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Autore: Hollycli    14/09/2011    6 recensioni
Rose crede di essere perfetta e si bea delle certezze che la vita le offre.
Scorpius vive col peso di errori non suoi e cerca di trarre il meglio da ciò che la vita gli offre.
Rose bacia Scorpius e da quel momento deve affrontare tutte le conseguenze di quel gesto sconsiderato, ma se non tutti i mali vengono per nuocere e l’abito non fa il monaco come sarà il suo sesto anno ad Hogwarts?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Brick By Boring Brick
You built up a world of magic
Because your real life is tragic
Yeah you built up a world of magic
Brick By Boring Brick



Quella mattina camminavamo ancora più velocemente degli altri anni attraverso la stazione di King’s Cross, la nostra fretta non era dovuta ad un ritardo o alla voglia di tornare ad Hogwarts, piuttosto era la fifa che ci spingeva ad aumentare il passo. Ogni ventotto giorni nella nostra famiglia avveniva qualcosa di spiacevole, qualcosa che minava seriamente la nostra unità  familiare e che rendeva impossibile passeggiare tranquillamente per i corridoi di casa e di scuola, quel qualcosa che veniva definito come “Il periodo nero di Dominique Weasley”.  La definizione non era un esasperazione per prendere in giro la ragazza, Dominique era veramente pericolosa, talmente pericolosa da aver fatto passare due giorni in infermeria al povero James solo perché aveva osato prenderla in giro per un taglio di capelli, talmente pericolosa da convincerci ad etichettare tutti coloro che erano entrati in contatto con lei in quei giorni come sopravvissuti degni di rispetto.
Correvamo abbastanza velocemente e ci tenevamo distanti l’uno dall’altro, James, che di solito era la vittima prediletta di Dominique, era davanti tutti noi e io che ero la più bassa e la meno veloce ero quella più a rischio.
«Albus,  quando credi che sia il caso di farti la barba? Sei più  ridicolo di tuo fratello quando cerca di studiare» mi sentii sollevata nel sentire un nome diverso dal mio e quasi mi vergognai di quel pensiero
 «Domi mi piace la mia barba. Mi da un’aria sexy. Comunque non ti preoccupare, se mi costringeranno me la taglierò ad Hogwarts. » la risposta non soddisfò la giovane aspirante dittatrice che continuò ad infierire sul povero malcapitato
«Se vuoi il mio parere sembri una capra poco curata,  ma non sono affari miei, in fondo sono solo una povera cugina che ti vuole bene. » Lo superò velocemente e notai con  la coda dell’occhio Albus sospirare sollevato.
Oltrepassammo ilbinario 9¾  e per un secondo mi ritrovai sola in mezzo a una folla di persone. Non ci avevo mai fatto caso, ma quando tornavamo a scuola dopo l’estate c’era sempre quel momento di febbrile ricerca in cui ognuno di noi cercava qualcuno sia di speciale di cui si era sentita la mancanza in quell’estate. Io per la prima volta  cercai in tutti i modi di non allontanarmi dalla mia famiglia, non avevo voglia di vedere Jason e di doverlo salutare in modo falso senza potergli raccontare ancora nulla di ciò che era accaduto quella sera.
«Weasley, mi sembra di aver visto il tuo ragazzo…» Sentii il fiato di Malfoy solleticarmi il collo e riuscii a stento a reprimere un brivido «Dove? » Assottigliai lo sguardo certa che mentisse ma quando incrociai il suo sguardo la mia sicurezza vacillò e non riuscii a trattenermi «Davvero Malfoy, non prendermi in giro » inorridii nel sentire il mio tono disperato e quando il ragazzo allungò una mano per indicare qualcosa mi nascosi dietro le sue spalle aggrappandomi alla sua maglietta e provocandogli un accesso di risate «In  realtà scherzavo, ma come vedo  cerchi sempre una scusa per aggrapparti a me… » impiegai qualche secondo per comprendere il reale significato delle sue parole, poi abbandonai di scatto la maglietta e mi ricomposi stringendo le labbra e soffiando furiosa « sei infantile Malfoy, infantile ai massimi livelli!» Mi allontanai raggiungendo Dominique che fissava in trance James e la sua ragazza intenti a baciarsi « Che guardi Domi?» chiesi dolcemente accarezzandole una spalla «Credo» esclamò con voce vibrante di rabbia « che prima o poi gli cadrà la lingua a furia di baciarla con tutta quella foga in ogni angolo del globo. » Aprii la bocca per  risponderle ma prima che riuscissi ad articolare una frase si girò su se stessa e andò a salutare un ragazzo di grifondoro del suo anno.
