Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Diomache    31/12/2005    6 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti,

 

Ciao a tutti,

ecco il IV capitolo di “Profumo di Menta”.. mi scuso se l’aggiornamento è arrivato un po’ tardi ma non sono proprio riuscita a postarlo prima …

Vi faccio la solita raccomandazione: se vi capita di leggere questa storia, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate!!!

Commenti, impressioni, consigli e.. perché no?.. anche idee per il proseguimento della storia (ad esempio una situazione particolare in cui vorreste vedere Rose e Tom), scrivetele attraverso una recensione.

Be, con l’occasione, auguro a tutti BUON ANNO!!!!!!!

 

 

Ciao Miele,

sono proprio contenta che ti sia piaciuto anche il 3 capitolo!!! mi sto impegnando molto.. (sarà che non c’è la mia assillantissima scuola e posso concentrarmi meglio..) e nulla mi fa più piacere di avere un commento della storia così positivo…

grazie mille!!!

Un bacio.

 

Ciao Franca,

vorrei ringraziare anche te per la recensione!!! Ti ringrazio moltissimo per i complimenti per quanto riguarda il modo di scrivere e di “snocciolare” la storia….

Per quanto riguardano i capitoli forse hai ragione, sono troppo lunghi, per il prox cercherò di accorciarli un po’..

L’abbraccio di Sean durante la litigata io l’avevo inserito per sottolineare l’umanità di quel ragazzo che, nonostante l’amore che prova per lei, ha deciso di lasciarla. Ammetto, però, che l’azione dell’abbraccio  era un po’ forzata, soprattutto se situata in quel contesto.

Un bacio.

 

Ciao Diandraflu,

innanzitutto vorrei ringraziarti per avermi lasciato la recensione.

Si, effettivamente, la trama non è un campione di originalità, ma ti consiglio comunque di proseguire la lettura, chi sa magari potresti cambiare idea…

Un bacio.

 

Ciao Bea,

grazi mille per la recensione! Si, anche a me stava molto antipatico Sean, infatti l’ho tolto di mezzo subito…invece, chi sa perché, nutro un affetto particolare per il mio Tom…

Grazie per i complimenti!!

Un bacio.

 

 

Buona lettura,

Diomache.

 

 

 

PROFUMO DI MENTA

 

 

 

CAPITOLO IV: SALTO NEL BUIO.

 

 

Sono passati circa cinque giorni da quando Rose e Sean hanno rotto.

All’inizio Rose ha passato davvero un momento critico: non si era mai resa conto di quanto potesse mancarle la presenza del suo caro Sean e sentirsi privata di lui è stata una sensazione orribile.

Ma poi  Rose ha reagito.

Come una tigre che quando vede un nemico, da principio si paralizza, poi tira fuori le unghie, mostra i denti ed attacca, così anche Rose è uscita dello stupido stato di apatia in cui si era gettata e ha ripreso la sua vita, se possibile, più forte di prima.

Pensava di riprendere in tutta tranquillità le redini della sua esistenza ma, a quanto pare, non ha calcolato la possibilità di piccoli incidenti di percorso…

 

 

La luce sbiadita della lampada che pende dal soffitto fino ad un metro dal tavolo di legno, illumina i volti dei ragazzi, tesi e seri mentre ascoltano le proposte del gruppo di tre uomini, seduti dall’altra parte del ripiano. Un uomo sui quarant’anni con un’enorme cicatrice sulla guancia destra, inizia: “gli accordi sono questi: un baratto. Il valore delle vostre armi, per il valore della nostra roba.”

Michael sospira e guarda istintivamente verso Tom che gli annuisce leggermente.

“Mi dispiace, Sfregio. Ma a noi la roba non interessa affatto…”

L’uomo e il suo gruppo scoppiano subito in una fragorosa risata: non si è mai sentito che dei delinquenti odino la droga, roba dell’altro mondo. Il nome del capo di questo piccolo gruppo che è, in realtà, una rappresentanza di un’organizzazione più vasta ed efficiente, è Richard Scott, meglio conosciuto come Sfregio, forse proprio a causa della sua cicatrice inquietante. Calmatosi, egli scruta uno dopo l’altro i ragazzi che ha di fronte e il suo sguardo gelido rimane, alla fine, fisso su di Tom. “Non dirai davvero, ragazzino..”

Gli occhi azzurri di Tom rimangono impassibili alla provocazione; egli prende una moneta da cinque cent ed inizia a farla girare sulla superficie del tavolo, ignorando volutamente l’uomo che ha di fronte.

Sfregio finge di essere divertito da quel comportamento ma in realtà si sta innervosendo e la sua mano sinistra si sta spostando velocemente verso la tasca dei pantaloni, dove tiene la pistola.  Tom continua ad ignorarlo, poi, improvvisamente, sbatte la mano sul tavolo, intrappolando la moneta e facendo sobbalzare, suo malgrado, Sfregio in persona.

Sul volto di Tom si dipinge un sorriso gelido che viene successivamente imitato anche dal resto del suo gruppo. “ Stai calmo, Sfregio.- inizia con un tono di voce quasi surreale.- non voglio farti niente di male.”

Questa è una vera e propria provocazione e Sfregio deve digrignare i denti per non rispondere per le rime: il suo capo, Jarod, gli ha ordinato di raggiungere un accordo per la vendita di un’importante partita d’armi giunta dall’est, abilmente intercettata da Tom, e non può perdere tempo a litigare con lui. Non può e non deve fallire.

Si rende conto, però, si aver sottovalutato il suo venditore: le voci che lui aveva ignorato lo ritraevano come un ragazzo molto giovane, sui ventitre- ventiquattro anni ma spietato e deciso negli affari importanti. E, certamente, è vero. Qualsiasi criminale di poco conto si sarebbe lasciato incantare da uno scambio armi-droga, ma non Tom.

“io odio la droga.- continua Tom alzando gli occhi e scrutando Sfregio e gli altri.- credo che sia la cosa più abominevole di questa terra. Non mi piace perché inganna: tu credi di stare bene, mentre quella polverina ti uccide il cervello, roba da pazzi! E poi credo fermamente che chiunque ne usi sia un debole e un perdente.- sotto i suoi occhi blu, i due del gruppo di Sfregio abbassano lo sguardo.- debole perché ha bisogno di quella roba per vivere e perdente perché inevitabilmente perde: muore. Ma non è il vostro caso, ovviamente.” Conclude con ironia.

