Fanfic su artisti musicali > Nightwish
Segui la storia  |       
Autore: PerfectConcert_    06/07/2010    3 recensioni
[Tarja/Tuomas] Oramai fra loro due si erano create erbe spinose e sparsi tanti piccoli pezzi di vetro, i quali erano pronti a ferirti non appena tentavi di oltrepassare quella insopportabile distanza. Inebetito da tali pensieri accese la sua sigaretta serale. “Già… la notte porta consiglio…”
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Un gesto scontroso. Le mani della ragazza allontanarono bruscamente quell’ampio petto, quelle spalle solide che poco prima raccoglievano le sue lacrime.

Frettolosamente cancellò quei segni di debolezza, voltando le spalle al ragazzo.

Male. I ricordi facevano un male violento ed assordante.

In modo agitato si asciugò le mani sul vestito scuro e raccolse qualche filo scuro dietro le orecchie.

“Tarja…”

Dio, era ancora lì. Un brivido la percorse lungo la schiena, ed in un instante tutte le fibre del suo corpo furono pietrificate. Ancora.

Doveva voltarsi, lo sapeva. Doveva guardarlo dritto negli occhi, lo sapeva. Doveva dargli spiegazioni di questo suo gesto così emotivo, lo sapeva.

Ma Tarja non voleva assolutamente. Nonostante il buon senso la spingesse a comportarsi come una persona adulta e responsabile, il cuore cavalcava lontano.

Lontano da quei ricordi dolorosi che Tuomas aveva osato far riemergere, lontano dalle sue braccia forti. Lontano da quei occhi che la conoscevano fin troppo bene.

Fuggire.

Tarja respirò a fondo, e lentamente si voltò.

Se Holopainen non fosse tornato così indietro… Se non l’avesse stretta in quel modo… Se il suo cuore di donna ormai adulta avesse respinto quel mare di sensazioni… Forse, per una volta, avrebbe smesso di scappare.

Ma ora che Tuomas la guardava con gli occhi inumiditi e confusi, ed il suo stupendo volto era incorniciato da qualche ciuffo scuro, il cuore della ragazza rischiava seriamente di esplodere.

Esplodere, privo di qualsiasi controllo. Demolire le catene dell’orgoglio, e lasciar spazio ad un po’ di luce.

Quella luce che Tarja aveva sempre scorto negli oceani del giovane. Una luce all’apparenza sbiadita, ma in realtà dirompente ed impetuosa.

E lei ne moriva, di quella luce. Ne moriva.

“Tarja, ti prego”. Una supplica.

La ragazza sentì nuovamente il pizzicore delle lacrime scuoterla. Ma non doveva.

Non poteva. Ed ella era rimasta stordita da come il suo animo non era mutato. Da come il fascino di quegli occhi, di quella figura alta ed un po' trasandata e di quella voce la facesse ancora sussultare. Oh, ma quale maturità. Non sarebbe mai stata pronta.

Lentamente i suoi smeraldi incontrarono gli occhi di Tuomas, i quali la guardavano allarmato.

Il ragazzo si morse il labbro. Che completo idiota.

Perché far riemergere quelle memorie che per anni, entrambi, le avevano sepolte a tal punto da renderle inesistenti. Fingere che quei momenti non vi fossero mai stati fra i due, era stato l’unico sotterfugio per proseguire un cammino già fin troppo complesso ed ostico.

Eppure lui li aveva fatti riaffiorare, uno ad uno. Le labbra si erano mosse in un gesto spontaneo, facendo fuoriuscire innocenti momenti d’esistenza. Le sue braccia avevano cercato il corpo di Tarja, come un uomo nel deserto desidera solo disperatamente abbeverarsi.

E lui la desiderava disperatamente.

I ricordi dei loro baci, delle loro carezze… Erano così vivi che avrebbe potuto quasi toccarli.

 

Tarja fece lungo sospiro, mentre gli occhi del ragazzo la torturavano.

