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Autore: iosnio90    22/10/2010    5 recensioni
Questa è la terza parte della mia serie: il linguaggio della resa. Dopo tutti gli avvenimenti del Labirinto, quando tutto sembrava andare per il meglio, ecco che la magia sembra avere la meglio e Samuel e Samia rapiscono Bonnie lasciando Damon da solo. Cosa succederà? Per scoprirlo dovrete leggere, ma per chi non lo avesse ancora fatto, vi consiglio di leggere prima le prime due parti di questa serie altrimenti non si capisce nulla. Ovviamente è una Damon/Bonnie! BACIONI...IOSNIO90!
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Epilogo

Da quando Stefan le aveva raccontato la verità sulla sua vita, Bonnie aveva immaginato migliaia di volte il suo ritorno a casa.
Si era vista ritornare attraverso un portale a forma di arco trionfale, con gli uccellini che cantavano in coro, felici per il suo ritorno.
Si era vista accogliere da un manto d’erba e salutata dagli alberi in fiore.
Si era addirittura vista trasportare da un cavallo alato circondata da nuvolette rosa…..beh questo forse era un po’troppo esagerato, però sognare non costava nulla.
Fatto sta che non si sarebbe mai aspettata un ritorno così poco….agevole.
Quando il portale si aprì, Bonnie si ritrovò sospesa nel vuoto e solo dopo una caduta libera di circa due metri riuscì a toccare terra, ma fu un tantino doloroso.
Teneva gli occhi chiusi e con le mani cercava di proteggersi la testa, quando si ritrovò a sbattere contro qualcosa di freddo e duro.
- Solo io potevo attraversare un portale ed andare a sbattere contro una pietra! - pensò desolata e con il fiato corto dopo la caduta.
Aprì piano gli occhi e cercò di muoversi, ma i muscoli le facevano male: si sentiva tutta indolenzita.
Poi la pietra cominciò a sussultare sotto il corpo di Bonnie.
- Oddio solo il terremoto ci voleva! -
Ma quando alzò la testa cercando di mettere tutto a fuoco nel tentativo di trovare tracce degli altri, capì che la cosa dura e fredda non era una pietra, la cosa dura e fredda era Damon e la guardava con un ghigno divertito.
“Mia piccola streghetta lo so di essere irresistibile, figurati che anch’io quando guardo il mio stesso riflesso faccio fatica a resistermi, quindi ti capisco! Ma questo non mi sembra proprio il momento adatto! Che ne dici?” - le disse.
Bonnie avvampò per l’imbarazzo e si tirò su in un attimo: le varie ammaccature si fecero sentire, ma provò a non badarci.
Damon la imitò subito.
Bonnie rimase sconvolta nel vedere che neppure un volo dritto sulla terra umida aveva sminuito la sua bellezza. E si appuntò mentalmente di chiedergli dove comprava i vestiti perché erano praticamente puliti, sembrava che il terreno e l’erba non li avessero neppure sfiorati.
In quanto agli altri….
Erano entrambi poco distanti da loro. Stefan era ricoperto di fango dalla testa ai piedi e questo lo rendeva visibilmente nervoso: probabilmente aveva pensato di arrivare un tantino più pulito al suo riincontro con Elena e invece sembrava appena uscito da una discarica. Katie, invece, sembrava non preoccuparsi affatto dei suoi vestiti e se ne stava in piedi, con gli occhi spalancati a guardarsi intorno.
Bonnie le si avvicinò e le mise una mano su una spalla: voleva che la sua amica si sentisse a suo agio.
“Katie, tutto ok?” - le chiese gentilmente.
“Sì, è che….Bonnie io sono nata e cresciuta nel Regno Magico! Non sono mai venuta qui! E’ tutto così diverso!” - rispose la strega.
“Che te ne pare?” - le chiese Stefan.
“Non saprei! Trovo che i colori siano più spenti e che ci sia poca luce! Siamo per caso tornati durante una brutta giornata?” - Katie era giustamente perplessa.
- Brutta giornata? - pensò Bonnie.
Era evidentemente mattino inoltrato e il sole era alto e splendente nel cielo azzurro e privo di nuvole. Era una giornata calda, ma non afosa e con un lieve venticello che soffiava da est e le accarezzava delicatamente la pelle.
“Non direi proprio, anzi! Questa giornata è pefetta!” - rispose Bonnie.