Sospirai guardandomi intorno, la gente camminava e si salutava, i ragazzini del primo anno baciavo i genitori promettendo di scrivere loro quella sera stessa, quelli del secondo anno si atteggiavano a veterani con i fratellini più piccoli e quelli più grandi si avvicinavano al treno, troppo grandi per sentirsi eccitati all’idea di lasciare la famiglia ma troppo affezionati alla scuola per soffrire per la  mancanza dei propri cari. Sospirai sentendo un piccolo moto d’affetto per quella routine che ormai mi apparteneva  e  guardando il treno sentii un piccolo moto d’impazienza all’idea di tornare a scuola
«Ehi Rosie! Ti sto cercando da quando sono arrivato! »
 Mi irrigidii al suo di quella voce   e mi voltai impaurita «Jason! » Esclamai mordendomi un labbro e schivando un suo arido bacio « Scusami stavo tornando dalla mia famiglia… io… noi ci vediamo sul treno, sì? Ho… ho da dirti un paio di cose!» Gli scoccai un rapido bacio sulla guancia e corsi  verso la mia famiglia sentendomi ad ogni passo sempre peggio
 «Ehi Rosie» esclamò mio padre guardando Jason come se si trattasse di un insetto particolarmente disgustoso  «chi era quel coso che ti parlava? » Mamma sospirò, lanciandogli un occhiata colma di pietà. Mio padre era terribilmente lento certe volte e faceva domande terribilmente inopportune  « Nessuno papà… un compagno di… ehm… studi. » se papà avesse saputo probabilmente gli avrebbe impedito di aprire un libro per il resto della sua vita «Comunque ho otto figurine delle cioccorane che ti rappresentano, hai superato la mamma » sapevo che avevo toccato il tasto giusto,le figurine delle cioccorane erano il più grande orgoglio per mio padre,  era stato talmente felice di essere finito lì sopra che la prima figurina che era stata prodotta l’aveva incorniciata e appesa accanto alla foto del matrimonio
«Oh davvero? Tu mangi poche cioccorane tuo cugino Louis è arrivato a 27, ho superato pure zio Harry! » sollevò il capo soddisfatto  e non riuscii a trattenere una risata e fortunatamente l’attenzione di mio padre fu catturata dalla voce della mamma aveva iniziato la predica annuale rivolta ad Hugo
  «Hugo Weasley, studia non cacciarti nei guai e… » il suo sguardo si assottigliò e persino mio padre indietreggiò appena, evidentemente turbato quanto me ed Hugo «Non prendere in giro Molly. Ti avverto Hugo, questo discorso lo sta facendo anche tua zia Ginny a James
Lanciai un occhiata in direzione di James e mi resi conto che in effetti fingeva di essere molto attento  alle parole di zia Ginny che era spaventosa quasi quanto la mamma
«Lasciate stare vostra cugina! Non prendertela in giro, non fatele scherzi e fai l’esatto contrario di quello che farà Fred! Chiaro? »
Hugo incominciò a borbottare parole rassicuranti mentre la mia attenzione si spostò su mio padre,  probabilmente aveva parlato lei perché lui non sarebbe  stato convincente, anzi, forse la mamma non aveva ancora dimenticato che a natale aveva contribuito ad uno scherzo terribile che aveva costretto zio Percy a letto per una settimana
«Mamma » esclamai interrompendo il fiume di parole di mio fratello « Se farà qualcosa di sbagliato ti manderò un gufo, stanne pure certa.»
 Mi guardò per qualche secondo, probabilmente non credeva alle mie parole e non potevo darle torto, quasi certamente non le avrei mandato nessun gufo per denunciare Hugo ma decise di credermi e mi strinse in un abbraccio soffocante lasciandomi solo per dedicare le medesime attenzioni a mio fratello.
Mi voltai verso papà e mi preparai a salutarlo. I saluti che mio padre mi rivolgeva erano strani ogni anno seguivano uno schema fisso e tuttavia ogni anno assumevano una sfaccettatura nuova che li rendeva più profondi e emozionanti.
