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Autore: Jade Okelani    03/01/2004    9 recensioni
La scuola di Stregoneria e di Magia di Hogwarts nasconde un profondo mistero fra le sue mura, una antica società che trabocca di potere. Ginny Weasley non vuole altro che entrare a farne parte, insieme a tutti i privilegi che questo comporta. Draco Malfoy ha il suo futuro nelle sue mani, a patto che lei aderisca a certe condizioni per il periodo di un mese. La fine dell'inverno porta con sè dispiacere, gioia e cambiamenti.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Our Winter

(Il nostro Inverno)
di Jade Okelani
Il capitolo 1 è stato tradotto da Iseut in esclusiva per EFP

 

~

1 : Malefatte e pregiudizi

Nota della traduttrice - Titolo originale del capitolo: 'Pranks and Prejudice', che gioca sulla somiglianza col titolo del libro di Jane Austen 'Pride and Prejudice' (Orgoglio e Pregiudizio) ... beh, mi consolo nel sapere che nemmeno i traduttori ufficiali del libro sono riusciti a riprodurre il gioco di suoni e parole. Il significato comunque è quello anche se mi è stato impossibile ripetere l'assonanza in italiano.

~

La sala comune del Grifondoro era stranamente vuota, molti degli studenti più giovani erano già nel letto, avendo rinunciato a studiare per gli esami. Ron e Harry li avrebbero volentieri seguiti, ma Hermione era determinata a far prendere a tutti e tre il maggior punteggio possibile nel M.A.G.O. (Magia Avanzata Grado Ottimale) grazie a un sistema che Ginny aveva rinunciato a capire. Neanche Ron ed Harry sembravano comprenderlo, ma erano bravissimi a seguire gli ordini di Hermione.

Ginny aveva passato la maggior parte del giorno provando a convincersi che sarebbe stata una pura follia avvicinare Draco Malfoy e offrirsi di essere la sua schiava. In qualsiasi situazione si trovasse, niente sarebbe stato peggio dell’umiliazione che avrebbe dovuto sopportare da parte sua.

Almeno, continuava a ripetersi più e più volte nel vano tentativo di mandare indietro l’idea di tutto ciò che l’Ordine le offriva. Non ho bisogno di loro, provava a convincersi. Ho la mia famiglia e la mia salute e certamente non ho bisogno di Draco Malfoy.

La sua attenzione fu distolta da un rumoroso sospiro di disgusto da parte di Hermione.

“Vuoi prendere uno zero a Trasfigurazione?” Stava dicendo Hermione. “Perché è questo che avrai se continui così.”

“Herm," Harry disse pazientemente (beh, Ginny era sicura che stesse provando a suonare paziente), "Abbiamo studiato per otto ore di fila--"

"E studieremo per altre otto ore finché voi due non mi convincerete che siete anche solo pronti la metà per i M.A.G.O” esclamò Hermione.  

"Forse a noi non importa un accidente, " si lamentò Ron. "Tu sei la sola così ossessionata dal fare bene questi stupidi test.”

"Non sono stupidi, Ron, " disse Hermione in tono risentito.

"L'hai fatta arrabbiare, " fece notare Harry a Ron.

"Ogni singolo giorno, ogni singola lezione che abbiamo ricevuto qui a Hogwarts non significherà niente se non faremo bene nei nostri M.A.G.O.,” continuò Hermione.

Ron sembrava leggermente preso dal panico. "Hermione, Mi dispiace, io non intendevo--"

“Dovresti mostrare maggior rispetto comunque.”continuò Hermione “Pensi che i buoni lavori cadano dagli alberi?”

“Beh ci sono quegli idioti che giocano cricket ad alta quota su manici di scopa --“

Ginny provò a non gongolare forte quando Harry chiuse la bocca con uno schiocco piuttosto udibile quando Hermione gli lanciò uno sguardo furioso. Quando tre teste si girarono bruscamente verso di lei capì che non era riuscita completamente nel suo scopo.

“Sono contenta che non avrò i M.A.G.O. fino al prossimo anno.”disse, cercando di coprire la ridarella schiarendosi la gola.

“Si, fortunata.”commentò Ron distrattamente. “Tuttavia avrai quella cosa nella foresta da non veder l’ora…”

“Ron!”sibilò Hermione

“Cosa? Oh!” Si girò verso Ginny. “Dimentica ciò che ho detto.”