“se è la roba che ci proponete.- interviene il tedesco.- non si fa nulla.”

Sfregio si affretta subito a dire. “Contanti, allora. Vi paghiamo la partita di armi, dite solo il prezzo.” L’uomo deglutisce mentre attende che Tom faccia la prossima mossa. Jarod gli ha intimato di non andare sopra i 500 mila dollari, che, tra l’altro, è il doppio del valore di quel carico.

Tom si finge pensieroso “vediamo.. le armi sono tante e buone e non mi convince tanto dartele per futile denaro, sai?”

Un brivido freddo passa lungo la schiena di Sfregio che cerca comunque di darsi autorità ed esclama, borioso, “stai bluffando per aumentare il prezzo, ragazzino, li conosco io questi trucchetti!!! Intendo pagarti il carico di armi il doppio del loro valore: 500 mila dollari, che ne dici?”

Il biondo rimane impassibile. “No, non mi convince.”

“fai il difficile? Spara un prezzo, avanti!” urla Sfregio con i nervi a fior di pelle e la paura di disfare l’affare commissionatogli.

Tom questa volta non lascia impunita l’arroganza del loro acquirente; si alza, raggiunge Sfregio e gli molla un pugno in viso. Gli altri due del gruppo, intanto, sono rimasti attoniti e con le spalle al muro, puntati a distanza ravvicinata da Michael, Harry, Dawson e il tedesco.

Velocemente, prima che Sfregio  potesse estrarre la pistola, Tom lo prende per le spalle e lo sbatte a terra; solo allora lo disarma e scoppia a ridere, sbeffeggiandolo.

“povero Sfregio, se ti vedesse Jarod, ora… - L’uomo ringhia di rabbia, ma Tom lo zittisce subito mettendo un il piede sul suo collo e iniziando a fare pressione.- allora… dov’è finita la tua arroganza?”

Sfregio diventa rosso in viso ed inizia a tossire, cerca di sputare al suo assalitore ma la saliva gli scivola lungo i lati della bocca. Tom sorride “povero scemo, dimmi, vuoi vedere il sole sorgere domani?Si? Bravo, devi solo riferire al tuo capo qualche cosetta. Jarod sa benissimo che partite di armi del genere ,come quella di cui sono in possesso, non capitano in America tutte le stagioni ed ha pensato bene di acquistarsela, ma sta commettendo un grosso errore.”

Toglie il piede  dalla gola dell’uomo e Sfregio respira irregolarmente per qualche istante, poi sospira di sollievo: è andato molto vicino al soffocamento.

“Primo.- inizia il ragazzo biondo piantando un calcio nel fianco dell’uomo che grida di dolore, preso alla sprovvista.- deve presentarsi di persona. Mandare gli zerbini come te ad un contratto così importante mi ha molto offeso, riferiscilo.”

Tom si allontana per qualche istante, apre il frigo dell’abitazione di Michael e prende una birra, la stappa ed inizia a sorseggiarla. “Secondo.- dice poi infliggendo un secondo calcio all’ospite.- cinquecento mila dollari non bastano.” Versa il resto della birra sul volto di Sfregio. “E terzo. Raccomandagli di venire solo e disarmato. Sarò solo e disarmato anch’io. L’incontro si svolgerà fra quattro mesi, in un luogo neutro di cui ci accorderemo in futuro. Tutto chiaro?”

Sfregio annuisce lentamente. Tom si china, lo prende per le spalle e lo rialza in piedi.

“bene. Buon ritorno a casa.”

Sfregio grugnisce di rabbia. Se potesse, prenderebbe la pistola e gli sparerebbe in fronte per fargli pagare l’umiliazione ricevuta, ma non può farlo perché, in questo momento, la sua posizione è molto svantaggiata: gli scagnozzi di Tom stanno ancora puntando lui e i suoi uomini.

Ma lo farà presto. Si vendicherà di questo trattamento.

Sfregio lo fissa ancora un istante con i suoi occhi gelidi, poi fa un cenno ai suoi due compari e si avvia verso la porta di casa ‘Hurts’. Allo sbattere del portone, tutti i ragazzi tirano un sospiro di sollievo.

“Cazzo, Tom. Come cattivo fai proprio paura..” sfotte Michael, ottenendo un piccolo pugno sulla spalla da quest’ultimo.

“non ti capisco, Tom.- interviene Harry, serio.- perché prolungare di così a lungo l’incontro? Le armi non le vendiamo, tanto valeva dire subito come stanno le cose!”

“già.- ammette Dawson.- e perché il discorso del disarmato, del territorio neutro..”

Tom sorride. “molto semplice. Se avessi fatto comunicare le nostre vere intenzioni, probabilmente domattina ci saremmo svegliati con tutti gli uomini di Jarod sotto casa. Voi non lo conoscete. Ho preso tempo e quattro mesi mi sembrano più che sufficienti. In questo periodo possiamo goderci le armi come ci pare e piace, senza che qualcuno ci stia con il fiato sul collo.”

“ok, è stata una buona trovata.- ammette il tedesco.- ma lo scontro con Jarod e i suoi uomini è solo rimandato. Poi cosa conti di fare con Jarod?”

Tom sorride diabolicamente. “penso proprio che lo ucciderò.”

 

“IUIUUUUUU- urla Rose gettando le carte vincenti al centro del tavolo- ho vinto di nuovo! Diavolo, non sapevo di essere tanto brava a poker!”

Adrienne, riluttante, le cede la sua parte di caramelle. “fortuna che non abbiamo fatto a soldi.. io sarei rimasta in mutande!!”

“accidenti, Rose!- esclama Susy.- hai vinto tante caramelle da cariarti i denti per un anno!”

Hudson e Rose scoppiano a ridere, divertite. “sciocche, non me le mangio mica tutte io! Innanzitutto una la offro a voi….- dice con voce mielata, distribuendo una caramella a testa..- le altre le regalerò a Novaly e Diana…”

“a proposito di Diana.” Inizia Susy. “come ti trovi con la principessina???”

Rose inarca un sopracciglio. “non è una principessina. È una bambina adorabile!”

