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Autore: IsaMarie    13/10/2011    27 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 121
Ciao a tutte!
Allora ragazze il weekend dei nostri ragazzi continua e stavolta sarà Jasper a subire. Ma non pensiate che se ne starà con le mani in mano, perchè il ragazzo passerà subito al contrattacco.
Siamo contente che il regalo a Bella vi sia piaciuto così tanto. In effetti Edward ha un po' esagerato, vista la spesa che ha sostenuto, ma non dimenticatevi che loro sono molto ricchi e in ognuno dei loro fondi fiduciari non ci sono noccioline. Di solito sono molto oculati e non sprecano il loro denaro in maniera avventata, ma nei regali non sanno contenersi molto. Basti pensare ai modelli di automobili che possiedono. Di certo non adatte a ragazzi così giovani e che oltre a un costo molto elevato hanno un mantenimento altrettanto dispendioso. Ma il bello della fantasia è anche questo... beati loro!
Torniamo a noi. Non smetteremo mai di ringraziare tutte voi che ci seguite con così tanto affetto da moltissimo tempo e coloro che si sono aggiunte strada facendo. Purtroppo non abbiamo buone notizie per le nostre storie e quindi vi raccomandiamo di leggere l'avviso che troverete sotto!

AVVISO!

Ci spiace tantissimo annunciarvi che purtroppo dobbiamo fermarci per almeno due settimane. Gli impegni di Sara e i miei problemi alla schiena ci stanno impedendo di dedicare il giusto tempo alla scrittura. Abbiate pazienza ma lo facciamo anche per avere dei capitoli decenti e non scritti in fretta e furia, specialmente per Frutto che si sta avvicinando alla fine. Mancano veramente una manciata di capitoli (5 o 6 al massimo!). Ormai ci conoscete e sapete benissimo che odiamo farvi leggere cose di cui non siamo pienamente soddisfatte, come è appunto successo con il capitolo che state per leggere, che a noi non convince molto. Speriamo con tutto il cuore che ci capirete e giustificherete e che quando riprenderemo abbiate ancora voglia di seguirci con lo stesso interesse e affetto di prima! Se ci dovessero essere ulteriori ritardi ve lo faremo sapere con un avviso, se invece dovessimo postare puntuali (giovedì 3 novembre) vi faremo trovare uno spoiler prima del nostro appuntamento. Vi lovviamo tanto tanto!


BUONA LETTURA DA MANU E SARA


CAPITOLO 121


Tregua?!


Pov Edward

Ero in camera mia e Bella era appena scesa al piano di sotto per dare una mano a sistemare provviste e vettovaglie varie per la festa. Avevamo deciso di cenare nella dependance con una sorta di rinfresco così non avremmo incasinato troppo il resto della casa.
Il campanello dell’ingresso ogni tanto suonava, annunciando l’arrivo dei pochi ma sinceri amici che avevamo invitato.
Il pomeriggio era trascorso all’insegna dell’allegria e del puro divertimento: a turno, avevamo gareggiato con gli acquascooter e Bella era stata davvero raggiante, al settimo cielo. Si era goduta da morire il suo regalo e non l’avevo mai vista così spensierata e felice come quando aveva sfrecciato sicura tra le onde del mare. Aveva preso subito confidenza con il mezzo, come se ci fosse nata sopra, ed era anche riuscita a vincere molte delle gare che avevamo organizzato. La velocità era il suo pane e non importava se si trovava sull’asfalto o in acqua… in ogni caso sulla moto era un vero asso, come se fosse nata per correre.
Immerso in quei piacevoli ricordi sorrisi al pensiero di quante volte, invece, a causa del suo precario equilibrio inciampasse con le sue splendide gambe. Un sospiro mi uscì involontario dalla gola al solo ricordo di come le fosse calzata a pennello la muta che aveva indossato nel pomeriggio, quasi fosse stata una seconda pelle… Dio, le sue curve in risalto l’avevano resa ancora più sexy… e non mi erano sfuggiti gli sguardi estasiati della banda di La Push, in special modo di quell’allupato di Embry. Quel ragazzo non ne aveva voluto proprio sapere di arrendersi e aveva fatto di tutto per tentare di trascorrere un po’ di tempo con lei o per avere un contatto, anche solo un abbraccio o una carezza. Fin dal primo incontro con lui, quella sera al falò di La Push, mi aveva infastidito il suo atteggiamento da palese innamorato (della mia ragazza, peraltro!), e le cose tra me e Embry, a distanza ormai di settimane, non erano affatto migliorate, anzi… se non ci avesse dato un taglio una volta per tutte si sarebbe ritrovato molto presto con qualche pezzo mancante. Bella ovviamente si era accorta delle mie occhiate assassine nei confronti di quel viscidone e mi aveva ammonito un paio di volte; secondo lei avrei dovuto mettermi in testa che era solo un amico. Sì, un amico un paio di palle! Oddio, ero certo che per lei fosse così… ma per lui era un’amica sì, da scopare! Nonostante continuassi ad essere ultra convinto di ciò e la cosa mi mandasse in bestia di brutto, non volevo di certo ripetere gli errori commessi; e così avevo cercato di essere un tantino civile con lui, anche se, ogni volta che li vedevo parlottare insieme, mi sentivo un poco gentile prurito alle mani. Al momento della consegna dei regali ai tre festeggiati mi ero veramente incazzato da morire. Mi ero incavolato perché i ragazzi di La Push avevano deciso di fare un regalo a Bella tutti insieme (un casco nuovo di zecca e serigrafato con il suo nome e quello della sua moto); ma il signorino Embryno, aveva preferito regalarle qualcosa per conto proprio… e così le aveva consegnato un paio di guanti da moto… “Per tenere al caldo le tue manine piccole e delicate” le aveva sussurrato mentre glielo consegnava.
Se avessi seguito il mio istinto di possesso avrei marcato il mio territorio rifilando a quel coglione un bel pugno chiarificatore per levargli dal muso quel suo sorrisetto del cazzo e magari anche un bel calcio nei coglioni… Dio, se mi aveva fatto infuriare!
Ma per fortuna, mio fratello, essendosi accorto della bomba ad orologeria che stava per esplodere, mi aveva trascinato in cucina per farmi calmare, intimandomi di non commettere ulteriori cazzate con la mia donna; di recente ne avevo già combinate parecchie, in effetti.
Comunque lui restava un personaggio da tenere d’occhio, dato che non perdeva occasione per farsi notare da lei; per non parlare poi del fatto che qualche istante prima ci aveva interrotti proprio mentre io e la mia ragazza ci stavamo baciando appassionatamente, sostenendo che Rose l’avesse mandato da Bella per dirle di sbrigarsi a scendere. Sì, come no…
Iniziava davvero a urtarmi i nervi e sarebbe stato meglio se ci avesse dato un taglio… c’era il rischio di finire la serata in modo sgradevole… Stavo uscendo dalla camera immerso in quei pensieri, quando la porta di fronte alla mia si spalancò di botto.
-Ciao, sorellina. Wow! Sei uno schianto!- mi complimentai. Indossava un tubino nero aderente molto corto con una profonda scollatura dietro che le lasciava scoperta la schiena.
-Vuoi far girare la testa a tutti di sotto?- le domandai, facendola arrossire di piacere. Mi sorrise raggiante.
-Grazie, Ed… ma l’unico che mi piace fare impazzire è il ragazzo che, in questo momento, è appena entrato in doccia. E devo confessarti che sono molto felice che abbiate deciso di smetterla con quegli stupidi scherzi da bambocci- mi rivelò. Sorrisi, mentre un’idea diabolica si stava formando nella mia testa.
-Sì… sai com’è… ormai siamo un po’ cresciutelli. E’ stato divertente ieri e stamattina, non lo nego… ma ora vogliamo pensare solo alla festa- le mentii spudoratamente. Lei mi venne a dare un bacio sulla guancia e mi sorrise felice.
-Bravissimo! Devo dire che hai proprio messo la testa a posto da quando stai con Bella. Quella ragazza è stata una manna dal cielo per te. Forza, scendiamo!- mi spronò.
-Tu vai pure, io arrivo subito: mi sono dimenticato di spruzzarmi un po’ di profumo. Farà impazzire Bella- mi giustificai con una scrollata di spalle.
-Ok, ci vediamo giù- mi salutò, iniziando a scendere. Appena fui certo che non fosse più in ascolto, misi in atto il mio perfido piano, un furto degno di Arsenio Lupin: chiusi tutte le porte delle camere, nascondendo le relative chiavi in camera mia. Come un fulmine mi fiondai nella loro stanza; dopo essermi accertato che effettivamente Jazz stesse facendosi la doccia, senza fare il minimo rumore aprii l’armadio e i cassetti e svuotai tutti gli indumenti della coppietta. Intanto l’acqua continuava a scorrere e lo sentivo canticchiare: che incredibile botta di culo, non si era accorto di nulla!