Ginny stava per indagare ulteriormente, ma Hermione si lasciò sfuggire un acuto grido che attirò l’attenzione di tutti quelli in sala. Stava guardando un foglio di pergamena.

“Che c’è? Cosa non va?” Chiese Harry, sembrava prossimo al panico.

“Oh quel piccolo troll maleducato!” strillò Hermione .

“Con chi ce l’hai, donna?” chiese Ron

“Calì Patil mi ha passato un bigliettino ad Aritmanzia oggi.”disse Hermione, lottando qualche momento contro le lacrime. "Non l’ho letto in classe, sapete cosa penso del passare bigliettini durante le lezioni."

“Sì, cara. ”mormorò Harry ossequioso, conoscendo benissimo cosa Hermione pensasse circa tutto ciò che costituiva distrazione dalla lezione.

“Cosa diceva il biglietto?”chiese Ron con la bocca piena di Cioccorane che aveva introdotto di nascosto da Hogsmeade.

“Beh, a causa di quella stupida  incomprensione nella doccia dei ragazzi l’altra settimana-" (Ginny non trovava quello che era accaduto nella doccia dei ragazzi sciocco, o più di un malinteso -- Hermione era entrata all’interno nuda, dopodiché aveva iniziato ad avvinghiarsi ad un egualmente appassionato Harry. Naturalmente, non aveva immaginato che Neville Paciock entrasse nelle docce e strillasse come una donnicciola, richiamando cosi  metà scuola a testimone dei lascivi atti d Harry e Hermione, ma era accaduto, e Ginny pensava che fosse tempo che Hermione lo accettasse, svegliandosi  e smettendo di cercare di cambiarlo in qualcosa che non era), "-quell’insopportabile di Draco Malfoy ha iniziato a . . . lui mi ha chiamata . . ." sembrava sul punto di piangere.

"Come ha iniziato a chiamarti?" Ron aveva uno sguardo omicida. Ripensandoci però, Ron aveva sempre uno sguardo omicida quando qualcuno menzionava Malfoy. Ginny voleva morire.

“Herm,” la pungolò Harry dolcemente.

"WHOREMIONE! (sarebbe “Hermione-la-puttana “ma in inglese suona meglio il gioco di parole - ndT)" esclamò. "Va bene? Siete felici ora? Mi ha chiamata Whoremione! Ed è apparentemente molto popolare, perché Patil l’ha sentito da un Tassorosso del sesto anno.” 

"Oh, Hermione,"  mormorò Ginny comprensiva. Che fosse un segno, si chiese? Malfoy era così crudele, così meschino – quasi per sport, sembrava. C’era niente -- questo era certo-- – peggio della tortura a cui si sarebbe sottoposta?

"Lo uccido," dichiarò Ron

"Oh, tu non farai nulla del genere,"disse Hermione, tirando su col naso rumorosamente. E solo facendo così, si era risollevata. Ginny ammirava ciò in Hermione, ma allo stesso tempo si chiedeva se le facesse bene.

Harry sembrava condividere la sua preoccupazione, perché passò un braccio attorno alle spalle di Hermione e le accarezzò la schiena con dita gentili. Mordendosi le labbra, Ginny distolse lo sguardo. Lei non voleva Harry, ma questo non voleva dire che non desiderasse un Harry tutto per sé

“Solo qualche altra settimana, amore.” mormorò Harry confortandola.

Ciò sembrò  risollevare  Hermione considerevolmente. "Non mi sembra ancora vero Harry."

"Cosa non sembra vero?" chiese Ginny

"Stanno per scappare via insieme," puntualizzò Ron.

"Non scappare," lo corresse Hermione.

"Stiamo solo per passare le prime tre settimane delle vacanze estive insieme," aggiunse Harry

"Ora stiamo decidendo quali paesi visitare," disse Hermione. "Forse l’Italia e la Spagna."

"Dovresti venire con noi, Ron," aggiunse Harry. Hermione gli diede un calcio sulla gamba, quindi sospirò, mandando a Ron un sorrisetto rassegnato.

"Si, ci piacerebbe molto averti con noi.” continuò. "Chi ha bisogno di un tranquillo viaggio per due?"