“e invece lo è,con tutti i soldi che hanno, potrebbero comprarsi Manhattan! Altro che principessina”

“e tu che ne sai, scusa?” domanda Rose mentre, vista l’ora, ripone l’enormità delle caramelle nella borsetta e si prepara per andare via. Mentre Susy afferra il proprio giaccone e passa quello nero ad Hudson, risponde. “io li conosco bene. Dawson, mio fratello, è un grande amico del fratello di Diana, quello scapestrato di Tom! Non ti dico quello che fanno insieme, quei due..”

Rose attonita, la fissa incredula. “che cosa?” mormora, segretamente disgustata.

Susy scoppia a ridere di gusto, compreso l’equivoco in cui è caduta Rose. “oh Maria, non ci posso credere! Veramente hai pensato che Dawson e Tom fossero una coppia!!! Ah ah sei troppo forte!”

Rose mette il broncio mentre chiude la lampo del suo giaccone avvitato bianco.

“ridi poco, scema, per un pelo non mi prendeva un colpo!!” *ecco, brava idiota* pensa mordendosi la lingua per quello che ha appena detto: *ora Susy penserà che ti interessa Tom.. tombola!*

E infatti…

“Rose, ma perché ti stava prendendo un colpo???” si intromette Adrienne, facendo capolino da dietro Susy.

“non solo le prendeva un colpo, ma è rimasta tutta arrabbiata, incredula...” aggiunge Susy, girando ben bene il dito nella piaga. Rose arrossisce e fa qualche passo indietro verso l’uscita dell’abitazione di Adrienne. “Ma no.. è che siccome lo conosco e all’apparenza non mi sembrava poi così ..gay.. allora quando tu hai detto così.. io.. ci sono rimasta male…tutto qui.- notando gli sguardi per nulla convinti delle sue amiche, alza la voce, prepotente.- siete sempre così maliziose che una deve stare attenta a come parla, accidenti!”

“ehi non ti scaldare, altrimenti ci crediamo davvero che Tom ti piace!!”

“non ci sarebbe mica niente di male!!- interviene Hudson.- vi siete mai parlati?”

“mm.. qualche volta… un saluto..” balbetta Rose incrociando le dita dietro la schiena e facendosi piccola piccola tra le grinfie delle sue amiche.

“già.- esclama Susy.- magari tra una lezione ed un’altra, racconta, racconta!!!”

Rose indietreggia: se dovesse raccontare come è stato il suo primo guaio con Tom e poi tutti gli altri compreso il bacio, le preparerebbero i documenti per il matrimonio.

I suoi occhi cadono su un orologio a pendolo: mezzanotte. “oh com’è tardi, devo proprio andare..” dice frettolosamente. “grazie, Adrienne, per la bella serata! Il film era carinissimo e mi sono divertita molto anche a giocare a Poker!! Ciao a tutte tre.. ci si vede, eh?” dice sorridendo forzatamente, mentre apre la porta di casa di Adrienne, esce e la chiude velocemente dietro di se.

Ma non è ancora in salvo. Fa una bella corsetta lungo le scale ed esce dall’appartamento, dirigendosi verso il motorino. “uuf…” sospira. “ salva…”

“ROSE!!”La ragazza salta di paura ma per fortuna Susy sta solo alla finestra. “VUOI CHE TI DO UN PASSAGGIO????” Urla così tanto che Rose è certa che tra al massimo qualche secondo qualche vecchietta si affaccerà dalla finestra, con un manganello in mano.

“ehm.. no, Susy, ho il motorino!!!!”

“QUEL VECCHIO RUDERE?????”

Rose incurva la fronte. “il mio motorino non è un rudere!!- ribatte ma, rivolgendogli un’occhiata, si accorge che i pezzi del veicolo stanno insieme solo per miracolo- e poi l’ho appena portato dal meccanico e..”

“GUARDA CHE ..…”

“SIGNORINA!!” urla una vecchietta affacciandosi alla finestra, con una pantofola in mano e un’aria minacciosa. Rose rabbrividisce e si volta verso di Susy, sperando che la vecchietta capisca che non era lei a fare tutto quel baccano. Niente, Susy la volpe è subito rientrata in casa e ha chiuso pure la serranda. *mm.. questa me la paga!* pensa, iraconda.

“SIGNORINA!- ribadisce la vecchietta.- SI VERGOGNI!!CHE MANIERE SONO?? CHI LE HA INSEGNATO A FARE TUTTO QUESTO FRACASSO A QUEST’ORA DELLA NOTTE!!!!” Ironia della sorte, la vecchietta urla più di Susy e Adrienne messe assieme.

Rose cerca di giustificarsi ma, in quel mentre,altre finestre si spalancano e compaiono altre vecchiette imbufalite e incavolate nere. Gli anziani hanno questa che viene definita come ‘solidarietà ’  per cui ogni volta che un anziano sta litigando con qualcuno che è più giovane di lui di almeno trenta anni, tutti gli altri vecchietti si intromettono e si schierano dalla parte del coetaneo, senza avere la più pallida idea di quello che stia accadendo. Ecco, una cosa del genere accade anche in questa occasione. Un esercito di anziane affacciate alla finestra, le ingiuria contro armate degli oggetti più improponibili che minacciano di tirarle addosso.

 “ok, qui la situazione si mette male..” sussurra Rose avvicinandosi lentamente al motorino.

Tutto questo le ricorda tanto la scena di ‘Alla ricerca di Nemo’ ove il pellicano si muove lentamente verso Dori e Marlin puntati da una trentina di piccioni che, come le vecchiette, ripetono tutti le stesse cose.

Le vecchiette: “si vergogni, voi giovani siete la rovina del mondo! Non avete rispetto, educazione..”

I piccioni: “Mio, mio.”

“vecchio mio..- sibila la donna, appena montata sul mezzo.- non puoi abbandonarmi ora, capito?”

Gira la chiave e per fortuna il rumore del motore che si aziona viene coperto dagli insulti delle anziane che non si accorgono che la loro vittima sta per spiccare il volo.

E, come quando su ‘Nemo’ i protagonisti fanno un movimento brusco e tutti i piccioni gli vanno addosso, così, come il motorino di Rose si muove, dal cielo piombano una nuvola di pantofole, peluches delle nipotine, barbie, cuscini.

Nulla, grazie a Dio, va ad infrangersi sulla povera malcapitata che, però, si concede una risata di tutto cuore. Se lo raccontasse alle sue amiche, non ci crederebbero mai!

Il tragitto dall’abitazione di Adrienne è abbastanza lungo e la ragazza deve ammettere che viaggiare da sola a quest’ora della notte le mette un po’ di timore.

