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Autore: Beatrix Bonnie    23/07/2010    7 recensioni
-Seguito de "La lancia di Lugh"-
Questa volta i tre amici, Mairead, Laughlin e Edmund si ritroveranno coinvolti in un'avventura che turberà la tranquillità del Trinity College per Giovani Maghi e Streghe... un'oscura minaccia, una setta di incappucciati che sparge terrore tra gli studenti del castello... Riusciranno i tre amici a risolvere la situazione?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Trinity College per Giovani Maghi e Streghe'
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EPILOGO






Il resto delle lezioni fu poco seguito dagli studenti del Trinity, visto quello che era successo quella fatidica notte di maggio. I professori O'Connel, Balleriuns, Blath e Codail erano finalmente tornati in sé, anche se soprattutto l'insegnante di Storia della Magia risentiva ancora degli effetti della pozione, con frequenti vuoti di memoria e pessima capacità di concentrazione.

Henry tornò dal St. Bartleby Hospital poco prima che finissero le lezioni e il suo ritorno fu accolto gioiosamente da tutti.

L'ultimo giorno di scuola arrivò in un baleno.

Grazie ai duecento punti a testa che Captatio aveva conferito a Laughlin, Edmund e Mairead, i Raloi avevano vinto l'Arpa Celtica per il secondo anno di fila. Nicolaj, in qualità di dictator, andò a ritirare l'ambito premio, sotto uno scroscio di applausi provenienti dall'ala verde della Sala Mor.

In generale prevaleva un clima di allegria e rilassatezza, anche se alcune facce al tavolo dei Nagard non parevano particolarmente inclini ai festeggiamenti: Ailionora e il conte Deamundi, seduti uno di fianco all'altro, passarono tutta la serata con lo sguardo torvo e il capo chinato sul piatto.

La mattina della partenza arrivò anche troppo presto per Edmund: gli pareva incredibile che fosse già finito il suo secondo anno al Trinity, quando sembrava solo ieri il giorno in cui Captatio gli aveva rivelato di essere un mago. E invece eccolo lì, sulla banchina della stazione di Doolin, ad aspettare il treno che lo avrebbe riportato a Dublino.

Non appena arrivò l'espresso, i tre amici si scelsero uno scompartimento vuoto tutto per loro. Per la prima parte del viaggio Mairead e Laughlin giocarono a Sparaschiocco, mentre Edmund osservava pensieroso il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino.

Ad un certo punto Mairead esclamò: «Laugh, non ci hai più detto che pensa di fare adesso tuo padre!»

Laughlin sorrise compiaciuto. «Oh, già. Papà aprirà una scuola di musica» annunciò tutto soddisfatto.

«Che bello!» commentò Mairead entusiasta. «Che ne dici, Ed?»

«Oh, sì, grandioso» rispose Edmund, riscuotendosi dai suoi pensieri.

«Che c'è?» gli chiese la ragazzina, in tono preoccupato.

«No, è che... pensavo.»

«A cosa?»

«A McPride e a tutta la faccenda della setta. Non vi sembra che McPride potrebbe essere in contatto con l'EIF?» rispose Edmund, esprimendo i suoi dubbi agli amici.

Laughlin e Mairead si scambiarono un'occhiata perplessa.

«Ma, Edmund, che dici?» gli chiese Laughlin, guardandolo con la faccia stranita.

«Be', insomma, tuo padre riceve da McPride una proposta che rifiuta, e poco dopo l'EIF lo minaccia di lasciare la direzione del giornale. La cosa non vi pare un po' strana?» spiegò Edmund, in tono convinto.

«Saranno coincidenze» rispose Laughlin alzando le spalle. Non gli sembrava affatto possibile che McPride avesse qualcosa a che fare con l'EIF.

«Be', sono coincidenze fin tanto che non si trova un qualcosa che le unisce» rispose Edmund imbronciato.

Mairead scosse la testa con veemenza. «Non può essere malvagio! Era un fervido cacciatore di maghi oscuri al tempo di Tu-sai-chi».

«Chi?» le fece eco Edmund.

«McPride» rispose Mairead, come se fosse ovvio: stavano parlando di lui o no?

«No, io so chi, chi?»

«Tu-sai-chi!»

«Chi?»