"Grazie, tuttavia so che ciò che sto per dirvi vi spezzerà il cuore, ma non potrei venire neppure se lo volessi." Ron emise un sospiro identico a quello di Hermione. "Io devo andare a lavorare non appena mi diplomo ..  non ho tempo per andare in giro gingillandomi come voi due scansafatiche."

"Va così male a casa?" si meravigliò Hermione.

Ron lanciò uno sguardo a Ginny. "Gin, non ho avuto modo di dirtelo finora. Mamma mi ha mandato un gufo questa mattina."

“Dirmi cosa?”

"Papà è stato licenziato.” – disse Ron dispiaciuto. Ginny si sentì cadere il mondo addosso.

"Oh, Ron," disse Hermione solidale

"E’ colpa di quei manufatti babbani che insiste nel lasciare ovunque,” cominciò a bofonchiare Ron. "Mamma gli aveva detto che avrebbe avuto guai con il Ministero."

" Ma papà ama quei manufatti Babbani," protestò Ginny intontita, l’idea che suo padre non avesse più un lavoro -- non poteva neanche pensarlo!

"Si, e ora dovrà essere contento di qualsiasi galeone Percy, Bill, e Charlie riescono a mandare a casa per mantenerci tutti.” disse amaramente Ron.  

"Sei ingiusto," insistette Ginny. "Papà non stava facendo nulla di male. E’ stata solo una ripicca da parte del Ministero che l’ha fatto cacciare."

"Ci sarebbe . . ." disse Harry con un filo di voce, il senso di colpa lo fece arrossire.

Ron gli offrì un sorriso tirato. "Non devi sentirti in colpa," rassicurò Harry. " I Weasley sono troppo orgogliosi per accettare la carità da chiunque. Inoltre, staremo bene. Io lavorerò, e Fred e George tireranno fuori un po' di contante con il loro negozio di scherzi vendendo roba a qualche ignare e povero tonto-“

"Hmm, Ron," Ginny lo interruppe esitante, "Circa Fred e George e la loro fiducia nel negozio . ."

"Gin," la mise in guardia Ron , "non darmi altre cattive notizie ora. Non credo che il mio cuore possa sopportarlo.”

"Sono nei guai.”disse Ginny. "Stavano giocando d’azzardo in qualche modo -- qualcosa riguardante una corsa di rane magiche -- e beh ..."

"Beh?" domandò Ron.

"Hanno perso  tutti i loro risparmi quando Crown il principe-salta-a-lungo si è tuffata al terzo giro," esplose Ginny tutt'un fiato.

"Forse dovremmo andare.” disse nervosamente Harry

"Si, questo sembra essere un affare di famiglia," iniziò Hermione.

"Seduti!" Ron e Ginny scattarono allo stesso tempo, prima di riportare la loro attenzione l’uno sull’altra.

"Perchè non me l’hai detto?" chiese Ron.

"Oh, proprio come tu ti sei precipitato a dirmi di papà?”puntualizzò Ginny con sarcasmo.

“E’ diverso!” insistette Ron.

"In che modo?”

"Io lo so solo da un giorno" disse Ron trionfante.

"Io lo so solo da una settimana." brontolò Ginny, "E avevo giurato di mantenere il segreto. Vogliono dire loro stessi la verità a mamma. Immaginano che in questo modo almeno lei non potrà mandargli una Strillettera!”

“Si, ma più probabilmente li strangolerà!” disse Ron.

"Credi che se ne accorgeranno se proviamo ad uscire di nuovo?" mormorò Harry nell’orecchio di Hermione.

"Non è necessario," assicurò Ginny, la voce rigida come il suo atteggiamento. "Vado via io."

Prima che Ron diventasse una furia, Ginny aveva lasciato la stanza ed era scivolata attraverso il quadro della signora Grassa.

Fortuna che dovevo rifletterci!…, pensò imbronciata. Draco Malfoy, sto arrivando.

~

 

Lo stava guardando da mezz’ora.

Erano seduti sull’erba, tutti e tre, e Ginny non poteva  fare a meno di stupirsi che Draco Malfoy permettesse ai suoi abiti di toccare il terreno comune. Un cattivo riposo notturno l’aveva fatta arrivare alla stessa conclusione a cui era giunta quando era uscita infuriata dall’apertura nel quadro della sala comune, lasciando Ron, Harry e Hermione che la guardavano sbalorditi : non c’era scelta. Lei doveva farlo.

