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Autore: Lady Moonlight    18/04/2011    9 recensioni
1700-Mar dei Caraibi.
Crystal Mary Shevington è una ragazza inglese di nobili origini, in viaggio per i Caraibi. Non conosce il mondo oltre il quale è vissuta finchè una ciurma di pirati la fa prigioniera per ottenere una grossa ricompensa dagli spagnoli.
Crystal non ha mai conosciuto il vero amore e quando i suoi occhi incontrano quelli verdi del pirata che l'ha rapita, così simili alle sue adorate campagne inglesi, non potrà far altro che rimanerne incantata.
Ma grandi pericoli ci sono all'orizzonte e il capitano William non è chi dice di essere. Il suo sguardo freddo e gelido potrà condurre Crystal alla salvezza?
Capitolo 4:
Quando i loro corpi furono così vicini da potersi toccare Crystal emise un lungo sospiro.
“Non credete che in una tale situazione, un uomo potrebbe facilmente abusare di voi?” chiese malizioso, accorciando ulteriormente la distanza che separava i loro visi.
Crystal sentì il battito del suo cuore accelerare quando avvertì il fiato di William sulle sue labbra. Velocemente girò la testa di lato e premette le mani sul petto del pirata nel tentativo di allontanarlo.
“Non vorrete mettervi ad urlare, contessina Shevington.” disse William portandosi una ciocca dei suoi capelli castani alle labbra.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
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02

Corvo, Pantera e il rum

 

 

Il mare è un amico dalle mille facce, mai monotono,
mai ripetitivo, mai uguale. (Susanna Agnelli)

 

 