La città sembra morta , il buio e purtroppo la scarsità d’auto e di vita che si vedono per quelle strade periferiche della città non possono altro che inquietarla e darle un bruttissimo senso di disagio.

Cerca di accelerare ed accorciare il tragitto; tuttavia non può accelerare di molto perché il motorino non può subire sforzi eccessivi: ordini del meccanico.

L’allegria che, tutto sommato, le vecchiette le avevano messo, svanisce subito quando, agitata, imbocca una traversa sbagliata.

Inizia a sudare freddo e sospirando, si accosta ad un lato della strada. “bene, e adesso?” chiede a se stessa, guardandosi intorno, molto preoccupata.

“signorina!” una voce di uomo la fa sobbalzare e rabbrividire. Si gira di scatto e vede due ragazzi che, mano nella mano, le si sono avvicinati. Quella vista la rende più tranquilla: almeno a lei non daranno rogne. “serve aiuto?” chiede educato il primo.

“veramente si.- ammette la giovane.- devo aver sbagliato qualcosa io..”

“si è persa, eh?” interviene brillantemente l’altro. “ma non si preoccupi, l’aiutiamo noi. Dove deve andare?”

Rose comunica loro il proprio indirizzo, l’altro ragazzo le spiega dove ha sbagliato, poi le dà i suggerimenti giusti e le mostra dove riprendere la strada.

“Grazie, grazie mille..” sussurra Rose mentre il vento gelido di dicembre le scompone i capelli.

Seguendo le istruzioni datele, si ritrova sulla strada principale.

A causa di un altro piccolo, ma non troppo grave, errore, si vede  costretta a passare attraverso un quartiere piuttosto malfamato: il quartiere di Soho. Intimorita dalla reputazione di questa zona, spinge il motorino ad andare più veloce, dimenticandosi delle ammonizioni del tecnico.

Puntuale come la sfortuna, il motorino inizia a perdere colpi e dopo poco si ferma, con un sospiro di fumo. “no, maledizione!” impreca la ragazza togliendosi il casco.

“allora, mio bel motorino..- inizia scendendo ed smanettando di qua e di là.- non puoi farmi questo, capito? Ma tu lo sai quante volte il meccanico mi ha detto: cambialo Rose, che ci fai con questo catorcio? E io niente, ti ho sempre tenuto perché ti considero un po’ come la 313 di Paperino… hai sentito che bel complimento che ti ho fatto? Su, fai il bravo, adesso mettiti in moto.”

Finito il monologo, Rose gira la chiave, senza troppo successo. Il motore si ingolfa e poi si spegne.

“grandioso! Questa sera sto battendo tutti i record! Avanti, qualcos’altro???”

 

Sfregio e gli altri due si avvicinano all’auto che li aveva condotti fin lì. Stanno parlando animatamente riguardo la discussione che hanno avuto pochi istanti fa con Tom e gli altri. Sfregio è fuori di se dalla rabbia soprattutto per l’umiliazione ricevuta sotto gli sguardi ilari degli altri due compari. Ma soprattutto un pensiero lo assilla più degli altri: Jarod. Cosa gli dirà? Come reagirà il loro capo?

“ehi Sfregio.- inizia uno dei due con un’aria sarcastica dipinta in volto.- ti ha fatto il culetto il ragazzino, eh?”

Sfregio lo fulmina con lo sguardo. “ripetilo e ti faccio, io, il culo a strisce.” Dice con rabbia e con uno sguardo davvero pericoloso.

“ma su, Sfregio!- interviene l’altro.- infondo devi rassegnarti, ormai non sei più quello di un tempo, eh, l’età incalza!!” lo beffeggia ridendo. “già- concorda l’altro.- ti ricordi quando andavano a donne?? A volte era quasi impossibile calmarlo.. ti ricordi quante ne ha costrette, poverine?”

L’altro scoppia a ridere, mentre Sfregio, ringhiando, pensa ad un modo per riscattarsi, un modo veloce ed infallibile.

E l’occasione arriva velocemente. Improvvisamente il trio si zittisce e tende l’orecchio ad ascoltare gli sproloqui di una voce femminile molto armoniosa e veramente molto arrabbiata. Si voltano e vedono la graziosa silhouette di una ragazza vestita con un bel giaccone bianco che impreca contro il suo motorino. È sola e sembra molto carina. L’occasione buona per recuperare. Sfregio indica con il capo la sagoma della ragazza. “mi sono rammollito, eh?- dice con rabbia.- adesso lo vedremo..”

 

Rose sente dei passi avvicinarsi e drizza le orecchie, attenta. L’esperienza di prima le fa ben sperare, quindi si volta, verso quelli che crede potrebbero essere suoi salvatori…

I suoi occhi, quindi, se prima erano carichi di  speranza, alla vista del trio che cammina verso di lei con aria minacciosa, diventano terrorizzati.

Respirando in maniera irregolare, subito si volta e cerca, disperatamente, di rianimare il mezzo, incitandolo a partire. Ma niente, il motorino non vuole proprio collaborare.

Da un’altra occhiata al gruppo: sono in tre e non sembrano armati di buone intenzioni.

“ehi, bambolina!!!!!!”la chiama uno di loro.  *è fatta* pensa lei, chiudendo gli occhi. 

Rose si gira a stento, bloccata dalla angoscia e da un bruttissimo presentimento.

“Si! Si! Dico proprio a te.. .”continua quello, parlando con aria falsamente gentile. Ormai l’hanno raggiunta. Gli occhi verdi ed impauriti della ragazza scrutano l’uomo che le ha parlato: sembra un uomo comune sulla quarantina, se non fosse per quella minacciosa cicatrice sulla guancia e lo sguardo gelido e cattivo. Gli altri due ragazzi sono molto più giovani ma non sembrano più mansueti dell’adulto.

Rose fa un respiro profondo, cercando in se la calma e la tranquillità.

Ok, si trova in un quartiere deserto e buio, ma non è detto che tutto debba andare storto! Magari vogliono solo aiutarla! Uno dei più giovani si appoggia al suo motorino e domanda, insolente: “povera pupattola, problemi con il catorcio?”

La giovane s'impone di non perdere la speranza e chiede: “in effetti si… potete aiutarmi a rimettere in moto il motorino?” pronuncia queste parole con un tale candore che il più grande dei tre la fissa per qualche attimo, attonito. Poi si riscuote e le scoppia a ridere in faccia.

