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Autore: Andy14    06/05/2011    5 recensioni
Blaine decide di fuggire, accanto a sé vuole solo Kurt. Scappare da tutto, da tutti, senza dire niente.
Dal Prologo: -Si può sapere per quale cavolo di motivo siamo qui?- gli aveva chiesto Kurt, desideroso di una spiegazione.
-Voglio andare via, Kurt.- gli aveva risposto, senza guardarlo. –Con te. Scappare, lasciarmi tutto dietro.- e Kurt era rimasto in silenzio, a guardarlo. L’usignolo lo guardò a sua volta, gli occhi quasi disperati. Con un sospiro, Kurt si rigirò il cellulare fra le mani. Una nuova chiamata riempì l’abitacolo con le note di Teenage Dream, quella suoneria che ancora non aveva il coraggio di cambiare. [...] -Sai che è una pazzia- disse, mentre Blaine tratteneva il respiro. –Ma se la cosa può farti sentire meglio… facciamolo.- sorrise, forse un po’ freddamente, poggiando una mano su quella dell’altro.
-Grazie, Kurt.- sussurrò Blaine, mettendo in moto la macchina.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Know U Remain There
Capitoli: 3/3 
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Burt Hummel, Nuove Direzioni.
Genere: Generale, Romantico.
Raiting: Arancione (per il futuro)
Avvertimenti: OOC, Slash.          
Parole: 1938       
Disclaimer: I personaggi non sono miei, ma di proprietà di R.Murphy e della FOX.
Ringraziamenti: Grazie a RuikaLShinoda e Aya_Black che hanno sopportato e sopportano le mie paranoie e mi sanno consigliare su ciò che scrivo. Grazie ragazze.
Note Iniziali: Ed eccoci giunti alla fine di questa breve storia. Ci sarà un seguito? mhm... si, conoscendomi forse ci sarà xD Grazie inifinite a 
 Chemical Lady, JulesCullenMeyer_dietcoke, GleeKinn518 e  draco potter per aver recensito lo scorso capitolo. A presto :) 

III

 

Le Nuove Direzioni erano già in posizione. Rachel e Mercedes erano al centro, in prima fila. A Kurt fu subito chiaro che l’assolo lo avrebbero cantato loro, ed era contento per la sua migliore amica. Blaine gli passò un braccio sulle spalle, facendogli posare la testa sul suo petto. Rachel, dopo che un tecnico le fece segno, si portò il microfono alle labbra.

-Grazie a tutti per essere venuti. Noi siamo le Nuove Direzioni, e vogliamo dedicare questa canzone ad una persona per noi molto importante.- sorrise, andando a mettersi nuovamente vicino a Mercedes che, dopo aver dato uno sguardo generale al loro pubblico per quella sera, cominciò a cantare.

 

Had I to say please stay here?

When I had no idea

What are your plans.

One day You're just run away

with nothing to say

and I feel like I was falling apart.

However,

 

I Know U Remain There

I'm scared but I'm sure

sooner o later u com' back again

 

-Kurt- sussurrò Blaine, stringendolo ancora a sé. L’altro lo guardò confuso, tanto che il moro gli sorrise comprensivo. –I Know U Remain There. KURT- il castano sgranò gli occhi, incatenandoli in quelli di Blaine.

-L’hanno scritta… per me?- Blaine non rispose, dato che Rachel aveva attaccato con la seconda strofa.

 

 

Needless to say I miss U

or wait for something new.

I could understand your reasons,

I know it's not a treason

but it hurts in that way.

I think I can hear your voice

talking to me

and saying I'm here

but when I've opened my eyes

I realized it was just a dream

so I look at the say, and I say to it...

 

I Know U Remain There

I'm scared but I'm sure

sooner o later u com' back again.

 

La piazza scoppiò in un boato, e le Nuove Direzioni fecero un inchino al loro pubblico. Kurt applaudì fino a farsi diventare i palmi rossi, imitato da Blaine. Quest’ultimo prese il cellulare dell’altro, digitando velocemente sulla tastiera. Si portò l’apparecchio all’orecchio, passandolo poi a Kurt. Gli squilli si susseguivano uno dopo l’altro, finchè una voce affannata non rispose affrettata.

-Kurt?- chiese Finn dall’altro capo del telefono, mentre si guardava intorno.

-Finn… siete stati… grandi- riuscì a dire, cercando di mantenere le lacrime. Blaine vedendolo in quello stato, prese il telefono. –Finn, sono Blaine…-

-Blaine! Dove siete? State bene?-

-Sì, sì stiamo bene… voltati verso destra- gli disse, vedendolo fare come gli aveva detto. Agitò una mano, attaccando il telefono. Finn cominciò a correre, raggiungendoli in un attimo. Strinse forte Kurt a sé, sollevato di vederselo davanti sano e salvo.

-Dio, state bene… ci avete…- non riuscì a terminare. Gli mancavano le parole. I due fratelli si staccarono, e Finn abbracciò Blaine, anche se brevemente. –Che diavolo vi è saltato in testa! potevate almeno dirci dove andavate!-

-Non potevamo… avevamo paura che qualcuno dicesse al padre di Blaine dove eravamo- spiegò Kurt, stretto ancora una volta fra le braccia del fratellastro. Il moro annuì, tormentandosi le mani.

