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Autore: iosnio90    31/05/2010    11 recensioni
E' sempre una Damon/Bonnie. Ed è il seguito della mia prima storia - il linguaggio della resa - quindi per capire alcune cose di questa seconda parte vi consiglio di leggere prima quella....BACIONI...IOSNIO90.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Prologo

Il Consiglio era ormai chiuso nella Sala delle Riunioni da quasi due ore e gli era stato detto di attendere fuori la loro decisione.
Non sapeva esattamente di cosa discutessero e neppure gliene importava poi tanto: gli avevano dato ascolto e sapeva che aveva fatto un buon lavoro a raccontare subito cosa gli era successo, anzi aveva fatto un < MERAVIGLIOSO QUANTO OPPORTUNO SERVIZIO A TUTTA LA COMUNITA’> a detta loro, ed era questo che importava veramente.
Però bisogna dire che la curiosità lo stava davvero divorando.
Insomma….cosa aveva di tanto speciale la sua storia?
Ripensandoci su lui stesso si era vergognato di essere corso subito ai piani alti a spifferare tutto perché quella non era che una stupida storia come tante altre e l’unico motivo che lo aveva spinto a raccontare ciò che aveva raccontato era stata la frustrazione per essere stato rifiutato a favore di quell’abominevole mostro.
Ma ricordava perfettamente che nella Grande Sala delle Udienze quando aveva detto il nome della ragazza si era levato un boato di voci e tutti, ma proprio tutti senza nessuna eccezione, avevano spalancato gli occhi dalla sorpresa e neppure cinque minuti dopo erano corsi a fargli i complimenti e avevano indetto la loro riunione straordinaria.
Ma cosa aveva di tanto speciale quella ragazza? Era una strega, ok….ma cos’altro c’era sotto?
A lui era sembrata una ragazza normale, come tante altre….si era a malapena accorto che fosse una strega.
Ricordava ancora perfettamente il momento in cui l’aveva vista.
Erano passati ben dieci giorni.
Lui se ne stava tranquillamente appoggiato ad un angolo di uno di quei palazzi antichi e lussuosi di Firenze, in Italia, e guardava i passanti con aria divertita.
Gli era sempre piaciuto osservare le persone. Credeva fermamente che si potesse intuire molto di una persona dal modo in cui cammina per strada e da come si relaziona con tutto quello che aveva intorno e naturalmente con gli altri passanti.
Così ogni volta che veniva spedito in missione in una terra straniera, passava la notte a svolgere i suoi doveri e il giorno lo trascorreva metà a letto a riposare e l’altra metà in giro a fissare chiunque gli capitasse a tiro.
Il giorno del fatidico incontro era un sabato mattina di giugno.
Il sole era alto nel cielo e soffiava un fresco venticello forte quanto bastava per staccare dagli alberi circostanti i petali dei fiori e posarli dolcemente sul suolo.
Aveva appena messo gli occhi su un albero lì accanto, quando sentì una risata allegra e cristallina provenire dall’altro lato della strada affollata.
Aguzzò gli occhi e vide che dalla porta girevole dell’hotel lì di fronte era appena uscita una giovane ragazza bellissima intenta a ridere e parlare al cellulare.
Restò lì a fissarla per qualche istante, senza perdere un solo movimento della creatura fantastica che aveva davanti.
Non appena notò che stava per riattaccare il cellulare, decise di avvicinarsi.
Era a soli pochi passi da lei , quando qualcosa lo bloccò lì dov’era.
- Impossibile - pensò, ma per essere più sicuro decise di controllare per bene e sondò con il suo Potere l’aura della ragazza.
Ma alla fine della sua indagine dovette arrendersi all’evidenza: quella che aveva dinanzi non era una ragazza qualunque, ma una strega.
 - Beh questo dovrebbe rendere le cose più facili tra noi, dopotutto tra simili…. - si disse sorridendo soddisfatto della notizia.
