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Autore: yulinghan    24/06/2011    6 recensioni
Benvenuti a Shirogane,
il quartiere più “IN” di Tokyo dove la gioventù dorata di ricchi e viziati vive in lussuosi superattici, frequenta le scuole più esclusive e inganna la noia con feste, shopping, sesso e alcool.
Il tutto in dosi decisamente massicce e non sempre lecite ed innocue.
Solo una cosa è certa: non si negano nulla e in quanto a bellezza e stile non sono secondi a nessuno.
Eccoli: Inuyasha, Miroku, Sesshomaru, Naraku, Kagome, Sango, Rin, Kikyo…e gli altri sfacciati rampolli eredi di grandi fortune.
Buongiorno Tokyo, qui è la vostra Gossip Girl dagli occhi a mandorla che vi parla. La vostra sola ed unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell’elite di Shirogane.
Cosa c’è oggi sulla mia Home Page?
Per saperlo non vi resta che entrare, ma attenzione a non perdervi in questo mondo peccaminoso…
Io vi ho avvisato, a voi la scelta!
XOXO, Gossip Girl!
(Chiaramente ispirato sia alla serie tv che ai libri della C. Von Ziegesar; i personaggi invece sono quelli della mitica R. Takahashi)
Genere: Commedia, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cap. 7
 
 
Buongiorno Tokyo, qui è la vostra Gossip Girl dagli occhi a mandorla che vi parla. La vostra sola ed unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell’elite di Shirogane.
Cosa c’è oggi sulla mia Home Page?
15 settembre: mettete nel cassetto i vostri bei costumi succinti e tirate fuori le divise!
Il ritorno a scuola non è mai troppo piacevole, si sa, ma allora perché K. sprizza gioia da tutti i pori??
Gira voce che abbia pranzato al Five Stars in compagnia del bel doppia B.
Come si dice, ”se son rose fioriranno”…ops! Credo che in questo caso dovremmo dire RI-fioriranno!
XOXO, Gossip Girl

 
 
 
 
“Come mai quel sorriso ebete?”
Indagò Sango dandole un colpetto con il gomito.
Sapeva perfettamente perché, o meglio lo immaginava, visto che Rin il giorno prima le aveva impedito di pranzare al Five Stars e quindi proibito di spiare innocentemente l’amica.
“Hai letto la mia mail ieri…”, osservò Kagome fingendosi dissentita, “Non ti dirò nulla!”
Ma il broncio scomparve presto, come d’incanto.
Sorrise.
Sorrise felice.
Si, felice!
Non si sentiva così da molto tempo e non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinarle quella splendida giornata. Bankotsu era stato così dolce con lei che doveva trattenersi dal sospirare ogni volta che il pensiero volava alle splendide ore passate con lui.
Appena arrivata al ristorante lo aveva trovato ad attenderla al bar, jeans, mocassini e camicia bianca poco aperta. Come piaceva a lei.
Appena lo aveva visto le era mancato il fiato e non aveva evitato di maledirsi per lo scarso autocontrollo che a malapena riusciva ad esercitare su se stessa.
Avevano bevuto un ottimo cocktail come aperitivo ed una volta entrati nell’ala ristorante si era emozionata trovando un bocciolo di rosa bianca poggiato sul tavolo con un biglietto che recitava “Un fiore per il mio fiore”.
A quel punto aveva deciso di regalare un giorno di ferie all’autocontrollo.
“Dai Kagome!”
Cantilenò Sango, dondolando appesa al suo braccio, mentre la fissava implorante.
“Ok, hai vinto”, rise, “Ma non starmi così appiccicata!”
Si liberò dalla stretta dell’amica e sfogliò l’agenda Louis Vouitton che fungeva da diario per scorrere una pagina con il dito.
“Dunque…dopo l’assemblea abbiamo storia europea e…letteratura”.
Osservò seria puntando la sua scrittura. Sango annuì. L’ora di letteratura era decisamente soporifera, nessuna delle due per quanto si sforzasse era mai riuscita a seguire la spiegazione per più di dieci minuti.
Era l’ora che dedicavano al ripasso di altre materie, al disegno di improbabili baffi sui visi delle altre compagne di corso e ovviamente alle chiacchiere.
Quello era il segnale. Le avrebbe raccontato tutto durante quell’ora.
“Afferrato”
Affermò Sango con convinzione, complice, quasi dovessero buttare giù un piano di guerra.
“Che confabulate?”
Si voltarono insieme, prese alla sprovvista.
“Rin!”
L’ultima arrivata sorrise dolce alle sue amiche, poi con aria maliziosa puntò l’indice a mezz’aria indicando così il suono della campanella che ricordava a tutti di entrare.
“Andiamo, anche quest’anno la scuola deve essere nostra!”
 
