Another Note –
Chronicles
of the deadly Hogwarts.
Retrace I: Betrayal?
Nate River
osservò con noncuranza la porta della sua Sala Comune e rifletté sulla domanda
che gli era stata posta per poter accedere: “Qual è la creatura magica più
letale al mondo?”.
Alzò gli occhi
al cielo, il giovane, pensando che domande così semplici erano adatte solo ai primini.
«Il Basilisco,
ovvio» mormorò inespressivo. La porta si spalancò con un tonfo sordo e lui ebbe
finalmente accesso alla Sala Comune dei Corvonero.
Notò Mihael e
Luna che discutevano animatamente, ma era palese che se Lovegood
chiacchierava per interesse, lo scopo del biondo era unicamente infastidire
Light che tentava di concentrarsi sui compiti che la Umbridge aveva assegnato a quelli del settimo anno.
“Che pacchia
essere al terzo” pensò con un vago accenno di gratitudine. Si avvicinò al
terzetto per poi sedersi sul tappeto vicino a Light per osservarlo, girandosi
tra le dita una ciocca dei capelli di un innaturale bianco perlaceo.
«C’è qualcosa
che non va?» domandò Yagami, forse più scocciato per il fatto di essere fissato
che per il baccano provocato da Mihael e Luna.
«L pensa che tu
potresti tradire l’ES» disse; dal tono sembrava che la questione non lo
riguardasse minimamente.
Quell’unica
affermazione ebbe il potere di far sospirare Light e far tacere gli altri due.
«L pensava
anche che avessi aperto la Camera dei Segreti, qualche anno fa. Dovresti
smetterla di credere a tutto quello che dice Lawliet» fu l’unico commento del
bruno, mentre girava con malagrazia una pagina del libro.
Se li ricordava
perfettamente, anni prima, i guai che aveva causato quel dannato detective di
Grifondoro nel ipotizzare che lui avrebbe potuto essere l’Erede di Serpeverde –il fatto che appartenesse alla casa di Corvonero pareva un dettaglio insignificante, dopotutto
avevano sospettato pure di Potter nonostante anche lui come L facesse parte
della casa della McGranitt-, non solo la sua
popolarità era calata al punto da essere completamente isolato e quindi in
completa balia della presenza soffocante di Misa e Mikami, ma le scenate di suo
padre erano state quasi ingestibili, durante le vacanze di Natale una volta era
sembrato sul punto di volerlo uccidere per poi suicidarsi (fortunatamente suo
cugino Matsuda –Settimo anno anche lui, ma di Tassorosso-
era intervenuto in tempo). Senza contare tutte le polemiche degli oppositori
del padre, l’attuale vice Ministro… il cagnolino di Caramel, per essere chiari. Scosse la testa, scacciando
quei pensieri; tentò di tornare a prestare almeno un minimo della sua
attenzione su quel maledetto libro-spazzatura di Difesa Contro le Arti Oscure,
ma il silenzio che era calato era persino più insopportabile del rumore, quindi
si rivolse a Luna, «e, comunque, parlando di cose serie…
Mihael mi ha detto giusto ieri che secondo lui i Ricciocorni
Schiantosi non esistono» disse, senza degnarsi di
staccare gli occhi dalle pagine.
Mihael –o
Mello, come Luna era solita chiamarlo- trafisse Yagami con un’occhiata di odio
tanto profondo che Nate si stupì che il bruno non ne rimanesse quantomeno
scottato.
River rimase,
comunque, a fissare Light, «Perché non sali in Dormitorio a studiare? In questo
modo non ti disturberebbe nessuno».
L’altro ebbe
una smorfia tra il divertito e lo sconsolato, «non posso, Malcolm e Bellamy hanno avuto la brillante idea di organizzare una
sorta di “Rave Party” in Dormitorio… e dato che i
ragazzi non possono salire nei dormitori femminili è stato organizzato in
quelli maschili. Se quella rospa della Umb…» “Se quella rospa della Umbridge
salisse ora a fare un’ispezione, per una volta nella mia vita ne sarei felice”
sarebbe stata la frase che avrebbe voluto dire, ma alle sue spalle aveva appena
riconosciuto un famigliare “hem hem!”,
quindi aveva preferito tacere.
La voce
irritante di Dolores Umbridge portò per la seconda volta il silenzio nella Sala
Comune, «cosa diceva riguardo ai suoi compagni, signor Yagami?» domandò con
quella sua gentilezza tanto falsa da risultare quasi minacciosa e
potenzialmente letale.
Per educazione
Light si costrinse a voltarsi per guardarla, pur trovando sgradevole ogni atomo
di quella donna; «dicevo, professoressa Umbridge, che i miei compagni di
dormitorio quando dormono russano e non riuscirei a studiare» mentì con un
sorriso innocente.
La donna sembrò
credere alle parole dello studente modello, perché decise di non indagare
oltre. Annuì, seppur ancora sospettosa, e li indicò tutti e quattro, «russore o meno, domani è giorno di verifiche per tutti gli
anni, filate a dormire» si limitò a dire, allontanandosi ed uscendo.
«Puoi dire a
Lawliet» esordì Light, rivolto all’albino, «che non tradirei mai l’ES… fosse anche solo per non rendere la vita facile a
quella dannata rospa».
[…]
«Ripetetemelo
ancora una volta e giuro che vi schianto» ringhiò Mail in direzione di L e
Hermione.
La ragazza gli
schioccò un’occhiata di rimprovero, una di quelle che in genere riservava a
Ron, «ma stiamo parlando seriamente, quest’anno hai i G.U.F.O, non puoi
rimanertene tutto il giorno a vegetare!»
«Notizia
straordinaria: pure tu hai i G.U.F.O, mentre tu, L, hai i M.A.G.O…
quindi smettetela di scartavetrare i cosiddetti!»
«Scartavetrare?»
domandò Ronald, incuriosito da quel termine mai sentito.
«Roba da nati babbani» tagliò corto Granger,
senza degnarlo di uno sguardo.
Harry scese dal
dormitorio in quel momento, mormorando il consueto “giuro solennemente di non
aver buone intenzioni” con la bacchetta rivolta alla Mappa del Malandrino, «E’
ora» disse con un sorriso, seppur visibilmente più teso del solito.
Aveva il
presentimento che quella sera qualcosa sarebbe andato male e ciò che era peggio
era che solitamente i suoi presentimenti avevano del giusto.
«Rilassati,
Potter, le probabilità che Yagami voglia tradirci proprio oggi sono solo del
7%» si limitò a dire Lawliet, intuendo i pensieri del ragazzo.
Non sarebbe
accaduto quella sera, non dopo che aveva mandato Nate ad “informarlo” dei suoi
sospetti.