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Autore: sayuri_88    03/05/2011    4 recensioni
C’era una volta una bambina tanto vivace quanto sbadata, correva sempre anche per andare da una stanza all’altra, i genitori non sapevano come farla stare ferma soprattutto perché aveva la tendenza a sbattere contro oggetti fermi e inciampare sui suoi stessi piedini ed erano preoccupati che potesse farsi molto male, ma la amavano tanto e quando la vedevano a terra a piangere per l’ennesima caduta la rassicuravano e le davano un bacino sulla bua per fargliela passare e la piccolina rassicurata tornava felice a saltellare per la casa o il giardino mentre i genitori amorevoli, aspettavano la successiva caduta.
In un girono di fine giugno correva nei campi col suo fratellone, quando….
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao! eccomi ad aggiornare in tempo di record. L'ultimo capitolo, spero che vi piaccia, ho abbondato con miele, zucchero e cioccolato - ihihihihi - visto che le favole sono sempre piene di romanticismo, ho pensato di darci dentro anche se non pensavo di arrivare a tanto.
il capitolo era pronto dalle quattro di questo pomeriggio ma appena ho messo la parola fine dovevo scappare.... quindi eccomi qui alle dieci di sera ad aggiornare.
Non vi rubo più altro tempo e vi auguro buona lettura.
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L’anno precedente era passato tranquillamente, Bella era felicemente fidanzata con Devon, che essendo all’ultimo anno era in piena crisi per la scelta dell’università. Con Edward ormai diventato il suo migliore amico, si sentivano quasi tutti i giorni ed è in una delle loro chiamate, gli confidò che si stava frequentando assiduamente con una certa Maia. Alice, si era integrata bene nella scuola e anche se lontani lei e Jasper continuarono la loro relazione a distanza, la loro storia al posto di incrinarsi si rafforzò ancora di più come quella di Emmet e Rose che dopo il diploma avevano scelto di frequentare la stessa università.
Adesso, Un nuovo anno scolastico era iniziato, Bella ed Edward come Alice si apprestavano a iniziare l’ultimo anno di liceo ricco di novità e qualche sorpresa…
 
 

 
 
 
 
 
 
 
Alice è ancora nel mondo dei sogni quando un rumore fastidioso la riporta alla realtà. Dopo un lamento di fastidio si rintana completamente sotto le coperte sperando che coprano quel fastidioso rumore e la riportino nel sogno dove lei e il suo Jazz sono abbracciati su una spiaggia assolata a coccolarsi, e quando finalmente il telefono smette di suonare un sorriso beato increspa le su labbra. La sua pace però dura pochi secondi perché il cellulare ricomincia a suonare. Spazientita scosta le coperte e risponde al telefono imbufalita.
- chiunque tu sia, spero che tu abbia una buona ragione per chiamarmi alle otto di domenica mattina altrimenti preparati a subire la mia ira! - ma la risata del suo interlocutore le fa sbollire all’istante tutta la rabbia, l’ha riconosciuta subito.
- ciao piccolo tornado! Ho una notizia grandiosa, ma devi promettere che manterrai il segreto, altrimenti sarà una sorpresa anche per te - Alice ascolta la novità con entusiasmo crescente, non ci poteva credere! Dopo essersi salutati Alice si rituffa sotto le coperte pregustando quello che da li a una settimana sarebbe successo, doveva solo riuscire a tenere la bocca chiusa.
 
Da una settimana Alice si comportava in modo strano, sempre allegra e pimpante ma cosa che la preoccupava di più erano alcune frasi buttate li come dette sovrappensiero ma che in realtà sembravano nascondere qualcosa che Bella non è ancora riuscita a capire o forse deve solo rassegnarsi all’idea di avere un’amica non del tutto normale…
 
E’ lunedì mattina, alla Gordwood, inizia per Bellail primo giorno di scuola e l’ultimo primo giorno di scuola del liceo, poi, finalmente, l’università.
 
Dopo aver salutato Alice, Bella si dirige svogliatamente, verso l’aula di matematica, odia la matematica, tutti quei numeri e quelle lettere, sembrano uno di quei messaggi criptati che nei film usano per nascondere messaggi segreti.
- buon giorno ragazzi... - dice il professore dando inizio a due ore di torture.
 
Il resto della giornata passa tranquillamente, a pranzo lei e Alice si ritrovano come sempre nel giardino a parlare dei nuovi professori e sulle nuove trovate delle cheerleader.
 
- Bella? - Alice non sta più nella pelle oggi é il “giorno X”, ha rischiato spesso di rivelare tutto durante alcuni dei suoi sproloqui.
 
Bella sta cercando di capire che cosa fosse quell’intruglio di colore verde con dentro pezzetti di qualcosa non ancora identificato e appena Alice la chiama, alza lo sguardo dal suo piatto per dedicarle tutta la sua attenzione, conclude che è meglio non sapere gli ingredienti.
- oggi potresti aspettami davanti alla tua classe? -
- perché? Ci troviamo sempre fuori -
- s...si ma ti devo fare una cosa prima e ecco vorrei che mi accompagnassi -
- cosa devi fare? -
- OH… tu aspettami e basta ok? E adesso andiamo che è suonata - Alice se ne va a passo di carica, si è impazientita, perché fa sempre tante domande e non dire semplicemente “va bene”!
- ok - sussurra Bella ancora imbambolata a guardare la schiena dell’amica che si allontana.
 
Alice è certa che se Bella avesse fatto troppe domande avrebbe scoperto tutto e non poteva, non dopo una settimana in cui avrebbe voluto urlarlo al mondo. Quando è nei pressi della classe rallenta il passo e entra in classe con un sorriso estatico talmente abbagliante che la sua compagna di banco è seriamente preoccupata per la salute della compagna.
 
Alla fine delle lezioni come promesso Bella aspetta la sua amica davanti all’aula e quando arriva la segue in silenzio, chiedendosi perché l’ha fatta aspettare davanti alla classe quando si stanno dirigendo comunque verso l’uscita…
Appena fuori Alice inizia a guardare a destra e sinistra, come a cercare qualcosa. Sotto lo sguardo indagatore dell’amica, che ormai è sempre più convinta della sua pazzia, Alice cerca tra la folla di studenti l’ammasso di capelli rossi del cugino. Le aveva detto che sarebbe arrivato dieci minuti prima della fine delle lezioni, per fare una sorpresa a Bella, ed ora si chiedeva dove diavolo era finito quello scellerato.
Dopo un sospiro sconsolato, Bella si siede sui gradini dell’entrata e con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani a sorreggere il mento ed osserva Alice che borbottava frasi sconnesse e senza senso al vento quando nel suo campo visivo spunta una mano grande e con dita lunghe, che regge un tulipano. Bella sobbalza spaventata, sposta lo sguardo e alla mano segue un braccio abbastanza muscoloso poi una spalla e infine un viso dai lineamenti dritti e regolari due occhi verdi come un prato primaverile e una chioma rossiccia disordinata.
 
- Edward? - Bella non riesce a credere a quello che vede, che ci fa qui?
- ciao Bella - dice con voce emozionata mostrandole il suo solito sorriso sghembo.
Non credeva che vederla dopo due mesi potesse fargli questo effetto, e guardandola in quei due grandi occhi marroni, Edward si sente come uno che è tornato a casa dopo essere stato via per troppo tempo, si sente felice, sereno. Si sente a casa.
 
Bella si apre in un enorme sorriso e lo abbraccia di slancio
- che bello, che bello - è davvero felice, il suo amico gli è mancato molto quest’estate,nonostante si sono sentiti spesso non sono mai riusciti a incontrarsi.
- ma che ci fai qui? -
- mi sono trasferito -
Alice attirata dagli urletti di gioia dell’amica si gira e dopo una serie di proteste verso il cugino anche lei lo abbraccia felice di rivederlo.
 
