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Autore: Beatrix Bonnie    07/03/2011    4 recensioni
Extraiures, fuorilegge... o meglio, fuori dagli schemi. Questo è il racconto della vita e dell'amicizia di Reammon e Septimius, due maghi irlandesi che hanno imparato ad andare oltre i pregiudizi del loro tempo e a vivere fuori dagli schemi.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Trinity College per Giovani Maghi e Streghe'
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Nota dell'autrice: la storia, pur facendo parte della serie “Trinity College” è sufficientemente indipendente, tanto da poter essere letta anche da chi non avesse presente i precedenti racconti. Tuttavia, ne è vivamente consigliata la lettura, perché l'autrice darà per scontati certi aspetti riguardanti la scuola irlandese di magia.



Il primogenito maschio


Gennaio 1955, villa Saiminiu


Sextans Mes Gergra Saiminiu di Sir Eriu Luachra non era il tipo di uomo che si faceva impressionare facilmente. Se ne stava tranquillo in salotto a leggere il Corriere del Mago, come se non stesse accadendo nulla di speciale. Avrebbe fischiettato, se solo a un mago Purosangue di un'antica stirpe celtica fosse permessa una tale frivolezza. Ma, dopotutto, di che avrebbe dovuto preoccuparsi? Il parto era una cosa assolutamente naturale, anche se sua moglie Onoria stava facendo nascere due gemelli. Sperava tanto che fossero maschi: due eredi forti e sani per i Saiminiu e la stirpe di Mes Gergra.
Suo fratello Antilius entrò in salotto proprio in quel momento. Si sedette sulla poltrona di pelle rossa al suo fianco e rimase un attimo in silenzio, a contemplare la grossa croce dorata da cardinale che portava sul petto. «Quando saranno nati i due bambini, bisognerà pensare al battesimo. Sai che non è saggio attendere troppo» disse Sua Eccellenza, osservando le fiamme del camino che creavano stani giochi di luce sul pavimento di marmo.
Sextans si arrese a mettere da parte il giornale e si voltò verso il fratello. «Certo, Antilius, non temere».
«Speriamo siano maschi, Sextans» continuò il cardinale. «Come pensavate di chiamarli?»
Proprio quel momento un urlo un po' più forte degli altri si fece sentire dal piano di sopra. Sextans sollevò gli occhi al soffitto per un attimo, poi rispose: «Septimius e Menrwald».
Sua Eminenza non contemplò nemmeno l'ipotesi di chiedere come si sarebbero chiamate se fossero state femmine. Erano maschi, ne era certo.
In quel momento si sentirono dei vagiti provenire dal piano di sopra. Sextans si alzò dalla poltrona di scatto, come se qualcosa l'avesse punto, improvvisamente vigile e attento a qualsiasi suono. Rimase immobile per qualche momento, poi scambiando una veloce occhiata con il fratello cardinale, fece per dirigersi verso la porta, ma apparve Wolly l'elfo domestico sull'uscio. Aveva uno sguardo preoccupato e esitante, come quando temeva di essere punito per qualche mancanza.
«Che succede, Wolly?» domandò allora Sextans, in tono duro. L'elfo si guardò intorno per cercare un'ancora di salvezza. «Deve aspettare ancora, signore. I guaritori si stanno adoperando. Wolly la verrà a chiamare, signore, quando avranno finito.» E con quelle parole uscì dalla stanza.
Sextans si pietrificò. In un secondo gli crollò addosso il mondo intero: che cosa stava succedendo al piano di sopra? Perché Wolly era preoccupato e per che cosa si stavano adoperando i guaritori?
«Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla» recitò Sua Eccellenza. «Abbi fede, fratello mio, e andrà tutto bene».