Tiger e Goyle sembravano neanderthaliani come sempre, le toghe aperte a mostrare le uniformi scolastiche, che sembravano troppo piccole per la loro stazza. La testa di Malfoy era rivolta all’indietro verso il cielo, gli occhi chiusi, la luce del sole rendeva la sua pelle già pallida, quasi luminosa come i suoi capelli. Erano angeli i Malfoy una volta, Ginny si meravigliò pigramente, angeli caduti, corrotti o sporcati in qualche maniera?

Lui era incantevole, nello stesso modo in cui le statue di marmo nei musei lo sono - fredde, irraggiungibili, e perfette sino all’assurdo. Fisicamente, Draco sembrava fragile come il vetro capace di andare in appezzi al minimo tocco. Sotto ciò, tuttavia, Ginny si chiedeva se possedesse un’anima forte. Avrebbe dovuto, visto che aveva avuto Lucius Malfoy come padre per i passati diciassette anni della sua vita.

Lo conosceva da anni eppure Ginny non aveva mai speso molto tempo a pensare a Draco Malfoy, al di là degli ovvi, rancorosi pensieri che aveva sostenuto insieme a Ron, Harry, e Hermione. Sin dall’impegno con l’Ordine, comunque, non aveva fatto altro che pensare a lui. Solo a lui. Le momentanee sventure come le ristrettezze economiche della sua famiglia e  le gesta inopportune dei gemelli penetravano saltuariamente nella sua coscienza, per essere velocemente spinte da parte di nuovo – tutti i pensieri tornavano a Draco Malfoy. Lui teneva il suo futuro nel palmo della mano e lei non era ancora sicura di avere il coraggio di parlargli, figurarsi permettersi di essere la sua . . .

Bruscamente, Ginny  voltò le spalle al nauseante trio davanti a lei. Riusciva a malapena a pensare al suo patto con l’Ordine; come, in nome di Godric Griffondoro, si poteva credere che avrebbe potuto dire  ad alta voce una cosa del genere a Malfoy?!

Proprio in quel momento, sentì Tiger e Goyle grugnire qualcosa a Malfoy, che replicò "Va bene" e poi non prestò loro più alcuna attenzione. Questo era esattamente ciò che stava aspettando -- che Tiger e Goyle se ne andassero e la lasciassero con Malfoy; tutta sola con Malfoy.

Ginny sapeva che stava per sentirsi male.

"Vieni avanti, chiunque tu stia cercando," strascicò Malfoy senza spostare lo sguardo dal cielo terso. "Non mi piace essere osservato."

Chiudendo gli occhi, Ginny respirò a fondo un paio di volte e pregò di avere la forza. Abbandonò il confortante scudo dell’ombra, andò dritta da Malfoy e abbassò lo sguardo su di lui.

"Non ti stavo osservando, Signor Malfoy," lo informò prontamente per prima cosa.

"Come chiameresti acquattarsi nell’ombra e spiare qualcuno?" strinse gli occhi su di lei. "Weasley?"

Ginny si sentiva a disagio, ma si costrinse a restare ferma. Non l’avrebbe fatta tremare come una ragazzina. Almeno non così facilmente.

"Virginia Weasley," confermò lei con un’espressione seria in faccia. Portò una mano tesa verso di lui e fu incredibilmente orgogliosa di non vederla tremare.

Un angolo della bocca di Malfoy si piegò all’insù. "Non ti si adegua," le disse con impertinenza.

La ragazza corrugò la fronte, la mano ancora tesa verso il ragazzo. "Cosa?"

"Virginia," disse lui. Ginny aspettò che continuasse, poi realizzò che voleva dire che il suo nome non le si addiceva.

"Cosa diavolo c’è di sbagliato in Virginia?" gli chiese perplessa, lasciò cadere le mani.

“Niente," ammise, "se sei noiosa, priva di immaginazione, e completamente priva di stile di alcun tipo." Schioccò le dita, come se si fosse appena ricordato di un grande segreto. "Oh, ma dimenticavo! Sei una Weasley. Mi dispiace. Virginia, è adeguato."

