Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Evie08    13/02/2010    2 recensioni
Prendete un ragazzo ed una ragazza e fateli incontrare per la prima volta in assoluto nella peggiore delle situazioni possibili.
Fateli innamorare follemente l'uno dell'altra e molto perfidamente mettete tra di loro un destino avverso che pretenderà la loro separazione ad ogni costo...Anche se questo potrebbe portarli alla morte...O almeno così sembra...
In salsa un pò malinconica ma molto romantica, prende vita la mia primissimissima fanfiction su questo splendido libro che spero vi piacerà.
Se questa prefazione vi ha incuriositi almeno un pò leggete e se vi va fatemi sapere cosa ve ne pare della mia trovata!
Dopo pochi attimi Marco si staccò dal mio abbraccio e si diresse verso Edward.
“Benvenuto in famiglia cognato”
“Grazie mille”
“Sapete una cosa?”dissi abbracciandomi ad Edward
“Cosa?”
“Tutto sommato ora non mi dispiace più essere un vampiro”
“E perché mai?” mi chiese Edward interrogativo.
“Bè adesso ho tutta l’eternità per amarti”

CONTINUA...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'The Voice Of Heart'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Abemus Papam!!!!
E finalmente questo pomeriggio grazie all'aiuto e sostegno della mia adorata cuginetta Anna,
sono riuscita a terminare questo tanto atteso capitolo...
Ebbene si, siamo giunti alla fine di questa splendida esperienza...
Ma questo non è altro che un nuovo inizio, l'inizio di una nuova bellissima avventura insieme.
Perchè The Voice of Heart avrà un seguito, che pubblicherò a breve e che spero voi
seguiate come avete fatto con questa FF.
Bando alle ciance, vi lascio leggere l'ultimo capitolo della mia storia....
Buona lettura!


“Io sono una peccatrice, ma attorno a me
Non vedo Santi”
Josephine Heart


29. Non addio, ma arrivederci



Josephine POV


I mesi erano volati.
Ci erano scivolati tra le dita senza che ce ne accorgessimo, ed il momento tanto temuto era arrivato.
Quella mattina Marco, Isabelle e Cristopher stavano preparando le valigie per la partenza definitiva.
A malincuore avevano deciso di traslocare nella fredda Alaska, a Denali dove risiedeva un altro clan di vampiri, che a differenza nostra si definivano “vegetariani”.
Per me quella era una vera e propria pagliacciata.
I “vegetariani”, parlando di esseri umani, generalmente si nutrono con i prodotti della terra, prediligendo le verdure ed evitando la carne, ma includendo latte e uova.
Applicata ai vampiri questa teoria cambia di poco: i vampiri, quelli veri, si nutrono di sangue umano, e questo comporta l’uccisione di persone, a volte innocenti, a volte no.
Al contrario, i vampiri come Isabelle ed il clan di Denali, i “vegetariani” appunto, sono quelli che decidono di farsi violenza, di andare contro natura e praticare l’astinenza dal sangue umano, optando per quello animale, che non nutre come il primo ma consente la sopravvivenza.
Ecco uno dei motivi per cui mio marito aveva deciso di allontanarsi da Carlisle.
Lui era un vegetariano convinto.
“Perché hai fatto questa scelta?” chiesi seduta sul letto di Isabelle, mentre lei ultimava la sua valigia.
“Vedi Josephine… ero stufa di sentirmi un mostro”.
Fu la sua risposta.
 Non capivo bene cosa provasse Isabelle, cosa intendesse per sentirsi un mostro, ma queste parole mi risuonarono nella mente a lungo.
“E’ per questo che hai chiesto a Marco di cambiare? Credi che lui possa davvero modificare le sue abitudini in un solo anno?”.
Mio fratello aveva chiesto alla mia migliore amica di sposarlo, ma lei aveva posto una clausola: prima Marco avrebbe dovuto affrontare un anno di “disintossicazione” e convertirsi al suo stile di vita.
“Si, è per questo, e lui ha accettato per amore mio”.
“E’ molto innamorato se fa una scelta del genere. Sei davvero fortunata Isabelle”
“Lo so.”

Il momento della partenza fu il più brutto di tutta la giornata.
Cristopher e Marco caricarono la macchina che li avrebbe portati alla stazione, aiutati da Edward, mentre Isabelle mi consolava tra le sue braccia.
“Mi raccomando scrivimi sempre, non ti dimenticare di me” la pregai mentre affondavo il viso tra i suoi folti capelli rossi.
“Tranquilla! Ma tu promettimi che verrete al nostro matrimonio… tra un anno esatto.”
“Sai quanto sarà difficile convincere Edward… E’ molto probabile che Carlisle sia a Denali. Edward aveva letto questo progetto nella sua mente prima di partire…” .
“Capisco.. bè troveremo sicuramente una soluzione”, mi rassicurò carezzandomi la spalla.
Marco si affacciò dalla porta:
“Tesoro, è ora di andare.”
Isabelle annuì e insieme raggiungemmo la macchina a noleggio.
“Allora… questo è un addio?” chiese Marco amaramente, temendo la risposta o forse conoscendola già.
“No, non è un addio, ma un arrivederci.” dissi abbracciando mio fratello.
“Mi mancherai chérie…”
“Anche tu.. scrivimi continuamente, hai capito?” gli raccomandai con la voce strozzata da un pianto impossibile.
Marco annuì allontanandosi per salutare Edward.
“Marco conto su di te.” sentii mio marito sussurrare queste parole all’orecchio di mio fratello, ma fui subito distratto dall’improvviso abbraccio di Cristopher.
“A presto” mi disse baciandomi la fronte.
La tristezza prese il sopravvento quando la macchina scomparve all’orizzonte.

