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Autore: IsaMarie    03/07/2010    10 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao ragazze vi lascio il nuovo capitolo. Spero vi piaccia anche questo. Ma prima naturalmente rispondo alle recensioni!

 Austen95 [Contatta] Segnala violazione
Grazie mille! Spero che continuerai a seguirmi!!! 
 sandy69 [Contatta] Segnala violazione
Ciao sandy, hai ragione, penso proprio che Edward il piano lo userà spesso!!! E sono sicura che il finale di questo capitolo ti piacerà molto! Buona lettura!
 Sfosfy4ever [Contatta] Segnala violazione
Grazie mille, sono felice che ti piaccia. Vedrai che continuerò!
 giova71 [Contatta] Segnala violazione
Vedrai giova questo capitolo ti piacerà! Un bacione! 
 vanderbit [Contatta] Segnala violazione
Ciao vanderbit! Bella vero l'idea del matrimonio, e poi ad Alice basta festeggiare! Qualsiasi motivo va bene! Anch'io non sono per Jacob, ma vedrai che in questa fiction ti piacerà. E visto che ti piacciono anche Leah e Seth, ne rimarrai contenta!!! Un bacione!




CAPITOLO 5

Jacob


Pov Bella

Appena arrivata A La Push, controllai l’ora e anziché andare a cercare Jake a casa, andai dritta nel posto dove ero sicura che lo avrei trovato, il suo garage-officina.
Come sentì il rumore del pick-up si affacciò dalla porta e mi corse incontro.
-Bells, come sono felice di vederti, che sorpresa!- esclamò, prendendomi tra le braccia e facendomi volteggiare.
-Ehi! Piano Jake, sai che il mio equilibrio è molto precario, se poi mi fai anche girare la testa, una caduta e un livido sono assicurati-  lo rimproverai, ridendo.
-Effettivamente hai ragione! Non sono mai riuscito a spiegarmi come non riesci a camminare su una superficie piana senza inciampare, e allo stesso tempo, essere così brava quando vai in moto. Per non parlare poi di quando balli, in quei momenti diventi estremamente sexy- affermò, ammiccando malizioso.
-Ehi! Ci stai per caso provando, Jacob Black?- domandai, schiaffeggiandogli un braccio.
-Già fatto! Ma non ha funzionato molto bene, no?- mi rispose, facendo finta di imbronciarsi.
-No… decisamente no! Non farmi ricordare quella stranissima esperienza- dichiarai, con un’espressione palesemente nauseata.
-Ehi! Hai cominciato tu a fare allusioni, e poi così mi offendi!- si lamentò, pizzicandomi il fianco; -Guarda che sei proprio strana!- mi schernì ridendo e appoggiandomi piano per terra, sostenendomi ancora un po’ per un braccio per accertarsi che non cadessi. Mi conosceva meglio delle sue tasche.
-Non mi sembra di aver mai detto di non esserlo! Anzi… -lo assecondai, ridendo anch’io.
-Allora dimmi… come mai sei qui? Vista l’ora non penso che sia una visita di cortesia. A proposito ti fermi a cena, Billy sarà molto contento di vederti- mi invitò.
-Sì grazie! E riguardo alla visita hai perfettamente ragione: ho bisogno di un favore… ma andiamo da Billy perché mi serve anche il suo aiuto- gli risposi, misteriosa.
-Ok… ma mi stai incuriosendo sempre di più- rispose, mentre ci avviavamo verso casa sua. E quando mai non era curioso? La sua principale caratteristica!
Quando entrammo Billy ci venne incontro sulla sua sedia a rotelle e mi salutò con un abbraccio caloroso e affettuoso.
Il padre di Jacob purtroppo, dieci anni prima, aveva avuto un terribile incidente d’auto e da allora era paraplegico. Per fortuna aveva uno spirito molto forte e non si era lasciato abbattere dalle avversità, anzi… era sempre stato l’uomo più solare e ottimista che avessi mai conosciuto e Jake aveva ereditato quella caratteristica da lui. Era il migliore amico di mio padre e io, Jazz, Jake e Rose eravamo praticamente cresciuti insieme.
