di fronte, Harry non riuscì mai a scoprirlo con chiarezza…

 

 

Ragazzi, che ne dite?^^

Dai, dai, fatemi sapere!!^____________^

 Ciao a tutti, un bacio

                                                                                                                    ChibiCia!;-)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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