Con le braccia ricolme dei loro vestiti, sfrecciai in camera mia e gettai il tutto sul letto; poi tornai nella loro per far sparire anche tutta la biancheria intima. Bè, ero magnanimo… quasi tutta! Sul letto lasciai al povero Jazz solo un perizoma di pizzo rosa di mia sorella! Ghignai soddisfatto anche se mi mancava ancora un particolare: veloce come un razzo entrai nel loro bagno e raccattai tutti gli asciugamani e gli accappatoi.
-Alice, amore, ma non eri già scesa?- mi chiese Jasper dopo aver notato la mia figura attraverso il vetro zigrinato del box doccia; aveva pensato fossi lei. Senza fiatare uscii di corsa chiudendomi alle spalle la porta della camera, mentre sentivo il mio cognatino che continuava a chiamare la fidanzata per poi chiudere l’acqua. Cazzo, dovevo sbrigarmi!
Gettai il nuovo bottino in camera mia, chiusi a chiave anche quella e mi fiondai di corsa giù dalle scale raggiungendo gli altri nella dependance. Salutai i vari amici che erano arrivati nel frattempo e andai dalla mia dea: oh Cristo santo, era una bomba con quell’abitino nero succinto! Povere le mie coronarie…
Però, manco a dirlo, stava chiacchierando e ridacchiando con Embry. E che grandissimi cazzi! Non potevo abbassare la guardia neppure un minuto!
-Amore! Come mai ci hai messo così tanto? Eri quasi pronto venti minuti fa…- mi chiese, gettandosi subito tra le mie braccia. Naturalmente scoccai uno sguardo di trionfo al coglione, ma con quel gesto il vestitino di Bella si alzò leggermente sulle cosce… e notai come il suo amichetto stesse facendo un’accurata radiografia del suo lato B. Che viscido lumacone! Gli rifilai un’occhiataccia omicida e con un gesto un po’ troppo secco afferrai i lembi del vestito e glielo abbassai un po’.
-Ops, scusa…- si imbarazzò Bella, cercando di abbassarlo ancora e arrossendo.
-Un po’ più lungo, no?!- le domandai con tono sarcastico e, forse, un po’ troppo bruscamente. Lei inarcò un sopracciglio e poi capì all’istante, rabbuiandosi. Merda, allarme rosso! Dovevo darmi una calmata istantanea! Che colpa ne aveva lei se era così attraente? E poi le avevo consigliato io quel vestito, pensando a quando glielo avrei tolto…
-Vi lascio ai vostri litigi- esclamò compiaciuto Embry, allontanandosi. Strinsi forte i pugni dalla furia: che stronzo! Poteva sogghignare finché voleva, ma io e Bella non avremmo litigato a causa sua!
-Ehi, amore… guardami…- mi richiamò dolcemente la mia stupenda ragazza; la abbracciai felice che la tempesta fosse già passata e me la tenni stretta per un po’: tié, cagnaccio! Poi riportai il mio sguardo sui suoi magnifici occhi cioccolatosi.
-Scusami… avevi ragione tu… Embry non si è ancora tolto dalla testa l’idea che io e lui magari potremmo…- tentò di spiegarmi, ma la interruppi subito.
-Che cosa?!- ringhiai incazzato nero, pensando al fatto che per esserne così sicura dopo che poche ore prima mi aveva rassicurato del contrario, lui doveva averci provato in modo spudorato o averle detto qualcosa per farglielo capire.
-Sshh, calmati… gli ho parlato molto chiaramente poco fa. Gli ho spiegato che se vuole continuare a essere mio amico deve cambiare atteggiamento perché io ti amo e non smetterò mai di farlo! Gli ho detto, con parole chiare e concise, che anche se io e te non stessimo insieme lui non avrebbe comunque speranze. L’ho anche avvertito che se con me non riesce a comportarsi solamente come un amico, preferirei che d’ora in poi mi stesse lontano. Poverino… era mortificato e si è scusato, assicurandomi che non mi metterà mai più in imbarazzo e che si metterà il cuore in pace- mi rassicurò Bella. Sì, come no! E io ero la Bella Addormentata nel Bosco! Come riusciva credere a una panzana del genere?!