-Bella, come sono contento di vederti, ti fermi a cena?- mi chiese, con un enorme sorriso sulle labbra.
-Sì, grazie Billy! Ma prima devo parlarvi di una cosa importante- affermai.
Spiegai loro la nostra idea e furono molto felici di aiutarci. Intanto che io avvertivo Rosalie, Billy chiamò Sue, la mamma di Seth e Leah, due nostri carissimi amici,  che a sua volta avrebbe fatto un giro di telefonate per avvertire tutti. Billy mi spiegò cosa avessero deciso: le donne della riserva si sarebbero occupate del pranzo, mentre gli uomini con i ragazzi avrebbero pensato al gazebo e a tutto il resto. Noi dovevamo preoccuparci degli addobbi, del reverendo, degli inviti e naturalmente degli sposi. Durante la cena riuscii anche a convincere Jacob a farmi un grossissimo favore in occasione del matrimonio: gli altri ne sarebbero stati entusiasti! Sapevo che aveva accettato unicamente per il bene che voleva alla nostra famiglia e che gli costava molto… e ne fui veramente felice.
Dopo cena, salutai Billy e  io e Jacob ci rifugiammo in garage a chiacchierare, mentre lucidavamo i nostri gioiellini.
-Allora Bells, come va con la nuova famiglia?- mi chiese Jacob.
In quei giorni caotici, non ci eravamo visti perché volevo stare con gli altri per conoscerci meglio, e poi Alice ci aveva trascinato non so quante volte a fare shopping, con la scusa che non era preparata per un inverno così glaciale come quello di Forks e per comprare nuovi pezzi d’arredo per la sua camera e quelle dei fratelli. Eppure ne arrivava da N.Y., non è che l’inverno lì fosse proprio una passeggiata.
-Bene, Jake… sinceramente non credevo. Non posso negare che quello che è successo è stato un vero e proprio shock… ma devo dire che mi trovo bene... siamo stati fortunati. Esme è dolcissima, una brava cuoca e una brava mamma. E’ una famosa arredatrice d’interni, molto richiesta, ma per fortuna grazie all’uso del computer non si deve assentare spesso. Papà è molto felice… come non lo vedevo da tanti anni. Sembra rinato: ride, scherza, e poi quando può la abbraccia, la bacia, la riempie di coccole e spesso le porta fiori o cioccolatini. È un piacere vederlo così, è un lato di mio padre che non conoscevo, anche se con noi è sempre stato molto affettuoso… non posso che essere grata a Esme per averlo reso così felice!
Emmett è il maggiore: ha l’aspetto di un grande orso… la sua stazza potrebbe incutere un po’ di timore a prima vista, ma è di una simpatia unica e mi sembra fondamentalmente buono. E’ riuscito a legare subito con tutti; e si è rivelato molto dolce e premuroso. Ha sempre qualche attenzione in più per noi ragazze, anche se si nasconde dietro le sue battutine- gli raccontai; poi decisi di sganciare la bomba, tanto se ne sarebbe senz’altro accorto anche lui non appena l’avesse visto con i propri occhi.
-E ora tieniti!- lo avvertii; -Sono quasi certa che Emmett stia conquistando Rose, ogni giorno di più!- continuai, facendogli strabuzzare gli occhi. Per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
-Credo di non aver capito bene!- mormorò, ancora incredulo; -A Miss Iceberg piace un ragazzo?!- domandò, ancora completamente scioccato. Bè, effettivamente era un evento più unico che raro!
Tutti i ragazzi della riserva ci avevano provato con lei (per non parlare di quasi tutta la popolazione maschile della scuola di Forks!), facendole anche una corte serrata… ma nessuno era mai riuscito ad ottenere neanche un piccolo appuntamento… tanto che alla fine quel nomignolo, che le era stato affibiato a scuola, aveva anche fatto il giro della riserva.