Passarono diversi giorni prima che succedesse qualcosa di diverso in città.
Quel giorno Edward tornò a casa esibendo il suo solito, bellissimo, irresistibile sorriso.
Teneva le mani dietro la schiena, nascondendo evidentemente qualcosa.
“Indovina?” mi disse baciandomi.
“Cosa? Edward sono un vampiro non un’indovina!”
“Ho una sorpresa per te… credo ti piacerà…”
“Cosa cosa?” chiesi cercando di scoprire il segreto dietro la sua schiena.
Edward si allontanò mostrando finalmente il regalo.
“Signora, le andrebbe di accompagnarmi a teatro questa sera?” disse inchinandosi leggermente e porgendomi i due biglietti che stringeva tra due dita.
“Bè, per questa volta.. magari potrei fare un’eccezione… E’ una vita che non ci vado!” commentai prendendo uno dei biglietti.
“Sapevo ti sarebbe piaciuta l’idea.”, Edward mi guardava con aria adorante.
Era felice di sapermi felice, e questo gli bastava.
Io mi nutrivo del suo amore e lui del mio.    
Eravamo perfetti insieme, e lo saremmo sempre stati.
Nulla avrebbe potuto rompere il nostro idillio.
“Cosa c’è in programma stasera?” chiesi ad Edward che stava leggendo il programma della serata.
“la Traviata di Giuseppe Verdi. La conosci?”
“l’ho solo sentita nominare… ricordo che mia madre mi cantava sempre un’aria di quest’opera che aveva a che fare con un certo Alfredo.. e poi ripeteva sempre una frase: Ah della traviata sorridi al desìo a lei deh perdona, tu accoglila, o Dio.”

Il teatro di Chicago era uno dei più grandi in quel periodo.
Gente elegante e altolocata affollava la hall causando un brusio soffuso che si perdeva nelle varie nuvole di profumo che riempivano l’ambiente.
Edward ed io spiccavamo tra tutti, non per nostra volontà, ma il fascino del vampiro era una clausola invitabile nel nostro contratto di non-morte.
Con disinvoltura ci allontanammo da quegli sguardi indiscreti e dai commenti d’apprezzamento, raggiungendo il nostro palchetto privato.
Entrambi eravamo curiosi di conoscere la storia di quel contrastato amore.
Anche se sapevamo del finale tragico.
L’opera iniziò e finì troppo presto per i miei gusti.
Alla fine l’intero teatro era stato preso da una silente commozione, chi perché compativa il triste amore di Violetta e Alfredo, e chi perché forse vedeva nella sua storia personale un po’ dei sentimenti e delle situazioni quella sera rappresentate sul palco.
Prima di tornare a casa decidemmo di fare una lunga passeggiata nella notte fredda di Chicago.
“Allora? Ti è piaciuto il tuo regalo?” mi chiese Edward cingendomi le spalle con il suo braccio.
“Tantissimo amore mio. Grazie” ,mi voltai per baciarlo sulle labbra.
“E’ stato un piacere. Basta così poco per renderti felice…”
“Mi basta avere te accanto ogni singolo giorno per essere felice. E questo non è poco.”
Edward rise, e quella piccola risata fece vibrare il suo petto sotto il cappotto.
Era un suono idilliaco, che non mi sarei mai stancata di sentire.
Era circa mezzanotte quando imboccammo la via di casa.
Ci accorgemmo subito che c’era qualcosa di strano nell’aria circostante.
“Sento qualcosa, ma non capisco bene cos’è..”, disse Edward inchiodandosi improvvisamente al terreno.
Anche io avvertivo una strana presenza.
E la risposta apparve davanti ai nostri occhi.
A casa nostra, ai piedi del pergolato, una figura scura spiccava sullo zerbino sotto la porta d’ingresso.
Cautamente Edward si avvicinò lasciandomi indietro per proteggermi.
Salimmo lentamente le scale e lo stupore prese il sopravvento: una piccola cesta di vimini giaceva silenziosa dinnanzi ai nostri increduli occhi.
Al suo interno il rumore di un piccolo cuore che batte.
Mi avvicinai per sollevare un lembo della coperta.
“Edward è un bambino!”.


CONTINUA...


RINGRAZIAMENTI:

Ringrazio tutti voi che mi avete seguita dall'inizio della mia avventura e tutte voi che mi avete scoperta pian piano, quando la storia aveva già preso forma e carattere.
Ringrazio anche tutte le persone che hanno commentato i capitoli e quelle che li hanno solo letti!
Grazie a tutti voi che avete aggiunto la mia storia tra i preferiti e tra le storie seguite! Siete davvero tanti!!!!!
Grazie grazie grazie a tutti coloro che continueranno a seguirmi e sostenermi nell'avvincente seguito di The Voice of Heart!

Ps: la storia rimmarrà visibile sul mio profilo per chi avesse voglia di rileggerla o di iniziare a leggerla!

Un grande bacio...


Sempre vostra..

Evie
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Evie08