Crystal non aveva mai avuto motivo per lamentarsi della sua vita. Era nata in una splendida nazione, in una famiglia piuttosto agiata, e non aveva mai conosciuto gli stenti della fame o del freddo. Certo, non aveva provato la gioia di essere chiamata sorella, ma a parte quel piccolo particolare la sua vita poteva essere considerata perfetta.
Naturalmente le cose erano cambiate non appena suo padre le aveva proposto un viaggio nel Mar dei Caraibi. Fin dall'inizio Crystal si era sentita reticente all'idea, ma l'entusiasmo dei suoi genitori l'aveva costretta ad accettare l'offerta.
A malincuore Crystal si era lasciata alle spalle gli agi della sua villa, le verdeggianti campagne inglese e il suo adorato, fin troppo viziato, gatto.
S'era ritrovata sul ponte della "Black Rose" a rimettere ogni pasto per la successiva settimana alla sua partenza ed infine era finita su un veliero pirata.
Le cose per la ragazza non erano mai andate tanto male come in quell'istante.
China sul ponte del Poseidon, era costretta a pulire l'imbarcazione, dove la polvere e la sporcizia sembrava nascondersi dietro ogni angolo.
In Inghilterra non era mai stato necessario che lei facesse simili lavori, dopotutto lei era una nobildonna e v'erano decine di servitori al suo servizio per compiere simili atti.
Crystal sospirò nervosa e lanciò un'occhiata agli abiti che le aveva fatto indossare Eylin. Erano abiti maschili, scomodi e di un tessuto ruvido. Conciata in quel modo doveva apparire come un pirata.
Indossava una camicetta bianca legata in vita da una fascia di stoffa verde, esattamente come l'abbigliamento di Eylin; portava dei pantaloni che le stavano fin troppo larghi. Non aveva la più pallida idea di dove i pirati avessero gettato la sua camicia da notte e non volle indagare su chi fosse stato il precedente portatore dei vestiti che aveva in quel momento.
I capelli lasciati sciolti, in mancanza di nastri con cui legarli, fluttuavano continuamente davanti al suo volto, impedendole una visuale completa. Guardò il colorito rossastro che avevano assunto le sue mani e si morse tristemente il labbro.
Per un istante, le venne da piangere nel vedere come le sue soffici e curate mani stavano lentamente assumendo l'aspetto di quelle di una serva.
Le sfuggì un grido di sorpresa quando le entrò una spina del legno nel dito indice. Sentì dei passi farsi più vicini a lei, ma non vi badò e cercò di valutare quanto in profondità si fosse spinta la spina.
Quando però una mano maschile le afferrò il polso fu costretta ad alzare lo sguardo. Le si fermò il respiro quando il suo sguardo incontrò quello del capitano William.
Il pirata indossava una camicia nera e il ciondolo a forma di conchiglia risaltava enormemente sul suo petto. Crystal si domandò che tipo di significato avesse per il capitano quell'oggetto.
William strinse la presa sul suo polso, invitandola ad alzarsi e lei lo fece. Distolse lo sguardo celeste da quello smeraldo e rimase in silenzio.
"Ti sei ferita." disse in tono assolutamente neutro, William. Era una semplice constatazione e Crystal non sentì il bisogno di rispondergli. Le prese entrambe le mani e le rigirò pensieroso tra le sue.
"Tu non hai mai lavorato in vita tua, dico bene?" le domandò. Crystal emise un lungo sospiro. Se quel pirata pensava di poterla far sentire in colpa si sbagliava di grosso. Non era stata lei a decidere in quale famiglia nascere e ancor meno di finire su quel veliero.
"Certo che no! Sei solo una bambina viziata." commentò acido, alimentando la rabbia della ragazza.
Crystal strinse i pugni, ma non rispose. Non voleva mettersi in guai peggiori di quelli in cui stava sfidando William. Tuttavia la sua vita non era stata tutta rosa e fiori come pensava il ragazzo.
Quand'era bambina era solita osservare i bambini della servitù che si divertivano giocando nel giardino della sua villa. Guardandoli di nascosto Crystal veniva sempre presa da un fiotto di gelosia che non riusciva a capacitarsi. Dopotutto lei aveva splendidi abiti, partecipava a sontuose feste e... era sola. Quando non seguiva la lezione di etichetta, di matematica o di musica era sempre sola.
A nessun bambino della villa era permesso incontrarla, per nessuna ragione al mondo.