Quella risata agghiacciante fa rabbrividire la ragazza.

L’uomo la guarda con derisione:  “mm.. ma che bel fiorellino del deserto, abbiamo qui.” dice squadrandola da cima a piedi e soffermandosi lentamente sul suo viso.

Rose, infastidita da quello sguardo, impulsivamente, ripete la domanda con voce arrogante e pungente: “potete aiutarmi oppure no?”

“wow che temperamento… - commenta un altro.- ma che cosa ci fa un fiorellino come te.. in una città tanto buia.. e per di più tutta sola…” l’uomo tenta di avvicinarsi a lei, ma Rose, con un balzo agile come un serpente, scende dal motorino e si allontana da loro.

“altro che fiorellino!- sbotta un altro. –Sfregio, a me sembra un cobra!” sorride alla ragazza e, con l’intento di provocarla, si passa la lingua sulla labbra. 

Rose inizia ad avere paura. Istintivamente i suoi occhi verdi e terrorizzati si guardano intorno alla ricerca disperata di qualcuno, anche di un passante. Ma niente, non passa proprio nessuno.

“senti tesoro..- dice il più grande, avvicinandosi e ,brutalmente ,prendendola per un braccio– io e te, ora ci andiamo a divertire da qualche parte, ti va?”Naturalmente è una domanda molto retorica.

Rose evade dalla presa dell’uomo e con un tono che si sforza di essere il più autorevole possibile, risponde: “ti sei bevuto il cervello, mister cicatrice? Io con te non vado da nessuna parte, anzi, toglietevi tutti e tre dai ciglioni che cominciate a stancarmi!”

“ah!ah! Sfregio!- ride uno dei compagni. –questo cobra non ci vuole proprio stare, eh?”

“non è un cobra..”dice Sfregio, calmo. Con un movimento brusco e veloce, scatta verso di lei e l’afferra per il collo. Rose, incredula, cerca di dimenarsi anche perché la pressione delle mani dell’uomo sul suo collo si fa sempre più insistente.

Sfregio la osserva con cattiveria, l’avvicina a se, mentre il viso della giovane diventa sempre più rosso, riprende “è solo una ragazza ribelle.. ma non temere piccolina.. adesso gli facciamo vedere noi, come si doma una donna così!”

Rose sgrana gli occhi, terrorizzata, mentre quello lascia la presa del suo collo. La ragazza perde l’equilibrio e cade a terra, scossa dalla tosse e dall’esigenza di respirare. Sfregio le si avvicina e sembra osservarla con disprezzo. “adesso te lo faccio vedere io , se ti dai una calmata…”.

Si china per afferrarla ma Rose, lucida e combattiva, gira velocemente di lato, sfuggendo dalle sue grinfie. I due scagnozzi ridono del loro compare e gridano che, a quanto sembra, non riesce nemmeno ad acchiappare una ragazza di almeno vent’anni più giovane di lui. La rabbia di quell’ennesima onta, offusca completamente la mente dell’uomo e tutta la grinta di Rose non sarà altro che vana, ora.

Sfregio la prende per i capelli, facendola mugugnare di dolore, e, scattando, le punta un coltello alla gola. Rose sente la lama gelida del coltello premere contro la sua pelle e le vengono le lacrime agli occhi. * è finita…* pensa.

“avanti, alzati, ora.”le intima l’uomo e Rose non può far altro che ubbidire. “brava, puttanella. Adesso ti faccio vedere io, chi comanda qui.” La prende per un braccio ed inizia a strattonarla verso quello che ha tutta l’aria di essere un vicolo buio e deserto. Rose oppone resistenza anche se ha un coltello puntato al collo e a Sfregio serve l’ausilio degli altri due, per trascinarla. Uno dei due le sfila il giaccone e lo lancia lontano; Rose rabbrividisce di terrore e di freddo, rimanendo con una gonna e un maglioncino bianco.

La ragazza continua a dimenarsi con tutte le sue forze ma se avrebbe potuto opporre resistenza a stento ad uno, certo non avrebbe potuto a tre uomini.

Disperata, urla con tutta la voce che ha in possesso.

 

Tom, Michael, Harry, Dawson e il tedesco scendono lentamente le scale della palazzina di Michael, chiacchierando allegramente tra di loro; l’argomento è come passare il resto della serata. Le opinioni discordano e stanno ancora discutendo, quando escono dal condominio. Un urlo acuto di donna interrompe le loro chiacchiere. “ehi.- esclama Harry.- avete sentito?”

Michael si appoggia alla sua spalla con un braccio e indica un trio che sta trascinando, con evidente fatica, una povera malcapitata. “eccola là la risposta. Poveraccia…”

Il tedesco scoppia a ridere, indicando il trio perché, aguzzando la vista, si è reso conto che i bruti sono proprio Sfregio e i loro scagnozzi.

Date le resistenze di Rose, Sfregio si è formato e, per convincerla, le ha mollato uno schiaffo in pieno viso. La giovane gli risponde per le rime, tirandogli un calcio proprio in mezzo alle gambe.

“centro!- scoppia a ridere il tedesco.- ehi Tom, guarda Sfregio e gli altri due cercano di violentare una ragazza ma se non stanno attenti, li manda all’ospedale, la ragazzina!”

Tom, divertito, si avvicina al tedesco. Aguzza la vista e sorridendo, conferma. “si, si.. sono proprio quei tre.. bastardi, visto che è andata male con noi se la prendono con quella…” non finisce la frase. Aguzzando la vista e focalizzando bene sulla figura della ragazza, gli sembra che sia… no.. non può essere…

Sfregio, con una spinta rabbiosa, respinge la donna a terra per l’ennesima volta ed estrae il coltello.

Solo quando, sotto minaccia di strapparle i vestiti lì, in mezzo alla strada, Rose urla di nuovo, ogni dubbio di Tom svanisce. “Rose..” mormora, incredulo.

Scatta correndo verso di loro, con il cuore in gola.

Pochi metri lo distanziano dalla scena ma a Tom quei metri sembrano non finire mai.

Improvvisamente, proprio mentre Sfregio sta per colpire la ragazzina con un calcio, una voce gelida e durissima dietro di lei, dice imperiosa. “prova a toccarla e ti spacco le budella in due, stupido maiale..” la voce trema leggermente di rabbia e, purtroppo, di paura.