-E dai Jake! Non ti ci mettere pure tu! Conosci benissimo la nostra Rose… sai che la sua è una solo una facciata per non soffrire. Cerca di non essere cattivo- lo rimproverai, assestandogli uno scappellotto sul collo.
-Sì, scusa, hai ragione. E’ che mi hai lasciato completamente spiazzato. E ora sono ancora più curioso di conoscere questo ragazzo che sta riuscendo nell’impossibile!- affermò, prendendosi un altro pungo.
-Ancora?! Ma la finisci, cretino!- lo redarguii. Mi sembrava di parlare con un bambino!
-Ma sei proprio sicura?- mi chiese.
-Direi di sì… Ho notato come lo guarda, appena pensa di non essere vista... Giuro che è la prima volta che Rose ha quello sguardo… sai… quando gli occhi prendono la forma di tanti cuoricini, come nei cartoni animati!- sghignazzai, facendolo ridere sguaiatamente.
-Non lo perde d’occhio un attimo, e poi ha sempre voglia di scherzare con lui… Ti rendi conto?! Rose che ride e scherza con un ragazzo come se fosse il suo più caro amico! Sembra un’altra! Spero solo che per una volta nella sua vita riesca lasciarsi andare- continuai pensierosa.
-Lo spero anch’io per lei… se lo merita… sai quanto le voglia bene! Per me è come una sorella… E lui? Ti sembra interessato?- domandò.
-Bè, chi non sarebbe interessato a Rose?! Sembra una modella! Comunque a parte il lato fisico, mi sembra che anche Emmett sia parecchio interessato… però… bè, anche lui è un po’ come Jazz riguardo le relazioni… Alice ci ha raccontato che ad entrambi i fratelli piace passare di fiore in fiore!- gli spiegai triste. Non volevo che la prima volta che Rose si prendeva una cotta, poi dovesse soffrire perché il tizio non voleva impegni.
-Può darsi che finora non abbia semplicemente mai trovato la ragazza giusta. Chissà…- affermò Jake.
-Già… lo spero! Comunque le mie sono solo supposizioni, non lo conosco bene… proverò a chiedere a Alice se anche a lei suo fratello le è parso interessato… mi sembra molto in confidenza con loro e un’attenta osservatrice… magari con il suo aiuto potrei tentare di organizzare qualcosa, improvvisandoci delle piccole cupido- dichairai, ammiccando.
-Sei sempre la solita! Non sarebbe meglio che ti facessi gli affari tuoi, anziché intromettersi in cose che non ti riguardano?- mi rimproverò, scompigliandomi i capelli.
-Ehi! Così mi offendi! E se io mi offendo non ti potrò aiutare con quel favorino che mi avevi chiesto, no? Anzi penso proprio che comincerò da adesso a farmi gli affari miei- gli risposi piccata, incrociando le braccia al petto.
-Eh no! Avevi promesso! Dai su scherzavo… come sei permalosa!- mi schernì, anche se un velo di preoccupazioni gli era balenato nello sguardo. Sporse in fuori il labbro inferiore, in un autentico broncetto da bambino e sbattè le ciglia, facendomi gli occhioni dolci. Scoppiai a ridere! Che scemo! Come potevo resistere a quell’espressione.
-Anch’io scherzavo! Non rinuncerei alla mia missione per niente al mondo… Come potrei non aiutare un cucciolotto come te- lo rassicurai. E poi il matrimonio potrebbe essere una buona occasione, per mettere in pratica il nostro piano!- proposi, abbracciandolo. Ricambiò, stringendomi forte a sé e sussurrandomi un grazie.
-Dai continua. La ragazza, invece, che tipo è?- si riprese immediatamente. Non ce la faceva proprio a frenare la sua innata curiosità.
-Alice… Alice è una vera forza della natura, un ciclone! Dove c’è lei, non si può stare tranquilli, perché non sta ferma un attimo e soprattutto non sta mai zitta… Sembra una macchinetta! E’ minuta, ma ha dentro di sé una carica che farebbe invidia a chiunque. È simpaticissima e riesce a influenzare tutti con la sua allegria. L’idea della festa è stata sua- gli raccontai ancora.
-Non vedo l’ora di conoscere questo piccolo uragano- affermò Jacob, sorridendo.
