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Autore: Yume94    05/09/2011    3 recensioni
Dall'ultimo capitolo:
"Santo cielo, Lilia!!" gridò la zia, appena la vide immobile a terra, circondata dalla gente che stava cercando di capire come comportarsi. La ragazza, ad un certo punto, urlò dal dolore. La pancia, qualcosa non andava.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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lilia2 {Un Posto nel mio Cuore}

Nel bel mezzo della notte, la ragazza, che aveva il sonno molto leggero, venne svegliata da uno strano rumore. All'inizio non capì cosa fosse, ma poi arrivò ad una conclusione che si verificò corretta: erano singhiozzi.
Si alzò dal sacco a pelo e notò che Itachi non era a letto. Così, si incamminò per scoprire dove fosse andato e lo trovò sotto un grande albero poco lontano.
Lei, comprendendo il momento pensò che era meglio lasciarlo sfogare, ma lui la chiamò, con un sottile "Lilia, aiutami", che le fece sciogliere il cuore.
Così, in preda ad emozioni che mai aveva provato, arrestò il suo passo e cambiò direzione, avvicinandosi con cautela al ninja e si sedendosi accanto a lui .
Non sapeva che fare, le mani le tremavano e il cuore le batteva a mille, come fasse un martello pneumatico.
Sollevò da terra la mano sinistra, ma non aveva idea se era meglio posargliela su una spalla o accarezzargli delicatamente la testa.
Ma non occorse alcun gesto da parte sua: Itachi, appena sentì la sua presenza, lascò cadere il capo sul petto di Lilia, che,  a quel punto, non esitò più e posò le sue dita sottili sui neri capelli del ragazzo, che si strinse ancora di più a lei, sotto quel tocco che gli trasmetteva sicurezza, complicità e comprensione.
"Sei l'unica che puoi aiutarmi" le aveva sussurrato, con voce roca.
Adesso non erano ninja, erano solo due amici, o forse qualcosa di più.
"Finalmente ti sei lasciato andare" pensò sorridendo, forse anche stupidamente, ma era in qualche modo felice che Itachi avesse deciso di sfogarsi proprio con lei, che aveva patito lo stesso destino e sapeva perfettamente cosa si provava in queste situazioni.
I due dormirono in quelle posizioni tutta la notte, l'uno tra le braccia dell'altra.
La mattina parve arrivare molto presto e Lilia aveva lasciato Itachi per riordinare i loro effetti personali per l'imminente partenza.
Non si era però accorta che qualcuno la stava osservando, e che quella persona era proprio l'Uchiha.
"Non vorrei aver frainteso tutto. Magari mi ha semplicemente usata come sfogo. Non sarebbe strano, conoscendo la reputazione che si era costruito all'accademia. Però, mi sembrava sincero quando mi ha detto che ero l'unica a poterlo aiutare. Lilia, ma che cosa dici? Lo conosci da appena una settimana, cosa pretendi?". I pensieri della ragazza erano a dir poco contorti, e il dubbio che la tormentava non sembrava andarsene, nemmeno dopo aver analizzato la situazione cicra un centinaio di volte.
Dopo aver sistemato gli zaini, si recò ad  una piccola sorgente d'acqua che si trovava poco lontano da lì, per sciacquarsi il viso.
Itachi, nel frattempo, l'aveva pedinata e non si era perso nemmeno un suo minimo gesto.
Lilia si legò i lunghi capelli in un'alta coda di cavallo, per evitare che si bagnassero, mentre si rinfrescava e riempiva le borracce con acqua fresca.
Terminato il suo compito, si alzò e voltandosi notò il Jonin che la stava osservando.
"Buongiorno, dormiglione" lo salutò lei, con un dolce sorriso.
"Ciao" rispose lui, un po' freddo.
Lilia si avvicinò: "Come st.." ma non face in tempo a terminare la parola che Itachi le mise le dita sulle labbra dicendo:
"Ascoltami, non so come sia possibile, io non ho mai provato certi sentimenti per una personaa, specialmente per una ragazza, però con te è..insomma..diverso..." era molto titubante.
Lei prese in mano la situaizone in modo molto deciso e lo abbracciò. Per pochi istanti, aveva paura di aver combinato un guaio, ma poi si tranquillizzò, sentendo, per la prima volta dopo molti anni, il calore di due braccia che le circondarono il corpo.
Da quando i suoi genitori erano stati uccisi, non aveva più ricevuto abbracci. Pianse. Pianse di felicità, di malinconia.
Pianse perché non ricordava quanto fosse bello provare ancora delle emozioni. Pianse perché la sua vita stava per cambiare, lo sentiva, in meglio.
Itachi se ne accorse e le ascigò delicatamente le lacrime con le dita, per poi avvolgerle il viso e regalarle un dolce bacio sulle labbra.