“Beh a me non sembra, ma forse devo solo abituarmi al nuovo ambiente!”.
“Katie, è giusto che tu sia perplessa! Anche noi ci siamo sentiti straniti quando siamo arrivati nel Regno Magico. Lì le tonalità sono più sgargianti e tutto è pervaso da una luce magica che rende ogni cosa magnificamente chiara e ben definita!” - intervenne Stefan.
“E per quanto riguarda la luce….sappi che non è qui che è sbagliata, ma nel tuo caro Regno! Dico io…che diavolo dovete farvene di sette soli? Qui c’è né uno e già non lo sopporto, fosse per me sarebbe sempre notte! A proposito….mi sa che in questo periodo qui a Fell’s Church c’è né stato parecchio di sole….è giunta l’ora di tornare al vecchio, caro tempo permanentemente nuvoloso e incline alla pioggia!” - disse Damon sogghignando.
Pochi secondi dopo, dopo una piccola ondata di Potere un gruppo di nuvole, materializzatosi dal nulla, si andò a parare davanti al sole attenuandone la luce.
“Ecco! Adesso sì che è una giornata perfetta!” - commentò Damon soddisfatto.
“Aspetta una attimo! Sei stato tu a farlo?” - chiese Katie.
“I vampiri possono farlo!” - rispose Bonnie.
“I vampiri POTENTI possono farlo!” - la corresse Damon lanciando un’occhiatina divertita a Stefan.
“Ok! Adesso che abbiamo sottolineato per l’ennesima volta che tu sei più forte di me, possiamo andare? Non so te, ma io ho bisogno di un bagno e di riposo: la caduta non è stata esattamente gradevole!” - disse Stefan.
“A proposito della caduta: posso sapere perché ci avete lasciate cadere senza neppure preoccuparvi di proteggerci per evitare che ci facessimo male, visto e considerando che per voi due un salto di due metri non è nulla?” - chiese Bonnie, parlando al plurale, ma rivolgendosi con lo sguardo a Damon.
“Io ti ho protetto!” - protestò lui.
“Sì, come no! Sarebbe stato meglio se mi avessi lasciato cadere sulla terra visto che andare a sbattere contro di te è stato come scontrarmi con una roccia!” - ribattè Bonnie.
“Scusa tanto, Bonnie, ma è stato il massimo che sono riuscito a fare!” - ammise Damon calando il tono di voce.
“Cioè?”.
“Bonnie il fatto è che attraversare i portali magici è un tantino destabilizzante per noi! I portali non sono fatti per le creature oscure, per i vampiri, e questo fa sì che quando uno di noi attraversa un portale si sente…beh…non si sente se stesso, non si sente nel pieno delle forze e non riesce a muoversi come farebbe normalmente!” - chiarì Stefan.
“Oh! Non lo sapevo! Scusatemi, non volevo rinfacciarvi nulla, davvero!” - disse Bonnie dandosi mentalmente della stupida egoista.
“Tu sei tutto all’infuori che egoista, Bonnie!” - le sussurrò Damon.
Bonnie sorrise: “Non leggermi nel pensiero!” - disse, ma nella sua voce non c’era astio, solo immenso amore.

“Fratellino? Smettila di agitarti tanto, mi stai innervosendo!”.
Camminavano placidamente lungo la strada che dall’Old Wood portava dritto al pensionato e Stefan sembrava in fermentazione.
“Smetterla di agitarmi? Come faccio se muovete un passo ogni quarto d’ora? Se andiamo avanti così finiremo con l’arrivare il mese prossimo! E ti ricordo che io non vedo la mia Elena da sei giorni, oramai! E non vedo l’ora di ascoltare il battito del suo cuore e la sua candida voce, di respirare di nuovo il profumo delicato della sua pelle, di affondare il viso nei suoi soffici capelli dorati, di specchiarmi nuovamente nei suoi occhi, di….”
“Ok! Basta! Se non la smetti finiremo con l’essere presi di mira da Whinnie de Poo e dall’orso Yoghi tanto è il miele che spruzzi in giro!” - Damon interruppe il fratello in un modo che suonò un tantino brusco, ma Bonnie doveva ammettere che, nonostante anche lei avesse una voglia matta di rivedere tutti i suoi amici, questo non toglieva il fatto che erano tutti stanchissimi dopo aver affrontato uno scontro inaspettato ed essere scampati alla morte solo per miracolo.
