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Autore: Miss Trent    29/03/2006    14 recensioni
   AGGIUNTO IL 6 CAPITOLO!
Immaginate se Nina non fosse la solita musona frigida di sempre.
Immaginate se Jin non fosse anche lui il solito musone asociale.
Da questi presupposti è nata la mia prima fic. Un po' romantica, mooolto OOC. spero solo vi piaccia e che lascerete tanti commenti ^__^''
tanti baci da Miss Trent (ps siate buoni vi pregoooo)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jin Kazama, Nina Williams
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Da un caso...

salve a tutti, mi chiamo Miss Trent e questa è la mia prima fic. è su una coppia che personalmente adoro. spero vi piaccia ma soprattutto che siate clementi nel giudicarla! ^__^

colgo l'occasione per salutare Daja88, la tua fic "cambiamenti" è bellissima, spero che la vorrai aggiornare al più presto!

ma ora bando alle ciance...cominciamo!

01. tutta colpa di un incubo

Nina si svegliò all’ improvviso, con il fiato che le mancava. Faceva caldo ed era tutta sudata, se ne accorse dal fatto che il baby-doll le si era appiccicato addosso. Aveva appena avuto un incubo, ma non riusciva a ricordarlo. “Maledetto” sibilò rigirandosi su un lato. Ma non riuscì ad addormentarsi. Quell’ incubo ormai l’aveva svegliata. Senza pensarci troppo su, si alzò ed entrò in bagno. Accese la luce e si diresse verso il lavandino. Si stava sciacquando la faccia quando si bloccò per guardarsi allo specchio… I capelli biondissimi scendevano ancora arruffati sul viso e nascondevano lievemente due splendidi occhi azzurro intenso, che la carnagione pallida metteva in risalto insieme alla bocca rossa e delicata. Anche con i segni della stanchezza era sempre bellissima. Il rumore dell’acqua che scorreva la scosse da quel torpore in cui era caduta contemplando la sua immagine…Odiava perdere tempo. Chiuse l’acqua e si asciugò. Guardò l’ora sulla sveglia: le 4:21. Neanche troppo tardi…Fece una doccia e si vestì indossando dei jeans e una maglietta nera con il cappuccio. Aveva deciso che sarebbe uscita per prendere un caffè al bar, se mai ne avrebbe trovato uno aperto a quell’ora. Prese il coltello (la città non è sicura di notte, specialmente se sei una donna), lo nascose nello stivale e uscì. Dovette camminare parecchio, accompagnata solo dal rumore dei suoi tacchi, prima di trovare un locale aperto. Entrò e si sedette al banco. Il bar era vuoto, solo un uomo sedeva ad un tavolino non lontano. Nina lo guardò… l’aveva già visto…quel modo di appoggiarsi…eppure era nell’ombra, quindi non poté scorgerlo in viso. Il barista le si avvicinò.

-Desidera?-

-Un caffè doppio, grazie- fece lei, asciutta.

Il profumo del caffè fumante parve tirarla su, mentre era assorta nei suoi pensieri…

Solo una settimana prima aveva quasi compiuto un altro dei suoi mortali incarichi al soldo della Mafia, ma l’organizzazione era stata scoperta e lei era stata costretta a scappare. Ora aveva trovato un appartamento in un quartiere abbastanza tranquillo, e poteva anche non preoccuparsi troppo della polizia.

Senza accorgersene, tornò a fissare lo sconosciuto, e sentì di nuovo la sensazione che l’aveva pervasa poco prima…una curiosità rodente, crescente…voleva scoprire chi si celava dietro quell’ombra. Per la seconda volta in quella sera si scosse dai pensieri. Non era mai stata così curiosa in maniera esagerata o molto emotiva. Neanche la scoperta del figlio avuto a sua stessa insaputa durante il sonno crio-indotto l’aveva toccata più di tanto…non sentiva neanche il bisogno di cercarlo o di parlargli, conoscerlo. Eppure c’era qualcosa in quell’uomo…Non appena questo si alzò, Nina portò istintivamente la mano vicino al coltello. La cosa le piaceva sempre meno. Eccolo, stava uscendo dall’ombra: era molto alto, e aveva il fisico di chi passa molte ore in palestra. Purtroppo il cappuccio della felpa era alzato e quindi il viso era indistinguibile. Nina lo vide avvicinarsi al bancone e potè sentirlo dire al barista:

-Quant’ è?”-

Una voce profonda, che lei aveva già sentito.

“Non è possibile!” pensò. Era stupita…dunque era vero ciò che si diceva, era in città!

-Jin…- disse quasi in un bisbiglio. L’uomo si fermò con la mano sulla porta.

-Ma chi diavolo..- iniziò lui girandosi, ma le parole si fermarono. –Nina Williams?-

L’espressione rude che lo aveva accompagnato fino a quel momento si distese, lasciando il posto ad uno sguardo...gentile?.

-Mia cara Nina!- (mia cara?) –Che piacere vederti! (piacere?) Spero che non sia qui per tentare di uccidermi un’altra volta!-

-No Kazama, dovresti saperlo che ora…- ma non finì la frase perché si alzò e andò a pagare. (non si può parlare di cose segretissime in un bar qualsiasi no? NdAutrice ^__^)

Quando uscì, Jin l’aveva aspettata.

-Dovrei sapere cosa, di preciso?-domandò in tono professionale.

-Che non sei più tu il mio obiettivo. Non ho più obiettivi. Punto.- rispose lei.

Ora il ragazzo aveva abbassato il cappuccio, lasciando vedere il viso. Era molto cambiato. I lineamenti si erano induriti, gli occhi erano stanchi il volto era smagrito. Lontano dal Jin di un anno prima, con l’espressione fiera e lo sguardo orgoglioso. Nonostante tutto era davvero bellissimo, con i capelli corvini che cadevano spettinati sugli occhi. Anche Nina se ne accorse. Non era un suo obiettivo da uccidere ora. Per fortuna.

-Cosa ci fai in giro alle cinque del mattino?- disse, un po’ incespicando nelle parole. Che stava succedendo?

-Non c’è più pace per me, non c’è più pace…- rispose lui enigmatico.

-Vorresti parlarne?- (parlare? da quando Nina ascoltava la gente?)

-Mah…ti accompagno a casa- fece Jin – ma devi promettermi che non mi uccidi.- concluse.

-Te l’ho già detto. Basta con questa storia. Andiamo allora, è di là- Nina era sempre più stupita del comportamento del ragazzo.

Iniziarono a passeggiare verso casa di lei. Parlavano come due normali amici che si ritrovano dopo tempo. Arrivati, Jin le chiese: -Allora, impegni per la giornata?-

“Mah…solo pensare al mio futuro, che probabilmente sarà in qualche prigione o in una fossa…” pensava Nina.

–Nessuno.-

“Massì, chi se ne frega, questo periodo devo viverlo come le persone normali…”

–Pensavo di andare un po’ al dojo per allenarmi, sai il prossimo torneo non è poi così lontano e io vorrei essere pronta per allora. Magari vincerlo, anche…- concluse con una nota di amarezza nella voce.

-Il mio nonnino ha organizzato un’altra di queste buffonate…comunque io parteciperò lo stesso, solo perché devo batterlo. Voglio vendetta!- e sferrò un pugno alla vicina cassetta della posta, che si ammaccò non poco.

-Ti auguro di riuscirci, allora.- disse lei –Ora vado, vorrei arrivare al dojo il più presto possibile e…-

-Perché andare fino al dojo a prendertela con dei sacchi quando puoi lottare con un avversario in carne e ossa? disse Jin sorridendo ironico.

-Scusa?- Nina non capiva.

-Avanti. Vince chi tocca terra con le spalle per più di cinque secondi.- continuò lui.

-Si, certo!-

-Guarda che dico seriamente.- disse lui con uno sguardo obliquo.

-Appunto. Io anche. Ho proprio bisogno di sfogarmi, ma vedi di non sfigurarmi la faccia con lividi o altro, ok?- Nina era serissima.

-Vedrò quello che posso fare…al tre. Uno, due..- il tempo di un rapido sguardo- e tre!-

Si scagliarono l’una contro l’altro e iniziarono a darsele di santa ragione, tutto però in un silenzio sorprendente. Ad un certo punto Nina eseguì una presa particolarmente complicata, a giudicare dalla faccia dell’altro molto dolorosa, ma qualcosa andò storto e la ragazza cadde a terra tirandosi sopra Jin. Eccoli ora nella classica situazione da film, con le rispettive facce ad una distanza di pochi centimetri. (Ed ora che succede? Si baciano? Noooo…non sono mica così scontati! NdAutrice)

-Nina…perché non usciamo insieme, stasera? –

(Totale assenza di pensieri per Nina)

-EEEEH? Ma che dici?- disse lei sgusciando da sotto il ragazzo e mettendosi in piedi. -Tu non stavi con quella, come si chiama…ah, non stavi con Xiaoyu?-

-Oh, pensavo lo sapessi…tra me e Xiaoyu non va più…ci siamo lasciati tre mesi fa. Lei si è messa con Panda- fece lui trattenendo un sorriso.

Nina: o__O???

Vedendo la sua faccia, Jin si affrettò ad aggiungere: -Nel senso che sembrava voler più bene a quell’animale che a me…non ti preoccupare, stavo scherzando!-

-Non sembrava…e comunque puoi aspettarti di tutto da una come Xiaoyu ^__^!- disse Nina con un sorriso. –Anch’io scherzavo, eh?– aggiunse poi.

Ma Jin pensava :“Anche se io la amavo tanto Xiaoyu…come ho fatto a disinnamorarmene…Vuoi vedere che…”

--------------------INTERVALLO-----------------------

Jin:-AUTRICEEEE!!!!!-

Autrice: Siiiiiiiiii

J: Perché Xiaoyu non mi piace più? (scusa il gioco di parole)

A : Ci serviva un personaggio maschile da accostare a Nina, senò la storia come va avanti?

J: Ho capito ma perché proprio io?

A: Perché tu eri l’unico che rimaneva dopo una dura selezione! Vediamo…Steve no, perché è suo figlio. Lee Chaolan non si capisce da quale sponda sta…Paul no perché è troppo vecchio per Nina e poi inizia a menare le mani…Hwoarang non è adatto…visto che sei tu l’unico?

J: Ma Xiaoyu…a me piacev…

A: Senti, qua comando io va bene? Facciamo che lei ora è felicissima in un Luna park a Beijing, e di te non si ricorda quasi più. Anche se…lasciatelo dire…io Xiaoyu non ce la vedevo accanto a uno come te…tu meriti di meglio, non so…me ad esempio!

J: O___O???

A: AH AH AH! Ci sei cascato! Comunque tu adesso vuoi assolutamente uscire con Nina capito???

J: Perché???

A: Uffa ma sei proprio cretino!! Quando siete caduti uno sull’altra l’hai guardata bene in faccia e ti sei reso conto di quanto fosse... come si dice...bona!!! Ma siccome NON sei un animale e hai anche un cuore (VEROOO??) le chiedi di uscire per poterla conoscere. Senti che nel tuo cuore (e non solo…;-) si sta smuovendo qualcosa. Così ti va bene? Ora però TORNA A LAVORAREEE!!! Ma soprattutto non mi interpellare MAI PIÙ MI SONO SPIEGATA???

--------------FINE INTERVALLO--------------

Scusate l’interruzione (tanto mi avete presa per pazza lo so ^___^)

Restarono pochi secondi in silenzio, poi Jin disse: –Guarda che non abbiamo ancora finito!-

-Ah, già!- mormorò tra sé la ragazza, e subito fece per tirargli un pugno. Ma Jin fu più veloce e la bloccò spalle al muro con entrambe le mani.

–E tu non mi hai ancora risposto…- le sussurrò malizioso.

–Io esco solo con uomini morti- rispose Nina.

Con un movimento veloce allora Jin afferrò il coltello nascosto nello stivale della ragazza.

–Sempre uguale…- disse osservandola divertito, poi fece per portarsi l’arma alla gola, come per tagliarsi.

-MA CHE CAZZO FAI!!!- gridò Nina lanciandosi a recuperare il pugnale.

-Hai detto che esci solo con uomini morti! Ridammelo!- disse lui sorridendo.

-Tu hai qualche rotella fuori posto, amico mio…- mormorò Nina riponendo il coltello nello stivale. –Va bene, accetto, ma è solo per evitare che tu ti faccia del male inutilmente!- "Cosa??? Accetto??"

-Benissimo!- esclamò Jin raggiante. –Decidi tu dove e quando!-

-Si, così magari mi pago pure il conto da sola! Se sei tu che mi hai chiesto di uscire!- fece lei fingendosi risentita.

-Oh, giusto…allora…stasera alle nove, ti passo a prendere io. Va bene così?- disse il ragazzo in tono pratico.

-Uhm…- inizio Nina.

-Ormai l’hai detto!- esclamò Jin.

-Sembri un bimbo piccolo…va bene, va bene. Ma dove?-

-Non credo che il buon vecchio Law avrà problemi a trovarci un tavolo tranquillo nel suo ristorante…- rispose lui con un’espressione speranzosa.

-Oh, ok. Hai fatto bene a scegliere il ristorante di Law. Almeno non darai troppo nell’occhio.- disse Nina incoraggiante. “E io non dovrò preoccuparmi di quel poliziotto che mi sta sempre alle calcagna…”(Lei Wulong, NdAutrice) pensò poi.

-Molto bene, allora, mia dama. La passerò a prendere alle nove in punto, con il mio destriero- proferì pomposo Jin mentre accennava ironicamente un inchino. –Non mi ucciderai, vero?- aggiunse rialzandosi.

-Ti ho detto di finirla altrimenti ti uccido davvero!- disse Nina ridendo -e vedi di essere puntuale, a me non piace aspettare.-

-Ogni suo desiderio è un ordine. Non è detto che non mi troverai al dojo, se mi va.- rispose il ragazzo.

-Ok, ma ora devo proprio andare. Allora a stasera.- fece lei prendendo le chiavi dalla tasca.

-A stasera!- fu il saluto allegro di Jin, che si tirò su il cappuccio della felpa e si incamminò fischiettando.

“Strano, molto strano” pensava Nina rientrando in casa e dirigendosi verso il frigorifero. “Come mai mi ha chiesto di uscire, così, di punto in bianco? Che sia una manovra del vecchio Mishima? No, non è possibile, si odiano…” “Ma perché devi essere sempre così sospettosa, Nina?” chiedeva una vocina dal profondo della coscienza. “Se non fossi così sospettosa a quest’ora sarei già bell’ e morta” rispondeva un’altra parte del suo ego, da qualche punto imprecisato del suo cervello. –Basta! Mi ha chiesto di uscire solo perché gli interesso- disse a voce alta alla fine come per convincersi. La sua diffidenza verso altri esseri umani a volte diventava davvero pesante…Persino il pensiero di essere oggetto d’interesse per qualcuno la turbava. Certo, aveva sedotto molti uomini, ma tutti poi erano finiti ammazzati con due o tre proiettili piantati qua e là o con la carotide ridotta in pappa…In questo campo la vera esperta era sua sorella Anna. Nina si chiedeva spesso come cavolo facesse ad “andare d’accordo” con il primo che passa. Una capacità innata, forse.

Si preparò una colazione a base di latte e cereali e dopo andò a mettersi qualcosa per il dojo. Scelse una maglietta bianca molto aderente e dei pantaloni neri che le arrivavano al ginocchio, e mise le solite scarpe da ginnastica.

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Beh...com'era? spero di pubblicare il prox cap al più presto. Ma non vi preoccupate, la storia dura "solo" 4 capitoli! grazie per aver letto ^__^...commentino?please

Miss Trent

  
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