-Domani ne avrai l’occasione. Dopo la scuola andremo a Seattle a comprare tutto quello che ci serve e poi, se non è troppo tardi, verremo qui a portare tutto l’occorrente, ok? Ora sarà meglio che vada.. si è fatto tardi e domani c’è scuola- dichiarai, alzandomi.
-Scusa… ma dove pensi di andare? Non ti sei dimenticata di parlarmi di qualcuno? Sbaglio o c’è ancora un ragazzo in casa tua?- mi domandò, immediatamente sospettoso per il mio atteggiamento evasivo. Diavolo! E io che pensavo di cavarmela con poco.
-Mmm… sì, c’è… E’ Edward… stronzo come pochi! Preferirei non parlarne, è un argomento piuttosto spinoso e non fa altro che irritarmi!- dichiarai, sperando di concludere lì il discorso. Ma non avevo fatto i conti col mio migliore amico, che continuava a fissarmi con quel sorrisino a fior di labbra di chi la sa lunga… Come lo odiavo quando si stampava quel ghigno sulla faccia! Mi arresi, tanto sapevo che non mi avrebbe fatta andare via finchè non avessi sputato il rospo.
-E va bene! E’ il ragazzo più bello che abbia mai visto! Ma è uno stronzo colossale e non ci sopportiamo. O meglio… è lui che non sopporta me! Non so perché, ma dal primo giorno che ci siamo conosciuti mi tratta sempre come se fossi spazzatura. Con me è sempre antipatico e mi risponde peggio di un cane, mentre con Jazz e Rose si trasforma in un normale ragazzo: simpatico, educato, gentile, disponibile. So che non si può essere simpatici a tutti e nemmeno lo pretendo… però Jake… non mi ha dato nemmeno la possibilità di farmi conoscere… ha deciso che mi odia solo guardandomi! Così… anche se ci sto male cerco di non darlo a vedere… sai meglio di chiunque altro che non sono tipo da farmi mettere i piedi in testa! Quando si rivolge a me con quel tono strafottente, non riesco a trattenermi e gli rispondo di conseguenza… col risultato che finiamo con lo stuzzicarci tanto che concludiamo litigando furiosamente!- gli spiegai tristemente, tutto di colpo, senza nemmeno riprendere fiato. Jake mi accarezzò dolcemente una guancia.
-Bells… guardami negli occhi e sii sincera…- mormorò serio; -Sei proprio convinta che non ti sopporti?- mi domandò, facendo di nuovo spuntare quel sorrisino sardonico. Dio come lo non lo sopportavo! Se non se lo toglieva subito dalla faccia rischiavo di cancellarglielo io e non in modo gentile.
-Sì, sono convinta! Penso di riuscire a capire una cosa così elementare! E poi  stamattina ho anche provato a chiedergli cosa gli avessi fatto per trattarmi in modo così odioso e il deficiente, come se niente fosse, mi ha semplicemente  risposto che non si può essere simpatici a tutti- gli risposi, sempre più irritata, sia dall’atteggiamento di Jake, sia dai ricordi delle discussioni con Edward.
-Sarà….- sussurrò, tra sé e sé. Ora lo picchiavo selvaggiamente, se non la piantava subito!
-Ma ‘sarà’ cosa?! Ora mi stai facendo proprio incazzare Jake! Sarà meglio che vada a dormire perché il genere maschile per me è troppo contorto, specialmente a quest’ora… sono troppo stanca per cercare di capire le vostre menti bacate!- esclamai, alzandomi di scatto e avviandomi al pick-up.
-Ci vediamo domani Bells, e sappi che sei molto carina anche quando sei incazzata- mi urlò dalla porta dell’officina, sghignazzando senza ritegno.
Mi girai, lo guardai e gli feci un gestaccio con il dito e lui si sganasciò ancora di più dal ridere.
Mmm che nervoso! Prima o poi avrei preso un bel bastone e gliele avrei date di santa ragione! Salii in auto e tornai a casa.
Era già mezzanotte passata e le luci erano tutte spente. Entrai facendo attenzione a non fare rumore e mi diressi in cucina per bere un bicchiere d’acqua prima di andare a dormire.