Dopo un altro paio d’alberi, svoltarono per ritrovarsi direttamente sul retro del pensionato dove scorsero la signora Flowers tutta impegnata a stendere il bucato.
“Signora Flowers!” - Stefan fu il primo a correrle incontro subito seguito dagli altri.
“Oh! Ecco di ritorno i miei due giovani amici! E vedo con piacere che non siete soli e che siete riusciti nel vostro intento!” - disse l’anziana signora sorridendo a Bonnie.
“Salve Signora Flowers, è un vero piacere rivederla!” - Bonnie le si fece incontro e la baciò sulle guance ancora sode nonostante l’età.
“Ma non siete solo in tre! Chi è la vostra giovane amica?” - chiese guardando Katie.
“Venga dentro con noi e glielo spiegheremo! Piuttosto dove sono gli altri?” - chiese ansioso Stefan.
“Oh sono tutti nella tua stanza con la bella Elena! Vi aspettano!” - rispose la signora Flowers.
In meno di due minuti Bonnie si ritrovò dietro Damon fuori la porta della stanza di Stefan dalla quale si sentivano provenire delle voci dall’interno.
“Elena calmati! Smettila di andare su e giù per la stanza in questo modo! Sono passati quasi due mesi, non è detto che ritornino proprio oggi! Ci potrebbe volere più tempo!” - Meredith, come sempre, era quella più saggia di tutti.
“Meredith ha ragione!” - e Matt le dava sempre fiducia, naturalmente.
“Io dico che stanno per arrivare! Aspettate e vedrete!” - Elena era sempre la solita, ostinata Elena, ma questa volta aveva ragione.
Non appena sentì la voce di Elena, Stefan aprì di scatto la porta.
Elena si voltò e il resto fu come una di quelle scene al rallentatore che si vedono nei film d’amore dove i due innamorati si ritrovano dopo un periodo di enorme dolore e si corrono incontro gettandosi l’uno nelle braccia dell’altra.
Ma erano così teneri….
“Ve l’avevo detto che erano tornati! Il clima è cambiato troppo improvvisamente, dovevano per forza essere loro!” - disse Elena sciogliendosi dall’abbraccio di Stefan e guardano Meredith e Matt che sorridevano felici nel rivedere il loro amico.
“Ma Bonnie? L’avete trovata?” - chiese Meredith.
A quel punto Bonnie decise che era arrivato il momento di farsi avanti.
Sorpassò Damon ed entrò sorridendo nella stanza.
Dopo un attimo di silenzio, si vide investire da tre uragani e si ritrovò stretta forte da tre paia di braccia.
Quando i tre la liberarono e la guardarono meglio, Bonnie notò che avevano tutti gli occhi lucidi, persino l’impassibile Meredith e si commosse.
“Mi siete mancati!” - disse di cuore.
“Anche tu ci sei mancata tanto! Ma dimmi: stai bene? Sei tornata quella di sempre?” - le chiese Elena.
“Bonnie non è mai cambiata!” - si intromise Damon avvicinandosi a Bonnie.
“Beh certo! Io volevo solo sapere se aveva recuperato la memoria, se ricordava tutto!” - chiarì Elena.
“Si, ricordo tutto!” - disse Bonnie.
“Ma anche se non avesse ricordato nulla, Bonnie sarebbe tornata e sarebbe stata sempre la stessa! Lei non è mai cambiata!” - ribadì Damon duramente.
“Ok! Certo! Ho capito!” - balbettò Elena.
“Ok! Ok!Ok! Ben ritrovato anche a te, Damon! Adesso cosa ne dite se ci sediamo e ci raccontate tutto?” - propose Meredith.
“Sì! E’ un’ottima idea! Prima però vorremmo presentarvi una persona!” - annunciò Stefan e fece un cenno in direzione della porta dalla quale entrò Katie che fino ad allora aveva preferito rimanere in disparte.
“Salve a tutti! Io sono Katie Price e sono una strega!” - si presentò la ragazza.
“Katie è una nostra grande alleata! Se non fosse stato per lei le cose sarebbero andate molto male!” - chiarì Stefan mettendo in visibile imbarazzo Katie.
Bonnie le si avvicinò e la prese per mano facendola avvicinare agli altri.