Ogni anno mi dava una pacca sulla spalla, mi stringeva in un abbraccio, mi scompigliava i capelli e mormorava con gli occhi lucidi «Miseriaccia Rosie, ti stai facendo grande… » poi mi dava un bacio e aggiungeva in tono minaccioso «Non baciare i ragazzi. Ti tengo d’occhio, sappilo!» io sorridevo, gli davo un bacio e ribadivo «Allora se mi tieni d’occhio stai tranquillo, riuscirai sicuramente a impedire che il fattaccio accada» poi correvo nel treno e gli sorridevo divertita. 
 
Salii sul treno quando ormai la maggior parte degli studenti aveva già preso posto negli scompartimenti e faticai a trovare i miei cugini. Quando entrai nello scompartimento giusto mi accasciai su un sedile  e lanciai una lunga e penetrante occhiata a Malfoy impegnato a commentare animatamente una partita di quidditch con Albus. Visto in quei momenti Scorpius era bello, ma non era solo il suo bel viso a renderlo tale, era il modo in cui discuteva del fallo, le parole acide rivolte all’arbitro, l’accuratezza che impiegava nella scelta dei termini, il modo in cui si passava la mano nei capelli e stringeva le labbra e gli occhi analizzando accuratamente le parole di Albus, era lui stesso a cambiare e mi resi conto, con mio sommo orrore, che se la maggior parte degli uomini sembrava un branco di bambini idioti quando parlava di sport, Scorpius Malfoy acquistava quel fascino necessario per essere irresistibile. Quando incrociai il suo sguardo mi sentii inspiegabilmente imbarazzata e mi voltai verso il finestrino osservando il paesaggio scorrere sempre più velocemente. Non mi voltai nuovamente verso di lui e il viaggio continuò tranquillo, man mano che avanzavamo nella campagna inglese i discorsi diventavano sempre più radi fino a quando non ci zittimmo tutti definitivamente ed ognuno si perse nelle proprie attività.
Passai il mio tempo a guardare fuori dal finestrino cercando di trovare una scusa per rimandare l’inevitabile, tuttavia quando Jason entrò nello scompartimento dedicandomi un sorriso felice non potei fare a meno di prendere un respiro e prepararmi a dire ciò che dovevo dire.
In quel momento mi pentii di non essermi confidata con Domi, probabilmente avrebbe potuto consigliarmi qualcosa di meglio, un luogo migliore e parole sicuramente più adatte a quelle che avrei pronunciato, tuttavia era tardi e non avrei avuto il coraggio di rimandare ulteriormente, per cui presi fiato e chiesi con voce flebile «Potreste lasciarci soli, per favore? » probabilmente Al era davvero idiota come sembrava perché non si mosse e si limito ad esclamare disgustato «Oh Rosie! Ti prego  prendetevi una camera ad Hogsmade!»  Aprii la bocca per replicare ma Dominique fu più rapida e lo attaccò « Ma no, cretino! Lo vuole lasciare non lo vedi!! Rosie fai bene, ho sempre pensato che era un idiota» si voltò verso il ragazzo e gli rivolse un sorrisino sgradevole «davvero, sembri davvero un grandissimo idiota! » Jason mi lanciò un occhiata sconvolta e io dovetti trattenere una risata isterica «Via tutti. » scattai prima che Al riuscisse a rispondere «e chiudete la porta! » aggiunsi mentre Domi abbandonava lo scompartimento lasciandoci soli.
«Devo dirti una cosa.» iniziai dopo qualche minuto di silenzio «Io ho…» tacqui non riuscendo a ricordare il discorso che mi ero preparata e mi maledii per non essermelo scritto «vuoi lasciarmi, vero?» mi chiese lui tranquillamente « vuoi commettere questo errore? » aggiunse poi preparandosi ad un lungo e inutile monologo
«No!  Ti assicuro che non voglio lasciarti!» esclamai frettolosamente «Però forse vorrai farlo tu, insomma dopo quello che è successo… » Abbassai lo sguardo e sentii gli occhi inumidirsi «Mi sento così in colpa!! Non avrei dovuto… sono stata..»
 una lacrima cadde sulla gonna della divisa e lui mi afferrò una mano «è quello che penso?»