Crystal era cresciuta al riparo delle mura domestiche, lontana dalla corte reale e dalle sue spie. A volte capitava che andassero a far visita a qualche altra famiglia aristocratica ed allora otteneva il permesso di giocare con qualche bambino di sangue blu. Tuttavia, escludendo quei rari momenti e le serate di teatro, Crystal era cresciuta in un'accecante gabbia dorata.
La ragazza sospettava che i suoi genitori la tenessero così vicina e sotto la loro ala protettrice perché era stata la loro unica figlia. Non v'erano altri eredi: dopo la sua nascita i medici avevano dichiarato non ci sarebbero stati.
Perdendosi nei ricordi, Crystal tentò d'allontanare le mani dal capitano, che però strinse ulteriormente la presa.
"Capitano, non credo sia il caso che lei continui a tenermi le mani con tale..." lasciò la frase a metà e il respiro le si fermò in gola.
William si era portato il dito ferito alle labbra e con i denti sembrava che stesse cercando di toglierle la spina.
Allarmata per tale gesto, Crystal tirò bruscamente il braccio verso di sé.
"L-Lasciatemi!" balbettò a disagio. Con il volto in fiamme guardò sconvolta il sorriso beffardo di William.
"Tranquilla micetta, non avevo intenzione di mangiarti." mormorò allusivo. Si passò la lingua sulle labbra con fare provocante, poi come se avesse perso ogni suo interesse s'allontanò.
Crystal si chiese quante donne fossero cadute ai piedi di quel pirata. Certo, non poteva negare che fosse affascinante, ma la sua arroganza e maleducazione le davano il voltastomaco. Lo detestava per ciò che aveva fatto e ancora non sapeva il motivo per cui era stata rapita.
"Sicuramente per ottenere un riscatto." ragionò tra sé.
Osservò la posizione del sole, asciugandosi il sudore, e ricordò come il capitano Glover le avesse spiegato che a quel punto nel cielo corrispondesse il mezzogiorno.
Fino a quel punto a Crystal non era neanche passata per la mente l'idea del pranzo, ma quando giunse a quella conclusione si rese conto che il suo stomaco reclamava qualcosa con cui riempirsi. Non sapendo se le fosse permesso chiedere del cibo o ad averne diritto in quanto prigioniera, Crystal si rannicchiò sul ponte del Poseidon, accarezzata dai raggi solari.
Sobbalzò, quando Eylin la raggiunse offrendole della carne essiccata. Le porse il piatto dal colore verdognolo e Crystal si rese conto che non ci sarebbero state posate con cui mangiare. Afflitta da quella situazione ma ancora di più per la fame, si decise ad ingerire qualche boccone.
"Grazie." disse quando la ragazza si sedette al suo fianco.
"Non c'è di che." rispose. Eylin le fece un sorriso incoraggiante e Crystal non poté che ricambiare di fronte alla gentilezza della sconosciuta. "Dev'essere duro per te." intervenne.
Crystal annuì silenziosamente portandosi le mani ai ginocchi.
"Sai, io non sono sempre stata così, un pirata intendo. Mi sono unita alla ciurma dopo che William mi aveva salvata da un gruppo di pirati spagnoli." spiegò con un velo di tristezza nello sguardo.
"Salvata?" domandò Crystal, ora, maggiormente interessata alle vicende di Eylin.
"Sì" proseguì con tono nostalgico. "William mi salvò da un venditore di schiavi che voleva portarmi in America."
"Nelle piantagioni di cacao?" intervenne Crystal.
"Probabilmente." disse mangiando anche lei delle fette di carne. Crystal ne assaggiò una e dovette ammettere che erano piuttosto saporite per non essere cibo britannico.
In quel momento Crystal sapeva che per buona maniera non avrebbe dovuto indagare oltre il passato di Eylin, se questa non avesse proseguito il discorso da sé, ma la curiosità ebbe la meglio e la ragazza fece di tutto per farsi rivelare qualcos'altro. Tuttavia Eylin fu irremovibile e Crystal dovette rassegnarsi.
"Come faceva William a sapere chi fossi?" domandò la ragazza inglese.
Eylin sorrise e scosse la testa. "Pensi che avremmo attaccato un veliero inglese senza sapere prima chi ci fosse a bordo?" chiese.
Crystal si limitò a fissare la ragazza. "Cosa volete fare con me?" domandò, comprendendo le parole di Eylin. "Cercate una ricompensa da mio padre? Certamente non avrà problemi a darvela." rivelò.
"Non so niente di tuo padre, ma so che William vuole affidarti ad alcuni spagnoli in cambio di una sostanziosa cifra." spiegò Eylin, indicando distrattamente il mare.