§§§§§§§
 
“Questa divisa fa schifo!”
Blaterò Jakotsu seduto nella sala delle assemblee mentre cercava di sistemarsi la giacca.
“Questo blazer fa difetto: quando mi siedo cade malissimo!”
Incurante degli sguardi della sala gremita lo strambo Banryu continuava a dimenarsi. Infondo lui faceva parte dell’elite nell’elite.
Proprio così.
Elite nell’elite.
Il Sengoku era un istituto privato davvero esclusivo che prometteva l’accesso alle università più prestigiose, tra le quali la Sengoku University, e solo i genitori con un reddito annuo pesantemente cospicuo potevano permettere ai propri figli di frequentarlo.
Ma i Taisho, i Banryu e i Kazaana erano i pargoli più ricchi di tutta la scuola. Ovviamente escludendole pargole.
Occupavano il vertice nella piramide di quella che si poteva definire una sorta di aristocrazia moderna.
“Non preoccuparti, basterà farla riprendere da un sarto”, lo tranquillizzò Miroku, “Se vuoi ti mando il mio”
Jakotsu guardò piccato l’amico sedutogli accanto, lui aveva il suo sarto! Tuttavia non si capacitava all’idea di dover indossare per quasi tutta la giornata quel vestito così orrendo. Continuò ad agitarsi, mentre tentava di volgere il collo ad un’angolazione impossibile per guardarsi meglio.
“Ma non è giusto”, piagnucolò sporgendosi oltre Miroku, “Guarda ad Inuyasha come sta bene!”
Il minore dei Taisho, seduto malamente, con aria annoiata sorrise sfacciato.
“A me sta bene tutto, non prendermi come esempio”
E sbadigliò.
“Sei uno stronzo!”
Sputò Jakotsu, fulminandolo con lo sguardo, anche se poco dopo ridevano tutti e tre.
La sala delle assemblee era enorme, con colonne in stile occidentale, vetrate alte che permettevano alla luce di entrare senza essere accecante, quadri dalle cornici sfarzose appesi alle pareti, sedie coperte da velluto rosso ed un palco con ampie scalinate ai lati.
Al centro della sala correva un tappeto rosso per permettere di camminare agevolmente e per dividere la parte destra, dove si sarebbero seduti gli studenti, da quella sinistra che avrebbe ospitato le studentesse.
E proprio dall’ala sinistra si sentì un brusio di voci, quasi urli soffocati al passaggio di qualcuno.
“E’ arrivato Bankotsu”
Sentenziò Inuyasha, quindi si girarono.
“Buongiorno!”
Dichiarò sorridendo. La pelle scura metteva in risalto i denti perfetti e bianchissimi, inoltre la divisa stava divinamente anche a lui, mettendone in risalto le spalle larghe ed il portamento fiero.
“Quest’anno siamo di rosso?”
Chiese Miroku riferendosi alla sciarpa che Bankotsu indossava; era semplicemente poggiata sul collo e lasciata cadere morbida sul torace.
Era ormai una tradizione.
Ogni anno Bankotsu sceglieva una sciarpa che sarebbe stata il suo simbolo di riconoscimento. Ed ogni anno cambiava tinta.
“E’ il colore dell’amore!”
Dichiarò sorridendo, fiero del nuovo indumento.
“E poi ho fatto ricamare le mie iniziali con del filo dorato”
Prese il lembo del cachemire e le indicò con l’indice. Subito Jakotsu le osservò con fare attento e Miroku si complimentò.
“Ma non è un po’ caldo, ancora, per indossarla?”
Domandò Jakotsu e suo cugino fece spallucce.
“Doppia B….interessante”
Sesshomaru si era materializzato accanto a loro. Solo Inuyasha si era accorto della sua presenza e l’aveva visto arrivare.
“Quindi sarebbero le iniziali del tuo nome”
Bankotsu annuì, mentre il maggiore dei Taisho carezzava la sciarpa.
“Cachemire rosso, ricamo dorato e B., B. che sta per…due volte baka!”
Disse impassibile.
“Cosa?”
Ciarlò contrariato il bel Banryu.
“Significa che sei doppiamente scemo!”
Inuyasha scoppiò in una sonora risata.
Sosshomaru continuò imperterrito.
“Beh prenditela con Gossip Girl, è lei la prima a chiamarti doppia B.!”
E a quel punto nemmeno Miroku e Jakotsu riuscirono a trattenere le risa.