Oh, tempo di crescere, aveva detto lei. Bugiarda.

“Forse è meglio che vai via, Tuomas”.

Le iridi del ragazzo si allargarono, assumendo un espressione di totale stupore, mentre una voragine stava poco a poco intaccando il forte muro che quel breve riavvicinamento aveva creato.

La donna si allontanò di qualche passo dalla sua figura, e incominciò a camminare lentamente in direzione della porta.

Ed ogni passo era una pugnalata. Ogni passo era uno squarcio nel suo piccolo petto. Ogni passo sarebbe stato il più grande dei rimpianti, ancora una volta.

Tuomas boccheggiò, ormai rimasto senza parole da ciò che era successo in un istante così breve.

“Tarja… Se è per quello che ho detto… Non pensavo…”. Il ragazzo ansimò.

Si infilò nervosamente una mano fra i ciuffi ribelli.

“Scusami”.

“Scusami” si disse fra se e se la ragazza, ripetendo quella parola che al ragazzo era costata tutti i suoi sforzi.

Un lieve sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra fini, mentre le palpebre si chiudevano nuovamente.

Scusami lo avrebbe dovuto pronunciare lei. Per la freddezza di questo suo gesto, per lo sguardo duro che gli aveva appena mostrato.

Per l’ennesima fuga che il suo cuore stava facendo da quei sentimenti che lo stritolavano in dolci morse, eppure tremendamente amare.

Lei avrebbe dovuto chiedere scusa, ma mai glielo avrebbe detto.

La verità, ancora una volta dopo anni, sarebbe rimasta celata nel cuore di Tarja. E Tuomas avrebbe ricevuto solo impudente orgoglio di una donna, a volte, troppo fragile.

Una storia che si ripeteva, un deja vu nella mente della ragazza.

“Vai via, Tuomas” disse in tono secco e deciso.

Il ragazzo strabuzzò nuovamente gli occhi, mentre le mani gli cominciavano a sudare. Il respiro, dapprima agitato, cominciava a divenire sempre più rigido. Gli occhi luminosi pian piano lasciavano spazio al buio e le labbra divennero tese.

La rabbia giunse violenta ed inaspettata come uno schiaffo, e Tuomas non poté fare altro che accoglierla.

“Che cosa ho fatto? Voglio spiegazioni”. Il tono di un uomo duro, di un uomo deciso. Tarja sussultò per un istante. Quegli occhi, e la voce… Tuomas era decisamente fuori di se.

Tuomas stava male.

“Non è mio obbligo darti spiegazioni” rispose quella con finta non curanza “Ora, cortesemente, quella è la porta” disse indicandola con la piccola mano.

“Questa conversazione è durata anche troppo”concluse mentre gli smeraldi brillavano. Brillavano di lacrime soffocate.

Tuomas divenne ancor più rigido, i suo zigomi si indurirono. I pugni stretti.

“Smettila” disse con voce roca e lievemente alterata “Se è per quello che ti ho detto o fatto, già ti ho chiesto scusa. Ed ora pretendo di sapere perché mi stai cacciando”.

Quel tono di voce decisamente irato fece quasi vacillare la forza d’animo di cui Tarja si era armata.

Ma nonostante il desiderio irrefrenabile di buttarsi fra quelle forti braccia, lei rimaneva salda nella sua posizione, con la mano rigida che indicava la porta.

“Bene, allora sarò più chiara” cominciò quella, schiarendosi la voce. “Non ho più tempo per…” sarebbe bastata una semplice parola. La parola più cattiva e brutale che in quel momento la sua mente appannata dal dolore fosse riuscita a trovare.

La parola che lo avrebbe allontanato da lei, ancora… La parola che avrebbe mascherato il mare in tempesta del suo cuore orgoglioso ed insicuro.

“… per queste bambinate”. Ricalcò quest’ultima parola. La calcò con decisione, con gelida decisione.