“Beh! Allora…ciao Katie! Io sono Elena! E questi sono Meredith e Matt! Siamo amici di Bonnie!” - disse Elena stringendo la mano della nuova arrivata.
“Adesso, però, raccontateci tutto! Per prima cosa ditemi perché ci avete messo tanto!” - disse Elena tornado a rivolgersi a Stefan.
“Il tempo nel Regno Magico è diverso da qui! Un nostro giorno corrisponde ad una vostra settimana! Quindi, tecnicamente, loro non sono stati via per più di sei giorni anche se per voi ne sono passati molti di più!” - spiegò Katie, che, una volta ripresasi dall’imbarazzo iniziale, era tornata la ragazza pratica e sicura di sempre.
“Lo sapevo io che doveva esserci sotto una cosa del genere!” - commentò Matt.
“Mutt! Da quand’è che i trogloditi pensano?” - intervenne Damon guadagnandosi un’occhiataccia da Matt che naturalmente non lo sfiorò per niente.
Bonnie pensò che era bello ritrovare una cosa così familiare come Damon che prendeva in giro Matt, anche se non era un pensiero proprio bello nei confronti dell’amico.
“Adesso sediamoci e parliamo!” - disse Meredith.
Stefan cominciò a raccontare tutto quello che era successo da quando lui e Damon avevano messo piede nel Regno Magico.
Bonnie intervenne solo per spiegare aspetti della sua vita falsa che naturalmente né Damon né Stefan potevano conoscere.
Trascorsero così più di tre ore. Alla fine del racconto Elena, Meredith e Matt erano sconcertati dalla cattiveria di Samuel. Elena aveva persino versato una lacrima nel momento in cui avevano parlato dell’assassinio di Samia.
“E’ orribile!” - commentò Meredith.
Bonnie annuì, sorridendo malinconicamente all’amica.
“Katie grazie di cuore per quello che hai fatto! Capisco che anche tu avevi le tue buone ragioni, ma sei stata davvero un aiuto formidabile!” - disse Elena con le lacrime agli occhi.
“Di nulla!” - rispose Katie.
“Ma Katie non è stata l’unica ad aiutarci! Signora Flowers il Consigliere di cui abbiamo parlato prima, quello che ci ha aiutato…beh..lui l’ha fatto per lei!” - disse Stefan che durante il racconto non aveva mai accennato al nome di Hugh.
“Per me?” - chiese la Signora Flowers.
“Sì! Il Consigliere l’ha conosciuta da giovane! Si chiamava Hugh….le dice nulla?”.
“Oddio! Hugh! Io credevo che fosse morto!”.
“Anche lui credeva lo stesso di lei, per questo non l’è più tornata a cercare! Ma quando gli abbiamo detto che era viva ed era felice, non ci ha pensato due volte e ci ha aiutato!” - spiegò Stefan.
“E adesso dov’è?” - chiese speranzosa la Signora Flowers.
“Beh….lui….lui…!” - Stefan non riusciva a finire la frase.
Bonnie sapeva quanto soffrisse ancora per la morte ingiusta del povero Consigliere che lui non era riuscito a salvare.
“Lui è stato ucciso ingiustamente da Samuel! A sangue freddo!” - disse, per il fratello, Damon.
La Signora Flowres crollò. Si aggrappò a Matt, che era vicino a lei, e cominciò a piangere.
“Signora Flowers, tutto bene?” - chiese proccupato Matt.
“Certo, caro! Certo! Ho solo bisogno di un attimo!” - rispose la Signora Flowers lasciandosi scortare al piano di sotto.

Due ore più tardi, dopo un bagno lungo e rilassante, Bonnie ritornò nella stanza di Stefan dove erano rimasti tutti gli altri.
Arrivata sulla soglia, si fermò a guardarsi in giro.
Dal piano di sotto proveniva ancora qualche singhiozzo della Signora Flowers, che si era chiusa nella sua stanza ripensando, probabilmente, ai suoi giorni con Hugh.
Nella stanza l’atmosfera era più allegra.
Stefan ed Elena erano seduti fianco a fianco sul bordo del letto. Si tenevano le mani e si guardavano negli occhi con aria adorante, senza spiccicare parola.
Erano così carini tutti presi dal loro < ritrovarsi >, anche se Bonnie doveva ammettere che il < ritrovarsi > suo e di Damon era di gran lunga più eccitante.