«Tu-sai-chi! Non sai chi è Tu-sai-chi?» intervenne Laughlin con tono sorpreso.

Edmund scosse lentamente la testa.

Mairead e Laughlin si scambiarono uno sguardo allibito.

«È il più terribile mago oscuro di tutti i tempi!» esclamò il ragazzino, scioccato.

«Be' scusa se non lo sapevo» rispose Edmund, incrociando le braccia al petto, imbronciato.

Laughlin scoppiò a ridere: Edmund conosceva così tanti incantesimi, che ogni tanto lui si dimenticava che il suo amico veniva dal mondo Babbano. Al vederlo con il broncio, si commosse e cominciò a spiegare: «Il suo nome non lo pronuncia nessuno, perché fa paura anche solo quello. Prese il potere in Inghilterra negli anni Settanta e terrorizzò il paese per moltissimi anni insieme ai suoi seguaci, chiamati Mangiamorte, finché non perse tutto quando tentò di uccidere un bambino di un anno, Harry Potter, l'unico essere mai sopravvissuto ad un anatema che uccide».

Edmund sembrava affascinato da quella storia. «E poi che ne fu di lui, voglio dire, del mago oscuro?» chiese con interesse: non aveva mai sentito parlare di quelle cose, perché non si interessava molto ai libri di storia contemporanea.

«Alcuni dicono che sia morto, ma io non credo: un mago tanto potente non si lascia fregare così facilmente» rispose Laughlin con una scrollata di spalle.

«Comunque anche in Irlanda, sebbene Tu-sai-chi non estese mai ufficialmente il suo dominio fin qui, c'era il finimondo in quel decennio» si intromise Mairead. «Alcuni si schieravano dalla parte dei Mangiamorte, alcuni con l'Ordine della Fenice, il gruppo di maghi capeggiato da Silente che combatteva i maghi oscuri, mentre l'EIF acquisiva sempre più seguaci, facendo leva sulla paura che causava Tu-sai-chi; spesso c'erano dei rastrellamenti sommari o si scatenava la caccia all'inglese, perché tutto ciò che veniva da quell'isola era visto come qualcosa che avesse a che fare con Tu-sai-chi. Così il governo si trovava a fronteggiare due minacce: i Mangiamorte e la xenofobia dell'EIF. A quell'epoca McPride era un giovane Auror che catturò numerosissimi Mangiamorte».

«Caspita, non ne sapevo nulla. E qual era il nome di Tu-sai-chi?» chiese cauto Edmund.

Mairead guardò Laughlin, senza avere il coraggio di rispondere a quella domanda. Alla fine, il ragazzino, preso un profondo respiro, sussurrò: «Lord Voldemort».

«Lord Voldemort...» ripeté Edmund tra le labbra, quasi ammaliato da quel nome. Quanto doveva essere stato potente quel mago, quanto terrificante doveva essere stato nel periodo in cui era all'apice del suo dominio, perché a più di dieci anni di distanza la gente avesse ancora timore nel pronunciare il suo nome? Aveva fatto calare sul mondo un'oscurità di terrore tale da far spegnere il sole. Come avrebbe potuto fare lui.

Il treno cominciò a rallentare, segno che ormai dovevano essere arrivati a Dublino. Edmund smise di fantasticare su Voldemort e ritornò bruscamente alla realtà: lo attendeva un'altra terribile estate all'orfanotrofio.

Quando i ragazzi si ritrovarono sulla banchina, Mairead e Laughlin corsero incontro alle rispettive famiglie.

«Buongiorno, Edmund» lo salutò con gentilezza Eoin.

«Signor Maleficium» rispose il ragazzino in tono educato.

«Ciao Ed! Ciao Ed! Ciao Ed!» cominciò a strillare Bearach, saltellando da un piede all'altro.

Evidentemente aveva già superato lo shock del rapimento ed era tornato esagitato ed euforico proprio come prima.

«Ciao, Bearach» lo salutò Edmund, nella speranza che smettesse di strillare.

Anche Mairead e suo padre si avvicinarono. «Ed, quando ci sarà la cerimonia per l'Encomio della Repubblica, ti verremo a prendere all'orfanotrofio e poi passerai il resto dell'estate con noi!» esclamò la ragazzina entusiasta.