-Mi dispiace che vi siate preoccupati tanto… ma è ora di tornare a casa. Ho capito che scappare è stata una pessima, pessima idea. E credo andrò alla polizia- Kurt gli sorrise, staccandosi da Finn per andare ad abbracciare il suo ragazzo.

-Ed io verrò con te. Poi, potrai stare da noi. Non credo che né mio padre, né Carol avranno problemi- gli sussurrò in un orecchio Kurt, sentendolo annuire contro la sua spalla.

-Finn ma perché diavolo sei…- gli altri li avevano raggiunti, una volta che si furono accorti dell’assenza di Finn. Mercedes, che aveva iniziato a parlare, si fermò di colpo, vedendo i due ragazzi abbracciati. –Kurt?- sussurrò, guardandolo con occhi sgranati. Il castano annuì, sorridendo debolmente. La ragazza gli si avvicinò, caricando la mano destra. Un forte schiocco riempì la piazza. Lo schiaffo aveva colpito Kurt con una tale forza da fargli voltare il viso e da arrossargli la guancia nivea. Gli altri ragazzi rimasero immobili, sconcertati dal gesto della loro amica che, con le lacrime agli occhi, ora stava abbracciando forte la vittima del suo schiaffo.

-Sei un idiota! Brutto… cretino….- riuscì a dire fra i singhiozzi, mentre Kurt ricambiava la stretta.

-Mi dispiace…- le sussurrò, mentre anche il resto del Glee Club si univa a quell’abbraccio. Quando si staccarono, Kurt tornò a rifugiarsi fra le braccia del suo ragazzo, che gli accarezzò la guancia arrossata.

-Avrei dovuto prendermelo io questo schiaffo, non tu…- gli disse dispiaciuto. L’altro negò, baciandolo sulle labbra tremolanti.

-Non importa-

-Chiamo Burt, deve assolutamente sapere che stai bene. Ragazzi dov’è il professor Schue?- chiese Finn, digitando febbrilmente i tasti del suo cellulare.

-E’ già sul bus, ha detto di raggiungerlo li una volta averti trovato- lo informò Sam, scompigliando i capelli a Kurt, che protestò a gran voce.

 

***

 

Burt aspettava impaziente che il campanello suonasse, o che la chiave girasse nella toppa. Sedeva in poltrona, le mani che tamburellavano sul bracciolo. Quella mattina aveva ricevuto una telefonata da Kurt. Aveva quasi temuto in un altro infarto. Kurt gli diceva che stava bene, che stava tornando, e gli aveva spiegato il perché era andato via. Per proteggere Blaine. Blaine, quel ragazzo riccioluto che aveva avuto la faccia tosta di “rimproverarlo” perché non aveva mai parlato di sesso con suo figlio. Quel ragazzo che era stato picchiato da suo padre, che non aveva lo stesso rapporto che Kurt aveva con il genitore. Quel ragazzo che aveva lasciato la sua casa, preso la macchina ed era partito, volendo solo la persona più cara che aveva vicino a sé. Cioè Kurt, che non aveva esitato a seguirlo, fidandosi cecamente di lui.

Burt non era arrabbiato, questo no. Era consapevole. Consapevole che, in un certo senso, aveva perso suo figlio. Ma non in senso negativo. Lo aveva perso, perché ora quel bambino saltellante che riempiva la sua memoria, aveva trovato la persona con la quale probabilmente avrebbe passato la sua vita. Burt sorrise, ricordando un piccolo Kurt ridere mentre sua madre gli solleticava i fianchi sul pavimento del salotto. Kurt era cresciuto, e piano, piano si stava allontanando da lui.

Sospirò, togliendosi il berretto dalla testa quasi completamente calva. Si passò una mano sulla fronte, sobbalzando subito dopo. Una chiave girava nella toppa.

 

***

 

Blaine era sdraiato sul letto di Kurt fissando il soffitto. Il proprietario della stanza stava sistemando gli abiti che Carol aveva premurosamente stirato loro. Era passata una settimana da quando il moro si era trasferito a casa del fidanzato, che gli aveva gentilmente concesso di dividere la stanza con lui. Non che gli dispiacesse, sia chiaro. Kurt gli si sdraiò di fianco, sospirando. Incrociò le braccia dietro la testa, voltando il viso verso l’altro ragazzo. Blaine lo guardò a sua volta, inarcando leggermente le sopracciglia.

-Ti sei dimenticato- cominciò Kurt, sorridendo debolmente.

-Eh?- Blaine si tirò su, appoggiandosi con un gomito al materasso. Il castano sorrise ancora, poi lo baciò sulle labbra.

-Dovrei essere arrabbiato, ma stranamente non lo sono. Sarà che tutti quei ricci ti annebbiano la memoria…-

-Kurt, di che stai parlando?-

-Oggi sono due mesi che stiamo insieme- gli rispose, sdraiandosi nuovamente. Blaine rimase immobile per un attimo, sgranando gli occhi subito dopo.