Ma invece di sbottare, la strinsi di più al mio petto e affondai il viso nel suo collo così profumato e invitante. In fondo l’amavo anche per quel suo carattere aperto e fiducioso verso gli altri… e lei amava me!
-Grazie, amore… lo sai che di te mi fido, però… cazzo, sei così fantastica e sexy che ogni volta che Embry posa gli occhi su di te, mi ribolle il sangue! Fidati, sono un maschio e so cosa gli piacerebbe! Dio… quando chiunque ti sbava dietro a quel modo vorrei rinchiuderti dentro una camera blindata!- le confessai, facendola scoppiare a ridere.
-Dio, Edward! Lo sai che sei tremendamente eccitante quando sei geloso e possessivo?! Bè, naturalmente senza esagerare…- mi rivelò, ammonendomi allo stesso tempo.
-Sei tu che mi fai uscire fuori di testa e ti amo così tanto che mi sembra di scoppiare. E poi l’idea che sei mia… tutta mia… mi fa salire il testosterone a livelli stratosferici…- dichiarai, facendo scendere le mani ad accarezzare le sue natiche sode e rotonde e spingendo i nostri bacini uno contro l’altro.
-Lo senti quello che mi fai, gattina?- soffiai al suo orecchio; dopo l’incazzatura, l’amico ai piani bassi si stava già svegliando di brutto!
-Edward… Dio, se tu fai così mi mandi gli ormoni a mille! Certo che però non perdi occasione per arpionarmi il sedere- sghignazzò Bella. L’aveva notato? In effetti era il mio punto debole! Insieme al seno, al collo, al viso, alle gambe… Cristo che pervertito!
-Non l’hai ancora capito che hai un culetto da paura e che mi fa impazzire? Sprigiona una carica erotica pazzesca!- mormorai, stringendoglielo tra le mie mani.
-Ehi polipo! Se hai finito di palpeggiare la tua donna, riponi i tentacoli: io dovrei parlare proprio ora con la mia cantante!- ci interruppe Jacob, facendo nascere una smorfia sul viso di Bella.
-Non ci credo! Sei riuscito a convincerla?!- mi meravigliai. Il cruccio della mia ragazza si accentuò.
-Ehi! Con chi credi di avere a che fare?! Dopo il regalo che le ho fatto non poteva mica dirmi di no!- si vantò il suo migliore amico.
-Ah ecco! L’hai ricattata con Roxy!- esclamai, intuendo all’istante. Jake, per il compleanno, aveva riverniciato la moto di Bella del colore che le piaceva, nera e fucsia; e le aveva inoltre cambiato le gomme e aumentato un po’ di potenza al motore. Naturalmente la mia piccola era stata stra felice: lo desiderava da tanto.
-Sì, amore! Mi ha minacciata! Stasera devo cantare almeno un paio di canzoni, altrimenti la mia Roxy ritornerà esattamente come prima!- si lamentò, imbronciandosi.
-Sei un grande, amico!- mi voltai verso Jake e schiacciandogli l’occhiolino gli diedi un cinque poderoso.
-Ma… Edward!- esclamò Bella indignata; -Tu mi dovresti difendere, non elogiare i vili ricattatori come lui!- mi accusò. Le sorrisi e la strinsi un po’ a me; volevo sentirla sul mio petto, annullare le distanze e incollarla al mio corpo.
-Chi credi che abbia suggerito l’idea a Jake?- ammiccai; -Vorrei tanto risentire la tua splendida voce… sai, mi piaci da morire sul palco- le confessai, ripensando al giorno del matrimonio e all’emozione che avevo provato. Lei lasciò perdere subito quel delizioso musetto arrabbiato e si aprì in un radioso sorriso.
-In tal caso la prima canzone la dedicherò unicamente a te- dichiarò raggiante.
Ad un tratto uno scoppio generale di risate rimbombò per l’enorme stanza; ci voltammo tutti verso l’ingresso. Io sapevo bene cosa aspettarmi, e non volevo perdermi lo spettacolo!
Un Jasper a dir poco furibondo, nudo e con in mano la chitarra elettrica (regalatagli da Bella proprio quel pomeriggio) a coprire le parti intime, era appena entrato e mi stava chiaramente cercando. Cazzo! Non avevo pensato a far sparire anche quella! Però… ingegnoso il ragazzo! Gliene dovevo dare atto!
-Cullen! Dove cazzo sono tutti i miei vestiti?!- urlò, mentre tutti continuavano a ghignare.
