Videogiochi > Final Fantasy VII
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Autore: ribrib20    03/05/2011    3 recensioni
Una serie di storie brevi con protagonista Sephiroth.
Partecipa alla "One hundred challange" con il 4° Argomento: Eventi atmosferici
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sephiroth
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Aveva imparato col tempo a non fare più domande sui suoi genitori.
Sephiroth ormai sapeva come comportarsi quando Hojo richiedeva la sua presenza in laboratorio: salutava Angeal e Genesis - con un lieve cenno del capo, perchè lui, col tempo, aveva imparato che parlare era pressoché inutile.
Come fare domande.
Aveva imparato presto che gli adulti non sempre rispondevano alle domande dei bambini.
Sephiroth aveva ancora tanti quesiti, sopiti nel suo cuore cresciuto troppo in fretta, ma sapeva che nessuno dei dottori gli avrebbe mai risposto.

Dopo aver salutato le uniche persone che - forse, ancora non ne era certo - poteva considerare amiche, si diresse nella sala di Hojo.
Passo deciso, postura austera. Sguardo impenetrabile e di ghiaccio. Sephiroth aveva imparato da molto piccolo come bisognava comportarsi alla Shinra.
Non un sorriso.
Nessuna chiaccherata superflua.
Nessun rapporto, se non di lavoro
.
Era la regola dei Soldier; ma allora perchè, girando per i corridoi, vedeva altri comportarsi liberamente?
Perchè loro erano così felici?
Chiuse gli occhi, Sephiroth, reprimendo nuovamente nel suo cuore - ormai saturo - quel flusso di domande senza risposta.
Entrò nella grande sala e guardò fuori dalla finestra in attesa dell'arrivo dello scienziato.
L'azzurro del cielo stava scomparendo dietro minacciosi nuvoloni neri, mentre i raggi del sole divenivano man mano più deboli, sino a scomparire completamente.

... Nel suo cuore, il sole stava via via sbiadendo e le nuvole si stavano caricando fino al momento in cui sarebbero scoppiate in tempesta.
E la cosa, questo Sephiroth doveva ammetterlo, non gli faceva poi così paura.
In fondo se per una volta si fosse sfogato, fingendo di essere per un attimo umano, uguale agli altri, non avrebbe fatto del male a nessuno.

Come si sbagliava.



--- Note di Rib ---
Buongiorno gente! Che dire di questo capitoletto... spero che la metafora "nuvole in cielo" -> "cuore oscurato" (eh? xD) sia abbastanza chiara...

The One Hundred Prompt Project
   
 
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