Crossover
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Autore: Darik    22/06/2006    2 recensioni
Dopo aver sfiorato l'apocalisse, l'umanità sperava che il tempo delle guerre fosse finito... Un cross over tra FMP, due famose serie gonagaiane e un'altra serie, diciamo nascosta. Nota: questo racconto è il seguito di NGE Vs Mazinga.
Genere: Avventura, Azione, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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10° CAPITOLO

Goldrake stava nascosto dietro una collina, in attesa del decollo.

Sulla collina invece c’erano Tessa e Kaname, che parlavano tra loro, e in disparte c’era Sousuke che contemplava il cielo.

“Uff, non la finivano più di farmi domande. Io non sapevo cosa rispondere, e ho dato tutta la colpa a te, Tessa, come mi avevi detto” diceva Chidori.

Era trascorsa una settimana dallo scontro contro Ryger, una settimana piena per Chidori, interrogata in continuazione dagli uomini della Mithril per scoprire che fine avesse fatto il MazinKaiser.

“Era l’unico modo per farti uscire pulita, Kaname, nonché la verità. Hai fatto atterrare il MazinKaiser dove ti avevo detto e ho provveduto a farlo sparire. E non dovrai mai sapere dov’è, per la tua sicurezza. Anche io sparirò dalla circolazione.

Tanto, considerando quello che ho fatto durante la battaglia, non avranno problemi a crederti. E per fortuna Mardukas ha continuato a seguire i miei ordini, distruggendo la base nemica” rispose Tessa.

“Ma era proprio necessario far sparire il MazinKaiser?”

“Questa era la sua volontà”.

“La… sua volontà?”

“Si. Non chiedermi troppe spiegazioni, ma il MazinKaiser può apparire solo quando l’umanità è in pericolo. Perciò devi essere contenta che è scomparso, vuol dire che nessuna grande minaccia incombe più sugli uomini”.

Kaname non sembrava molto convinta: “Tu mi dici di non chiedere spiegazioni, ma io ho tante, troppe domande. Mettiamo pure da parte il MazinKaiser, ma tu chi sei veramente? Come facevi a fare quelle cose durante la battaglia? Non sei semplicemente un genio precoce, vero? Mi viene anzi il dubbio che tu hai orchestrato tutto, non è cosi? Sousuke ha detto di essere venuto sulla Terra seguendo un misterioso impulso, io sono salita sul MazinKaiser seguendo un impulso simile. Eri tu! E scommetto che anche per l’organizzazione e l’approvazione di quel tuo piano azzardato, tu hai spinto gli ufficiali a darti l’ok!”.

“Ebbene si” rispose Tessa con un certo dispiacere “Io sono una telepate oltre che una telecineta. Anche se non ho fatto tutto da sola, ho avuto l’aiuto di una cara amica”.

“Quale amica?”

“Se te lo dicessi, non mi crederesti”.

“Sei davvero brava a nascondere le cose. Tu e questa tua amica ci avete strumentalizzato!” replicò aspra Kaname.

“Mi dispiace, davvero. Credimi, non mi piace affatto manipolare i pensieri delle persone, e ho cercato di farlo il meno possibile. Ma era necessario. Con la mia amica abbiamo organizzato una sorta di trappola, per distruggere definitivamente Ryger, altrimenti sarebbe stato per sempre una spada di Damocle sull’umanità”.

Kaname le diede le spalle.

E fece un’ultima domanda: “Hai manipolato i pensieri miei e di Sousuke?”

“No! Mai! La scelta è sempre stata vostra, Sousuke avrebbe potuto tranquillamente ritornarsene subito sul suo pianeta, e tu avresti potuto senza problemi abbandonare il MazinKaiser. Le vostre azioni sono sempre state vostre”.

Kaname mormorò qualcosa continuando a dare le spalle a Tessa.

Che allora indietreggiò, e fece un leggero inchino per poi allontanarsi.

Kaname la guardò allontanarsi, con irritazione e anche una punta di dispiacere.

Poi andò da Sousuke. Kaname

“Sei stata un po’ dura” fece lui.

“Lo so. Ma questa faccenda la risolveremo poi. Allora, davvero partirai?”

“Si, sono venuto sulla Terra seguendo quell’impulso, e non posso sparire senza lasciare traccia. Ti prometto comunque che starò via poco.

Devi mostrarmi tante cose di questo mondo”.

“Anche tu devi dirmi tante cose del tuo mondo”.

Sousuke le prese una mano tra le sue.

“Mi dispiace di non averti detto la verità”.

“Non hai bisogno di scusarti per questo, non puoi certo andartene in giro a dire a tutti ‘Ehi, sono un alieno’. E poi neppure io ti ho parlato del MazinKaiser”.

Calò un breve silenzio.

Poi Sousuke le baciò la mano: “Meglio che vada, o penso che non partirò più”.

“Mi raccomando, non si fa aspettare una signorina” le rispose la ragazza ammiccando con lo sguardo.

“Contaci, Kaname”.

“E’ la prima volta che mi chiami per nome”.

“Scusa, non dovevo?”

“No, va benissimo, Sousuke”.

Il ragazzo sorrise: “Capisco perfettamente perché il mio bisnonno amava cosi tanto questo pianeta”.

E si avviò verso Goldrake.

Tessa li guardava da lontano, con un mesto sorriso.

“Non devi essere triste”.

“Lo so, ma sentirsi criticare in quel modo da un amica non è piacevole. Soprattutto quando sai che in fondo ha ragione”.

“A nessuno piace sapere di essere stato usato, ma le passerà. Sa bene che le tue intenzioni erano buone. E ha visto che non ti sei limitata a fare la burattinaia, ma hai rischiato la tua stessa vita nella battaglia. Kaname inoltre racchiude davvero le caratteristiche migliori dei suoi due antenati, gli amici più cari che abbia mai avuto insieme a te”.

Tessa, anche se non li aveva mai conosciuti direttamente, ricordava quei due antenati, in particolare il coraggio e il decisionismo di lei, e la gentilezza di lui. “Be, credo che posso fidarmi ancora di qualcuno che come te ha trasceso i confini del tempo e dello spazio, vero?”

“Io penso di si”.

“E allora è finita. Ma per quanto lo sarà?”

“L’esistenza dell’umanità non sarà mai priva di pericoli e tensioni, ma la speranza esiste ancora ed esisterà sempre. E quei due lo dimostrano”.

“Capisco. Allora, mi chiedo cosa posso fare la sera, ora che non ho niente da fare”.

“Troverai un modo, come sempre. Arrivederci, Nadia”.

Tessa sorridendo si allontanò dalla figura evanescente che aveva a fianco: una ragazza di quattordici, quindici anni, con i capelli azzurrini e gli occhi rossi, che indossava una divisa scolastica.

La figura scomparve, e nello stesso istante, Goldrake si alzò da dietro la collina e decollò verso lo spazio aperto sotto lo sguardo dolce e sereno di Kaname.

FINE

  
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