Edmund non riusciva a credere alle sue orecchie: la cerimonia ufficiale era stata fissata per l'inizio di agosto e quello significava che avrebbe passato un intero mese di vacanze a casa di Mairead!

«Uau, è... fantastico! Grazie!» disse, leggermente a disagio. Mairead gli sorrise di rimando, poi afferrò i suoi amici per le spalle e insieme attraversarono la barriera magica per ritrovarsi nella stazione Babbana di Dublino.

Forse quell'estate non si sarebbe rivelata poi così male.




Eccoci qui, giunti alla fine della seconda avventura dei giovani maghi irlandesi! Ora che il racconto è finito, spero che possiate dire che vi sia piaciuto davvero. Un po' mi dispiace, ma verso settembre arriveranno i primi capitoli de “La sorella perduta”, perciò vi chiedo solo un po' di pazienza.

Come promesso, c'è anche una sorpresa! Ecco a voi, grazie all'incomparabile aiuto di Julia Weasley, i banner per i membri delle case del Trinity College! Potete metterli nella vostra firma o dove volete, scegliendo ovviamente la casa a cui preferite appartenere! Spero che vi piaccia l'idea.

Nagard : ambiziosi, sicuri di sé, testardi, ottengono sempre quello che vogliono; a volte sono un po' stronzi e strafottenti.

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Raloi: intraprendenti, coraggiosi ed energici, sempre pronti all'azione e a mettersi in gioco; spesso il loro coraggio li porta ad essere incoscienti o addirittura beffardi.

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Llapac: fondamentalmente buoni ed onesti, gentili e aperti verso il prossimo, leali fino alla morte ai propri amici e alla causa in cui credono; a volte rischiano di essere troppo buoni e finiscono per essere considerati dei boccaloni sempliciotti.

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Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa storia, che l'hanno commentata, che l'hanno inserita tra le preferite o tra quelle da ricordare. Spero solo che i miei racconti vi abbiano ripagato per il vostro interesse.

Un saluto e a presto,

Beatrix

Ora passiamo ai ringraziamenti personali:

@ Julia Weasley: innanzitutto non finirò mai di ringraziarti per il tuo lavoro sui banner! Sei stata gentilissima. Un indizio su quale fosse il prossimo lavoro di Eoin l'avevo già lanciato nei primi capitoli, ma forse era sfuggito: una scuola di musica! Io adoro Eoin Maleficium! Anche McPride è un personaggino niente male... tutti lo considerano un grande mago e un bravo presidente, tutti tranne Edmund che lo considera un falso e Captatio che annusa più verità di quanta non voglia dare a vedere. Ma chi avrà ragione? Spero nel frattempo che l'epilogo sia stato di tuo gradimento! Alla prossima!

@ darllenwr: anche a me piace molto l'immagine di Bearach che dorme sulla panca: mi sembrava il simbolo del fatto che sia finalmente tornata la tranquillità. Purtroppo Diablaiocht, Deamund e gli altri sono riusciti a farla franca, ma anche Captatio sa benissimo che loro sono implicati, quindi li terrà d'occhio e non permetterà loro di fare altri “scherzi” del genere. McPride sa di essere la persona giusta per la massa (dopo tutto è stato votato, no?) e come vedi, anche Mairead, il cui padre sicuramente non ha votato per McPride, non può fare a meno di considerarlo una “brava persona”. Solo Edmund (e anche Captatio, dopo tutto) sente che c'è qualcosa che non va in lui e nei suoi modi sempre affabili. Anche McPride comunque ha capito fin dal suo primo incontro con il ragazzo, che era il caso di tenerlo d'occhio perché non sembrava uno che si sarebbe lasciato facilmente incantare dal suo fascino. Grazie mille per i complimenti e a presto!

@ quigon89: sì, c'è molto dei due che vi tengo nascosto, ma le rivelazioni arriveranno a tempo debito, temo! Sono contenta che ti piacciano le divise degli auror: mi sembrava giusto che ne avessero una, visto che sono più o meno come i nostri poliziotti. Spero che l'epilogo ti abbia soddisfatto. A presto!





EDIT: finalmente finita anche per questo secondo racconto l'opera di risistemazione dei dialoghi!

   
 
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