Fanfic su artisti musicali > Josh Groban
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Autore: EffieSamadhi    18/10/2010    1 recensioni
Ha ventinove anni, un bel sorriso e una personalità dirompente. Ha una voce che incanta, adora gli animali di peluche e ogni minuto della sua vita è pianificato dal suo manager. Ma Josh ha voglia di scoprire che cosa c'è oltre l'orizzonte, ha voglia di uscire dallo schema. Gli basta prendere un aereo, e tutto cambia. ***I personaggi di questa ff non mi appartengono (se Josh Groban mi appartenesse sarei qui? XD) e la storia non è scritta a scopo di lucro.***
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6.

Questa mini tournée è durata più di un mese, e mi ha veramente distrutto. In compenso, ora Brian è convinto di essersi vendicato a sufficienza, ed è deciso a lasciarmi il resto delle feste libero. Niente canti natalizi in giro per l’America, quest’anno. Anche perché è il primo Natale che passiamo senza papà, e c’è bisogno di me a casa. Mi dispiace soltanto che Grace non potrà essere con me il giorno di Natale.

Mi ha fatto un’incredibile sorpresa, tornando da Parigi con un mese di anticipo, con in mano il diploma firmato e controfirmato dai titolari del corso. Ora è un’organizzatrice di eventi professionista, e aspetta soltanto un colloquio di lavoro. Sta andando tutto per il meglio, e credo che finalmente potrei trovare il coraggio di chiederle di sposarmi. Se solo non avessi paura di sentirmi rispondere di no…

Quest’anno tocca a me azionare l’autoscatto per la tradizionale foto di famiglia. Al momento di gettarmi ai piedi del divano, faccio un pasticcio, e nella fotografia si vede soltanto la mia faccia, con dipinta su un’espressione piuttosto buffa. Ma il resto della famiglia decide all’unanimità che va bene così. Anche perché, senza papà a darci le direttive, anche la fotografia di Natale ha perso valore.

Ripenso all’album trovato nel bungalow, sotto le assicelle. L’ho prestato ad Allie. Ha voluto guardarlo da sola. È uscita dalla propria camera da letto con gli occhi gonfi e rossi di chi ha pianto molto. Non sono riuscito a dire niente, e ho riportato l’album al bungalow. Bungalow terribilmente deserto, da quando anche i latrati di Roxy si sono spenti. L’abbiamo seppellita nel cimitero degli animali, con il suo osso di gomma completamente mordicchiato e il suo guinzaglio preferito. Stella è convinta che anche lo spirito di Roxy vaghi ancora sulla terra, come quello di papà. Non so se darle retta: insomma, non so molto sull’aldilà dei cani.

Mettiamo Stella a letto alle undici, convincendola che solo così Santa Claus si farà vivo. Allie e la mamma sono in cucina a rigovernare, mentre Alex e Gary completano una partita di monopoli in salotto. In un angolo, accanto a una finestra, Christine e io guardiamo fuori, sperando di vedere un fiocco di neve volteggiare sulla città.

“Sai, non sembra nemmeno Natale, senza la neve” sospira.

“Mi ricordi l’incipit di ‘Piccole Donne’, sai?”

“Hai letto ‘Piccole Donne’?”

“Per scuola” rispondo in fretta.

Sorride. “Non dirmi bugie, zio Josh. Lo sai che sono l’unica che le sa smascherare.”

“Beh, è un bel libro” ammetto. “Un classico della letteratura americana. E comunque anche tu non sai tenere segreti con me. Che è successo?”

“Che cosa dovrebbe essere successo?”

“Non lo so, ma qualcosa deve essere successo. È tanto tempo che non ti vedo sorridere così.”

Arrossisce appena, tornando a guardare fuori. Il modo in cui cerca di evitare i miei occhi mi ricorda tanto Lucy. Mi chiedo chi sia il fortunato che recita la parte di Josh, in questo strano remake.

“Si chiama Jake” mi confessa, a bassa voce. “Ma non dire niente a nessuno.”

“Hai la mia parola” prometto solennemente.

“Dei ragazzi avevano appeso del vischio, a scuola. Ma gli insegnanti lo hanno fatto togliere. Lui ne ha conservato un rametto, e durante la ricreazione si è avvicinato, mi ha chiesto se poteva parlarmi, e…”

“…ha fatto dondolare il vischio sulle vostre teste e ti ha…”

Annuisce, impedendomi di terminare la frase. Vedo ancora i suoi occhi brillare. Mia nipote ha ricevuto il suo primo bacio, e io sono felicissimo per lei. Forse, dopotutto, i miei nipoti avranno un’adolescenza migliore della mia. E non posso che gioirne.

 

***

 

Natale con i tuoi, Capodanno… con chi ami.

Potremmo sintetizzare così le nostre feste, io e Grace. Lei ha trascorso il Natale a Denver con sua madre, il suo patrigno e i tre fratellastri con tanto di famiglia, ma il Capodanno è una questione privata. Il Capodanno riguarda me e lei, e lo trascorreremo… a casa. Tre giorni soltanto per noi. Tre giorni che trascorriamo trascinandoci stancamente dal letto alla cucina. Può sembrare banale e scontato, ma è la vacanza più bella che mi sia mai concesso.

A casa mia, con la donna che amo, aspettando il momento giusto per chiederle di diventare mia.

   
 
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