§§§§§§§§
 
Aveva deciso all’ultimo di andare a ricontrollare il trucco in bagno, era una perfezionista dopotutto. E quella mattina doveva essere perfetta. Le due amiche le avrebbero occupato una poltrona accanto a loro. Si riflesse nello specchio, controllando puntigliosamente il volto dai bei lineamenti. Si vedeva radiosa e lo era davvero. Regalò alle labbra un nuovo strato di lucido rosa Chanel, tirato fuori dalla borsa di Valentino, e ravviò i capelli.
“Perfetto!”
Constatò orgogliosa.
Guardò l’orologio, era in tempo.
Uscì dal bagno. Camminava sicura e svelta tra i corridoi di quella scuola che oramai conosceva meglio del proprio attico. Il bianco levigato dei muri le piaceva, regalava un senso i pulito e permetteva meglio alla luce di illuminare il lungo ambiente. Osservò con la coda dell’occhio la bacheca intarsiata che ospitava le foto degli ex-alunni, divenuti ormai personaggi di spicco sociale, distintisi nei più disparati settori per qualità, prestigio e quant’altro. Sorrise, sicura che tra loro ci sarebbe stata anche lei e si perse in voli di fantasia nei quali, bellissima, saliva su un palco e riceveva un prestigioso riconoscimento mentre la platea in piedi le regalava clorosi applausi.
SBAM!
Cadde a terra e imprecò.
“Higurashi guarda dove metti i piedi”
Alzò lo sguardo, indignata. Quella era la sua scuola e nessuno si era mai permesso di riprenderla. Quantomeno chiunque con un po’ di sale in zucca le avrebbe chiesto scusa e le avrebbe teso gentilmente la mano. Ma no! Sarebbe stata una giornata fantastica se non fosse inciampata girando l’angolo e finendo addosso a Taisho.
Lo fissò di sbieco mentre si rimetteva in piedi.
“Tu…”
Quasi lo minacciò.
Inuyasha alzò un sopracciglio regalandole un’occhiata divertita e altezzosa mentre faceva inarcare le labbra in un sorriso sarcastico.
“Come chiamerai il tuo locale, tutti giù per terra?”
La canzonò.
Kagome rossa in volto per la rabbia lo fulminò ma lui ridendo la superò come niente fosse, ciondolando via con una mano in tasca e l’altra alzata a salutarla.
Si sistemò la gonna ed aggiustò il cerchietto in tinta con la divisa, ma non gliel’avrebbe data vinta.
“Pensa al tuo locale, stupido cane”
Digrignò seguendolo con gli occhi, sicura che l’avrebbe sentita. Infondo era un mezzo-demone e così fu. Inuyasha si bloccò e senza voltare il corpo girò solo il capo per incenerirla con lo sguardo. Lei gli rispose con un sorriso sfacciatamente compiaciuto poi girò i tacchi e se ne andò.
Nessuno le avrebbe rovinato la giornata, tantomeno quello stronzo di Taisho.
Per fortuna ad attenderla nella sala delle assemblee ci sarebbe stato lui. Quel pensiero le fece tornare immediatamente il buonumore.
 