"Nessuno mi chiama Virginia," dichiarò violentemente, senza neanche pensarci. "Tutti quelli che mi conoscono mi chiamano Ginny."

Il sorrisetto soddisfatto di lui le fece ribollire il sangue. "Allora, Ginny, che cosa vuoi?"

Disgustoso, ripugnante ROSPO. “Ho bisogno del tuo aiuto, in effetti,”- disse a voce alta “ E preferirei mantenere la nostra relazione strettamente professionale, cosi se sarai cosi bravo da trattenerti dal dire il mio nome, te ne sarò riconoscente.” 

Fissandola vacuamente per un momento, il ragazzo guardò prima dietro di lui, quindi la fissò di nuovo. Completamente serio le chiese “E’ uno scherzo?”

“No, non è uno scherzo,” gli rispose stringendo i denti. “Io ... Io ...”

“Va vanti allora, sputa il rospo,” le disse, ridendo un po’ di lei.

“Ho bisogno che tu mi consenta di farti da schiava per un mese,” scoppiò la ragazza, le parole che si rincorrevano l'una sull'altra per l'ansia.

Malfoy la fissò. Fece una grande sceneggiata : si mise le dita nelle orecchie come per pulirsele. Quindi tornò a sedersi sull’erba, le mani accuratamente piegate in grembo, e sollevò un sopracciglio.

“Questo è uno scherzo!” confermò. “Onestamente, non che me ne importi molto, ma non ho mai amato l’humor dei Weasley.”

“Non è uno scherzo!” Sbottò Ginny. “E’… guarda, non importa cosa sia. Io sarò tua per un mese. Farò tutto ciò che vorrai, commissioni, copiare gli appunti sulla pergamena -- qualsiasi cosa.”

Lui sembrò considerarlo per un momento. “Perché dovrei lasciartelo fare?”

Fu il suo turno di fissarlo. “Scusa, quale parte di “essere schiava per un mese “ non hai capito?”

Lui roteò gli occhi. “Per esperienza so che nessuno si offre di fare da schiava - anche una schiava temporanea - senza un dannato buon motivo. E io voglio sapere esattamente qual'è il tuo motivo prima di essere d’accordo su qualsiasi cosa.”

“E’...”- Pensa, Weasley, PENSA! “un club!” esclamò, poi si schiarì la gola. “C’è questo club,” continuò con tono di voce più normale, “E hanno bisogno di una sorta di prova d’ammissione…”

Gli occhi di Malfoy si illuminarono. “Facendo la cosa più rivoltante che tu possa immaginare?”

Tutta l'aria che teneva dentro le uscì di colpo. “Si,” rispose miseramente.

“Cosa sai fare?” chiese Draco. “Perché non voglio una schiava inutile.”

Arricciando le labbra, Ginny guardò alla sua destra e notò una grande borsa con dei libri. Prendendo la bacchetta, la puntò su di essi, e disse:

“Winguardium Leviosa Infinite Draco!”- la borsa si sollevò, sospesa attorno al corpo di Draco, quindi si lasciò cadere sulla sua figura.

Draco rimase sconcertato per un attimo, poi le diede uno sguardo di apprezzamento: “Sembra senza peso.” disse.

“E’ meglio di così.” rispose. “E’ pensata per mantenersi a pochi centimetri sopra qualsiasi spalla la metta, così sembra che tu la stia portando sul serio.”

“Silente non vuole che usiamo la magia per cose semplici.” disse lui impassibile.

Ginny lo guardò ironica: “Il professor Silente non vuole neanche che facciamo accordi sulla schiavitù umana, ma questo è quanto. Allora. Siamo d’accordo?”

“Nient’altro?” chiarificò Draco.

“Beh… niente viscide robe sessuali.” disse prima di realizzare che cosa stava dicendo.

Draco ridacchiò : “Oh, allora robe sessuali ordinarie vanno bene?”

Benché non potesse vedersi, Ginny era sicura che la sua faccia fosse più rossa dei suoi capelli. Aveva detto la parola sessuali a voce alta a Draco Malfoy. E quello sembrava così calmo, dannazione a lui, come se non lo toccasse minimamente. Ok, bene. Se lui poteva discuterne tranquillamente anche lei era in grado di farlo.