Meredith era tutta presa a parlare con Katie. Si erano già messe d’accordo per andare da Meredith, quella sera stessa, e prendere dei vestiti per Katie dato che avevano più o meno la stessa taglia, per poi andare l’indomani a fare shopping in città e procurare a Katie tutto ciò di cui avesse avuto bisogno.
Katie avrebbe alloggiato in una delle altre stanze libere del pensionato e questo parve fare molto piacere a Matt.
Bonnie non sapeva se era solo una sua impressione, ma il suo amico sembrava molto interessato alla nuova arrivata.
Chissà….se son rose….
Bonnie attraversò la stanza sorridendo e andò alla finestra poggiandovi sopra i palmi.
Fuori era il tramonto e il cielo era di un arancio intenso con tenui sfumaure gialle e rosa ai lati. Il sole calante sembrava in fiamme ed era bellissimo.
A Bonnie era mancato il tramonto: nel Regno Magico il sole, o meglio, i soli non tramontavano mai. Era una cosa snervante.
Si sentì stringere alla vita e si lasciò andare naturalmente contro il petto di Damon.
“Dove sei stato?” - chiese quasi sussurrando.
“Non mangiavo da un po’!” - rispose Damon baciandole una spalla prima di appoggiarvi il mento e cominciare a cullarla dolcemente.
“Sembri preoccupata! Cos’hai, streghetta?” - le chiese.
“Secondo te? Sei tu quello che legge nel pensiero!”
“Stai pensando a Samuel, a quello che potrà fare adesso!” - disse lui.
“Samuel non si fermerà! Non è ancora finita, Damon! Anzi, è appena cominciata! Prima voleva tenermi lì, voleva solo me, ma adesso ci vuole tutti e ci vuole morti! Inoltre non c’è più nessuno a frenarlo!” - disse lei.
“Per quando attaccherà, noi saremo pronti! E vinceremo!”.
“Ci credi davvero, Damon?”.
“Certo che sì!”.
“E come fai a crederci tanto?” - chiese Bonnie.
“Perché siamo insieme e insieme possiamo fare di tutto!” - rispose Damon con voce ferma.
Bonnie sorrise e tornò a rilassarsi, stretta tra le braccia di Damon.

                                                                                              FINE




NOTE:
Ciao a tutti!
Ebbene siamo giunti alla fine di questa terza parte della mia serie su Damon e Bonnie.
Spero vi sia piaciuto l'epilogo.
Naturalmente non succede granchè, ma serviva solo per il ritorno a casa di Bonnie dopo tutto quello che ha passato tra il Labirinto e il Sigillo....mi sembrava doveroso.
Allora....giunti al termine...ditemi: Cosa ne avete pensato del Sigillo? Vi è piaciuto come si è evoluta la storia e come si sono evoluti i personaggi? Vi aspettavate qualcosa di diverso?
Ditemi pure tutto....sapete che tutto è ben accetto, anche le critiche....quelle poi fanno sempre bene per capire cosa penano i lettori del tuo modo di scrivere.
Spero che la storia vi sia piaciuta, così come è piaciuto a me scriverla.
Devo ammettere che ho lavorato di più a questa terza parte rispetto a quello che ho fatto con le prime due, perchè la trama era leggermente più complicata e non c'erano solo Damon e Bonnie da gestire, come invece è avvenuto nel Labirinto, ma c'erano tutti gli altri personaggi di contorno, i nemici e le loro magie, Stefan....
Però è stato interessante.
Vi annuncio che ci sarà una quarta ed ultima parte.
Il titolo di quest'ultima parte della serie sarà: IL LINGUAGGIO DELLA RESA: IL GRIGIO DELLA VITA!
Come sempre mi prenderò un pò di pausa per mettere insieme le idee per la nuova storia, quindi posterò il prologo DOMENICA 31 OTTOBRE!
Adesso sono di dovere i ringraziamenti.
Un enorme grazie a tutti coloro che mi hanno inserito tra i preferiti:
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Grazie anche a tutti i lettori silenziosi, che non sono mai diminuiti e che mi hanno fatto sentire apprezzata e grazie a chi si è anche preso la briga di commentare. GRAZIE!
Alla prossima storia...a domenica 31....spero di ritrovarvi tutti....BACIONI...IOSNIO90!
   
 
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