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Autore: BambolaMorta    19/11/2010    5 recensioni
Ronnie inizia a fare i babysitter a casa di Max, un compagno di scuola. Poco a poco scoprirà di non avere a che fare con una famiglia perfetta e si innamorerà di Max, che viene picchiato dal patrigno perchè "poco uomo".
(Dal capitolo 1)
Sembrava il lavoro più conveniente.
Sorvegliare bambini, blah.
In pratica fare il babysitter.
Gli rompeva terribilmente le palle, ma da quando papà era morto doveva collaborare con Justin, no? Almeno per avere il frigo pieno tutte le settimane...
CAPITOLO SECONDO MODIFICATO,RILEGGETE PER FAVORE!!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Max Green , Ronnie Radke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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chap 11 Se ne stava chiuso in camera con la faccia affondata nel cuscino.
Jack era tornato a casa - in forma smagliante e senza nemmeno più il gesso alla gamba - da due giorni e, siccome il medico gli aveva consigliato almeno una decina di giorni di riposo, aveva detto a Lilith che avrebbe provveduto lui ai bambini nel tempo che avrebbe passato a casa.
Fanculo, quello voleva dire che per dieci giorni avrebbe visto Ronnie solo a scuola, visto che Jack l'aveva tenuto sotto sorveglianza speciale.
Fanculo di nuovo.
Giulietta e Romeo, al loro confronto, avevano avuto a che fare con un problema da quattro soldi.
Gemette dentro al cuscino.
Non ce la faceva più.
Non reggeva più quel bastardo di Jack, le sue botte e i suoi insulti.
Non sopportava di non poter vedere Ronnie e di sentirsi continuamente dire che era sbagliato, un'invertito.
Perchè, se sua madre l'aveva accettato così bene, lui non ci riusciva?
Dio.
Afferrò al volo il borsone che usava per gli allenamenti di football e, rovistando qua e la, ci ficcò dentro tutti i vestiti che gli capitavano sotto mano.
Stava chiudendo la zip quando, col visino imbrattato di cioccolata e una tazza stracolma che gocciolava sul pavimento, Zacky fece capolino nella sua stanza.
Sgranò gli occhioni azzurro cielo alla vista della borsa. "Dove vai, Mimi?"
Max abbozzò un sorriso. "Vado da Ronnie ma...sssht, è un segreto, okay? Papà non deve saperlo..."
Zacky annuì, mentre faceva giurin giurello con le dita. "Non la bevi prima un po' di cioccolata con me?"
Il ragazzo fece no con la testa. "Non ho tempo, piccolo. Devo andare..."
"Dì ciao a Ronnie da parte mia e anche di Lynn"
Max scese veloce le scale, con il borsone in spalla.
"E tu dove stai andando?"
Fanculo.
Si trattenne a stento dallo sputare in faccia a Jack, ma cercò di sembrare più naturale possibile mentre faceva spallucce e borbottava "Sai com'è, avrei allenamento di football..."
"Hm"

Era stato facile andare via.
Più difficile invece era stato attraversare a piedi praticamente mezza città.
Si accoccolò di più contro Ronnie, i loro vestiti sparsi dappertutto sulla moquette del salotto e le mani di lui che gli accarezzavano pigramente la schiena.
Dio, quanto gli era mancato.
Affondò il viso nel suo petto e poco ci mancava che iniziasse anche a fare le fusa.
Sospirò.
Era così che doveva sempre essere.
Loro due, insieme.
Era...giusto, così.

Stavano mangiando una pizza spaparanzati sul divano.
Justin si era fatto vedere a casa giusto per la mezz'ora che gli era servita per fare la doccia e cambiarsi, prima di andare a finire la sua giornata da Ray, la sua ragazza.
Per il resto del tempo, casa era stata tutta loro.
La doccia, il tavolo e il pavimento del salotto - nonchè il divano -, avevano ancora addosso l'odore del loro sesso.
Era stato...wow.
Infatti un po' gli faceva male stare seduto...
Il suono nasale del campanello li distrasse dal loro tenero stuzzicarsi e Ronnie, con uno sbuffo stra seccato, andò ad aprire.

"Dov'è la tua fidanzatina?"
Jack.
Cazzo.
"Ma che cazzo vuoi? Si può sapere che cazzo ci fai a casa mia?"
"Sono venuto a riprendere Max, se non ti dispiace"
Ronnie scosse la testa. "Tu sei matto. Qui non c'è"
Fece per chidere la porta ma il braccio forte di Jack la fermò.
"Su avanti, fallo uscire. So che è qui. Lo sapevo che sarebbe venuto qui"   
Max si presentò sulla porta prima che Ronnie potesse ribattere.
"Bene...Adesso tu vieni con me"
Il ragazzo lanciò a Ronnie un'occhiata supplicante.
Jack se ne accorse, tuonando una risata.  "Eddai, sarà tutto più facile se vieni spontaneamente. Vieni con me e nessuno si farà male, Max"
"E se io ti denunciassi alla polizia?", fece Ronnie. "So quello che fai a Max!"
L'uomo rise ancora. "Sei matto, ragazzino? Sarebbe la tua parola contro la mia. La parola di un disadattato contro quella di un onesto manager"
La parola di un disadattato contro quella di un manager.
Merda.

Angolino cimitero:
Scusate il ritardo imperdonabile, ma l'ispirazione -anche se è gratis- non è mai pronta all'uso.
Detto questo, mi scuso per la schifezza del capitolo - vedi motivo sopra - .
Grazie se avrete cuore di recensire.
RiposateInPace
  
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