Crystal tremò. Sapeva bene come venivano trattati i prigionieri inglesi dagli spagnoli e decise che avrebbe trovato un modo per sfuggire a quel destino prima che arrivasse quel momento. Non sapeva come avrebbe potuto fare, ma non aveva dubbi che in qualche maniera lei sarebbe fuggita dal Poseidon.
"Perché?" domandò. "Voi pirati non dovreste saccheggiare velieri e mettervi alla ricerca di qualche antico tesoro?" continuò stringendo i pugni. I capelli castani le caddero sul volto e per alcuni istanti Crystal non ebbe il coraggio di guardare Eylin negli occhi.
"Hai ragione, ma vedi, William..." si portò la mano alla bocca come a volersi impedire di proseguire. "Mi dispiace." Eylin le afferrò la mano e la strinse nella sua.
"Il vostro capitano deve odiare molto gli inglesi." commentò Crystal abbassando il tono di voce.
"È così..." concluse Eylin malinconica.
Restarono sedute, una accanto all'altra, per diversi minuti, ammirando il cielo azzurro unirsi al blu cobalto del mare. Non parlarono di nulla e Crystal rimase un po' delusa dall'improvviso distacco di Eylin.
Curiosa, Crystal si domandò il motivo per cui William disprezzasse tanto l'Inghilterra ed il popolo che l'abitava. Inoltre per qualche strana ragione sentiva d'aver già osservato il pendente che il capitano teneva al collo, ma i suoi sforzi per ricordarsi dove l'avesse visto furono tutti vani.
Un pirata s'avvicinò alla loro direzione e solo quando fu a pochi passi da loro Crystal capì che si trattava di Alejandro. La benda che portava sull'occhio destro doveva essere stata cambiata dal proprietario perché in quel momento non era più nera, ma di un acceso rosso sangue.
Alejandro doveva avere una quarantina d'anni, i capelli lasciavano intravedere qualche ciocca grigia e le mani erano talmente rovinate da far pensare ad un vecchio. Crystal pensò che quell'uomo doveva averne viste di tutti i colori nella sua vita. Si chinò verso di loro con un luminoso sorriso ed offrì la mano ad Eylin che la utilizzò per mettersi in piedi.
"Alejandro! Non vorrai chiedermi di nuovo dove ho nascosto la tua fiasca di rum!" esclamò indignata. "Bevi fin troppo e prima o poi la tua salute ne risentirà." disse.
"Senti chi parla! Se non sbaglio nella nostra ultima gara sei tu che mi hai sconfitto. Una ragazza come te che si beve tutti quegli alcolici!" la interruppe Alejandro con una strana espressione paterna sul volto.
Crystal si lasciò sfuggire un sorriso, constatando che quella ciurma di pirati non era così crudele come aveva immaginato in principio, naturalmente l'eccezione era costituita dal capitano.
"Ehi, pulcino!" gridò l'uomo nella sua direzione. Crystal si strinse nella spalle consapevole che quello era il nomignolo che le era stato affidato da Alejandro.
Non le dava particolarmente fastidio, ma non comprendeva il motivo per cui non la volesse chiamare con il suo nome.
"Corvo!" gridò un pirata. In risposta Alejandro fece un cenno affermativo con la testa.
Crystal trovò il soprannome perfetto per quel pirata. In effetti alcuni suoi movimenti ed il suo volto potevano rimandare ad un corvo. La ragazza ipotizzò che su quella nave tutti possedessero un secondo nome dato dai membri della ciurma.
Alejandro si voltò verso Eylin. "Vogliamo mostrare a questo pulcino come si combatte?" chiese indicando il ponte della nave.
"Certamente. Sarà un onore sconfiggerti di nuovo, Alejandro." disse Eylin portando le mani al fodero della spada.
"Non esserne troppo certa, Eylin. Ho imparato alcuni trucchetti l'ultima volta che abbiamo fatto porto." replicò imbronciato.
Eylin diede una scrollata di spalle, come se la perdita del compagno fosse assolutamente certa.
Crystal invece spalancò la bocca, sorpresa nel constatare come una donna potesse tranquillamente impugnare un'arma a bordo di quel veliero.
Eylin le fece l'occhiolino e Crystal rimase ad osservare i due mentre prendevano posto al centro del Poseidon. La ciurma si radunò attorno in meno di un battito di ciglia, chi acclamando Eylin chi Alejandro.
In un angolo Crystal notò anche William che sembrava avere un'espressione divertita mentre guardava i due lanciarsi occhiate gelide. In particolare il suo sguardo era spesso concentrato sulla figura di Eylin che parava i colpi di spada con estrema maestria. Crystal aveva assistito a numerosi duelli dimostrativi in Inghilterra e da bambina era stata gelosa dei ragazzi, che a differenza di lei potevano impugnare un simile oggetto. Tuttavia i suoi studi le avevano impedito di presenziare ad ulteriori combattimenti e con il tempo aveva perso qualsiasi tipo di attrazione per le armi.
