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Autore: IsaMarie    10/11/2011    12 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 122 EFP Ciao ragazze!
Eccoci finalmente di nuovo qui con voi! Ci siete mancate moltissimo, anche se molte  hanno continuato a tenersi in contatto con noi attraverso  messaggi privati per sapere se tutto andava bene o semplicemente  per un salutino. Di questo siamo rimaste piacevolmente stupite e ci ha fatto un piacere enorme! GRAZIE!
Bene! Avevamo lasciato i nostri ragazzi nella casa al mare per il compleanno dei gemelli e di Alice. Quello di oggi sarà il capitolo conclusivo del weekend e poi ci saranno i capitoli sul Natale e l'epilogo.
Siamo proprio agli sgoccioli. Ora vi lasciamo alla lettura che serpiamo troverete piacevole e molto molto calda!
Per l'anteprima del prossimo capitolo vi aspettiamo domenica sul nostro blog!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!


CAPITOLO RATING ROSSO!


CAPITOLO 122 


Fuoco e… acqua!

Pov Alice

La serata ormai era finita, io e Jasper stavamo entrando in camera nostra. La maggior parte degli amici che avevano partecipato alla festa erano tornati a casa, mentre i ragazzi di La Push si erano sistemati alla bell’e meglio nei vari divani, lettini e su ogni superficie che poteva essere abbastanza comoda per crollare e riposare un po’. L’unico di loro che non era rimasto era Paul che doveva riaccompagnare quella sottospecie di polipo che si era portato dietro. Grrr! Che rabbia al solo ripensare ai commenti usciti da quella sua boccaccia sul mio ragazzo!
Appena varcammo la soglia della stanza i miei occhi furono attirati dalla montagnola di indumenti buttati alla rinfusa sul letto. Ma?! Cosa diavolo…?!
Appena fui vicina abbastanza da notare che quel mucchio disordinato costituiva l’insieme dei miei adorati abiti Gucci, il cervello mi mandò dei segnali inequivocabili: mille immagini di come poter uccidere mio fratello! Senza dire una sola parola (ma probabilmente fumando come una ciminiera per la furia), marciai a passo di carica fuori dalla stanza e verso le scale da dove stava salendo proprio quel demente con cui condividevo il mio patrimonio genetico... purtroppo!
-Tu! Cretino, idiota e deficiente! Ma quanto sei stupido?- urlai, mentre il suo volto si trasformava in una maschera confusa. -Questa non la passi liscia, Edward! E se tu non mi darai una mano a fargliela pagare…- mi rivolsi alla sua ragazza ancora più meravigliata di lui; -…stai pur certa che non ti rivolgerò mai più la parola! Chiaro?!- la minacciai.
-Alice, calmati… cosa è successo?!- mi chiese Bella preoccupata, lanciando un’occhiataccia a mio fratello.
-E’ successo che questo scemo ha trattato i miei preziosi indumenti come fossero un mucchio di stracci! Non hai rispetto per le cose altrui, Edward, sei un menefreghista! E stai tranquillo che questa te la faccio pagare con gli interessi! E lo sai che quando prometto una cosa la mantengo- avvertii quel bellimbusto che di colpo era diventato bianco come un cencio. Sorrisi diabolica e li lasciai lì sulle scale, mentre udivo Bella insultarlo, incazzata come mai l’avevo sentita. Era nera e continuava a ripetergli che era ora di finirla con la loro ridicola faida, visto che continuavamo ad andarci di mezzo anche noi a causa dei loro scherzi idioti.
Il mio fidanzato, invece, era rimasto sulla soglia ridacchiando soddisfatto. Gongolava per la sua piccola vittoria fissando con piacere il suo nemico... ci mancava che quei due si facessero le linguacce e poi potevamo asserire con certezza di essere al nido. Cristo, che rabbia!
Lo spinsi in malo modo dentro la stanza e sbattei la porta sonoramente. Intanto in corridoio si udiva il vociare delle altre coppiette (evidentemente richiamate dalle mie urla), incuriosite da quel casino. Sperai con tutto il cuore che facessero anche loro il culo a Edward… se non altro per aver interrotto delle attività più piacevoli che assistere alla nostra lite. Lo sguardo mi cadde sul mio ragazzo ancora parecchio compiaciuto e la mia ira salì a livelli pericolosi.
