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Autore: Bethan Flynn    25/02/2011    8 recensioni
Ci sono connessioni che rimangono latenti per molto tempo, finchè un fatto apparentemente irrilevante non giunge a risvegliarle.
Ci sono connessioni che si risvegliano nel tentativo di sganciarsi.
Una connessione non è mai completamente spezzata.
[LinkAllen] [LaviYu]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Link | Coppie: Rabi/Kanda
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Stupido coniglio guercio! Che mi ci hai portato a fare qui?!-
-Sta’ zitto, Yu! Guarda là!-

Due occhi scuri come la notte che li avvolgeva seguirono l’indice entusiasta di un ragazzo fra i capelli rossi, che indicava un punto imprecisato di fronte a loro.

-Non vedo niente- sbuffò il moro.
“Ma perché mi lascio sempre coinvolgere in queste cretinate?” pensò stizzito al tepore della propria stanza che aveva abbandonato per seguire Lavi e le sue idee sbalzate.
-Un po’ di pazienza. Eccoli, eccoli! Lo sapevo!- il sussurro eccitato del rosso richiamò loro malgrado l’attenzione degli occhi del giapponese, che schizzarono nuovamente nel punto indicatogli.
Rimanendo di sasso.

Kanda seguì con lo sguardo i profili di due corpi abbracciati l’uno all’altro, stretti, soffocati, quasi volessero fondersi per non lasciarsi mai più. Ma ciò che lo sconcertò maggiormente fu il rendersi conto di chi fossero i proprietari di quei corpi e di quelle bocche che si cercavano avidamente, tanto che non si riusciva a distinguere dove finisse una e iniziasse l’altra.

-Allen e Link! Lo sapevo!- l’esclamazione del rosso bloccò temporaneamente il suo sconcerto, consentendogli di tornare all’abituale stizza.
-E tu mi hai trascinato fuori a quest’ora per farmi vedere questa roba?!- il sussurro acido fu seguito poco dopo dai passi del moro che si allontanavano, seguiti a breve distanza da quelli di Lavi.
-Eddai, ammettilo che non te l’aspettavi!- la voce beffarda del rosso non faceva che peggiorare la situazione. Suo malgrado, Kanda doveva ammettere che quella vista l’aveva turbato più di quanto non gli fosse lecito. Benedisse il buio, perché era certo che le sue guance in quel momento fossero in fiamme, e l’ultima cosa che doveva accadere era che Lavi se ne accorgesse.
-Maledetto idiota- sbottò a bassa voce –ringrazia il cielo che ho lasciato mugen nella mia stanza, altrimenti la tua testa sarebbe volata via dal collo già da un pezzo- sentì il ragazzo fermarsi, ma non ci fece caso e  procedette spedito verso la scalinata, attraversando il salone d’ingresso come un fulmine per sfuggire alla luce delle candele.

-Pensavo che vederli avrebbe potuto aiutarti- il mormorio di Lavi gli giunse distinto alle orecchie non appena mise piede sul primo gradino, nonostante fossero ai capi opposti della sala.
-E come potrebbe aiutarmi vedere una cosa del genere?!- la voce salì di qualche ottava, rimbombando fra le pareti. L’espressione strana di Lavi, a metà fra il triste e il rassegnato, non voleva saperne di andarsene.
-Pensavo che avrebbe potuto farti capire che non sei solo- disse piano. Il giapponese fece un verso di stizza e imboccò le scale. Poco dopo il rumore dei suoi passi si perse nel buio, ma Lavi rimase molto tempo a fissare l’ombra in cui era scomparso.

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-Spero che avrai una ragione valida per questo, Walker- un imbarazzatissimo, scocciato e infuriato Link si stava riabbottonando la camicia, mormorando imprecazioni a ogni bottone saltato per via del buio.
Allen sospirò –dovevo aiutare un amico. Grazie, Link- disse a bassa voce. Sperava che almeno quella messinscena fosse servita a qualcosa, e sperava anche che Lavi capisse quanto gli era costata.
L’ispettore non disse niente, ma nell’oscurità il ragazzo lo sentiva sbuffare rumorosamente. Allen chinò la testa e si infilò la casacca gelida.