Tuomas fece un piccolo passo indietro. Tutto parve come crollare. La stanza divenne come fredda, ed il gelo gli invase il corpo. Giunse nelle vene, attraversandola una ad una, fino a toccare il cuore. Il gelo lo avvolse e lo strozzò. E Tuomas rimase senza fiato.

Quel discorso detto con occhi carichi di emozione da un Tuomas irrequieto ed incerto, i loro ricordi cosparsi d’innocenza. Le sue braccia che la stringono.

Bambinate.

Il ragazzo posò il suo sguardo a terra, mentre il respirò diveniva sempre più pesante.

Bambinate.

Un amaro sorriso si dipinse sulle sue labbra, mentre un lieve riso carico di delusione andò a riempire il silenzio che si era creato.

Tarja deglutì, mentre il nodo in  gola diveniva sempre più grande.

Tuomas sbatté con forza un pugno contro il muro ed alzò lo sguardo. Dinanzi a lui vi era una Tarja distante e fredda, come una bellissima statua di puro ghiaccio.

Una Tarja che l’aveva ferito, calpestato. Accecato ogni suo senso con spietata freddezza. Ancora una volta. Oh, perchè stupirsene?

A grandi passi oltrepassò la piccola figura della ragazza, sfiorandole la spalla, ed un acuto suono di porta sbattuta risuonò nel camerino. Ed a breve giunse il silenzio.

 

Il silenzio che fece tremare la giovane donna. Il silenzio che la scosse, facendola singhiozzare come tanti anni fa.

La rottura di quel fugace rapporto d’innocente amore e la rottura con l’intero gruppo. Tanti anni fa.

Tradimento. Sofferenza. Rimorsi.

Violenti singhiozzi andarono ad occupare quel silenzio troppo opprimente, mentre una Tarja stanca e sconfitta si lasciava cadere a terra.

Un'altra rottura.

I singhiozzi non accennavano a fermarsi, e sempre più violenti non concedevano alla ragazza neanche il tempo per respirare.

I singhiozzi soffocavano l’insano desiderio che era nato nella mente di Tarja.

Come avrebbe voluto che Tuomas si fosse fermato davanti a quella porta, che non se ne fosse andato senza pronunciare alcuna parola. Non era nemmeno degna di essere insultata.

Un altro singhiozzo.

 Come avrebbe voluto che l’avesse smascherata. L’avesse guardata negli occhi dicendole che doveva smettere di fingere, perché lui la voleva.

Per poi prenderla e stringerla. E baciarla.

I singhiozzi si susseguirono violentemente uno dietro l’altro, sempre di più. Inarrestabili.

Tarja strinse le ginocchia al petto, mentre le lacrime deformavano il pensiero di quelle ore trascorse assieme a Tuomas. Mentre deformavano il carezzevole ricordo del viso di Tuomas appena lei aveva aperto quella dannata porta.

Deformavano quegli oceani troppo puri per il suo cuore, ormai troppo arido ed impaurito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ECCOMI QUI!

Scusate il ritardo ragazze! Perdonatemiiiii!

Non era mia attenzione farvi attendere così tanto, ma fra una cosa e l’altra non ho avuto mai tempo!

Come procedono le vacanze? Spero bene :)

Dunque… siamo giunti al sesto capitolo! Alè! Che ne pensate?

Per me è stata una sofferenza scriverlo, poiché tendo sempre ad immedesimarmi XD

E vedere Tarja e Tuomas così… Snifi… ç_ç

A parte i miei deliri, spero vi sia piaciuto ^^

Un ringraziamento enorme a: E v e r D r e a m (alla quale tramite una mail avevo svelato la mia identità nei vari forum XD Spero ti sia arrivata ^^); Fede Wanderer;  Cerridwen Shamrock e MoonInScorpio82.

Grazie mille ragazze! Inoltre ci tenevo a dirvi che magari ci posso mettere un bel po’ ad aggiornare… Ma di certo non abbandono questa fiction! ;)

Al prossimo capitolo!

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Nightwish / Vai alla pagina dell'autore: PerfectConcert_