- quindi inizi a frequentare qui! - Bella immagina già le giornate che passerà insieme a Alice e Edward, con loro l’anno sarà sicuramente più bello ma uno sguardo mortificato di Edward fa crollare tutti i suoi castelli in aria.
- purtroppo no Bella, la casa è abbastanza lontana da qui e i miei mi hanno iscritto alla McKenzie, che è a 1 km da casa nostra - a Edward sarebbe piaciuto frequentare la scuola di Bella ma è troppo lontana e poi la McKenzie ha un’ottima squadra di atletica.
 
- la McKenzie!? - esclama Bella scioccata, tutte ma non quella!
- si, perché? - Edward non capisce la reazione della ragazza e la guarda interrogativo mentre Alice sghignazza divertita sapendo il motivo dello stupore dell’amica.
- perché! La nostra scuola e la tua sono rivali! O meglio le squadre di atletica sono rivali da sempre! - Bella è sempre stata un’appassionata di atletica, non perde mai una gara. Quando era piccola voleva entrare in una squadra ma nonostante fosse veloce la sua capacità di cadere ogni tre passi l’aveva convinta a chiudere quel sogno nel cassetto.
 
- io faccio parte della squadra di atletica - le dice Edward ridacchiando dell’esuberanza dell’amica.
- allora sei un nemico! - l’uscita di Bella scatena l’ilarità di Edward ormai piegato in due per le troppe risate. Bella si allontana da lui imbronciata, si alza e si mette di fronte a lui puntandogli l’indice contro.
- non c’è niente da ridere carino, è una cosa seria! - Edward vedendo la serietà con cui ha preso la questione Bella cerca di contenere le risate per non farla arrabbiare troppo e si alza anche lui prendendo la mano che lei le puntava contro e iniziando ad accarezzarla col pollice con movimenti lenti e circolari. Punta il suo sguardo nel suo e si avvicina al suo viso.
- e tu smetterai di essere mia amica per questo? - le chiede suadente provocando l’arrossamento delle gote della ragazza. Bella è paralizzata da quello sguardo, è intenso e brillante sa che si potrebbe perdere in quello sguardo e quindi distoglie subito i suoi occhi.
- certo che no, ti voglio bene, non potrei ignorarti -
 
Subito il suo pensiero corre a Devon a diversi chilometri da lei e ha come la sensazione di averlo appena tradito.
 
 
I giorni passavano e così anche i mesi, spesso Bella durante i weekend è andata a trovare Devon, ma sempre più spesso ha la sensazione che qualcosa si sta incrinando o è già incrinata. Lui è spesso scostante, soprattutto nelle sue ultime visite, le chiamate sono diminuite drasticamente, ma dentro di se dice che è normale, sono i problemi della distanza e infondo lei è ancora innamorata. Spesso Bella si trova a pensare perché a differenza del suo il rapporto di Alice e Jasper non ha questi problemi, anzi sembra rafforzarsi, ma nonostante questi dubbi non ne ha mai fatto parola con nessuno, non vuole preoccupare gli amici per delle stupidaggini, la distanza c’è e sia lei che Devon avevano messo in conto questo problema quando ne avevano parlato. Solo un anno e tutto si sarebbe sistemato.
 
Nello stesso periodo Edward ha istaurato ottime amicizie nella sua nuova scuola e aveva conosciuto anche una ragazza Jennifer, molto simpatica e carina, anche lei nella squadra di atletica, quattro chiacchiere e un paio di risate durante l’allenamento e presto hanno iniziato a frequentarsi.
Edawrd sapeva che il suo non era amore, le voleva bene e l’ultima cosa che voleva era prenderla in giro, con lei stava bene rideva scherzava, era un’attrazione che poteva, se coltivata, far nascere qualcosa di bello.
 
Edward e Bella, nonostante i loro impegni riuscivano sempre a ritagliare un po' di tempo per loro due, come il giovedì sera, quello è tutto loro, si chiudono in casa e guardano un film, spesso partecipa alla loro serata anche Alice, che nonostante tutto non si è ancora arresa con l’idea di vederli presti insieme. Nonostante i silenzi di Bella sa benissimo che qualcosa non va, c’è aria di tempesta.
Ed è proprio pochi mesi dopo precisamente il giorno del ballo di primavera, quando Alice è già partita per andare da Jasper, che Edward, mentre si sta preparando per la serata con Jennifer, si ritrova ad aprire la porta a una Bella tremante e in lacrime, sull’uscio di casa.
 