Pov Edward

Era già mezzanotte passata e Bella non era ancora rientrata. Ma cosa diavolo stava facendo?! I miei pensieri furono interrotti proprio dal rumore del pick-up sul vialetto e senza rendermene conto, ancora prima che lei entrasse in casa, mi ritrovai in cucina.
La sentii entrare piano e, senza accendere le luci, venne anche lei in cucina. Nella penombra, data dalla luce della luna che filtrava dalle finestre, intravedevo la sua sagoma muoversi sicura verso il frigo, ma lei non si era accorta di me che ero appoggiato al lavandino.
-Divertita abbastanza per stasera?- domandai improvvisamente, non riuscendo a trattenermi oltre.
La vidi sobbalzare per lo spavento e inciampò... fu questione di un attimo: d’istinto mi mossi verso di lei per sostenerla, e dopo un attimo lei era tra le mie braccia e i nostri  visi si stavano sfiorando vicinissimi. Il mio cuore prese a galoppare impazzito e il mio respiro si stava intensificando. Il calore e la morbidezza del suo corpo, e il profumo della sua pelle si infrangevano su di me, eccitandomi all’inverosimile. Anche lei respirava veloce e mi fissava come in trance.  I nostri sguardi era intrecciati e non capivo più niente… desideravo solo sentire finalmente la morbidezza di quelle labbra carnose che mi richiamavano con una potenza inaudita…  stavo per annullare la distanza tra le nostre bocche, quando il rumore di una porta al piano di sopra mi fece riprendere un attimo di lucidità.
Che diavolo stavo facendo?! La scostai da me bruscamente, raddrizzandomi e sciogliendo l’abbraccio… un vuoto enorme mi colpì come un pugno in pieno stomaco. Dovevo essere certo che non si fosse accorta della mia debolezza, quindi rialzai la mia barriera di scortesia.
-E’mai possibile che non puoi stare un po’ più attenta?!- la rimproverai, sgarbatamente. I suoi occhi si spalancarono, dapprima sorpresi , ma poi si socchiusero lasciando trasparire tutta la sua rabbia.
-Se non mi avessi spaventata, stando qui al buio come un ladro, non sarei inciampata!- mi rispose, stizzita.
Non aveva tutti i torti… ma era stato più forte di me… la voglia di sapere cosa avesse fatto tutta la sera con quel Jacob mi stava logorando.
-Sono solo sceso a bere, e non mi sembrava il caso di accendere la luce, col rischio di disturbare qualcuno- affermai, cercando di risultare il più indifferente possibile.
-Be’, potevi palesare la tua presenza appena sono entrata- continuò, sempre più acida; -E poi… cosa ti importa se mi sono divertita? Non sono di certo affari tuoi, ma se proprio lo vuoi sapere… sì, ho passato proprio una bella serata- dichiarò soddisfatto, facendomi andare il sangue al cervello.
-Era solo una domanda retorica! Non me ne frega proprio niente di cosa fai nel tuo tempo libero… Se hai voglia di farti ripassare da tutta Forks, è un problema tuo! Non sono di certo affari miei!- ribattei seccato, all’idea che qualcun altro avesse potuto godere di quel favoloso corpo che avrei voluto tutto per me. Il pensiero che quel ragazzo l’avesse toccata, accarezzata baciata… oddio, mi faceva stare male!
-Ma come ti permetti! Io non mi faccio ripassare da tutta Forks! E comunque… non mi sembra di parlare con un integerrimo cittadino, visto che dopo qualche ora di scuola eri già a scopare con una appena conosciuta. Quindi Mr Squallore vedi di lasciarmi in pace che mi stai proprio stufando!- si risentì, palesemente indignata.
Le parole che disse mi colpirono come uno schiaffo in pieno viso, e così non potei fare a meno di ribattere.
-Be’… se non eri a scopare con qualcuno perché te la prendi tanto?- la provocai, sorridendo sarcasticamente.
-Vaffanculo, Edward!- mi gridò, e corse via, lasciandomi lì come un cretino.
Già… un cretino! Idiota, deficiente e stronzo! Perché non potevo essere altro…
Cosa mi era saltato in mente di offenderla in quella maniera?! Lei non aveva nessuna colpa! Ero io lo stupido che non riusciva a tenere addosso i pantaloni. Lei non si meritava un trattamento del genere e se avessi sentito un altro ragazzo parlarle con quel tono e darle della puttana, come avevo appena fatto io, probabilmente non sarebbe rimasto integro per molto. Sospirai rassegnato.
Ormai avevo capito che lei era il mio frutto proibito… come la mela per Adamo: così dolce, succosa e tentatrice. Ma cosa era capitato ad Adamo quando l’aveva colta? Aveva perso il paradiso…
E così sarebbe successo a me! Non dovevo sentirmi attratto da Bella… lei ormai faceva parte della mia famiglia, e non avrei potuto certo portarmela a letto e poi mollarla come facevo con tutte le altre… lei non era una di quelle sciacquette pronte a farsi sbattere in qualsiasi modo e momento… lei era una brava ragazza, matura, posata, intelligente e… belissima, sexy, sensuale e ingenuamente provocante. Già… nemmeno si rendeva conto dell’effetto che era in grado di scatenare in me.
Cazzo! Stavo uscendo fuori di testa! Dovevo assolutamente trovare una soluzione… e in fretta! Rischiavo di far diventare insostenibile per tutti questa nuova convivenza, ma soprattutto per me! Non potevo continuare ad accanirmi su di lei in quella maniera… ci stavo male anch’io…
Ma non potevo neanche avvicinarmi troppo… altrimenti chi mi avrebbe impedito di cogliere quella mela?


   
 
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