“Non ci saranno favori sessuali di alcun tipo.” Dichiarò Ginny fermamente. Tecnicamente non le era concesso dare condizioni, ma questo lui non poteva saperlo.

“Bene.” Draco convenì con disinvoltura. “E in ogni caso questo non è ciò che voglio da te.”

Fece più male di quello che avrebbe dovuto, ma Ginny era intenzionata a non dargli soddisfazione.

“Siamo d’accordo allora.” disse Ginny, apprensiva e impaziente allo stesso tempo.

“Credo di si, “ disse Draco vago. “Tuttavia, io non so se hai pensato a questo, Weasley, ma l’unica ragione per cui lo faccio è per far diventare matti Potter e quel cretino di tuo fratello. Hai pensato a cosa gli dirai?”

Oh mio Dio.

Non aveva minimamente pensato a cosa raccontare ad Harry e Ron. Era molto probabile che Ron avrebbe tentato di uccidere Draco, urlando tutto il tempo contro Ginny per essere stata una simile idiota. E Harry! Era incerta se sarebbe stata Hermione a trattenere Harry dallo strozzarla, o sarebbe stato Harry a trattenere Hermione.

Ginny considerò e immediatamente rigettò l’idea di dir loro la verità -- non avrebbero mai capito e certamente non voleva la loro pietà.

“Credo.” iniziò, pensando ad alta voce, “Che tu potresti farmi da tutore. In Pozioni, forse? Hai dei buoni voti in pozioni.”

“Beh, sono piuttosto intelligente.” notò Draco compiaciuto.

“Ma stai anche per essere bocciato in Erbologia.” dichiarò Ginny con un sorrisetto. “E i tuoi M.A.G.O. si avvicinano. Neanche due mesi per studiare tutto quanto.”

Draco rimase in silenzio, i suoi occhi erano diventati di un grigio più tempestoso del solito.

“Io ho dei buoni voti in Erbologia." aggiunse Ginny speranzosa.

L’espressione del ragazzo sembrò solo incupirsi maggiormente.

“Hermione dice sempre che sono più avanti di lei quando aveva la mia età e che --“

“Arriva al dunque, Weasley!”

“Tu mi farai da tutore in Pozioni, cosa che può sapere tutta la scuola per quel che mi importa, e io ti aiuterò segretamente in Erbologia. Nessuno lo saprà mai, tu prenderai dei voti eccellenti al M.A.G.O e io---“

“Perché vuoi entrare in quello stupido club, comunque?” chiese Draco improvvisamente, sembrava sinceramente perplesso.

“Non è stupido.” sostenne caldamente, il rossore ancora una volta le coloriva le guance, ma ora, per una giusta indignazione. “E inoltre, ne ho bisogno. Non tutti siamo marmocchi viziati nati in schifose ricche famiglie, sai. Taluni devono farsi strada nel mondo da soli.”

“Si, ma chiedendo aiuto a un marmocchio viziato di una schifosa ricca famiglia.” ribatté ironicamente.

Ginny voleva torcergli il collo. Ma questo, comunque, avrebbe voluto dire che sicuramente non sarebbe stata accettata dall’ordine, cosi si limitò a stringere i denti e  fece largo a un grosso, falso sorriso, regolando il tono della voce in uno gradevole e professionale.

“Va bene.  E le sarò eternamente grata, Signor Malfoy. Possiamo discutere di ulteriori dettagli questa sera?”

“Si, dopo cena, suppongo.” suggerì Draco in tono mellifluo. “Cena che avrai preparato per me con le tue mani e servita nella sala comune di Serpeverde. Buona fortuna per trovare la parola d’ordine, ma sapendo quanto sei professionale non avrai problemi con tutto ciò.”

 

~

“Mi scusi stavo cercando la mia ragazza - una  ragazza brillante, bellissima sempre intenta a comandare chiunque  le stia intorno.”

“Dì quello che hai da dire e poi vattene, Harry”, mormorò Hermione con il viso affondato nel cuscino.

“Mi dispiace non posso.”disse lui, chiudendosi la porta dietro di sé “E’ nel 'manuale del perfetto fidanzato' - se ti abbandono quando so benissimo che sei più vulnerabile, loro mi toglieranno dalla guida.” 