-Ehm… mi dispiace?- chiese titubante, sorridendo il più teneramente che poté.

-Non sono arrabbiato-

-Lo sappiamo entrambi che la cosa ti secca. Mi dispiace davvero, faccio schifo. È solo che…-

-Con tutto quello che abbiamo passato questa settimana già è tanto che me ne sia ricordato io- lo rassicurò Hummel, baciandolo dolcemente. –Sta tranquillo-

-Mi dispiace- sussurrò Blaine, poggiandosi sul suo petto sentendo il suo battito accelerare. Sorrise, accarezzandogli i fianchi delicatamente, sentendo la sua pelle calda attraverso la stoffa della maglietta che l’altro indossava. Le mani di Kurt si andarono ad infilare fra i capelli di Blaine, tagliati giusto il giorno prima. Blaine gemette, sentendo il suo corpo rilassarsi all’istante. Kurt sorrise, con le labbra ancora posate su quelle dell’altro. Le sue mani sottili andarono ad attraversare la leggera barriera della maglietta che l’usignolo portava, accarezzandogli la schiena tesa. Presto gli abiti di entrambi andarono a depositarsi scomposti sul pavimento. Blaine lo baciò ancora, questa volta insinuando la lingua nella sua bocca, cercando un contatto più profondo. Kurt mugugnò nel bacio, andando a stringere le braccia intorno al collo dell’altro, che gli fece aprire le gambe, così da posizionarcisi in mezzo. Kurt gliele strinse in vita, avvicinandolo di più al proprio corpo che pian piano si stava eccitando sempre di più, nonostante sentisse nascere una leggera paura per quello che stava succedendo. 

Le labbra dell’usignolo lasciarono le sue, andando a lambire il suo collo niveo, lasciando qua e la qualche segno rosso. Kurt si inarcò, stringendogli i ricci scompigliati e con le mani che fino a quel momento gli avevano stretto la sua nuca, gli strinse forte le spalle. Blaine entrò in lui senza troppe difficoltà, tuttavia al gemito strozzato dell’altro si fermò. Kurt non aveva sentito dolore, o almeno non quel dolore lancinante che si era aspettato alla sua prima volta. Era più un forte fastidio che, si accorse subito dopo, durava una manciata di secondi. Il tempo che servì al suo corpo per abituarsi a quella nuova intrusione. Quando il fastidio fu quasi completamente svanito, Kurt mosse i fianchi, invitando Blaine ad iniziare a muoversi. Il moro cominciò a muoversi, affondando nel suo corpo gemendo. I gemiti dei due erano molto diverso tra loro. Quelli di Blaine più rochi, quelli di Kurt più acuti, mentre cercava di trattenersi dal gemere troppo forte mordendo più volte la spalla del ragazzo sopra di lui. Blaine cominciò a torturargli nuovamente il collo, accentuando i segni che aveva lasciato poco prima. 

Ad entrambi fu chiaro quando l’altro stava arrivando all’apice. Le spinte di Blaine diventavano irregolari, come se fosse preda di tante scosse elettriche che gli attraversavano il corpo teso. Kurt aveva iniziato a spingersi contro il bacino dell’altro, cercando di approfondire le sensazioni che stava provando, finchè l’orgasmo non lo colpì. Blaine sentì la sua apertura del avvolgerlo sempre più stretto e non resistette, venne dentro di lui con un altro gemito roco. Gli si accasciò addosso, mentre entrambi respiravano affannati ma appagati. Kurt gli stinse le braccia al collo, combattuto fra il continuare ad abbracciarlo, oppure staccarsi ed andarsi a togliere da dosso il suo stesso seme che imbrattava i ventri di entrambi.  Blaine si alzò sui gomiti, baciandogli le labbra. Lo guardò negli occhi, spostandogli i capelli dalla fronte sudata. Si sfilò da lui, sdraiandosi al suo fianco. Kurt intrecciò il naso, guardando la macchia biancastra sul basso ventre del ragazzo al suo fianco, senza avere il coraggio di guardare se stesso. Blaine gli guardò l’addome, alzandosi poi a sedere. Si alzò dal letto, porgendogli una mano, che l’altro afferrò subito. Si recarono entrambi in bagno, condividendo una doccia calda fra baci e nuove carezze. Nessuno dei due parlò, probabilmente per non rovinare l’atmosfera. Però Kurt non resistette a lungo. Mentre Blaine gli circondava le spalle con un asciugamano lo baciò, abbracciandogli il collo.

-Ti Amo- gli sussurrò sulle labbra ancora dischiuse, coprendole di nuovo con le sue. Blaine lo strinse in vita, facendo mettere a contatto i loro petti ancora umidi.

-Ti Amo anche io- sussurrò a sua volta, abbracciandolo stretto. Kurt sorrise, nascondendo il viso arrossato nell’incavo del collo del suo ragazzo. Non seppero per quanto rimasero li abbracciati. Ma perfino quando si separarono per raggiungere la famiglia Hummel-Hudson riunita per la cena, quelle due frasi sussurrate a fior di labbra echeggiavano ancora nelle menti di quei due ragazzi innamorati.

   
 
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