Furono degli attimi talmente piacevoli, che nessuno di loro si era reso conto che ormai era passata l'ora per la colazione e che invece era tempo di rientrare.
Si precipitarono al villaggio e ancor prima di recarsi dall'Hokage a far rapporto, Itachi aveva una cosa da fare: avvertire Sasuke.
"Mi devi aiutare, Lilia, non sono certo di saperlgielo dire con tatto..."
"Non ti preoccupare" gli sorrise lei.
Quando arrivarono davanti a casa Uchiha, trovarono Sasuke che giocava in giardino con la zia.
"Fratellone, sei tornato! Ma, dove sono mamma e papà? E chi è lei?"  domandò il bimbo, non appena li vide arrivare.
"Devo, anzi dobbiamo parlarti" iniziò Itachi, con un tono serio e lugubre.
"Io sono Lilia Takashi, molto piacere" si presentò la ragazza "sono una Jonin, proprio come tuo fratello!".
Il suo sorriso e i suoi occhi erano talmente belli e magnetici, che il piccolo non esitò ad andare a stringerle la mano e ad abbracciarla.
"Vedo che avete già fatto amicizia. Vi dispiace rimanere qui, mentre io parlo con la zia?" chiese Itachi.
I due annuirono e Sasuke trascinò Lilia nel punto in cui stava giocando poco prima del loro arrivo, mostrandole le tecniche che aveva imparato dalla zia.
La ragazza rimase stupita: era già in grado di lanciare kunai, anche se di legno, con quella precisione già a quell'età? Sarebbe diventato un ninja quasi ai livelli di suo fratello.
"Vieni, ti faccio vedere una cosa. Mi presteresti quel pezzo di stoffa?" propose Lilia, per distrarre Sasuke.
"Certo!". Il bimbo glielo porte, curioso.
Lei lo usò per coprirsi gli occhi e prese dalla tasca uno shuriken, dicendo:" Attento: ora farò cadere un frutto da quell'albero, e mi dirai com'è!"
"Ma è dall'altra parte del giardino, come farai' a prenderlo?"
"Aspetta e vedrai!"
Lilia si concentrò e lanciò l'arma. Incredibilmente fece cadere una mela, che Sasuke corse a raccogliere e mangiò con gusto.
"Grazie!" le disse, abbracciandola. Si sentiva al sicuro tra le sue braccia, senza sapere il perché. Si sentiva proprio bene.
Un urlo interruppe la quiete e la serenità che si era creata.
Lei prese il piccolo Uchiha per mano e corsero in casa, dove trovarono Itachi in piedi con un'espressione enigamtica sul volto, a metà tra la tristezza e l'indifferenza, mentre la zia dei ragazzi in lacrime.
"Itachi, perché la zia piange? Cosa le hai detto?" chise Sasuke, preoccupato.
Allora i due Jonin si guardaorno negli occhi e annuirono contemporaneamente.
"Vieni con me" gli propose la ninja, porgendogli la mano. Lui la afferrò e la seguì in giardino, entrambi seguiti da Itachi.
Sasuke si sedette su una piccola panchina che si trovava sotto un'albero di ciliegio.
I due ragazzi si inginocchiarono di fronte a lui, tenendogli ognuno una mano.
Quando finirono di raccontare come era veramente andata, il piccolo non resistette e si gettò tra le loro braccia, per cercare un po' di conforto. Le sue amare lacrime bagnarono completamente le loro spalle, da quanto erano copiose. I suoi sonori singhiozzi strapparono il cuore al fratello, che non sapeva più cosa fare, se non stringerlo forte a sè. Lilia si mise a piangere silenziosamente, per non far intristire ulteriormente il bimbo.
La zia li raggiunse, credendo che, nonostante fossero solo le sei di sera, per Sasuke era giunto il momento di andare a letto.
Il piccolo Uchiha, si accomodò tra le braccia della giovane, che lo strinse più forte che potè. Itachi, abbracciò entrambi, regalando un piccolo bacio sulla guancia al fratello.
L'anziana signora indicò a Lilia la stanza di Sasuke. Una volta raggiunto il letto, la Jonin ve lo posò  sopra delicatamente.
"Vi prego, non andatevene..." li pregò il piccolo, con la voce scossa dai singhiozzi.
"Certo che non ce ne andiamo" lo rassicurò Itachi, che si accomodò sul lato destro della branda, mentre Lilia occupò quella sinistra.
Sasuke cercò un contatto, trovando le loro mani, che strinsero le sue, facendgoli capire che non si sarebbero mossi da lì fino al suo risveglio.
Fu così che Lilia entrò nella vita della famiglia Uchiha, facendosi largo nel cuore dei due fratelli, scoprendo che anche loro non avrebbero mai lasciato il suo.

{Sproloqui di Yume}
Ecco la storia di Lilia.
Ho finito la parte storica, dal prossimo capitolo, verrà narrata la vicenda che mi ha spinto a scirvere questa, secondo me, bella storia!
A presto,
Yume.
   
 
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