- Bella! Che è successo? - le chiede con voce che non nasconde la preoccupazione e l’agitazione del momento. Dolcemente la prende per mano e la fa sedere sul divano.
Edward si chiede che cosa le può essere successo, stava benissimo ieri quando l’aveva chiamata, era felice di poter passare un po' di tempo con Devon, era da un mese che non lo incontrava, gli disse che lui l’aveva chiamata dicendole che sarebbe tornato per questo fine settimana e che voleva vederla.
 
Bella era al settimo celo, avevano passato la mattinata a parlare di quello che avevano fatto in questo periodo di distanza, avevano pranzato insieme e anche il pomeriggio era filato liscio, almeno fina a quando Devon non ha sganciato la bomba.
 
- h…ha detto c…che la situazione è diventata ingestibile, c...he - Bella si blocca, le lacrime e il groppo che sente alla gola le impediscono di far uscire la voce.
- ha de…tto che non più andare avanti così,che non…non ha mai creduto nei rapporti a distanza - conclude gettandosi nelle braccia di Edward che la stringe forte al suo petto.
 
Edward vorrebbe andare a casa di quel Devon e prenderlo a pugni, perché l’ha presa in giro per tutti questi mesi se sapeva in partenza che non avrebbe funzionato, perché l’ha fatta soffrire per tutti questi mesi, anche se non gli ha mai detto niente,  vedeva la sofferenza e la tristezza di tutte quelle volte che Devon disdiceva all’ultimo minuto una visita o la lasciva con una chiamata senza risposta.
 
Edward non vuole lasciarla da sola, Bella ha bisogno di lui e disdice l’uscita con Jennifer, accampando la scusa di avere l’influenza, banale come scusa, ma fortunatamente lei non fa domande e anzi, gli raccomanda di rimettersi presto.
Passa il resto della serata a tenere Bella tra le sue braccia, a cullarla, a rassicurarla e presto entrambi si addormentato, uno abbracciato all’altro, sul divano e si risvegliano, la mattina dopo, sempre nella stessa posizione.
 
Grazie all’aiuto di Alice e Edward, Bella torna presto a sorridere e per lei è come tornare a vivere, dopo lunghe riflessioni ha capito che la storia con Devon era comunque destinata a finire, erano troppo diversi sia per gusti sia per carattere, certamente non rimpiange l’anno che hanno passato insieme perché è stato importante, non l’ha mai amato ma gli voleva e gli vuole ancora molto bene.
 
E’ il primo sabato di maggio, il giorno delle regionali di atletica, la McKenzie e la Gordwood sono prime a pari merito.
Edward è emozionato, sta per correre i 100 m e se vince la McKenzie ha buone possibilità di vincere.
Bella è seduta sulle gradinate e non sa per chi tifare, per Edward l’amico che le è sempre stato vicino o per la sua scuola che se vince sarà campione per due anni di fila alla faccia di quelli della McKenzie.
- allora tiferai per me? - la voce di Edward la riporta alla realtà, non l’ha sentito arrivare, si alza e si avvicina alla ringhiera appoggiandovisi.
- mmm…. Non lo so, sei mio amico ma sei anche uno studente della McKenzie e sei … -
- un nemico - conclude per lei con il suo sorriso sghembo, che ha sempre fatto battere più veloce il cuore di Bella.
- già - conferma Bella, sorridendo timidamente.
- e poi amica mia io non posso perdere, ho il mio portafortuna, e da quando ce l’ho, sono sempre salito sul podio - dice mostrandole l’elastico rosso che porta sempre al polso, lo stesso che la piccola Bella gli ha regalato quando erano piccoli. Bella sgrana gli occhi alla vista del suo elastico.
Da quando si sono ritrovati, non hanno mai parlato dei piccoli doni che si erano fatti, erano cose da bambini e loro erano cresciuti.
 
- quindi sali sul carro del vincitore finché sei in tempo - le dice sornione.
Bella punta nell’orgoglio alza il meno in segno di sfida.
 - beh mi spiace ma anche io ho il mio portafortuna e credimi ha sempre funzionato, sia per le verifiche, le interrogazioni e le gare - e indica il foulard che ha al collo.
Edward sorride felice ed emozionato, è il suo foulard, alza una mano e lo accarezza dolcemente, è contento di sapere che lei l’ha tenuto e che lo tiene sempre con sé.
A quella carezza può vedere le gote di Bella imporporarsi prima che lei velocemente distoglie lo sguardo dal suo.
 
Ed è in quel momento che vede Jennifer riscaldarsi in lontananza.
 
- con Jennifer come va? - chiede per togliersi da quella situazione imbarazzante ma anche incuriosita, è da molto che Edward non le parla di Jennifer, l’ha incontrata poche volte me le era parsa una ragazza simpatica e alla mano anche se le dava fastidio il modo in cui stava abbracciata a Edward, ma erano una coppia anche lei lo faceva con Devon, ma le dava fastidio comunque e non ne capiva il motivo.
 
- non va - risponde Edward semplicemente con un mezzo sorriso guardando Jennifer eseguire rapidi steps sul posto.
 
Dopo l’episodio del ballo di primavera, loro due hanno iniziato ad allontanarsi, o meglio lui ha iniziato ad allontanarsi, voleva passare più tempo con Bella per risollevarle il morale e quando uscivano loro due da soli, Edward era sempre distratto quasi assente e così Jennifer lo aveva scaricato. Quando gli aveva detto che lei non stava più bene con lui non c’è rimasto male, aveva detto “ok”, le voleva bene, è vero ma non l’amava. Edward sapeva benissimo perché nonostante i tentativi di innamorarsi di lei non c’è mai riuscito; perché il suo cuore era stato già occupato da tempo, da una morettina dagli occhi di cioccolato fondente che aveva incontrato un giorno d’estate in lacrime per una caduta, poi quella bambina era diventata una ragazza stupenda, togliendogli la possibilità di guardare altre ragazze con gli stessi occhi con cui lui guardava lei.
Luminosi e pieni d’amore.
 
- oh, mi spiace - Bella non sa che dire, se non darsi mentalmente della stupida per non essersi accorda di nulla, lui c’è sempre stato per lei e lei era così presa da se stessa da non essersi accorta di nulla. Edward intuendo quello che le frullava per la testa la rassicura, non vuole che Bella si faccia strani film mentali.
 
Una voce dal megafono annuncia che la gara inizierà tra 10 minuti. Edward deve iniziare a prepararsi alla partenza, ma prima di andare, Bella gli augura in bocca al lupo.
 
- beh magari tifo anche per te, ma solo per te non per la McKenzie sia chiaro! - gli dice prima che Edward si allontani-
- ok l’importante è che tifi per me - e senza pensarci si sale sulla ringhiera e le lascia un bacio sulla guancia per poi saltare giù, salutarla e correre alla partenza, stupito del suo gesto e con una carica di adrenalina che gli permette di vincere la gara.
 
Bella lo osserva allontanarsi con la mano poggiata nel punto in cui gli ha lasciato il bacio, la bocca spalancata e il battito cardiaco impazzito e rimane così ferma a guardare il vuoto fino allo scoppio della pistola che la fa sobbalzare dallo spavento.
 
Individua subito la figura di Edward, le gambe slanciate e muscolose che scattano veloci, le braccia che mi muovono rapide il volto concentrato per lo sforzo. Supera il traguardo per primo e appena si ferma ansante cerca con lo sguardo la sua Bella, sì la sua e non si pente del pensiero, e la vede che salta sul posto sorridente con il foulard che sventola sopra la sua testa.
 
Bella appena sentito lo sparo ha iniziato a molleggiarsi sul posto con espressione concentrata e a sussurrare frasi di incoraggiamento e quando a Edward mancavano pochi metri ed era ancora a pari merito con uno della sua scuola ha iniziato ad urlare più forte che poteva e dopo che all’ultimo Edward ha superato l’altro ragazzo un sorriso estatico si era impossessato delle sue labbra e ha iniziato a gridare sempre più forte.  
 