Hermione sospirò: “E noi non possiamo permetterlo, vero? Va bene, vieni avanti, e finiscila.”

Salendo sul letto dietro di lei, Harry le mise un braccio attorno alla vita, e avvolgendole un braccio sotto il collo la fece sollevare leggermente. Con entrambe le mani  spinse il suo corpo accogliente contro il suo e lei si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di piacere al contatto.

“Stavo per fatti miei a pensare a me stesso. Harry, mi dicevo, che ci può essere di sbagliato con quella ragazza? Lei è più intelligente di qualsiasi altro, è sempre piacevole starci assieme, ha un fondoschiena incredibilmente sexy che insiste a nascondere sotto strati di roba.” Hermione ridacchiò a quello ”E’ stata fatta Caposcuola e ha una stanza tutta per sè, nella quale avere convegni amorosi con me nella notte senza problemi … che cosa, quindi può darle fastidio?”

“Sai benissimo che cosa mi da fastidio” mormorò Hermione.

“ Non puoi continuare a preoccuparti di quello, Herm” sospirò Harry “ E’ andato, e a meno di un avvenimento  più eccitante o di uno sconsigliabile incantesimo di memoria, nessuno lo dimenticherà molto presto.”

“Se solo ci fosse uno scandalo più grande…” insistette Hermione

“Anche se ci fosse” disse Harry lentamente “Io non penso che servirà a molto. Ho sentito alcuni degli altri -- Dean Thomas e Seamus Finengan in particolare -- stavano progettando di rinominare non ufficialmente  le docce dei ragazzi 'Luogo segreto di Hermione Granger'.”

Hermione gemettè cercando di nascondere completamente la testa nel cuscino.

“Sono solo altre sette settimane”- le mormorò Harry seducente nell’orecchio “solo altre sette settimane di lezione e l’occasionale, gentile parlott---“

“Whorermione non è gentile”- brontolò lei.

“-e noi saremo liberi,” finì Harry “Potremo iniziare a scoprire il mondo insieme, e passare del tempo con la tua famiglia.  Poi potremo tornare e stare con i Weasley per un po’, prima che noi….”

Fissandolo da sopra la sua spalla, Hermione portò la mano di lui alle su labbra, baciandogli la punta delle dita gentilmente. “Prima che noi cosa?” 

“Ehm”-mormorò Harry, massaggiandole il braccio gentilmente con le mani che tremavano leggermente “Prima che noi, um…. Forse potremmo trovare un posticino tutto per noi?”

Un sorrisetto curvò le labbra di Hermione. “Insieme?”

“Beh ... voglio dire ... se ... si.”

“Vuoi che viviamo nel peccato, allora?”gli chiese, già sogghignando.

“Certo che no!”sbottò lui, stringendole il braccio per un momento.

Sciogliendosi gentilmente dal suo abbraccio, lei lo guardò in viso, valutando attentamente la sua espressione.  Gli occhiali del ragazzo erano piegati e lei non poteva  smettere di lamentarsi, e notò, non per la prima volta,  di quanto lui fosse carino nei suoi confronti.. Era sempre adorabile, il tipo di ragazzo che vuoi sempre abbracciare, fino a quando tutti i suoi dolori scompaiono. Ma era diventato un uomo, l’aveva visto farlo; qualche volta  le piaceva pensare che avesse avuto qua e là un ruolo importante in questo processo.

E, se non si era sbagliata, lui stava cercando di chiederle di sposarlo.

“Sei bellissima, lo sai, vero?” In realtà non lo sapeva, ma quando lui glielo diceva lei ci credeva sempre.

“C’era qualcosa che volevi chiedermi Harry?" sussurrò Hermione

“I miei genitori…” Harry deglutì “ I miei genitori  sono stati insieme poco tempo, ma sono stati felici. Molto, molto felici." le sorrise. “Tu mi rendi felice, Herm. Io non vorrei mai passare un solo giorno senza sapere che tu sei nella mia vita, dove tu sei mia: con me, nel nostro letto, nella nostra casa, dovunque ci capiti di essere.” Rise un po’. “Non so se sto andando bene.”

“Oh, avanti, Harry,” mormorò lei, scompigliandoli quella massa ribelle di capelli.  “Credo che tu stia andando bene, per essere la prima volta.”