Tuttavia, mentre osservava il corpo agile e scattante di Eylin, provò una fitta di invidia per quella ragazza che aveva potuto vivere esperienze tanto diverse dalle donne comuni. Ricordava che da piccola, quando la sua balia le leggeva le favole per farla addormentare, immaginava di essere una coraggiosa amazzone, come quelle che si diceva fossero esistite in Grecia. Osservando Eylin non poté che paragonarla a una di quelle antiche guerriere.
Alejandro alzò la spada per colpire Eylin ad un fianco, ma la ragazza parò il colpo e contrattaccò mirando alla spalle dell'uomo. La ciurma si lasciò sfuggire un esclamazione di stupore, poi tornò ad acclamare i due contendenti.
"Rivoglio il mio rum, Eylin!" urlò Alejandro, barcollando all'indietro.
"Ah! Allora è per il rum che mi hai sfidata!" dichiarò soddisfatta la ragazza. "Lo sapevo!" sibilò tra i denti.
"Mi hai scoperto." disse Alejandro con uno strano sorriso dipinto sul volto.
Crystal comprese immediatamente il motivo. Era riuscito a far indietreggiare Eylin fino al secchio che lei aveva utilizzato per pulire la nave e stava cercando di farle perdere l'equilibrio. Sebbene avesse voluto gridarle di fare attenzione Crystal si limitò a stringere i denti.
Eylin indietreggiò ulteriormente e come previsto dal pirata scivolò sul vecchio secchio di legno che la fece cadere a terra. Alejandro approfittò della situazione e le puntò la spada alla gola.
Dagli spettatori si levarono alcuni fischi. La ciurma non era soddisfatta del risultato.
"Ho vinto!" annunciò Alejandro levando in alto la spada.
"Imbroglione!" gli disse Eylin all'orecchio, ma con il volto sereno.
"La prossima volta mi batterai, Pantera!" dichiarò Alejandro stringendole la mano.
Eylin si rimise in piedi e ripose la spada nel fodero.
"Ci puoi scommettere Corvo, ci puoi scommettere." concluse. Diede le spalle ad Alejandro e si diresse verso Crystal che la stava osservando con ammirazione.
"Ehi! Ricordati il mio rum!" le urlò dietro il pirata prima di tornare alle sue mansioni.
Crystal lanciò un ultimo sguardo al capitano William, sorpresa di trovarlo intento a guardarla. La salutò con un ghigno dipinto sul volto ed un breve cenno della mano, poi la ragazza lo vide scendere sottocoperta.
"Piaciuto il combattimento?" la interruppe Eylin sfiorandole una ciocca di capelli.
Crystal portò la sua attenzione sulla fanciulla ed annuì convinta. "Sei stata straordinaria!" esclamò eccitata. "Mi piacerebbe moltissimo essere come te!" continuò.
Eylin sorrise dolcemente. "Posso sempre insegnarti qualche mossa." disse.
Crystal s'immobilizzò all'istante. Non poteva imparare ad usare una spada, era proibito ad una nobildonna inglese!
Fece per rifiutare l'offerta, quando all'improvviso ripensò alla situazione in cui si trovava. Se fosse riuscita a difendersi, probabilmente avrebbe avuto qualche possibilità in più per scappare.
"Maneggiare una spada..." bisbigliò poco convinta. "P-Potrei provare." balbettò imbarazzata. Si chiese quante regole avesse infranto da quando aveva lasciato la "Black Rose".
"Magnifico!" intervenne Eylin con gli occhi lucidi. "Vedrai, sarà un'esperienza meravigliosa!"
Crystal annuì, troppo stupefatta di se stessa per rispondere. "Perché ti chiamano Pantera?" domandò, invece, curiosa di conoscerne il motivo.
"Perché è agile come un felino ed è estremamente abile con qualsiasi tipo di arma!" le spiegò un pirata, piuttosto alto e magro che le passò di fianco.
Crystal annuì e tornò a concentrarsi su Eylin. "Quando cominciamo?" chiese impaziente di sperimentare quell'attività.
Eylin le strinse la mano e la luce che Crystal lesse nei suoi occhi fu sufficiente per rispondere a qualsiasi domanda.

 


 

News 16/06/12: Un grazie di cuore a Emma Wright che ha betato il capitolo! 





Un saluto a tutti quelli che mi seguono! Vorrei ringraziare le persone che hanno aggiunta la storia tra preferiti-seguite-ricordate, siete davvero tantissimi*-*
Inoltre un ringraziamento speciale alle persone che hanno lasciato una recensione! Vi ringrazio di cuore^.^
A presto! Fatemi sapere cosa ne pensate!!!

 

 

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