-E tu fai sparire quel sorrisetto condiscendente, visto che ci sei dentro fino al collo. Non penserai che sia incazzata solo con mio fratello, vero?! Siete in due a portare avanti questa stupida e infantile guerra e quindi ne pagherai anche tu le conseguenze. Ora mi tocca mettere a posto questo casino e poi ho intenzione di farmi una bella dormita… così magari nella notte avrai tempo per riflettere ancora sul senso dei vostri scherzi imbecilli e decidere se ti conviene darci un taglio oppure smettere di fare del sesso per un periodo indefinito!- lo minacciai, mentre il suo bel sorriso strafottente sparì all’istante, lasciando il posto a un’espressione seria e corrucciata. Ottimo! Così la prossima volta avrebbe messo in moto il cervello prima di combinare qualche altra cavolata.
Gli voltai le spalle, non degnandolo più di uno sguardo, e iniziai a risistemare tutti i miei abiti nell’armadio… i miei tesorini! Merda! Alcuni sarebbero stati da stirare nuovamente dopo essere stati ammucchiati in quel modo selvaggio e per tutte quelle ore sul letto… altri avevano perfino un filo tirato! Accidenti a me e a quando mi era venuto in mente che sarebbe stato più comodo portare in questa casa alcuni dei miei più preziosi capi di Gucci, visto che le feste le organizzavamo sempre qui.
Ero immersa in quei pensieri, ma sentivo gli occhi di Jazz perforarmi la schiena; ancora però non l’avevo sentito né muovere, né parlare… tantomeno aveva fiatato poco prima, per difendersi in qualche modo o per perorare la sua causa pro sesso per quella notte. Strano… quel suo atteggiamento così docile e remissivo non mi faceva stare per niente tranquilla… non era da lui arrendersi così… forse si era offeso… oh maledizione! Avevo esagerato a inveirgli contro in quel modo… o forse no! E che cavolo! Non era mica più un bamboccio! Lui e mio fratello volevano giocare? Bene! Potevano farlo quando, dove e come volevano… senza però che ci andasse di mezzo l’intera famiglia!
Rimuginando su quelle considerazioni mi spostai verso il comò per riporre tutto l’intimo nel cassetto. Approfittai di dare una sbirciatina al mio ragazzo attraverso l’enorme specchiera appesa al muro sopra al mobile e lo vidi appoggiato all’armadio in posizione indolente, con le braccia incrociate al petto mentre mi squadrava con malcelata lussuria il sedere e le gambe.
Cazzo, però! Quanto era figo?! Vestito in quel modo poi era veramente da mangiare a piccoli morsi… la camicia, a causa della posizione, avvolgeva le sue braccia muscolose e il suo petto scolpito; i jeans fasciavano le sue cosce tornite mettendo in evidenza le gambe toniche e ben delineate e facendo risaltare un consistente rigonfiamento inguinale... oh Gesù!
Deglutii a fatica a quello spettacolo e mi costrinsi a distogliere lo sguardo per non soccombere a quella visione così sexy ed eccitante, ma commisi un fatale errore… incrociai i suoi zaffiri cupi di desiderio che mi incatenarono senza pietà, annullando ogni via di scampo. Erano accesi di una luce sensuale e quando mi curvai un po’ in avanti per sistemare meglio l’intimo e cercare di interrompere quel contatto, notai la sua lingua avvolgere lentamente le sue labbra in una calda carezza. Cazzo! Non potevo farmi attirare in quella trappola: lo conoscevo bene ed ero certa che stesse cercando di provocarmi… cosa, peraltro, in cui stava riuscendo alla perfezione.
Distolsi ancora una volta lo sguardo per non cedere, ma con la coda dell’occhio lo vidi staccarsi dalla parete e muoversi, elegante e sinuoso come un felino,verso la mia direzione. Non mi concesse neppure il tempo di muovere un passo: mi ritrovai schiacciata contro il comò dal suo poderoso corpo, mentre mi scrutava con attenzione attraverso la superficie riflettente di fronte a noi. La sua vigorosa erezione spingeva tra le mie natiche, facendomi chiaramente sentire la portata della sua eccitazione. Ok, ora ero nella merda! Chi avrebbe potuto resistergli?! Dio, ero pazza di lui!
Feci comunque un tentativo per cercare di divincolarmi, ma le sue braccia d’acciaio si chiusero sulla mia vita come una morsa, schiacciandomi ancora di più, mentre i suoi occhi mi trafiggevano come lame.
-Buona… non ti azzardare ad allontanarti da me, bambolina- mi avvertì con un tono che non ammetteva repliche; -Mi hai già mandato in bianco ieri sera e ho sopportato solo perché non volevo casini con mio padre… ma stanotte… sei mia! E’ tutta la sera che ho voglia di fare l’amore con te e so che lo desideri ardentemente anche tu… conosco il tuo corpo e i segnali che mi manda sono inequivocabili… posso già sentire l’odore della tua eccitazione- mi sussurrò con tono languido al mio orecchio, inspirando l’aria intorno a noi a pieni polmoni. Cristo santo! Com’era sexy…
-Ti sei mai guardata in viso mentre godi, Ally?- mi provocò, mentre una sua mano si poggiava sul mio ginocchio, risalendo lentamente lungo la coscia, e soffermandosi a delineare il bordo delle autoreggenti. Deglutii sonoramente e poi scossi la testa incapace di proferire parola perché la gola mi si era improvvisamente seccata. Jasper mi faceva sempre questo effetto e mi eccitava da morire questo suo atteggiamento dominante durante il sesso. Così diverso dalla dolcezza che lo caratterizzava nel nostro rapporto quotidiano...
-Così non va, Ally… rispondimi… dillo ad alta voce- mi ordinò perentorio, stringendo la mano sulla mia coscia e facendomi gemere forte. Dio, il suo tocco, le sue parole… mi mandavano in estasi!
-No…- ansimai, incapace di proferire altro.
-No… cosa?- domandò implacabile.
-No… non mi sono… m-mai guardata…- balbettai con il respiro già affannato. Un sorriso carico di promesse inebrianti si dipinse sul suo volto stupendo.
-Peccato… sei una vera delizia per gli occhi quando il piacere ti pervade… potrei venire solo a guardarti avere un orgasmo- mi confessò. Oddio! Un fremito intenso partì dal collo e scese lungo tutto la spina dorsale facendomi rabbrividire. Il mio corpo rispondeva alle sue parole e ai suoi tocchi come fosse stato creta da plasmare nelle sue mani.
-Lo senti,  Ally? Tu mi vuoi… lasciati andare, bambolina… non opporre alcuna resistenza perché è inutile… stanotte io ti regalerò un piacere immenso… come non hai mai provato in vita tua…- continuò con voce sempre più roca. Merda! Ero già andata! Completamente in mano sua… avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa e non avrei trovato la forza di oppormi!
Neanche avesse posseduto un radar che potesse scoprire il livello della mia eccitazione, la sua mano scostò il filo del mio perizoma per poi accarezzarmi delicatamente.
-Mmm… senti qui… il tuo corpo non mente… sei bagnata e bollente… per me… cazzo, mi fai impazzire!- mormorò, approfondendo il contatto. Il respiro mi si mozzò in gola e vidi nello specchio le mie gote colorarsi ancora di più. I suoi occhi non lasciarono i miei neppure per un attimo, e quando la sua mano continuò quella dolce tortura gettai la testa indietro e li chiusi per il troppo piacere. La mano libera si intrufolò nei miei capelli e mi riportò la testa in posizione eretta.
-Apri gli occhi, Ally… non voglio che perdi nemmeno una delle tue mille espressioni mentre godi- mi intimò, stringendo leggermente la presa sulla mia chioma, mentre si spingeva sempre più a fondo. Oddio, mi mandava fuori di testa!
-Ahhh!- urlai, incapace di trattenermi per quelle sensazioni meravigliose, e guardandomi per la prima volta mentre lui mi portava sull’orlo dell’estasi. Proprio quando stavo per lasciarmi travolgere dal piacere, Jazz si interruppe lasciandomi una sensazione di vuoto e freddo. Si abbassò a baciarmi la schiena nella scollatura del vestito e poi le sue mani alzarono la stoffa dell’abito, arricciandomela sui fianchi. Guidò il mio bacino un po’ verso di lui, facendomi piegare in avanti sul comò e poi si abbassò accarezzandomi le natiche completamente scoperte.
-Reggiti sul mobile, Ally… e non ti azzardare a chiudere gli occhi. Se lo farai, smetterò all’istante, te lo giuro!- mi minacciò roco. Ero sua prigioniera, del tutto in balia di quello sguardo infuocato, del suo tocco e del tono della sua voce… come se fossi preda di un potente incantesimo…
-Mi hai sentito, gattina?! Rispondi!- tuonò.
-Sì, Jazz… terrò gli occhi… aperti…- ansimai, mentre un sorriso irriverente e bastardo gli illuminava il volto.
-Brava la mia bambolina…- sussurrò, riprendendo la piacevole attività che poco prima aveva interrotto.
-Oddio, Jay!- urlai, tentando di non crollare sotto il suo fantastico assalto. Ero succube di un piacere immenso e quando pensai che le gambe non mi avrebbero più retto, Jazz si alzò e permise ai nostri corpi di fondersi in uno solo, spedendomi all’istante in paradiso. L’orgasmo, scoppiato all’improvviso, fu ampliato e prolungato dai suoi movimenti… Oddio santo! Credevo di non reggere più a tutte quelle scosse di piacere… il cuore martellava impazzito, la gola era inaridita e le gambe mi tremavano…
-Reggiti forte!- ringhiò il mio uomo, con gli occhi stralunati dal godimento e fissi sul punto in cui i nostri corpi erano uniti.
-Ahh! Jazz… non ce la faccio… dio santo!- gridai in preda di nuovo a potentissimi  spasmi. Il piacere ormai era diventato un tutt’uno col mio corpo e la testa mi girava.
Qualche istante dopo anche Jazz si lasciò andare facendosi trascinare dal piacere; per poi crollare entrambi ansanti sul mobile sotto di noi, a goderci il nostro paradiso…
Il tempo di riprendere fiato e poi sentii la sua lingua leccarmi la schiena con dolcezza, alternando piccoli e delicati baci… l’urgenza di poco prima era svanita e ora mi stava venerando, riempiendomi di mille attenzioni, come ogni volta dopo un sesso favoloso.
Continuavo a guardarlo attraverso lo specchio. L’amore e la devozione che sprigionavano i suoi occhi erano così immensi e totali che spesso mi lasciavano senza fiato.
-Sei fantastica, principessa… ti amo da morire…- mormorò quasi in adorazione.
- Anch’io ti amo più di ogni altra cosa al mondo, Jay…- mormorai esausta, abbandonandomi tra le sue braccia e lasciandomi cullare dalla sua stretta vigorosa.
-Adoro fare l’amore con te…- gli confessai con un sospiro, osservandolo quasi in adorazione in quegli occhi carichi di amore.
-Abbiamo tutta la notte per noi e potremo fare l’amore in tutti i modi che desideriamo- mi rassicurò, tentando di riprendere il controllo del suo corpo e della sua mente; -Ora però voglio dedicarmi a te… è l’ora del mio regalo, amore mio. Devo ammettere che mi hai veramente stupito. Non pensavo che avresti resistito fino a quest’ora per sapere cosa ti avevo regalato- mi confessò sghignazzando.
La sorpresa mi fece spalancare gli occhi.
-Regalo?!- esclamai confusa; -Ma tu me lo hai già dato!- continuai. Lui e i ragazzi mi avevano offerto una serie di trattamenti per il corpo per un intero weekend nella nuova SPA di Port Angeles. Dono ancora più apprezzato, visto che Jazz aveva aggiunto la quota per poter trascorrere quel weekend con me!
-Piccola, pensavi davvero che mi sarei limitato a farti un regalo di gruppo?! Non mi conosci ancora bene, allora… dovresti aver capito ormai come sono fatto… Alice io ti amo così tanto che farei di tutto per te!- mormorò, baciandomi delicatamente le labbra, ma senza approfondire il bacio. Si allontanò un attimo da me e da un cassetto tirò fuori un pacchetto quadrato fasciato con una carta rossa e un fiocchetto bianco. Oddio! Era una scatolina dalle dimensioni molto piccole e che probabilmente conteneva qualcosa di prezioso. Mi prese per mano e andò a sedersi sul letto, facendomi accomodare sulle sue gambe, porgendomi poi il pacchetto. Lo afferrai emozionata e poi, con delicatezza, tolsi la carta e mi ritrovai tra le mani una scatoletta di morbido velluto blu. La aprii e dentro vi era uno splendido braccialetto!
 


Mi portai le mani alla bocca, completamente scioccata dalla magnificenza di quel regalo. Non osavo nemmeno pensare a quanto potesse aver speso, ma in fondo chi se ne importava? Era un regalo straordinario!
-Jay… oh mamma! Ma sei impazzito?! E’ splendido, ma non era il caso…- interruppe subito le mie rimostranze.
-Alice, forse ancora non mi sono spiegato abbastanza bene. Tu sei tutto per me, sei la mia vita, la persona più importante e non mi stancherò mai di ricoprirti di regali degni di te- dichiarò, facendomi battere forte il cuore; -Quel weekend a Seattle ho visto come ti brillavano gli occhi ogni volta che il tuo sguardo incrociava uno di questi braccialetti… Ti piace davvero?- si preoccupò. Stava scherzando?! Era magnifico e le pietre brillavano in maniera fenomenale. Mi aiutò a indossarlo, mentre io continuavo a rimirarlo affascinata.
-Lo adoro! Oh Jazz, grazie! E’ davvero eccezionale e anche io ti amo da morire!- esclamai, buttandogli le braccia al collo e spingendolo sul letto, facendolo ridere felice.
-Voglio fare l’amore con te con solo questo addosso…- sussurrai sulle sue labbra, mordicchiandogliele. Sentivo la sua erezione, non ancora del tutto scemata, riprendere vigore sempre più e premere sul mio bacino, mentre le sue mani iniziavano ad accarezzarmi la schiena.
-Dio, Ally! Questo vestito mi ha fatto impazzire per tutta la sera! Sei sexy da morire e molti ragazzi non riuscivano a toglierti gli occhi di dosso. Ma tu sei mia… solo mia e di nessun altro… non mi lasciare mai, amore… potrei morirne…- mi rivelò, alternando le parole a baci roventi lungo il mio collo. Oddio, quel ragazzo era più incandescente di un incendio!
Riprendemmo da dove avevamo lasciato poco prima, per dare inizio alla notte più infuocata della mia vita!

Pov Bella

Aprii gli occhi lentamente. Oddio santo! Dopo essere stata un bel po’ sul pavimento, mi sentivo tutta anchilosata e indolenzita! Mi stiracchiai, voltandomi sull’altro fianco, ma un dolore alla schiena mi fece scattare a sedere. Mi guardai intorno confusa e tutto ciò che era successo nella notte mi tornò alla mente… con il ricordo mi invase prepotente anche la rabbia.
La sera precedente, dopo una bella lavata di capo a Edward a causa della solenne incazzatura di Alice per come aveva maltrattato i suoi vestiti, ero riuscita a strappargli la promessa che l’avrebbe finita una volta per tutte con la storia di quella ridicola guerra tra lui e Jasper. Sembrava tutto a posto e Edward e SC erano pimpanti e parecchio su di giri, pronti per una serata bollente…
Avevamo appena iniziato a coccolarci un po’, pronti a tuffarci in una notte di pura passione, quando ad un tratto un suono terribilmente fastidioso e intermittente aveva attirato la nostra attenzione. Quel rumore mi aveva risvegliato vecchi ricordi lontani… ma più provavo a rammentare e meno riuscivo a metterli a fuoco. Avevo tentato di riportare alla mente guasti nei tubi o rumori strani dovuti all’impianto di riscaldamento, ma nulla mi sembrava confermasse quel terribile fastidio…
L’eccitazione iniziale purtroppo era andata via via scemando: più volte avevamo cercato in giro, accendendo anche tutte le luci, spostando tappeti e alcuni mobili; ma ogni volta sembrava che il suono si spostasse in un altro punto della stanza. Ero tremendamente frustrata e innervosita; e il mio fidanzato si era parecchio infastidito. Quando intuimmo che senz’altro si trattava dell’ennesimo scherzo di Jazz per vendicarsi dell’umiliazione durante la serata davanti a tutti i nostri amici, Edward avrebbe voluto compiere all’istante la sua nemesi, continuando quella faida. Eh no, era ora di farla finita!
Manco a dirlo ne era nata una discussione tra noi, a causa di quella che io consideravo solo una tremenda seccatura. Avevo tentato di non irritarmi più del dovuto; ma quando poi Edward aveva sbottato accusandomi, neppure troppo gentilmente, di essere esagerata e che avrei dovuto lasciarlo fare, mi ero innervosita a causa del suo atteggiamento bambinesco; e incapace di sopportare oltre quell’odioso ronzio che stava mettendo a dura prova i miei nervi, avevo lasciato la stanza sbattendo la porta e lasciandolo lì come un cretino. In quel momento l’unica cosa che avrei desiderato fare era buttare giù dal letto mio fratello e costringerlo a cedermi il suo posto accanto a Alice, visto che la colpa della mia serata andata in fumo era solo sua. Mi ero convinta che, incazzata com’era Alice, la coppietta non si stava di certo dilettando in attività piacevoli; ma quando mi ero avvicinata per bussare alla loro porta i gemiti che risuonavano dall’interno mi avevano fatto desistere dal mio intento e li avevo lasciati al loro passatempo, contenta che almeno qualcuno si stesse divertendo. Evidentemente la forza di volontà della mia cara cognatina nel resistere al fidanzato era pari alla mia della sera precedente: pressoché nulla!
Avevo così optato per scendere al piano inferiore e trovarmi un’altra sistemazione. Alla fine, esasperata, ero crollata sul tappeto, coprendomi con un asciugamano della dependance.
-Ehi, Bella!- mi sentii chiamare in un sussurro. Mi voltai e vidi Alice sulla porta della cucina che mi faceva cenno di seguirla. Mi alzai e la raggiunsi, sedendomi al bancone di fronte a una tazza fumante di cioccolata bollente che mi aveva preparato con molta premura. Dio, ti ringrazio!
-Ciao, tesoro- mi salutò abbracciandomi; -Scusami per averti investito in quel modo ieri sera- si dispiacque.
-Non preoccuparti! Ho già dimenticato. E anche se non fosse stato così, dopo questa gentilezza sei già perdonata!- la rassicurai, indicandole poi la tazza contenente la prelibata bevanda.
-Ora la mia furia è più dirottata verso quei due cretini che si professano nostri fidanzati. Ho una rabbia che non hai idea! E se non bastasse il nervoso mi sento tutta indolenzita- mi lamentai. Non era certo colpa sua se avevo dormito per terra.
-Comprendo benissimo. Senti volevo proporti un piano… così finalmente metteremo fine a questa stupida faida una volta per tutte- sussurrò con atteggiamento cospiratorio.
-Oddio, ti ringrazio! Ti prego dimmi tutto! Sono disposta a qualsiasi soluzione- accettai con entusiasmo; -Ieri sera ero riuscita a strappare la promessa a tuo fratello che ci avrebbe dato un taglio. Ma con lo scherzetto di stanotte di Jazz credo che stamattina saremo punto a capo ed io non ne posso davvero più! Un bel gioco dura poco!- le spiegai, infervorandomi.
-Completamente d’accordo, sorella!- esclamò dandomi un poderoso cinque; -Stanotte Jazz mi ha spiegato come si è vendicato ed ero certa che stamattina saresti stata la mia più preziosa alleata per far terminare questa assurdità- mi rivelò.
-Ti prego dimmi cosa diavolo ci ha infilato in camera quel demente di mio fratello, perché mi sto scervellando da ore e proprio non riesco a ricordare cosa possa essere- la scongiurai. Alice mi spiegò ogni particolare e subito mi venne in mente quel giochino maledetto. Probabilmente Edward, verso la mattina, era riuscito ad addormentarsi perché quell’aggeggio malefico aveva esaurito la carica delle pile; ma senz’altro doveva essere parecchio snervato pure lui e non avevo comunque la più pallida idea di come avesse fatto a resistere tanto.
Alice mi spiegò il suo piano di contrattacco e mi trovò perfettamente d’accordo. Finimmo di fare colazione in santa pace e poi preparammo ogni dettaglio. Pian piano la cucina si animò e alla fine ci ritrovammo quasi tutti seduti al tavolone della sala da pranzo a chiacchierare in allegria. Dopo poco ci raggiunsero anche Jasper e Edward. Io non lo degnai di uno sguardo ma, con la coda dell’occhio, notai che continuava a fissarmi con un’espressione dispiaciuta sul volto. Non avevo nessuna intenzione di rovinarmi la domenica, passandola a litigare con il mio ragazzo; ma volevo che capisse che lui e Jazz avevano esagerato e che dovevano darsi una regolata visto che non eravamo più all’asilo. Quindi resistetti ancora senza badare molto a ciò che faceva, anche se sarei volata volentieri tra le sue braccia per farmi dare un buongiorno decente. Quel ragazzo era una droga e senza i suoi meravigliosi baci andavo in crisi di astinenza.
Finita la colazione, io e Alice lasciammo quei due personaggi lì al tavolo a terminare il pasto; con perfetta nonchalance ci dirigemmo insieme alle altre (già messe al corrente di tutto) al piano superiore per ultimare ogni più piccolo dettaglio. Nel giro di un quarto d’ora avevamo tutto quanto pronto. Per fortuna io e Rosalie avevamo avuto dei buoni insegnanti per mettere in pratica certi dispetti… e Leah non era da meno, visto che era sempre stata un maschiaccio.
-Ehi, arrivano!- ci avvertì Angela che era rimasta di vedetta per controllare che nessuno ci beccasse in flagranza di reato. Non eravamo certe che gli altri ragazzi, se avessero saputo cosa avevamo intenzione di combinare, avrebbero tenuto la bocca chiusa… gli uomini erano peggio delle donne quando si trattava di pararsi il culo a vicenda.
Noi cinque, facendo finta di nulla, ci mettemmo a chiacchierare proprio davanti alle scale.
Ora veniva il difficile: Edward e Jasper avrebbero dovuto entrare nelle stanze nello stesso secondo, altrimenti si rischiava che uno dei due riuscisse a defilarsi prima di subire lo scherzo. Per un attimo ebbi il terribile dubbio di aver esagerato, e dall’espressione tesa di Alice anche lei dovette pensare la stessa cosa. Per non parlare del fatto che, anche se l’idea era stata sua, forse si sentiva ancora più in colpa di me, visto che aveva trascorso una notte meravigliosa con Jazz e che il bracciale che le aveva regalato era stupendo. Ma il nostro senso di colpa svanì tanto velocemente come era sopraggiunto, quando vedemmo Jazz e Edward ridere e scherzare allegramente tra loro, dandosi cameratesche pacche sulle spalle, come se niente fosse. Gli uomini erano veramente incredibili! Loro si stavano divertendo un mondo ed ero certa che non avessero nessuna intenzione di smettere! Mentre noi ragazze eravamo furibonde!
Dopo quella scenetta, con un’occhiata complice tra me e Alice capii che per fortuna anche ogni sua remora era andata a farsi friggere!
-Ehi ragazze! Che fate qui?- ci chiese Jazz, meravigliandosi del luogo che avevamo scelto per chiacchierare. In effetti con tutte le stanze che c’erano in casa, poteva sembrare un tantino insolito.
-Senti, Jazz! Noi donne dobbiamo parlare! Quindi aria! Se non si fosse trattato di delicate questioni femminili saremmo rimaste in sala da pranzo con voi, no?- lo ammonì prontamente Leah. Grande! