Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |       
Autore: SassyUnicorn    05/08/2011    7 recensioni
Eravamo lì, su una di quelle panchine in marmo a chiederci in silenzio il perchè di tante cose senza renderci conto che qualcosa, da lì a poco, sarebbe cambiato. Una fitta allo stomaco mi fa gemere, Gerard mi stringe sperando con me che tutto sia solo un brutto sogno.
[Mpreg] [Sequel]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'What if I'm pregnant?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1

NOT just two teenagers.

Uno di quei posti che mai avrei potuto odiare, di nuovo, ora è di nuovo buio nella luce fioca di marzo.
La neve rende tutto più assurdo, quasi irreale.
Stringo la mano a mia madre che dopo settimane sembra essersi sciolta.
La bara viene calata giù e le parole del reverendo sembrano lontane anni luce.
Asciugo una lacrima, una delle tante che sta bagnando il mio volto.

La sua essenza è sparita.
Vorrei sbattere la testa da qualche parte, qualcosa di forte, semplicemente per non pensare alla mia vita futura.
Mikey è morto.
Gerard è lontano e freddo.
Mia madre ha trovato la cocaina per terra la sera dell'incidente, ora vado in terapia. E anche in una nuova scuola, quella cattolica.
Sposto lo sguardo, non ce la faccio a guardare ancora quella squallida buca con dentro il mio migliore amico. Sposto lo sguardo e incontro quello di Gerard, lucido e vuoto. Vorrei abbracciarlo, baciarlo e dirgli che ne usciremo insieme. Ma non posso, lui non me lo permette.
Ma io non smetterò mai di provarci.
Lascio la mano di mia madre, le sussurro qualcosa e a passo incerto mi dirigo verso Donna che nel suo abito nero sta piangendo sulla spalla del figlio. Dietro di loro c'è Donald, il signor Way. Non lo vedo da anni. I capelli sono brizzolati e la pelle è cadente dove prima c'erano delle guance.
Do le mie condoglianze e chiedo a Gerard di venire mentre chiedo a me stesso se i suoi siano a conoscenza di.. Di quello che c'è. Si, c'è ancora. Lo leggo negli occhi di Gerard che cercano qualche scusa per non allontanarsi con me. Lo leggo nei sui gesti che attenti cercano di non sfiorarmi mentre camminiamo tra i cipressi innevati.
La bara di Mikey è affianco a quella di Elena, la nonna.
Avverto una fitta allo stomaco e chiedo a Gerard di sederci.
Le panchine sono state ripulite dalla neve forse quella mattina stessa da quell’uomo strambo che si occupa di questo piccolo cimitero.
La lapide di Mikey, anche se lontana e coperta da alberi e altre lapidi, mi urla di guardarla. Ricaccio indietro le lacrime quando un’altra fitta mi colpisce lo stomaco facendomi piegare in due.
Gerard mi cinge le spalle chiedendomi come sto, noto un topo più morbido e non posso fare a meno di sorridere.
         -Credo di stare bene, si.- lo ringrazio per l’interessamento e so che i miei occhi sono pieni di domande ben visibili a lui, solo a lui. Ma so che ancora non è tempo di risposte, voglio dare tempo a Gerard, voglio che superi la morte di Mikey e voglio superarla anche io. Mikey era come un fratello per me, il fratello che non ho mai avuto. L’amico con cui scherzare e leggere fumetti. Il tipo con cui strimpellare tutta la notte la musichetta di Harry Potter.
Il  Mikey su cui contare sempre e comunque.
         -Mi manca Mikey.- la voce di Gerard è quasi un sussurro.
         -Manca anche a me.- dico senza un minimo di ovvietà nel tono.
         -Come fai Frank? Come fai a sostenere questo.. dolore. Mi pento solo di aver passato poco tempo con mio fratello ma tu.. è con te che è diventato quello che… era.-
         -E’.- lo interrompo correggendo quel tempo verbale mi ha fatta salire le lacrime.
Gerard si volta verso di me e posso chiaramente vedere le occhiaie su quella splendida pelle diafana che sembra ancora più preziosa e delicata con quella luce invernale.
Si riconoscono chiaramente dei segni di Mikey sul volto di Gerard. Non avevo mai fatto caso alle loro somiglianze, li ho sempre visti molto diversi e invece ecco lì quel mento e quella punta del naso leggermente appiattita, quel labbro superiore tagliato nella stessa maniera. Si, i fratelli Way si somigliavano. Ogni volta che faccio un pensiero al passato vorrei tirarmi una martellata sui piedi ma.. è inevitabile.
Mikey ora è pelle e organi in decomposizione che presto diventeranno polvere e poi PUFF niente Mikey.
Questi macabri pensieri mi fanno salire l’acido alle stelle. Sto per vomitare ma le fredde mani di Gerard mi riportano con i piedi per terra anche se anche il macabro si nasconde proprio fra questi cespugli.
Siamo in silenzio da un po’. Ha le labbra secche, per il freddo suppongo e vorrei baciarle.
La mani di Gerard sulla mia guancia sembra diventare, piano piano, fuoco. Mi salgono le lacrime agli occhi, ultimamente lo fanno sempre, e lascio cadere la mia testa sulla sua spalla e qualche lacrima scende libera senza il mio permesso. Lascio che Gerard mi stringa e mi godo questa sensazione di protezione che mi mancava. Mi posa un bacio sulla fronte e alzo gli occhi che vengono attirati dai suoi come calamite ed una scarica elettrica mi passa tutto il corpo, come quella prima volta davanti ad una tazza di caffè ed un video dei Muse a casa mia.
Sorrido debolmente e gli accarezzo il viso, una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco. Sembra tanto un addio, un addio da film romantico. Solo che questo film di romantico ora non ha proprio nulla. Glielo leggo negli occhi che è un addio e i miei, di occhi, non possono fare a meno di bagnarsi di nuovo, di bagnarmi il viso  e di bagnare le nostre labbra unite in un bacio che sa di dolore, di frustramento e di, appunto, addio. Non riesco a staccarmi da quelle labbra rosse dal bacio e quegli occhi dalle varie tonalità che mi fanno impazzire.
Preso dalla furia lo bacio di nuovo, sta volta con più passione, non voglio.. non voglio dimenticare il suo sapore e so già che non lo dimenticherò mai.
         -Non puoi..- interrompo quel silenzio riempito solo dai nostri respiri accelerati, fronte contro fronte. La sua mano sulla mia guancia. La mia mano sulla sua nuca. A Gerard corre via una lacrima. Non mi risponde. –Gerard, non.. non puoi!- la mia voce, ridotta ad un sussurro, è una predica.
         -Non.. non sarà per sempre.- una voce rotta dal pianto che mi fa tremare.
         -Io sarò qui per sempre ma...- non riesco a finire.
         -Ma cosa Frankie..- sussurra tremando. Frankie..
         -Ma ho paura.- non tratteniamo più le lacrime.
         -Di.. di cosa?- Gerard sembra ferito.
         -Te lo leggo negli occhi Gerard. Non.. non tornerai, è di questo che ho paura. Ho paura di non averti più con me.- Sputo fuori uno dei pensieri più egoista. –Perché?-
         -Io.. ho bisogno di.. tempo.-
         -Ma.. ma cosa Gerard, cosa è successo?- tolta questa domanda mi sento molto più.. più niente riflettendoci. Se prima c’era voglia di chiedere ora c’è paura di avere risposta. Gerard mi guarda un po’ spaesato, forse in cerca di una risposta. Ma no, non può aver tagliato i ponti così come si taglia il gambo troppo lungo di una rosa.
         -Io.. ero e sono.. confuso. Sono distrutto e deluso, sono tutto Frank, capiscimi. Te ne prego.- le lacrime gli rigano il viso.
         -Deluso Gerard? Deluso da cosa?- la mia voce non è alta ma in confronto ai nostri sussurri sembra un urlo disperato.
         -Da.. Da me, ho permesso che accadessero troppe cose brutte, troppe tragedie. Ho permesso al tuo cuore di innamorarsi di me e ora lo sto facendo soffrire perché sono malato. Sono malato Frank, sono pazzo, sono un pazzo furioso! Vorrei prendere questa panchina e buttarla sulla testa di Alicia, quella bastarda.- ora si, la sua voce è alta. Alicia.. Alicia era al volante. Alicia è viva. Mikey no. Alicia era ubriaca fradicia. Mikey.. anche.
         -Non.. non è colpa tua! Nulla di quello che hai detto è colpa tua Gerard. Permettimi di aiutarti.-
         -No.- scuote la testa e si alza dalla panchina. Non lo capisco..
         -Perché?- mi alzo anche io afferrandogli un polso per non lasciarlo scappare.
         -Hai tanti perché oggi Frank.- un sorriso amaro. –Perché non me lo merito Frank. Non merito te, non meritavo Mikey e non merito niente in questa merda di vita.- piange, piange lacrime pesanti che gli arrossano gli occhi.
         -Non è vero.- sussurro accarezzandogli il viso.
Lui mi abbraccia, mi stringe al suo petto e poi.. mi lascia. Mi lascia lì e io seguo le sue orme nella neve allontanarsi da me. Lo vedo svoltare a destra. Intravedo la madre fra i cipressi che lo prende sottobraccio. Poi vedo Gerard voltarsi verso di me. E come una magia i nostri occhi si incontrano incuranti dei rami che ostacolano la vista. Gli faccia un saluto con la mano.

Addio Gerard.



Salve a tutti, ecco questo famoso sequel di Can we be more than that?
-Storia che credo si sia evoluta molto nel corso dei capitoli, forse sono cresciuta io o forse bhò son diventata più decente a scrivere-
Questo primo capitolo non è proprio un capitolo e scuso la cortezza ma bhò volevo mettere in chiaro alcune cose prima.
Frank in una nuova scuola, Gerard freddo e distaccato e Mikey.. morto.
Spero che seguirete anche questo sequel.
Ringrazio tutti quelli che lo leggeranno!
Tere, vedi che finalmente l’ho scritto? LOL
Perché si, scrivere questo capitolo cortissimo è stato peggio di un parto.
Mi permetto anche qui di consigliarvi l'ultima oneshot che ho pubblicato che è anche nel concorso della oneshot dell'estate e per questo motivo non posso linkarvela.

Xoxo Ann

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: SassyUnicorn