Sfregio alza lo sguardo e, stupito, incontra Tom. Digrigna i denti e lo guarda con odio. “bene, ci rivediamo, ragazzino… mettiti in fila, ci stavo prima io..”

“forse non mi sono spiegato, brutto pallone gonfiato- dice estraendo la pistola-  non ti azzardare a toccarla o ti riempio lo stomaco di piombo, sono stato abbastanza chiaro??”

Rose apre la bocca, sospirando leggermente: quella voce…

Sfregio alza lentamente le mani e si allontana di qualche passo. “da quanto in qua, ci si impiccia degli affari degli altri, ragazzino? Queste sono cose un po’ private…”

“la finisci di parlare stupido verme? Vuoi che ti spari in mezzo alle gambe?”

“bene, come vuoi, razza di un bastardo. Ma non finisce qui...” ringhia facendo un cenno con il capo, all’indirizzo degli altri due compari e tutti e tre , lentamente, si dirigono verso la loro auto.

Rose, ancora incredula,  rimane immobile a terra, con la schiena puntata sul marciapiede.

Due braccia robuste la afferrano e, delicatamente, la aiutano a rimettersi in piede. Rose è ancora molto stordita e quando si volta e vede il volto del suo salvatore per poco non cade a terra svenuta.

“non è possibile…” sussurra scrutando il viso di Tom e subito, sul suo volto provato dalla paura, si apre un sorriso. Tom le sorride amorevolmente, mentre non riesce a credere che Rose.. la sua Rose.. stesse correndo un pericolo del genere…

“ehi..- scherza.- che ci fai da queste parti?”

Rose sorride e, sospirando, risponde, sarcastica “oh.. facevo un giretto.. come ti butta??”

“be, niente male, grazie, e a te?”chiede Tom sulla stessa falsariga, per sdrammatizzare il momento.

“oh, be tutto ok.. sai a me non mi succede mai niente, ho una vita molto noiosa...” dice scrollandosi la polvere di dosso.

“tu ci dai dentro quando ti diverti, eh? Ho visto il tuo dritto verso il mirino di Sfregio. Ottima mossa.”

Rose scoppia a ridere.

Improvvisamente il rumore sordo di una frenata, interrompe la loro serena chiacchierata.

La voce isterica del tedesco urla un “Attenti!!!!” quasi disperato. I riflessi svelti di Tom gli permettono di vedere in tempo l’auto che si sta dirigendo verso di loro a tutta velocità.

Egli, con uno scatto fulmineo,butta a terra se e Rose, rotolando insieme sull’asfalto.

Tom si alza repentinamente da terra e aiuta Rose a fare altrettanto. “oh mio Dio..”sussurra quest’ultima reggendosi la testa. Dall’auto, intanto, si è sporto uno degli scagnozzi di Sfregio che, brandendo una pistola, ha iniziato a sparare a raffica contro Rose e Tom.

“Giù!!” le intima quest’ultimo, abbassando se stesso e, con uno strattone, anche la ragazza, trovando riparo entrambi dietro l’auto di Dawson. Rose non crede a quello che sta vivendo: si copre le orecchie per il fracasso degli spari, mentre sta accovacciata sulle ginocchia, appoggiata a Tom e coperta dall’auto che è scossa dai continui proiettili che incassa.

“Dannazione!” impreca l’uomo di Jarod e ordina all’auto di fare retromarcia per attaccarli di nuovo con pallottole o direttamente metterli sotto. Sfregio è fuori di se: deve vendicarsi, troppe volte ha dovuto subire, questa sera. È ora di agire.

Tom, proprio come un abile soldato, coglie il momento più propizio, si alza e chiede insistentemente le chiavi a Dawson: deve portare Rose in salvo, via da lì. Dawson, senza pensarci un secondo di più, gli lancia le chiavi della propria auto. Tom le prende al volo e, mentre sentono che l’auto di Sfregio sta ritornando minacciosamente verso di loro, apre l’auto e intima alla ragazza di entrare velocemente.

Rose scatta all’interno dell’auto come una gazzella.

Gli occhi gelidi di Tom notano attraverso lo specchietto retrovisore che la macchina arriva a tutta velocità contro di loro. “Tieniti forte, Rose, adesso ci divertiamo!”

La botta arriva precisamente alla fine delle parole del ragazzo; grazie a quell’avvertimento, Rose non rischia di venir sbalzata con la faccia appiccicata al vetro e si è buscata solo una grande capocciata al tetto dell’auto.

“porca budella!” si lamenta la giovane, massaggiandosi il capo.

“reggiti, Rose, si vola..” sussurra Tom mettendo in moto e pigiando con forza il piede sull’acceleratore. La ragazza si appiattisce con la schiena al sedile.

La macchina di Dawson vola letteralmente, come le aveva promesso Tom, tra le vie di New York, seguita passo passo dall’auto degli uomini di Jarod. Tom, concentratissimo, scruta la strada, cercando , al contempo, di portare in salvo Rose e seminare gli inseguitori.

Tom imbocca una vicolo a senso unico, sterzando bruscamente.

Rose si lascia sfuggire un urlo e Tom scoppia a ridere. “Hai visto? Ci si diverte!!!”

“io ti ammazzo, hai capito che ti ammazzo??? Che diavolo vogliono questi???”

Sfregio si sporge dal finestrino e, puntando la pistola verso l’auto, spara quattro cinque colpi che rimbalzano sullo sportello di Rose la quale non può fare a meno di urlare, terrorizzata.

“ehm.. te, suppongo!” scherza Tom “ e comunque possibile che non riesci proprio a cambiare? Sei la solita egoista! Ti ho trovato un lavoro, questa sera ti sto pure salvando la vita e tu.. niente! Ingrata!” urla leggermente, con un tono esplicitamente sarcastico, per sovrastare la pioggia di pallottole.

“stai zitto e non prendermi per culo!! Vorresti dirmi che ci stanno buttando centinaia di pallottole addosso per una scopata con me???”

“su, su, non fare la modesta..”

Questa volta ha esagerato e Rose glielo fa notare con un cazzotto sull’avambraccio che lo fa mugugnare dal dolore. Il colpo fa perdere a Tom il controllo dell’auto che, per poco, non sbanda. “azzo, bimba, ma da che parte stai???” si lamenta il ragazzo senza perdere la sua vena sarcastica.