Sorrisi e mi avvicinai al mio avversario con perfetta nonchalance.
-E perché io dovrei saperlo?- chiesi con tono innocente.
-Forse perché prima sei entrato in camera mia e hai fatto sparire ogni cosa lasciandomi solo questo minuscolo cosino sul letto?!- ringhiò, tenendo in mano il perizoma strappato di Alice.
A quella vista ci fu un altro boato. Ghignai anch’io: evidentemente aveva provato a infilarselo ma non era proprio della sua taglia!
-Edward!- gridarono all’unisono Alice e Bella con un chiaro tono di rimprovero.
-Che palle, ragazze! Statene fuori: è una questione tra uomini!- le avvertii. Donne!
-Tra bambini, vorrai dire! Non eravate in tregua?!- replicò Bella, cercando di non far scorrere lo sguardo sul fratello per non scoppiargli a ridere in faccia. Effettivamente, nudo come mamma l’aveva fatto e coperto solo da una misera chitarra, era veramente ridicolo… anche se a giudicare dagli sguardi ammirati di alcune ragazze non tutti la pensavano come me.
-Non avevi appena finito di dirmi che siete adulti?! E poi se la vostra faida comprende il rompere preziosi capi della mia biancheria intima, allora questo è affar mio eccome!- mi inveì contro mia sorella, furibonda e chiaramente gelosa per alcuni apprezzamenti entusiastici del pubblico femminile sul suo uomo.
-Dove.Cazzo.Sono.I.Miei.Vestiti!- sibilò ancora Jazz fulminandomi, mentre i ragazzi (con mio fratello in testa) avevano cominciato a rivolgergli sonori fischi d’apprezzamento.
-Uhh… belle chiappe, Swan!- ridacchiò Emm.
-Wow, wow… Swan…- commentarono gli altri.
-Allora, Cullen?!- sbraitò.
-In camera mia- gli rivelai. Estrassi la chiave della mia camera dai pantaloni e gliela lanciai forse un po’ troppo in alto… lui, d’istinto, mollò una mano dalla chitarra per afferrare la sua salvezza, col risultato che lo strumento, retto solo da una parte, si inclinò verso il basso proprio mentre Jazz si allungava verso l’alto, rivelando così i gioielli di famiglia.
Un ennesimo boato di grida e fischi rimbombò per la stanza mentre mio cognato arrossiva e mia sorella si parava di fronte a lui per coprirlo… con poco successo, tra l’altro, vista l’enorme differenza tra la stazza del suo fidanzato e il minuscolo corpo di lei…
Jasper arretrò con in mano la chiave e risalì per andare a vestirsi.
-Divertito, amore?- chiese una dolce voce soave. Mi voltai per abbracciare la mia bellissima fidanzata che stava ancora cercando di trattenersi dal ridere sguaiatamente.
-Abbastanza… ma proprio oggi dovevi regalargli quella chitarra? Mi sarebbe piaciuto vederlo con il perizoma!- sogghignai, gongolante per lo scherzo comunque ottimamente riuscito.
Bella mi schiaffeggiò il petto, ridendo.
-Sei tremendo! Poverino… gli hai fatto fare una figuraccia- mi rimproverò poco convinta anche lei.
-A parte il fatto che non mi sembra che abbia sfigurato, anzi… e poi sei ingiusta! Stamattina non hai fatto tutte ‘ste scene per trattenerti. Per lui hai sempre un occhio di riguardo!- mi lamentai con un broncio degno di un bambino. Tanto ci stavamo già comportando come tali, tanto valeva dare fondo a tutto il repertorio.
-Che ci vuoi fare? Lui è il mio gemello, abbiamo condiviso per nove mesi lo stesso spazio e sono certa che anche nella pancia Jazz si toglieva il mangiare di bocca perché ne potessi avere di più io! Pensa che io sono nata tre etti in più di lui!- mi raccontò; -Ehhh il richiamo del sangue è più forte di qualsiasi cosa!- sentenziò la mia dea.
-Ah sì?! Più forte anche del richiamo del mio Super Cullen?!- la provocai spudoratamente.
Sgranò gli occhi di colpo.
-Ma sei scemo?! Guarda che dopo ieri sera devi ancora fare ammenda! Quindi vedi di non tirare troppo la corda, Cullen!- mi minacciò.