-Link?- chiamò ad un tratto in un sussurro. Sentì l’altro immobilizzarsi.
-Sei arrabbiato con me?- chiese. Il biondo sospirò e si girò verso di lui, piazzandosi le mani sui fianchi.
-Considerato il fatto che mi hai trascinato fuori dall’Ordine in piena notte, mi hai fatto spogliare con l’inganno, mi hai baciato- la sua voce salì di tono involontariamente a quella parola, e i suoi occhi si discostarono per un istante da quelli di Allen –il tutto per aiutare chissà chi a fare chissà cosa- continuò recuperando una parvenza di autocontrollo –dovresti perlomeno avere la decenza di non chiedermi se io sia arrabbiato, Walker. Anche se lo fossi, non sarei da biasimare- le ultime parole svanirono in un sussurro così basso che l’albino si chiese se le avesse sentite o se quella serata avesse avuto l’effetto di fargli venire le traveggole.
-Quindi… non lo sei?- lo fissò con l’espressione più innocente che gli riuscì fare in quel momento. Gli occhi chiari dell’altro si puntarono decisi a terra.
-Lo sono, ma per un motivo che non ritengo di doverti spiegare. E adesso, se hai finito con le domande, torniamo a dormire- lo oltrepassò velocemente, camminando verso il castello.
Allen lo seguì a testa bassa.
Davvero, si augurava che Lavi ottenesse quel che voleva, perché per lui, per Allen, ciò che desiderava era inaccessibile.

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La mattina dopo, l’atmosfera era così densa che si sarebbe potuta tagliare con un coltello.
-Ragazzi, state bene? Avete delle facce…- un mugugno diffuso rispose alla domanda di Linalee, senza che nessuno articolasse una parola precisa. La ragazza e Miranda, seduta accanto a lei, si scambiarono un’occhiata perplessa.
Lavi e Allen fissavano le loro ciotole senza un’ombra di appetito, cosa che da parte dell’albino era decisamente grave, e con delle espressioni che dicevano che, se solo la zuppa fosse stata di più, avrebbero cercato in ogni modo di affogarcisi dentro.
Kanda e Link, dal canto loro, mangiavano normalmente e senza dire una parola come al solito, ma a nessuno erano sfuggite le ombre scure sotto gli occhi del moro, nonché la sua mancanza di acidità mattutina, e all’ispettore continuavano a cadere oggetti di mano, come un fracasso che fece sobbalzare tutto il tavolo testimoniò drammaticamente.
-Maledizione!- Link imprecò, chinandosi a raccogliere i cocci di quelle che una volta erano state le stoviglie sul suo vassoio.
Allen, quasi fosse un riflesso condizionato, si alzò meccanicamente e iniziò ad aiutarlo, gli occhi bassi.
-Faccio da solo, Walker. Non c’è bisogno che… ahia!- una scheggia di coccio gli era sfuggita di mano, e un taglio piuttosto profondo sul palmo iniziò a gocciolare sangue. L’albino si ficcò immediatamente una mano in tasca, ne estrasse un fazzoletto e glielo premette sulla ferita.
-Devi andare in infermeria- mormorò atono, non osando offrirsi di accompagnarlo.

-Allen, accompagna Link in infermeria. Ci pensiamo noi qui- disse gentile Linalee, alzandosi.
Il ragazzo annuì, sforzandosi di stirare la bocca nel solito sorriso, e assieme all’ispettore si dileguò dalla sala.
-Kanda, Lavi. Ho bisogno di voi, nel mio ufficio- Komui era entrato nella sala con la solita tazza rosa in mano e le pantofole a forma di coniglio. I due si alzarono in un silenzio terrificante e lo seguirono senza degnarsi di uno sguardo.
-Ma che cos’hanno tutti, oggi?- Miranda aiutava Linalee a sparecchiare, contenta finalmente di poter parlare con un tono di voce normale.
Sembrava che, usciti i ragazzi, la sala si fosse svuotata del tutto e fosse rimasta la solita, tranquillizzante atmosfera dell’Ordine.
-Non ne ho idea- rispose l’altra, scuotendo la testa. –Allen non ha toccato cibo. La cosa mi preoccupa- disse, rovesciando in un sacco nero la montagna di cibarie rifiutata dall’albino.
Ripulirono in silenzio il resto della disastrosa colazione.



Note dell'Autrice:

Fanfiction nata da un amore appena sbocciato per le LinkAllen e da una passione datata per le LaviYu.
Lascio i commenti a voi, questo è un capitolo introduttivo :)
Spero vi piaccia ^__^

Bethan
   
 
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