§§§§§§§
 
Picchiettò con l’indice la spalla della ragazza disgraziatamente seduta in prima fila a quello che aveva deciso sarebbe stato il suo posto.
“Si?”
Rispose tranquilla e ignara quella ma quando vide la compagna di scuola in piedi dietro di lei, rabbrividì.
“Alzati!”
Poi quasi incitasse una cameriera a darsi da fare, battè i piccoli palmi delle mani in modo veloce.
“Su, su! Non ho tempo da perdere”
La povera ragazza raccolse la sua borsa e se ne andò in fretta.
Rin a quel punto sospirò sonoramente e sortì l’effetto desiderato: altre due ragazze sedute si girarono a fissarla stupite.
“Che avete, siete cieche? Siamo tre e ci servono tre poltrone!”
Incrociò le braccia al petto battendo con l’indice l’avambraccio, quasi ci stessero mettendo una vita.
“Veramente siamo due”
Sussurrò Sango, ma l’amica incurante si preoccupava solo che quelle stupide si andassero a cercare un altro posto, ed in fretta!
Quindi finalmente si sedette, seguita da una sola delle sue amiche.
“Ma quanto ci mette Kagome?”
Sango si guardò intorno e indicò con un cenno Kagome che si era portata davanti a Bankotsu. Lo videro darle un caldo bacio sulla guancia, mentre lei sembrava godere degli sguardi invidiosi di tutta l’ala sinistra della sala.
“Buongiorno signore”
Miroku coraggiosamente si era portato innanzi le due.
Rin lo fissò come qualcosa d’imprevisto, un insetto indesiderato sul televisore o un moschino annegato nel flute che si sta per bere.
“E’ un piacere anche per me...”
Ironizzò il ragazzo quando realizzò che non avrebbe ricevuto risposta.
“Vattene Kazaana”
Esordì Sango brutalmente, al che Miroku si sedette accanto a lei e le prese le mani.
“Esci con me”
“Non ti è bastata la lezione?”
“Ti prego Sango”
“Non se ne parla!”
Rin non aveva alcuna intenzione di stare a sentire, perciò vagò con lo sguardo in cerca del nulla ma i suoi occhi incontrarono quelli gelidi di Sesshomaru, quasi l’avesse chiamata col pensiero.
Non seppe perché ma d’istinto si sollevò e dopo qualche passo si trovò di fronte a lui.
“Tanaka”
Fece lui a mo di saluto.
“Taisho”
Rispose cortese lei.
“Ho saputo che farai tu il discorso”
“Non più”, si passò una mano tra i capelli lucenti, “Ho ceduto l’onore a Kagome, è sicuramente più entusiasta di me”
Si voltarono entrambi ad osservarla parlare con Bankotsu.
“Un gesto nobile”
Rin sorrise.
“Affatto. Quando io lo farò l’anno prossimo sarò molto più contenta di lei ora”
Sesshomaru alzò un sopracciglio
“Immagino debba chiederti per quale motivo”
La assecondò lui.
“Oh, mi pare ovvio. L’anno prossimo tu, Taisho, sarai fuori dalle mura del Sengoku”, fece con la mano per contare, “Se non sbaglio quest’anno ti diplomi!”
Era sempre una gioia per lei regalargli quegli affondi.
Lui si alzò in piedi, sovrastandola ma non impaurendola.
Era forse l’unica ragazza a non esserne intimorita.
E sicuramente l’unica a tenergli testa.
“Allora goditi l’anno prossimo Tanaka, perché quando uscirai di qui non avrai pace. E’ una promessa.”
 
§§§§§§§
 
Si dice che gli opposti si attraggano.
Io preferisco il detto che recita: ciò che odiamo è ciò di cui non possiamo fare a meno.
Non credete?!

 
§§§§§§§
 
Hotel Four Seasons. Ore 17.30. Sala Bar.
Inuyasha stava seduto comodamente davanti uno dei tavoli del suo albergo, di fronte a se aveva diverse carte, sparpagliate sul tavolo di cristallo.
Un cameriere giunse professionale con una bottiglia d’acqua provvista di bicchiere.
“Come ordinato, Signor Taisho”
Il ragazzo fece appena un cenno con il capo e quello si dileguò. Si soffermò ad analizzare due fogli con particolare interesse quando venne interrotto dall’arrivo del suo storico amico.
“Ehi che fai?”
“Non è il momento Miroku”
“Non è così che si risponde al tuo futuro legale, amico mio”
Quello abituato ai modi gentili dell’amico prese posto di fronte a lui ed ordinò un semplice caffè.
Poi senza dire nulla afferrò una delle carte sparse sul tavolo e lesse. Si rese conto che riguardavano le faccende burocratiche, legali e quant’altro, necessarie all’apertura di un locale.
“L’hai presa davvero sul serio”
Constatò Miroku serio.
“Mi sembra ovvio”
Rispose Inuyasha versandosi dell’acqua nel bicchiere.
“Non posso fallire”
L’amico lo vide troppo serio. Sapeva cosa gli aveva proposto il signor Taisho, tuttavia lo vedeva troppo preso da quella faccenda. Che fosse…
“Hai paura di Higurashi forse?”
Azzardò e fece cadere nel caffè appena portato una zolletta di zucchero.
Inuyasha si accomodò sulla poltrona e scoppiò in una sonora risata.
“Me lo stai chiedendo davvero?”
“Si”
Confessò come nulla fosse e girò il liquido nero col cucchiaino d’argento.
“Certo che non ho paura di Higurashi, mi sto solo informando, ed ho già in mente qualcosa”
Miroku alzò un sopracciglio.
“Intendi dirmelo?”
“Oh ti piacerà”, disse con soddisfazione.
Giunse le mani in grembo e puntò gli occhi d’ambra in quelli cobalto di Miroku. “Immagina un luogo dove all’entrata ci si spoglia di ogni preconcetto. Un luogo dove divertirsi, un luogo di eccessi, di estasi privo di alcuna proibizione.”
Gli scintillarono gli occhi.
“Un luogo dove chiunque, per una serata, possa essere Inuyasha Taisho”
 
§§§§§§§
 
Palazzo Tanaka. Ore 18.00.
“Miss Rin”
La signora Tanaka era da sempre fissata con l’etichetta ed aveva imposto alle cameriere di chiamare sua figlia con l’appellativo di miss, come le giovani aristocratiche inglesi.
Rin, immersa nella lettura di un classico nella sala biblioteca, alzò semplicemente il volto dalle pagine ed aspettò che quella continuasse.
“Il signore e la signora desiderano la sua presenza nella sala grande. Mi hanno detto di informarla che a breve sarà servito un aperitivo per accogliere la visita della famiglia Tama”
Senza degnarla di sguardo, Rin si alzò e con passo deciso entrò nell’ascensore per recarsi dai suoi genitori.
Una volta chiuse le porte, si lasciò cadere sulla parete lucida.
“Un altro incontro d’affari…non ne posso più”
Sospirò.
Ma quando il tintinnio l’avvisò di essere giunta a destinazione drizzò la schiena e ne uscì fiera e sicura.
 