Adesso poteva avvicinarla senza nessuna remora e nessuno scrupolo.
Arrivò, svelto e disinvolto, ad un metro circa da lei che nel frattempo era intenta ad armeggiare con chissà che diavoleria nella sua borsa, quando un fattorino carico di valige uscì fuori e gliele mise di fianco mentre lei gli diceva: “Grazie”.
- Mmmh quindi sta partendo….chissà forse riesco a trattenerla - pensò squadrandola da capo a piedi con occhi ammirati.
“Siamo in partenza?” - cominciò lui.
“Si…” - rispose distrattamente lei.
Nemmeno un secondo dopo, però, lui la vide bloccare la sua ricerca frenetica nella borsa per sollevare lo sguardo e guardarlo con occhi interrogativi.
“Come…” - cominciò lei.
“Come ho fatto a capire che non sei italiana, ma americana?” - la interruppe lui.
“Sì, come hai fatto?” - le sorrise lei.
“Beh, ti ho sentita parlare al cellulare prima e ora hai risposto al fattorino e non in italiano!” - spiegò lui.
Lei scoppiò a ridere.
“Oddio, hai ragione….ed io che già avevo cominciato a credere che fossi una specie di maniaco che mi persegiutava…scusa!” - si giustificò la ragazza.
“Non preoccuparti, comunque non son un maniaco e anch’io sono americano….mi chiamo Ted Widson!” - disse lui.
“Ciao, io sono Bonnie McCullogh!” - rispose lei.
“Beh, ciao Bonnie…posso confidarti un segreto?” - chiese Ted.
“Sì certo!” - rispose lei con aria curiosa.
“Io…io so cosa sei, Bonnie!” - le sussurrò Ted abbassando il tono di voce.
“C-Cosa?” - chiese lei che aveva un aria più preoccupata che curiosa.
“Sì, so che sei una strega!” - le confessò lui.
“Aspetta, cosa hai detto?” - chiese lei che ora non era più preoccupata, ma visibilmente allarmata.
“Ascolta non c’è bisogno di preoccuparsi, io sono come te!” - le disse, allora, con aria disinvolta.
“Cioè?”.
“Cioè sono uno stregone!”.
Lei lo fissò un attimo, poi cominciò a rilassarsi e con un sorriso gli chiese: “Davvero?”.
“Sì, davvero, e devo dire che nonostante sia uno stregone non ho mai trovato le streghe particolarmente attraenti, fino ad oggi….trovo che tu sia bellissima Bonnie!” - le disse guardandola negli occhi.
“Oh, beh, grazie…” - rispose lei a disagio.
“Allora…che ne dici se rimandi la partenza e vieni con me a fare  un giro in centro? Ti prometto che se non troverai la mia compagnia di tuo gusto, ti accompagnerò di corsa all’aeroporto!” - propose Ted già sicuro di avere la vittoria in tasca.
“Mi dispiace, ma no!” - rispose lei con un’alzata di spalle.
“C-Come sarebbe no?” - chiese lui decisamente spiazzato.
“Sarebbe no…Vedi sono felice di aver conosciuto un’altra persona come me, visto che a parte mia nonna e una simpatica vecchina non ho mi conosciuto altre streghe o stregoni, ma da quello che mi sembra di intuire tu non sei venuto a parlarmi solo per conoscere un’altra persona simile a te e, forse, saresti venuto anche se non fossi stata una strega perché da quello che mi hai detto mi trovi bella. Ti assicuro, Ted, che sono lusingata, ma non posso venire con te!” - spiegò Bonnie.
“Ah….e potrei sapere il perché?” - chiese Ted offeso per il rifiuto.
“Beh perché non sono sola!” - rispose lei.
“No? E dove sarebbe questo tuo fantomatico accompagnatore, eh?” - chiese lui, ironico, mentre voltava la testa a destra e a sinistra con aria beffarda.