-Oh porco… Bella! Finiscila di chiamarmi per cognome se non vuoi che ti salti addosso seduta stante e ti scopi selvaggiamente qui davanti a tutti! Mi provochi un’erezione ogni volta ed è maledettamente sexy sentirti pronunciarlo!- sbottai, premendo il mio bacino sul suo. Che ci potevo fare? Era una droga, un potente afrodisiaco il mio cognome sulle sue labbra…
-E poi per cosa dovrei farmi perdonare? Per averti fatta godere? Mmm… mi sa che non mi scuserò e che anzi… stanotte ripeterò l’esperienza- le promisi inarcando il sopracciglio ed esibendo il mio sorriso sghembo. Lei sorprendendomi posò una mano sul mio cavallo, che come un purosangue scalpitò, e lo strinse leggermente facendomi gettare la testa all’indietro dal piacere.
-Allora mi sa che stasera ti chiamerò solo Cullen… così sarò certa che manterrai la tua promessa, stallone!- dichiarò stupendomi. Dio! Non vedevo l’ora! L’avrei fatta mia in mille modi diversi!

Pov Jasper

Con indosso jeans e camicia ero in camera mia a risistemare i miei indumenti nell’armadio dopo essermene riappropriato. Quelli di Alice erano invece buttati tutti alla rinfusa sul nostro letto. Ghignai, guardandoli. Non appena Alice fosse salita in camera e avesse visto lo scempio che il suo adorato fratellone aveva fatto ai suoi preziosi capi d’alta moda, ne avrebbe fatto polpette di lui e ancora una volta lo scherzetto che mi aveva fatto gli si sarebbe ritorto contro. Ma non avevo nessuna intenzione di accontentarmi solo di quello… con il caro Cullen era guerra aperta!
-Ehi, amico! Di cosa hai bisogno?- esclamò Jake entrando in camera mia. Prima di salire gli avevo fatto cenno di raggiungermi.
-Mi devi dare una mano a cercare un  oggetto. Sono certo che deve essere in una scatola di vecchi giochi in garage- gli spiegai, richiudendo l’armadio e uscendo dalla camera.
-Serve per qualche scherzetto a Edward?- mi chiese curioso, mentre scendevamo, dirigendoci in garage. Annuii.
-Certo che però ti sei scelto un bell’avversario per questa guerra!- ghignò.
-Già… non mi divertivo così da non so quanto! Quel Cullen ha le palle quadrate! Solo che dobbiamo stare attenti a non esagerare perché Alice e Bella mi sembrano parecchio incazzate. Loro non capiscono lo spirito competitivo di noi uomini… le tattiche, le strategie, le tempistiche per sferrare gli attacchi…- mi entusiasmai.
-Lo spirito goliardico, vorrai dire…- ribatté lui.
-Vabbè… ma ci stiamo divertendo da matti, no?-.
-Tu di certo! Ma quel piccolo folletto di Alice avrebbe volentieri tagliato la gola a Sandy, la ragazza che si è portato dietro Paul. Subito dopo aver mostrato le tue grazie, la tettona si è lasciata scappare ad alta voce un apprezzamento sul tuo bel gioiellone ed Alice l’ha sentita… ti giuro che per poco non le cavava gli occhi! Per fortuna Paul l’ha trascinata dall’altra parte della piscina prima che la tua ragazza mettesse in pratica i suoi propositi- mi raccontò. Sorrisi compiaciuto della sua reazione: adoravo quando diventava gelosa e possessiva.
-Eh già! La mia tigrotta ha le unghie affilate. E sarà meglio invece che tu stia attento a non farti scappare un altro commento del genere su Sandy e le sue tette, perché Leah sarebbe capace di castrarti!- lo ammonii, conoscendo il poco docile caratterino della sua fidanzata. Jake si portò le mani al cavallo per ripararsi quella parte delicata e deglutì sonoramente con sguardo terrorizzato.
-Sì, hai ragione. Devo stare attento alla mia linguaccia! Ora diamoci una mossa altrimenti, se Edward o Emmett si accorgono della nostra contemporanea assenza, intuiranno subito che stiamo macchinando qualche altro scherzetto- mi spronò. Entrammo in garage e salimmo sul soppalco dove tenevamo tutti gli oggetti a cui erano legati i nostri ricordi: proprio per quel motivo non avevamo mai voluto disfarcene.
-Dobbiamo cercare uno scatolone contrassegnato con la scritta ‘giochi Jazz’- gli spiegai. Lo trovammo quasi subito e dopo pochi minuti scovai ciò che mi serviva. Perfetto!