Sextans si lasciò cadere sulla poltrona e prese a riflettere osservando le fiamme che danzavano nel camino. Non era da lui, ma ora cominciava a essere preoccupato. Temeva per la vita della moglie e per quella dei due piccoli. Finalmente i Saiminiu stavano per avere un'erede e per riportare in auge il nome della famiglia all'interno della stirpe di Mes Gergra, e invece quel parto si stava rivelando più complicato del previsto. Non era mai stato particolarmente credente, a differenza del fratello, che aveva scelto la carriera ecclesiastica, diventando una delle voci più influenti nel mondo magico cattolico, eppure in quel momento si ritrovò a pregare. “Falli sopravvivere, Signore, non posso fallire ora!”
In quel momento apparve nuovamente Wolly. «Signore, sono nati. Venga, venga!» esclamò il piccolo elfo, incitando il suo padrone a seguirlo.
L'uomo si alzò immediatamente dalla sedia e si affrettò a salire le scale, seguito dal fratello.
Si precipitò dentro la loro camera da letto dove sua moglie Onoria ansimava stanca tra i cuscini e le coperte. Aveva uno sguardo indecifrabile, strano per una donna che aveva appena dato alla luce due creature. Il guaritore se ne stava in un angolo, come se si sentisse colpevole di qualcosa, e fissava il signor Saiminiu con occhi pieni di attesa angosciosa.
I due gemelli erano stati adagiati in una culla, a fianco del letto. Sextans si avvicinò cauto, temendo di scoprire qualcosa di terribile, viste le facce degli occupanti della stanza.
Finalmente osservò i suoi figli: un maschio e una femmina.
Il bambino a sinistra era un po' magrino, ma tutto sommato sano: piangeva come un disperato e agitava al cielo i pugnetti.
Ma quella al suo fianco... era uno sgorbio. Il braccio sinistro non era altro che un moncherino e le gambine erano irrimediabilmente storte.
Storpia.
«Cosa è quella?»
Aveva una figlia storpia. Lui, erede dei Saiminiu di Mes Gergra aveva una figlia storpia.
«Signor Saiminiu...» farfugliò il guaritore. «I due bambini, essendo gemelli, non aveano abbastanza spazio e la femmina non è riuscita a formarsi del tutto».
«Stupide scuse!» sbraitò Sextans, voltandosi verso il guaritore, che in un baleno si vide passare davanti tutta la sua vita.
«Io... non ho potuto fare nulla».
Sextans estrasse la bacchetta dalla tasca, furioso. Il guaritore sgranò gli occhi e indietreggiò di un passo. Non avrebbe potuto ucciderlo, al St. Bartleby sapevano che lui era dai Saiminiu per un parto. Se l'avesse ucciso, tutti avrebbero capito che era stato quel fanatico di Saiminiu.
Non avrebbe avuto il coraggio, o sì?
I suoi occhi scuri non lasciavano presagire nulla di buono. «Oblivion» sussurrò Sextans. «Noi abbiamo avuto solo un figlio maschio. Un bel maschietto sano» ordinò al guaritore, che annuì con uno sguardo vacuo.
E poi Sextans si voltò verso la culla e squadrò con serietà quel piccolo sgorbio che strillava.




Eccoci qua con la nuova storia dedicata agli Extraiures... non un inizio propriamente allegro, lo ammetto, ma sono voluta partire proprio dalle origini, con la nascita dei due gemelli Saiminiu. Lo schema, lo ammetto, è ripreso dal magnifico lavoro di Julia Weasley, “Eroi non si nasce, si diventa”, anche se ovviamente molto meno elaborato: si tratta di 3 capitoli a testa per l'infanzia di Septimius e Reammon, 7-8 per la loro amicizia al Trinity, 2 a testa per l'età adulta e un epilogo finale con la riappacificazione. Potrei definirla una sorta di MissingMoment alla mia stessa saga del Trinity, che vede come protagonisti i due Extraiures. In alto ad ogni capitolo, il luogo e la data a cui fa riferimento l'episodio, utili per capire dove ci troviamo e quanti anni hanno i personaggi.
Spero che questo breve capitolo vi sia piaciuto... dal prossimo cominciano i divertimenti, perché sarà descritta la nascita di Reammon!
A presto, Beatrix


EDIT: comincia anche per questo racconto l'opera di risistemazione dei dialoghi!

   
 
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