“Esattamente qui!” - tuonò, allora, una voce alle spalle della ragazza e dalla porta girevole Ted vide uscire un ragazzo pallido dai capelli e gli occhi neri che si avvicinò a Bonnie stringendola a sé posandole una mano sul fianco, mentre continuava a tenere quei due pozzi neri e minacciosi fissi su di lui.
“E sentiamo… tu chi saresti?” - chiese Ted dopo essersi ripreso dalla sorpresa: non credeva che nella vita di Bonnie ci fosse davvero un .
“Io sono Damon Salvatore! Ti consiglio di tenere bene a mente il mio nome e la mia faccia, perché ti assicuro che se solo osi cercare di nuovo Bonnie o se solo osi avvicinarti di nuovo a lei, la mia sarà l’ultima faccia che vedrai prima di morire!”.
“Ah, davvero?” - disse Ted prima di scoppiare a ridere.
- Ma senti un po’ questo….cosa crede di poter fare contro me e il mio Potere? - pensò continuando a ridere.
“Oh, ti assicuro che posso fare parecchio contro te e il tuo Potere” - disse l’altro facendo il verso ai suoi pensieri.
Ted rimase completamente di stucco, la risata gli morì in gola e si ritrovò a fissare quello sconosciuto così pieno si sé con gli occhi spalancati.
- Come è possibile? Come ha fatto? Sono più che sicuro di non aver aperto bocca, ma di averlo solo pensato - continuava a dire a sé stesso.
“A quanto pare il caro stregone usa il suo fantomatico Potere solo per sondare l’aura delle belle ragazze? Ma se posso darti un consiglio dovresti stare più in guardia altrimenti potresti avere delle spiacevoli soprese…..tipo me!” - disse lo sconosciuto con voce tagliente.
Ted, senza pensarci due volte, cominciò a sondare l’aura di quello lì, quando….
“Oddio!” - disse.
“Esatto!” - rispose Damon.
“Tu sei un vampiro!” - disse Ted.
“In tutto il mio splendore!” - fece Damon con un inchino.
Ted non poteva crederci.
Non si era mai accorto che un vampiro fosse proprio lì sotto i suoi occhi.
“Damon, forse è meglio se andiamo….” - fece Bonnie interrompendo i suoi pensieri.
“Aspetta! Tu lo sapevi?” - chiese Ted a Bonnie.
“Cosa?”.
“Come cosa? Che lui è un vampiro?”.
“Certo che lo sapevo!” - rispose decisa lei.
 - No, non può essere vero. Lei lo sa e non le importa? Beh…a meno che… - pensò e poi…
“Dì la verità….tu la stai influenzando, vero?” - disse questa volta rivolto al vampiro.
“No!” - fu Bonnie a rispondere.
“Ascolta, Bonnie, non metterti in mezzo, io lo faccio per il tuo bene!” - le disse Ted.
“Per il mio bene? Ma se neppure mi conosci! Si può sapere cosa vuoi da me? Le cose sono abbastanza semplici: io sono una strega, lui è un vampiro e ci amiamo. Punto. Fine della storia. E non capisco davvero cosa ti importa! Ora lasciaci in pace e sparisci da dove sei venuto! Guarda un po’ tu se un perfetto estraneo deve venire a dirmi cosa fare oppure no!” - gli urlò contro Bonnie.
“Bonnie, ma….” - cominciò Ted, completamente esterrefatto.
“Ehi…l’hai sentita, no? Sparisci!” - gli ordinò il vampiro.
Ted rimase lì dov’era ancora qualche secondo a fissarli, poi non ne potè più e all’ennesimo ringhio del vampiro, corse via.
Raccattò in fretta tutte le sua cose e tornò in America, nel suo regno magico ed inaccessibile e raccontò tutto al Consiglio.
Era ora eccolo lì, ad attendere.
Mentre lui era perso nei suoi ricordi era passata un’altra mezz’ora e stava veramente cominciando a stufarsi, ma all’improvviso la porta si aprì e venne fatto entrare.
La sala era totalmente al buio, fatta eccezione per la luce fioca proveniente dai quattro bracieri posti ai quattro lati della stanza e di quella proveniente dal braciere al centro del cerchio tracciato sul pavimento intorno al quale erano disposte le otto sedie su cui stavano i Consiglieri minori. A capo del cerchio, direttamente di fronte alla porta di entrata, c’erano i due troni dei Consiglieri superiori, posti un gradino più in alto rispetto agli altri.
Nel mondo magico i Consiglieri superiori erano una leggenda. Erano le streghe o gli stregoni più potenti di tutto il mondo e comandavano il mondo della magia fino alla loro morte.
Sin da quando era un bambino, Ted ricordava che i Consiglieri non erano cambiati. Avevano assunto il comando molto giovani e lo mantenevano ancora.
Erano due gemelli. Una strega e uno stregone. Discendevano direttamente dai druidi e questo era un enorme privilegio. Si chiamavano Samuel e Samia. Avevano circa sessant’anni. Samuel era alto, di bell’aspetto, con una leggera barba su cui si vedevano i segni della vecchiaia, gli occhi erano di un verde intenso, mentre i capelli erano ormai bianchi. Samia era solo un po’ più bassa del fratello, era una donna non bellissima, ma affascinante, anche i suoi occhi erano verdi, ma  a differenza del fratello manteneva ancora la sua folta capigliatura castana intatta.
Erano due esseri che incutevano un  timore reverenziale e prendevano molto sul serio il loro compito di Difensori e da molti anni difendevano con successo la magia dagli esseri oscuri come i licantropi, i fantasmi….i vampiri.
Ted non li aveva mai visti così da vicino.
“Ted vieni avanti!” - gli disse Samia, sorprendendolo per il fatto che conoscesse il suo nome.
“Sì!” - Ted avanzò e arrivato davanti ai loro troni, al centro del cerchio, si inginocchiò.
“Ted, abbiamo discusso a lungo della storia che ci hai raccontato e siamo fieri del lavoro che hai svolto!” - disse Samuel.
“Sì….ecco…grazie…ma che lavoro avrei svolto, scusate? Quel vampiro è ancora vivo!” - chiese timoroso Ted.
“Sì hai ragione, hai diritto ad una spiegazione. Vedi, Ted, a noi non importa tanto del vampiro quanto della ragazza. La stavamo cercando da tempo. Lei è l’ultima discendente di una famiglia di streghe molto potenti. Scorre sangue druido nelle sue vene, e tu sai bene che è un grande onore. E’ da molto tempo che quelle streghe ci hanno voltato le spalle e si sono nascoste da noi perché credevano che i nostri mezzi contro gli esseri oscuri fossero malvagi e dicevano che per tenere davvero la pace bisognava conviverci, ma ora, grazie a te, abbiamo ritrovato quella stirpe e non intendiamo lasciarcela sfuggire…..e qui entri in scena tu: dovrai portarla qui, Ted!” - disse Samuel.
“Certo, lo farò, ma con lei c’è il vampiro!”.
“Ottima obiezione! Sappiamo che lui non la lascerà, e sappiamo che tu ti sei accorto che è troppo potente per te. Quindi vogliamo aiutarti, giovane Ted, e ti daremo un mezzo per distruggere il vampiro Damon e separarlo dalla strega, un mezzo che farà in modo di dividerli per l’eternità e annullerà ogni loro tentativo di ritrovarsi.” - spiegò, questa volta, Samia.
“Quale mezzo?” - chiese Ted.
“Il labirinto” - rispose, tutto intorno, un coro di dieci voci.



NOTE:
Ciao a tutti e ben ritrovati!
Come promesso ad una settimana dalla fine della mia prima storia ecco postato il prologo della seconda parte spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguirmi.....Grazie a tutti....recensite, recensite, recensite....BACIONI....IOSNIO90!

   
 
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