-Nooo! L’ho odiato con tutto il cuore questo aggeggio! Ti ricordi quando me l’hai nascosto in camera una notte e non sono riuscito a chiudere occhio per cercare di capire che cazzo fosse?! Dio, quanto mi sono incazzato!- si rammentò Jake ridendo. Inarcai le sopracciglia facendogli capire le mie intenzioni.
-Merda, Jazz! Lo sai che tua sorella ti ammazzerà?! Non riusciranno nemmeno a pomiciare! A meno che Bells non se lo ricordi e capisca immediatamente il tuo piano- mi avvertì.
-Ma dai! Sono passati talmente tanti anni che non le verrà di certo in mente! E, anche fosse, usciranno di testa comunque per trovarlo, perché è decisamente impossibile ignorare questo piccolo insetto quando è acceso! Mi spiace per la mia sorellina, ma non le farà di certo male trascorrere una notte tranquilla, anzi... e la mia vendetta per essere andato in bianco ieri sera sarà completa. L’unico problema è verificare se funziona ancora- dichiarai. Infilai le pile nuove alla piccolissima cavalletta e l’accesi. Che botta di culo: iniziò all’istante a produrre un ronzio fastidioso e poi si zittì. Dopo qualche minuto di silenzio spiccò un balzo spostandosi di qualche centimetro. La lasciammo ripetere l’operazione un paio di volte per assicurarci che funzionasse per bene. Perfetta! Zompettava ancora benissimo e ogni volta che incontrava un ostacolo che gli impediva il salto, avanzava di lato finchè non trovava la strada libera. La spegnemmo ed uscimmo dal garage.
-Bene, mentre tu vai in camera loro a sistemarla, io e i ragazzi cominceremo a suonare, così nessuno si accorgerà che non sei ancora tornato- mi propose Jake. Ci dividemmo e dopo aver messo in pratica il mio piano, tornai alla festa.
Appena misi piede nella dependance mi ritrovai col cuore in gola per l’emozione. La mia sorellina stava già cantando con la band. Ero incantato a guardarla e felicissimo di poter di nuovo sentire la sua dolce voce. Una mano minuta e fresca si intrecciò alla mia e mi accorsi che la mia bambolina mi stava fissando sorridente.
-E’ davvero brava, Jay! E’ una gioia sentirla cantare… sembra nata per quello. Guarda mio fratello: è in estasi- mormorò al mio orecchio. Mi voltai e fissai il mio sguardo su Edward e sul suo viso riconobbi lo stesso sentimento che vi avevo letto al matrimonio dei nostri, quando avevo capito che era veramente innamorato di Bella. Mi dispiaceva quasi rovinargli la serata che avrebbero potuto concludere in modo perfetto nella loro privacy… ma poi mi vennero alla mente immagini di Bella in certi atteggiamenti e il senso di colpa se ne andò all’istante. No! Non mi dispiaceva affatto! E poi a quanto pare la sera precedente ci avevano già dato abbastanza dentro per almeno un mese per i miei gusti e quindi…
-Sì, la mia sorellina è veramente portata. Jake ha cercato di convincerla un sacco di volte in questo mese a fare qualche serata con loro ma lei la considera una cosa tanto intima che non se la sente. Dice che quando canta si lascia trasportare completamente, come se mettesse a nudo la propria anima… e in effetti se tu la guardi bene è come se le sue emozioni si espandessero- le spiegai; -Ma ora basta sentimentalismi… e pensiamo a noi due- le dissi.
-Wow, Jazz! Ti sta tutto a pennello! Sei uno schianto- esclamò Leah. Avevo indossato il completo (un jeans nero che fasciava alla perfezione le mie cosce e una camicia grigio antracite) che mi avevano regalato tutti insieme per il compleanno. Alice mi sorrise soddisfatta. Sapevo che dietro a quel gusto impeccabile c’era il suo zampino; anche se lei mi aveva regalato un bellissimo giaccone di pelle, ero certo che avesse avuto un ruolo centrale in quella scelta.
-Grazie, Leah! Dai andiamo a scatenarci un po’!- proposi, trascinando la mia bambolina in pista.