Una nuova raffica di colpi invade l’auto e questa volta Tom capisce che non possono resistere ancora a lungo e incassare colpi su colpi: presto qualche proiettile centrerà le ruote e allora sarà davvero una situazione critica.. Devono reagire. Già, ma come?

Estrae la pistola e la porge a Rose. Questa la osserva lentamente, quasi con paura, mentre l’auto si gira improvvisamente a sinistra, imboccando una traversa seminascosta.

“dobbiamo rispondere al fuoco. – le spiega Tom, serio.- pensi di poter sparare contro le loro ruote, per mandarli fuori strada?”

Rose non smette di fissare l’arma, anzi, la prende tra le mani e la contempla per qualche istante. Poi i suoi occhi verdi fissano Tom. Il ragazzo si chiede a cosa stia pensando e immediatamente la ragazza risponde. “io non ho mai sparato in vita mia, non ne sono capace. E poi non ho alcuna intenzione di farlo, scusami…” dice rendendogli l’arma. Tom continua a concentrarsi sulla strada.

Si sente allo stesso tempo deluso e impressionato da lei.

Deluso perché pensava che non avesse avuto esitazioni, ma impressionato, perché in situazioni critiche anche un agnellino può trasformarsi in lupo. E invece Rose, no. Tiene fede alle sue convinzioni, costi quel che costi. Non può fare a meno di sentirsi attratto da lei, non solo per la sua innegabile bellezza fisica, ma anche per quella sua bellezza così detta interiore, che sta scoprendo piano piano.

Rose distoglie lo sguardo e lo concentra sul paesaggio che cambia fulmineamente a causa dell’elevata velocità del mezzo. Tom ha una pistola… una pistola.. questo fa di lui… un delinquente in piena regola… un criminale. Lo osserva incredula, non può essere vero.

Un colpo, più audace degli altri, rompe il vetro posteriore dell’auto, con un fracasso di vetro enorme. Il vento gelido di dicembre entra nell’auto e la ragazza non può far altro che rabbrividire, priva anche del suo giaccone. Il vento scompiglia le capigliature di entrambi, rendendo l’atmosfera quasi surreale.

“ok, ho un’altra idea…” annuncia Tom “dobbiamo scambiarci di posto. Ci dividiamo i compiti: io mi impegno a mandarli al Creatore, tu ti impegni a seminarli. Tutto a posto?”

“si, ma.. come facciamo a scambiarci?”

“adesso io mi alzo e lascio il pedale dell’acceleratore ma tanto l’auto non si fermerà perché stiamo andando a centotrenta. Tu, prontamente, prendi il mio posto.”

Rose annuisce e si sistema i capelli dietro le orecchie.

“pronta?” chiede Tom con il fiato sospeso. “pronta” risponde la ragazza fissandolo con i suoi occhi lucenti e determinati. “uno, due,tre..” conta il ragazzo e al tre si alza velocemente, staccando il sedere dal sedile e spostandosi con il bacino al centro tra i due sedili. Agilmente, Rose scatta per prendere il suo posto. Si mette velocemente davanti a lui e in tre mosse, prende il controllo dell’auto.

“ok..- sibila.- ce l’abbiamo fatta.”

Tom si accomoda sul sedile che prima era di Rose e sorride, compiaciuto. “ehm, Rose, come te la cavi alla guida di solito?”

“devo dirti la verità?- Tom la guarda come se fosse la cosa più ovvia del mondo.- io credo di cavarmela abbastanza bene, ma la polizia mi ha quasi ritirato la patente quattro volte. Guida troppo azzardata.”

“perfetto, allora.- questa sera puoi guidare liberamente: sfogati!!”

Rose scoppia a ridere e preme forte il piede sull’acceleratore e prende possesso del volante.

“devo consigliarti di allacciarti la cintura, Tom. Se tu sei spericolato in moto, io lo sono molto di più con l’auto!”

*però..- pensa.- chi lo avrebbe mai detto..* “te lo avevo detto io..”

“detto che cosa?”

“che alla fine ti saresti divertita!!”

“taci, imbecille, e pensa a fare bene il tuo lavoro che non voglio andare a casa stile groviera, hai capito??”

“ordini, comandante!” ubbidisce Tom, tirando completamente giù il finestrino. Rose rabbrividisce ancora di più ma stringe i denti e pensa a far bene il suo compito. Tom si sporge ed inizia a sparare contro i loro assalitori, mancando di un pelo, una delle ruote anteriori.. “cazzo!”impreca.

Rose svolta velocemente per un traversa. E improvvisamente ha un’idea, un’idea favolosa. “Tom, sei pronto per un confronto più diretto?” dice eccitata dal brivido dell’avventura.

“Rose mi fai paura così.. cosa intendi dire??”

“dimmi solo si o no!!” si lamenta lei, eccentrica. Tom pensa che, se non vede male dallo specchietto, gli uomini che li inseguono si stanno armando di due mitra. La situazione è proprio brutta. Non hanno nulla da perdere:“va bene, va bene, qualsiasi cosa basta che funzioni!”

Rose fissa il suo sguardo diritto davanti a se e sibila, concentrata. “al mio ‘via ’ scendi dall’auto.”

“che cosa?”

Rose inizia ad irritarsi: “senti Tom, mi sto incazzando! Mi hai dato carta bianca? Bene, adesso comando io!! Tieniti forte e al mio ‘via ’ scendi dall’auto, sono stata chiara?”

Tom non può far altro che annuire. Finalmente giungono al luogo ove Rose si era prefissata di arrivare: la strada deserta davanti ad una vecchia fabbrica abbandonata. La vecchia fabbrica ove lavorava suo padre. “ci siamo.” Accelera improvvisamente e poi, giunta a una cinquantina di metri dalla fabbrica, preme il piede sul freno e tira il freno a mano. L’auto si inchioda a terra con fracasso infernale ed esegue, inevitabilmente, un orribile testa coda. Quando perde velocità e si stabilizza , Rose urla più forte che può: “Via!” lei e Tom scendono con un balzo dall’auto, rotolando a terra.

Qualche secondo dopo, l’auto degli inseguitori si fracassa con quella di Dawson, con un baccano tremendo. Tom alza la testa da terra, il suo primo pensiero è Rose. Si alza e la raggiunge: la ragazza è poco distante da lui.