mi accigliai appena « Dipende.. cosa pensi?» Abbassò lo sguardo e la sua presa si indebolì  «Ecco, quest’estate avevamo deciso di non… beh..sai.. » Si allontanò lasciando la mano e mi guardò negli occhi «L’hai fatto?» Il suo sguardo serio e scuro mi fece più male di quanto avevo immaginato e così mi limitai ad annuire in silenzio «Dannazione Rose! » Sbottò furioso «Avevamo deciso di non iniziare il nuovo libro di Scamadro! Io ti ho aspettato! » Mi bloccai e lo fissai intensamente. Forse non era normale pensare una simile cosa in un momento così delicato, ma mi venne spontaneo chiedermi se ero circondata da un branco di idioti o se ero a venire da un altro pianeta in cui i cervelli erano più sviluppati «Ma io non ho iniziato il libro!» Mi lamentai indignata «Ho avuto da studiare che credi?!» vidi il sollievo nei suoi occhi e sbuffai «quest’estate è successa una cosa gravissima!!» mi alzai e strinsi le labbra infuriata «Ma ho cambiato idea! Non te la dico ora! » uscii dallo scompartimento furiosa e quasi non mi accorsi del ragazzo appoggiato contro la parete opposta allo scompartimento «Allora Weasley? Ha pianto?» mi chiese per nulla preoccupato Malfoy «Non si capiva molto da qui» Scossi la testa frustrata «Non gliel’ho detto ancora. Ma lo farò, lui capirà e tutto verrà dimenticato. » Sollevai il mento quasi sfidandolo a dire il contrario ma l’unica cosa che fece fu scoppiare a  ridere «Come sei buffa Rose! Ti sei costruita una torre ricca di bugie sperando di riuscire a viverci bene, ma anche tu ti stai annoiando di tutte le falsità che la compongono, lo hai dimostrato chiaramente quando mi hai baciato.»
Boccheggiai sconvolta, aveva pronunciato quella frase senza rabbia evidente e l’unica cosa che il suo sguardo lasciava trapelare era divertimento. Lui mi derideva e mi trovava ridicola.
«Non è vero. Tu sei geloso! Non sei mai riuscito a costruirti una storia seria perché nessuno ti vuole, sei troppo pieno di te per permettere ad un’altra persona di prendere un po’ dello spazio sotto i riflettori e non sai neanche come iniziare una conversazione civile con una persona del sesso opposto! Sei geloso perché tutto questo Jason lo sa fare!» Mi allontanai furiosa, fermandomi solo quando le sue dita si impossessarono del mio polso impedendomi di compiere un altro passo
«Sei talmente codarda da non prenderti neanche la responsabilità delle tue azioni Rosie? Io ti ho esposto il mio punto di vista, quello che tu mi hai fatto vedere con  le tue azioni. Non sono io che elemosino baci in giro. »
Sentii gli occhi pizzicarmi e mi scrollai dalla sua presa, poi prima di scoppiare in lacrime sentii il bisogno di difendermi «Tu non mi conosci e non lo farai mai. Per tua sfortuna Malfoy nessuna donna sana di mente vorrebbe avere alcun rapporto lungo abbastanza da poterti conoscere a fondo.»
Mi chiusi in bagno finché il treno non si fermò ad Hogsmade, poi uscii scontrandomi violentemente contro una ragazza del mio anno «Oh scusami…» mormorai con un sorriso debole
«Figurati!  Non mi sono fatta proprio niente » ricambiò il mio sorriso e la riconobbi dopo qualche secondo, Daisy Jones, prefetto di serpeverde, era bella, intelligente e in alcune occasioni brillantemente divertente. Provai un’improvvisa simpatia per la ragazza e la salutai con un sorriso più accentuato. Quando raggiunsi i miei cugini decisi di ignorare Scorpius Malfoy e iniziai a fingere che non esistesse. Camminammo fino alle carrozze, poi una ragazza si gettò tra le braccia di Malfoy e per la seconda volta in una giornata ritrovai il viso di Daisy Jones sotto i miei occhi.
Stavolta, però, rivederla lì mi provocò un brivido di fastidio e improvvisamente riscontrai qualcosa di volgare nella perfezione del suo aspetto fisico e ritenni che il suo sorriso appariva troppo costante per essere vero.  La simpatia che avevo provato per la ragazza scomparve improvvisamente  e  improvvisamente la voglia di apparire allegra e indifferente alla presenza di Malfoy scomparve definitivamente.


Bla Bla Bla:
Salve gente :D
Mi scuso per il ritardissimo ma ho avuto un sacco da fare e  poi non riuscivo a terminare il capitolo perchè non usciva fuori come doveva (e nonostante tutto ancora non è come mi ero aspettata) 
Comunque che ne pensate di Daisy? Io non posso esprimermi, è troppo presto e non voglio dare inidizi su quello che succederà :)
Spero che vi sia piaciuto il capitolo, un bacio!
   
 
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