“Mi vuoi sposare, Hermione?”l e chiese, la voce seria e sicura. Lei era così felice che il ragazzo già sapeva che risposta gli avrebbe dato, anche se le sue mani erano un po’ sudate per l’emozione.

“Certo, sì, sì!” lo baciò, poi lo baciò ancora , perchè ora poteva fare tutto.

“Non sei preoccupata?” le chiese scostandosi un po’da lei. “Non ti fa paura che siamo così giovani?”

Gli occhi di lei andarono al cielo. “ Harry, siamo stati insieme per quasi due anni, e ci conosciamo da quasi sette. So cosa voglio; lo so da anni. Voglio te, Harry. Da sempre e pochi anni non lo cambieranno. Io voglio che la nostra vita insieme inizi ora.

“Non te l’ho detto?” le chiese. “Io l’ho iniziata qualche mese fa”

“Stupido asino” lo riprese lei, poi lo baciò di nuovo. Si strinsero l’uno all’altra per un po’, scambiandosi pazzi baci e carezze,  e facendo diventare una massa ingarbugliata di lenzuola il letto.

“Sai che non ti deve preoccupare di quello che gli altri dicono di te.” Disse  Harry dopo un poco.

"Lo so.” disse lei con un sospiro rassegnato.

“Dopo tutto, non è che eri nella doccia insieme a nove o dieci tizi. C'ero solo io."

“Grazie Harry.” rispose lei seccamente.

“E dal momento che c'ero solo io – il tuo ragazzo fisso da due anni--  mi è difficile pensare che sia comportamento da sguarldrina dopotutto.”

“Forse non per noi, ma Harry, noi siamo cresciuti tra i Babbani.” Hermione alzò le spalle. “ Questo è un mondo diverso. Ed è il nostro mondo ora; lo è da anni.”

“E’ ancora difficile adattarsi ad alcune cose.” confessò Harry. “Anche passando le vacanze estive con i Weasley…  Io dovrei essere completamente integrato nel mondo magico. Ma ci sono ancora undici anni della mia vita quando non conoscevo nulla di tutto ciò. D’accordo, non mi dispiacerebbe dimenticare completamente quegli anni …"

“Ma non possiamo.” Concordò Hermione. “E in tutta onestà, a me piace abbastanza la tecnologia babbana.” sospirò. “Va peggio quando vado a casa per le vacanze estive. Che cosa non darei per un semplice telefono qui intorno a volte.”

“O una connessione Internet.” aggiunse Harry "Immagina, essere in grado di trovare incantesimi su un computer al posto di usare vecchi libri e pergamene.”

“Io preferisco i vecchi libri e le pergamene,” disse Hermione con cipiglio. “ Comunque, lo ammetto, in questi momenti quando il tempo è essenziale che cosa non darei per un motore di ricerca.”

“Stavamo considerando che cosa fare dopo la fine dell’ultimo esame.” iniziò Harry lentamente. “E io penso di avere un’idea!” Hermione lo guardò interrogativa. “Che cosa pensi se aprissimo un’attività di …. Unione della tecnologia babbana nel mondo magico?"

“Oh, Harry.” Hermione prese fiato “Io non so ...”

“Odi l'idea,” disse lui. “Lo so. E’ stupido.”

“Fermati.” gli intimò gentilmente. “Penso sia geniale. Io credo che tu sia geniale,  Dovremo solo stare attenti  a come fare. Le più antiche famiglie di Maghi sono totalmente intransigenti quando si tratta di tecnologia Babbana. Ci dovrebbero essere una serie di licenze da avere, ordini da riavere indietro firmati, documenti del governo che saranno necessari ...“

“Herm” la interruppe gentilmente Harry. “Lo so. Ci ho pensato. E penso che possiamo farcela.Tu puoi farcela. E sai perchè?"

“Perché?” chiese lei, illuminandosi per la fiducia e l’orgoglio che riponeva in lei.

Lui si chinò e le sussurrò in un orecchio. “Perché sei la mia Whoremione”.

“Oh, sei un meraviglioso stupido!" gridò lei, dandogli un pugno su un braccio mentre ridacchiava.

Poi, lui la baciò, e lei smise di picchiarlo.

Anche se ancora pensava che fosse un meraviglioso stupido.

  
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