Il ragazzo fissa le due auto che si sono scontrate e i tre uomini che, come Rose aveva previsto, sono scesi dalle auto in tempo ma sono ancora storditi e semisvenuti a terra, per fortuna.

“ehi..- dice aiutando la ragazza a rialzarsi.- l’hai fatto altre volte?”

Rose scoppia a ridere. “ho improvvisato, che te n’è parso?”

Tom le mette una ciocca di capelli dietro le orecchie. “eccellente.”

“bene.. adesso come facciamo a tornare a casa?”

Tom la guarda con il solito tremendo atteggiamento: “ho un’idea.”

 

“etciù!” starnutisce Rose per l’ennesima volta mentre cerca  nella sua borsa delle medicine, un buon disinfettante.  

“Rose, lascia stare è solo un taglietto!!” arriva la voce leggermente scocciata di Tom,dalla cucina.

“che mi tocca sentire….e…e..etciù! io cerco di curarlo e lui si lamenta pure..” finalmente le capita tra le mani il disinfettante che cercava e prende un piccolo batuffolo di cotone. Poi, leggermente barcollante, si avvia verso la cucina. Attraversando il corridoio, passa davanti allo specchio.

*accidenti.- pensa.- in che stato disastroso, sono!*

Non si può darle torto: la sua gonna è strappata e anche il maglioncino, una volta bianco, è molto tendente al nero. Per non parlare del suo giaccone, quello chi sa dov’è!

Lasciando perdere, si dirige da Tom con il batuffolo imbevuto del medicinale.

Tom si appoggia al bordo del tavolo con il sedere e abbassa il capo per dar modo a Rose di curare il taglio che si è procurato, proprio sopra il sopracciglio. Rose si avvicina a lui e, nonostante un po’ d’imbarazzo, inizia a tamponare la piccola ferita.

“shh- si lamenta Tom..- ma sei sicura che sia disinfettante??? A me sembra alcool..”

“se vuoi saperlo è il disinfettante per i bambini, quello che non frigge! Quindi non lagnarti e stai fermo!”

Dopo pochi secondi Rose ha finito e si allontana leggermente.

Tom sospira ed inizia: “che serata movimentata…”

“Non tocchiamo questo argomento! Più ci penso più non riesco a rendermi conto di quello che è accaduto! Prima ho rischiato di essere colpita da un esercito di vecchiette, poi ho rischiato di essere violentata e alla fine pure di finire al Creatore coperta di pallottole! Per oggi direi che ho fatto il pieno!!”

“Mi dispiace.” Sussurra Tom, serio.

Rose alza gli occhi, fino ad incontrare i suoi occhi blu. Come sono diversi da poco prima.. nell’auto di Dawson erano freddi, glaciali.. ora sono così dolci..

“ti dispiace.. per cosa?” domanda flebilmente la ragazza.

“per averti coinvolta in quella sparatoria…quei tizi..”

“Tom.- lo interrompe la ragazza fissando i suoi occhi sulla pistola del ragazzo.- tu sei un delinquente? Un criminale??” domanda esitante.

Il ragazzo sospira e la giovane si sbriga ad aggiungere: “scusa.. non sono affari miei, me ne rendo conto perfettamente. Della tua vita tu fai quello che vuoi.”

Il giovane non può fare a meno di sorriderle e di prenderle dolcemente la mano. Quel piccolo contatto fa arrossire Rose che abbassa gli occhi verso terra.

“sei stata coraggiosa come una leonessa, questa sera. L’avevo capito subito che eri una tosta, ma non pensavo mai che fossi così intraprendente..”

Rose sorride ma il suo sguardo rimane basso; Tom non le ha ancora lasciato la mano.

“coraggiosa dici? Avresti dovuto vedermi quando ho visto arrivare quei tizi verso di me.. io..- la giovane fatica a trattenere le lacrime.- io.. ho avuto così paura…”

Tom le mette due dita sotto il mento e le alza dolcemente il viso: i loro occhi si incontrano di nuovo, finalmente. “Rose… non devi fingere con me. Ti vedo, ora hai tanto bisogno di piangere e, se vuoi, puoi farlo, tranquillamente.”

Come se Tom avesse aperto le porte del suo animo, Rose si getta subito tra le sue braccia e, abbracciandolo, si sfoga, piangendo. Il ragazzo contraccambia l’abbraccio, le accarezza dolcemente la schiena e le stampa un piccolo ed  affettuoso bacio tra i capelli.

Poco dopo, Rose si stacca da lui.. “grazie.. e..e..etciù!!” starnutisce violentemente.

“mm.. salute, piccolina! Ho l’impressione che tu abbia preso un po’ freddo questa sera!”

“nooooo.. cosa te lo fa pensare??? E comunque è anche un po’ colpa tua, signorino, quindi sfotti poco!!”

Tom ride: è tornata del suo solito solare, irascibile, umore.“colpa mia???”

“certo! Visto che ero senza giubbotto, un cavaliere mi avrebbe offerto il suo, con un freddo bestiale come questo, capirai!! Invece tu niente, maleducato come sempre!!”

“io maleducato??? E tu?? Che non hai fatto altro che ingiuriarmi contro mentre io ti salvavo dalla morte??”

“ah, tu mi salvavi?? Ti ricordo che l’idea finale l’ho avuta io!! Se aspettavamo te che bucavi le ruote, stavamo ancora a girovagare per tutta New York con quelli alle calcagna!!”

“si ma è stata mia, alla fine, l’idea di metterti un mezzo alla strada per racimolare un passaggio, no?”

“che bella idea! Pure la parte della puttana, mi hai fatto fare!!”

“ma hai visto che un’auto si è fermata subito? E poi non ti è successo niente, c’era un vecchietto alla guida e io sono comparso subito al tuo fianco, non appena si è fermato!”

“un vecchietto.. come minimo sarà stato un serial killer!!Secondo te alle tre di notte è possibile trovare un vecchietto normale che gira per New York??? – Tom ride e Rose riprende, mani ai fianchi.- comunque non divagare io ce l’ho con te perché non mi hai prestato il giubbetto!!”

“ma su, che non hai niente!”

“per ora, ma ti giuro che se domattina ho un briciolo di febbre te la farò pagar.. e.e.. e..etciù!”

I due si guardano qualche secondo poi, entrambi, scoppiano a ridere.

 

 

Fine quarto capitolo

 

 

 

 

 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Diomache