Ballammo per un bel po’, e misi a dura prova il mio autocontrollo, vedendo dimenarsi in quel modo il corpo della mia ragazza. Da quando avevo messo piede in casa avevamo già fatto l’amore due volte, ma lei aveva una sensualità talmente pazzesca che la mia voglia di lei, di possederla, di perdermi nei meandri del suo corpo non si placava mai, facendosi ogni minuto più travolgente. Così, dopo un po’, decisi di fermarmi per riprendere fiato. Feci cenno agli altri che sarei andato a prendere qualcosa da bere e dopo essermi servito, mi andai ad accomodare ad un tavolino abbastanza appartato, da dove potevo osservare la mia Alice con tutta tranquillità. Bè, più o meno… JJ era più che sveglio e tutt’altro che tranquillo! Notai Alice uscire dalla calca in pista e venire verso di me. Di slancio mi si sedette in braccio ed io, incapace di trattenermi, iniziai a baciarle il collo, facendola mugolare. A quel suono inebriante un brivido di piacere mi pervase la spina dorsale. Lei se ne accorse e un sorriso malizioso le si dipinse sul volto.
-Lo sa, signor Swan, che lei è veramente insaziabile? E la cosa non mi dispiace proprio per niente!- esclamò, strusciando il suo delizioso culetto sulla mia erezione.
-Cazzo, Ally! Piantala di provocarmi o ti scopo negli spogliatoi subito, senza aspettare di arrivare in camera e senza tante cerimonie! Stai di nuovo giocando col fuoco, piccola… e mi sembra che l’ultima volta tu ti sia scottata!- ringhiai, infilando una mano sotto la gonna di quel corto abitino e stringendole una coscia morbida e calda. Dio mi faceva impazzire vestita così, era una vera bomba!
-Non tentarmi…- mugolò, mordicchiandomi l’orecchio, incurante dell’aumentare del mio desiderio così intenso.
-Alice…- la ammonii di nuovo, salendo ancora con la mano e trovando le sue mutandine già bollenti e umide. Ok, era troppo! Non avrei resistito un secondo di più! Mi alzai di scatto, facendola quasi cadere e la trascinai negli spogliatoi, incurante di tutto e tutti.
-Jazz! Non possiamo… ci avranno visti! Qualcuno potrebbe venire qui a cercarci!- si preoccupò, cercando di frenare la mia trionfale marcia.
-Troppo tardi, tesoro! Non ho nessuna intenzione di aspettare che tutti si tolgano dalle palle. Ti voglio… e subito anche!- tuonai, perentorio, facendole sgranare gli occhi. Vedevo il desiderio e l’eccitazione brillare nel suo sguardo. A Alice piaceva moltissimo quando ero più irruento e lei aveva la capacità di farmi veramente perdere la ragione.
-Ma Jay… ci sentiranno!- si lamentò debolmente.
-Vorrà dire che ti terrò quella boccuccia occupata!- la rassicurai con tono malizioso. Ci avviammo verso le docce, ma purtroppo qualcuno ci aveva già preceduto: udimmo ansiti e gemiti di indubbia origine. Oh, cazzo! Chi poteva essere?
-Oh, Paul… così, sì! Più forte, più forte!- sentimmo urlare. Cristo santo! Era Paul con la tipa che si era portato dietro…
-Quella brutta zoccola! Che stronza! Per poco non la tolgo dal mondo. Avessi sentito come elogiava il mio JJ… e ora è lì a farsi scopare da Paul- sibilò Alice, calcando sull’aggettivo possessivo.
Sorrisi, baciandola con passione sconfinata.
-Hai detto giusto! Tuo e solo tuo! E sappi che quando sei gelosa mi fai impazzire! Per ora ti sei salvata, ma sappi che in camera prenderò quel che voglio e con gli interessi!- la avvertii.
-Non vedo l’ora- mi provocò ancora. La presi per mano e tornammo alla festa, ributtandoci in pista. In qualche modo dovevo calmare i bollenti spiriti!



V
i ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
la nostra OS  Ritrovarsi



Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


UNA SERA, PER CASO ... di endif
Il Guardiano del Faro di  Lele Cullen
L'altra metà del cuore di sara_g
From Juliet, with love di cloe cullen
Wish upon a star di
cloe cullen
332 di barbara_f

Sun and planets di Stefys79
Il mio Amore Fragile di OpunziaEspinosa
L'amore ai tempi della guerra di  
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Diamante di keska
Come d'autunno sugli alberi le foglie di FunnyPink
By Night di Uvetta

Friday at Noon di   troublefollows
Lividi di AnImoR_7
Bambola di tsukinoshippo
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Scuola&Amore di maryc
L'amore sorprende tutti di  nik81
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