§§§§§§§
 
La coda che raccoglieva i capelli bellissimi lasciava scoperti  i bei tratti mascolini del viso. Il corpo alto e slanciato si muoveva sicuro e tranquillo. Salutò cordialmente il custode dell’appartamento e prese veloce l’ascensore. La prima che avrebbe salutato, ora che era tornato a casa, sarebbe stata lei.
Salì nell’appartamento dal quale era stato via troppo tempo ma anziché entrare facendo chiasso cercò di non fare assolutamente rumore, voleva fare una sorpresa a tutti. Camminò piano, quando si accorse che i suoi genitori stavano discutendo animatamente. Si poggiò alla parete per ascoltare.
“…non c’è altra soluzione cara”
“…non ci posso credere…”
Il ragazzo sentì la voce della madre farsi pesantemente addolorata.
“Vogliono assorbire le nostre industrie e l’unico modo per impedirlo è…”
“Quale, sacrificare il futuro di Sango forse?”
Concluse con rabbia la frase di suo marito.
Ma cosa c’entrava Sango in tutto ciò. Il ragazzo continuò ad origliare.
“Preferisci forse che i tuoi figli vivano in miseria?”
“No…io…voglio che lei si sposi per amore e non per salvare il nostro patrimonio”
Ora aveva afferrato la situazione. Doveva solo capire chi c’era dietro tutto questo.
“Affidiamoci ai Kazaana, sono i migliori legali del Giappone, no?”
“Ho paura che non servirà a molto, cara…”
E li sentì camminare nella sua direzione. Scattò veloce verso l’ascensore e fece finta di uscire proprio in quel momento.
“Mamma, papà!”
Vide i loro visi preoccupati ma fece finta di nulla.
“Kohaku, tesoro!”
Lo abbracciò la mamma.
“Bentornato Kohaku”
“Ti sei divertito ad Okinawa con Sota?”
“Alla grande!”, cercò di essere disinvolto, “Vado a salutare Sango”
Notò un velo malinconico sui loro volti.
Bussò alla porta della sorella ed aprì senza ricevere il permesso di farlo.
“Kohaku!”
Gli balzò al collo lei, felice.
“Ehi, ehi, piano!”
Sorrise abbracciandola. Doveva fare qualcosa.
“Quando sei tornato?”
“Ora, e prometto di farti divertire stasera, ma prima fammi fare una doccia”
Lei lo abbracciò di nuovo per poi lasciarlo andare.
“A dopo!”
Il ragazzo si chiuse nella propria camera, si cambiò velocemente ed uscì di casa.
Estrasse il cellulare dalla tasca, digitò un numero ed attese.
“Ehi Kohaku, bentornato!”
“Grazie, dove sei?”
“Al Four Sesons, con Inuyasha”
“Bene, aspettami, due minuti e sono da te”
 Entrò nella limousine che lo attendeva, si accomodò e si accese una sigaretta.
“Al Four Seasons”
 
§§§§§§§
 
Oh-oh, sembra che ci sia una tempesta all’orizzonte.
Povera S.
Sarà l’agnellino sacrificale di casa Hirai o il libertino di Shirogane saprà trasformarsi in un eroe senza macchia e senza paura?
XoXo, Gossip Girl

 
§§§§§§§
 
 
 
 
 
 
Ok, al solito devo scusarmi per il ritardo, ma vi giuro che ho avuto un attimo in cui non avevo pensieri in testa, non sapevo proprio cosa scrivere ed anche se il capitolo era quasi finito non mi convinceva…poi l’illuminazione: le due scene finali, la prima a casa di Rin e la econda il ritorno di Kohaku!!! Per fortuna, momento passato!
Grazie mille, sempre, sempre, sempre a tutti coloro che recensiscono, a chi legge solamente, a chi da uno sguardo, insomma, grazie a tutti!
 
Ps: è ufficiale, la scena di Inuyasha nudo e Sesshomaru che gli porta il caffè, ha riscosso un grandissimo successo!ahahah….chissà perché…^__^
Eppure, la mia scena preferita è quella di Rin in terrazza, con Kaede…vorrei tanto essere come lei in questa fan!! Vabbè, basta con il delirio…^_^
 
Ringrazio:
 
-Seirin88: già, già, cara seirin, il bello deve ancora venire, ma la storia l’ho resa –spero- già abbastanza ingarbugliata fino ad ora! Quindi anche se Kikyo è impegnata, non mancheranno di certo i colpi di scena!
Grazie mille per la recensione, aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo!
Un bacione
 
-Ran Ugajiin92: tranquilla Ran, le cose tra Sesshomaru e Rin si svilupperanno, non preoccuparti! A dire il vero piace molto anche a me questa Rin! Grazie mille dei complimenti, è sempre bello riceverne! Al prossimo capitolo!
 
-Boby: dunque innanzi tutto grazie per i complimenti al modo di scrivere (yulinghan che si gongola nei complimenti!!)…poi, hai centrato proprio in pieno il punto: i capitoli di transizione servono, ma sembra che la storia non vada avanti, giustissimo! Sono felice che ti sia piaciuta la scena di Inuyasha nudo e Sesshomaru con il caffè, non sei l’unica, sai? Ahahah…ok la pianto! Un bacione, grazie della recensione, aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo!
 
-Titty1194: ohi Titty, perdona di nuovo il ritardo, ma ho spiegato sopra il motivo…se non sono convinta, non pubblico!...cmq spero di essermi fatta perdonare, in questo capitolo succedono molte cose! Che ne pensi? Un abbraccio, alla prossima!
 
-KiraKira90: ciao Kira, hai ragione, quella frase dovevo inserirla in rosso…mea culpa! Ti do ragione anche per i piccoli errori, il fatto è che quando rileggi tante volte ormai impari quasi a memoria e non vedi più nulla…spero di non averne fatti molti! Piaciuto questo capitolo? Grazie per la recensione, un bacione
 
-Alys93: eccoci, dolce Alys!! Ammetto di aver finito le parole per ringraziarti, sei sempre troppo buona, gentile,  complimentosa con me!! Che bello ^__^ !! Oh, anche a te è piaciuta la scena di inu nudo e sessho che gli porta il caffè? Devo dire che ha riscosso molto successo! Fammi sapere se ti è piaciuto anche queso cap, un bacio alys!
Ps. Kikyo è Lady K. perché se l’avessi chiamata solo K. si sarebbe confusa con Kagome!...inoltre l’ho fatta di classe ed elegante, perciò l’appellativo lady ci sta tutto! Spero di essere stata esaustiva!Baci
 
-Rossanadaipensaciunpotu: Rossy-chan, le tue recensioni mi riempiono sempre di gioia!!...wow anche a te è piaciuta la scena di inu nudo e sessho che gli porta il caffè…siete tantissime ad adorare questa scena…chissà perché U_U ?? hahahahah…
Per quanto riguarda la questione Inuyasha-Kagome-Bankotsu…non anticipo nulla!!!
Grazie di tutto Rossy, fammi sapere cosa ne peni di questo capitolo, un bacione!
 
-Yangrine: eccoci a noi, cara la mia terribile critica!! Scherzo, come sempre –ripeto-, è un onore ricevere recensioni da te, è bello leggere analisi dettagliate e quant’altro, quindi…iniziamo! Dunque per la frase che hai corretto devo ammettere che mi ha dato non pochi gratta capi…Non sapevo come gestirla e sono stata indecisa fino all’ultimo tra :  “che sia stata”, e , “se è stata”…però ammetto che in entrambi i modi mi suonava piuttosto cacofonica…
Poi: ammetto di essere presissima da questa Rin, mi piace troppo scrivere i lei e del suo carattere così forte. Mi è piaciuto un sacco scrivere la scena con Kaede, che sono contenta tu abbia apprezzato!
Felice di averti colpito con la scena di Kikyo e Naraku…ne sono orgogliosa! Ricordo ancora una delle prime recensioni ricevute da te (ne il demone della lussuria) dove mi consigliavi di leggere una fan che ti veva colpito per l’olfatto. La lessi e ne rimasi colpita anche io…perciò sentirmi dire che la scena ti ha colpito a tal punto da coinvolgere i tuoi sensi, beh, non ha prezzo!!
Aspetto responsi su questo capitolo, ok?...Un abbraccio cara!
Ps. Visto che amo come recensisci, in modo nudo e crudo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi della mia nuova fan “L’amore è un demone”…sempre tempo permettendo!
Alla Prossima!

  
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