Dopo due ore tutte le gare finiscono proclamando la Gordwood vincitrice per il secondo anno di fila.
Edward si cambia in fretta e furia, vuole tornare da Bella e appena esce dal campo Bella lo raggiunge correndo e gli salta addosso, portando le braccia attorno al suo collo e per poco non finiscono a terra.
 
- Eddy sei stato bravissimo! L’hai supertao all’ultimo, credo di aver trattenuto anche il respiro per l’agitazione - lui ridacchia dell’esuberanza della sua amica.
- già, ma alla fine ha vinto la tua scuola -
- beh mi sembra ovvio, siamo i migliori e il mio portafortuna funziona sempre -
- e pensare che è mio quel foulard! Ho portato iella alla mia squadra! - risponde fintamente scioccato scatenando la risata di Bella a cui lui si unisce subito.
 
 
Ormai è arrivato giugno la scuola è quasi finita, tutti hanno già deciso l’università che frequenteranno. Alice raggiungerà Jasper mentre Bella ha deciso di frequentare Yale come Edward.
L’unica cosa che manca prima di iniziare questa nuova avventura è il ballo di fine anno, Bella è a casa di Edward che la sta aiutando per l’ultimo esame di matematica e dopo due ore di studio ininterrotto si sono concessi una pausa.
 
- allora Edward con chi vai al ballo della tua scuola? - è un pensiero che la logora da quando la scuola si è riempita di manifesti e volantini per il ballo. Non vuole che Edward vada con qualcuna.
 
Bella ha passato l’ultimo mese a pensare al suo rapporto con Edward, qualcosa è cambiato, ha faticato molto per rendersene conto ma alla fine ha confessato, almeno a se stessa quello che prova.
E’ innamorata di lui, forse da sempre, forse amava già quel bambino sdentato che l’ha aiutata quel giorno di dieci anni fa, e lo amava ancora due anni fa, ma la presenza di Devon non le ha fatto capire quello che provava veramente, era già innamorata, altrimenti non si spiegherebbe quel senso di fastidio che provava quando lui le raccontava di Maia o Jennifer.
- non ci vado, non ho invitato nessuna - le risponde Edward indifferente, non ha nessuna con cui andare e l’unica che vorrebbe invitare lo vede come un amico.
- vieni con me - sussurra Bella, le sue labbra hanno parlato senza che lei se ne rendesse conto. Edward la guarda sbalordito, lo ha appena invitato al suo ballo? Il cuore gli batte furioso nel petto e la sua felicità è alle stelle, gli sembra di toccare il cielo con un dito.
- ma non spetta ai ragazzi invitare le ragazze al ballo? - le chiede ironico, giusto per avere il tempo di metabolizzare la cosa e non fare stupidaggini come abbracciarla di slancio e saltare per il salotto per la felicità come un canguro. Ma Bella interpreta male la sua battuta e agitata e imbarazzata più che mai, cerca di giustificarsi.
- beh…insomma, i...io sarei da sola al ballo e quindi…ecco…pensavo… che si… insomma potevamo farci compagnia a vicenda, ma fa niente era solo una idea sciocca. Lasciamo perdere, ok? Torniamo a studiare? - e si alza in fretta e furia per tornare in cucina dove hanno lasciato tutti i libri e riprende un esercizio interrotto a metà. E’ imbarazzata da morire, chissà che sta pensato di lei in quel momento, sicuramente che è una stupida balbuziente.
Edward ha seguito la scena in silenzio, come se fosse un osservatore esterno, il suo cervello non riesce a formulare nessun pensiero logico, semplicemente continua a riproporgli la sua Bella  che, imbarazzata e triste per quello che ha interpretato come un rifiuto, scappa in cucina e inizia a blaterare su una serie di esercizi che non riesce a fare.
Ma lui vuole andare con lei, è quello che desidera da sempre, poterla portare al ballo, trattarla come una principessa, come Bella ha sempre sognato.
Si alza e a passo di carica si dirige in cucina.
 
- Bella - la chiama con voce ferma facendola sobbalzare, Bella crede che il tono sia dovuto al discorso di prima, probabilmente si è arrabbiato.
- ah ecco, senti questo esercizio non mi viene - Bella è nell’agitazione più totale, cerca di sviare il discorso verso i compiti.
- Bella! - la richiama zittendola, capisce la sua agitazione e imbarazzo. Prende il quaderno e lo poggia sul tavolo e le prende le mani nelle sue.
- mi piacerebbe tantissimo venire al ballo con te - sorridendole rassicurante - eh non per pietà come sta pensando la tua testolina - le dice ridacchiando contagiando anche lei, effettivamente era quello che Bella stava pensando - ma perché voglio e ne sarei felicissimo. Ok? -
- ok - esibendosi in un enorme sorriso.
Dopo altre due ore di matematica i due si salutano e con trepidazione, entrambi contano i giorni che li dividono dal ballo.
 
 
 
Aveva iniziato a prepararsi alle due del pomeriggio, ha fatto il bagno, si è lavata i capelli e asciugati cercando di sistemarli in un’acconciatura un poco elaborata, ma senza risultati e così dopo due ore di tentativi falliti, li ha semplicemente arricciati fermando alcune ciocche ai lati della testa con piccole forcine.
Mancava ancora un’ora e mezza prima dell’arrivo di Edward, guarda il lungo vestito rosso accuratamente steso sul letto, si richiedeva un abbigliamento formale, poiché la festa si svolgeva nella sala di uno degli Hotel a cinque stelle, più rinomato della città.
Si veste, poi si dedica al trucco e sistemata scende in salotto, dove trova sua madre e suo padre che la convince a fare le solite foto di rito.
 
Il campanello suona due volte, Bella è agitata, da un’ora cammina avanti e indietro nel salotto, inutili sono stati i tentativi del padre di calmarla. Reneè apre la porta per far accomodare Edward che sgrana gli occhi appena vede Bella.
La trova più bella che mai, la saluta e la attira a se per abbracciarla, il suo primo istinto, è quello di baciarla ma si limita a un innocente bacio sulla guancia e un “sei bellissima, una principessa” sussurrato con tutto l’amore che prova per lei.
 
Dopo dieci minuti Bella riesce a salvare Edward dalle amorevoli cure, ironicamente parlando, della madre e quando esce, Bella si trova di fronte a una limousine bianca dal cui tettuccio spuntavano le teste della sua amica Alice e di Jasper.
 
Quella sera al ballo sia Edward che Bella si divertono un mondo, ridono, scherzano e ballano in mezzo alla folla.
 
Verso la fine della serata il DJ annuncia un lento e Edward coglie l’occasione per invitare Bella a ballare. La vuole, almeno per un ballo, solo per lui.
- allora Bella ti sei divertita? - le chiede Edward dopo un paio di minuti che stavano ballando abbracciati in religioso silenzio, ognuno intento a godersi quei momenti magici.
- oh si è bellissimo e tu hai reso tutti magico! - si lascia sfuggire Bella che subito imbarazzata si nasconde nell’incavo del collo di Edward.
- davvero? - le chiede lui visibilmente emozionato.
- si, mi ha fatto sentire come una principessa, la limousine bianca, come il cavallo del principe azzurro, le tue attenzioni durante la serata… - ormai è in pista e deve ballare, e presa da un momento di coraggio decide di rivelargli una cosa che non gli ha mai confessato.
- sai… per me sei sempre stato il mio principe - a quelle parole Edward s’irrigidisce, preso in contro piede dalla rivelazione, ma subito si scioglie e la sua presa si rafforza.
- già da quando mi hai salvato quel giorno di dieci anni fa - un enorme sorriso compare sul volto di Edward e il suo cuore dopo aver perso un battito, accelera, sembra un cavallo lanciato a rotta di collo
- e l’ho sempre pensato anche in questi due anni, anche quando c’era Devon, eri sempre tu il mio principe - Bella ridacchia imbarazzata, le sue mani sudano, ha paura di quello che comportano le sue parole.
 
Edward se ne accorge e con una mano le prende il meno e le alza la testa, sono occhi negli occhi, quelli di lui sono luminosi ed esprimono una felicità immensa, quelli di Bella al contrario mostrano timore e tanto imbarazzo ma anche gioia nel vedere che in quelli di Edward non c’è traccia di risentimento.
 
- ti svelo un segreto, anche tu sei la mia principessa - sussurra sulle sue labbra prima di poggiarvi le sue in un dolce bacio.
 
Bella ha gli occhi sbarrati, non riesce a credere alla piega presa dagli eventi, ma è solo un momento e subito chiude gli occhi lasciandosi andare a quelle meravigliose sensazioni, mai provate prima.
 
E’ col suo principe e tutto non può che andar bene ora.
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
A quel bacio ne seguirono molti altri. Edward e Bella iniziarono la loro avventura insieme. Frequentarono la stessa università, come tutti ebbero i loro alti e bassi ma li affrontarono insieme uscendone ogni volta più forti e uniti.
Dopo l’università coronarono il loro sogno e davanti ai loro amici e parenti, in una soleggiata giornata di giugno, si dichiararono amore eterno . ad arricchire la loro vita arrivò anche un dono inatteso ma che rese la loro vita ancora più speciale, il loro amore gli aveva fatto il regalo più bello che potessero desiderare. Una dolce bambina dai capelli marroni come il cioccolato e dagli occhi verdi come un prato primaverile.
Insieme circondati da gioia e tanto amore vissero felici e contenti. “

 

















- quel Devon era lo stregone cattivo vero? E anche quella Jennifer! - esclama la vocina della piccola accoccolata tra le braccia del suo papa.
- no tesoro perché dici questo? -
- perché volevano allontanare il principe e la principessa - rispose imbronciata.
La madre ridacchia dell’innocenza di sua figlia - beh ma alla fine il vero amore ha vinto ed è questo che conta - e le lascia un leggero bacio sulla fronte e le augura buona notte cui la figlia risponde con un  "notte" biascicato.
 
Il padre che ha osservato la scena sorride felice.  Sa che non si abituerà mai a tutte le emozioni che gli fanno scoppiare il cuore ogni volta che vede questa scena con protagoniste le due donne della sua vita.
La piccola sbadiglia.
 
Delicatamente scioglie l'abbraccio della piccola e la adagia nel suo lettino e dopo averle rassettato le coperte, anche lui le augura la buona notte, lasciandole un bacio sulla sua guanciotta paffuta ed esce per raggiungere la moglie che lo sta già aspettando nel loro letto.
 
La ama ogni giorno di più, le ha donato il dono più bello che un uomo innamorato potrebbe ricevere, non riesce a immaginare la sua vita senza di lei, senza di loro.
S’infila sotto le coperte e subito stringe la moglie a se in un abbraccio pieno d'amore, lei sa di essere al sicuro tra quelle braccia che l'hanno sempre sorretta e protetta e che ora sorreggono e proteggono il frutto del loro amore.
Lui avvicina il volto a quello di lei facendo strofinare i loro nasi e la guarda dritta negli occhi.
 
- ti amo principessa - le sussurra sulle labbra e lei le sorride emozionata come ogni volta che la chiama in quel modo.
- ti amo mio principe - sussurra lei per poi unire le sue labbra alle sue e suggellare ancora una volta il loro amore.
 
Poggia la testa sul petto del marito, vicino alle loro mani intrecciate e osserva l'anulare del marito, dove luccica un piccolo cerchietto d'oro, accortosi dello sguardo, di lei, la stringe ancora di più e in questa posizione si addormentano.
 
 
 
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Ok è decisamente mielosa, e non so da dove è saltata fuori. Spero che abbiate gradito la fine e il loro "vissero felici e contenti".

Ringrazio tutte quelle ha hanno inserito la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite o chi ha solo letto. grazie un 10000000000000000 di volte è grazie a voi che l'ho continuata fino al loro " e vissero felici e contenti" grazie a ognuna di voi.
Se vi va fatte un salto anche nelle altre storie che sto scrivendo. Beso a tutte!
   
 
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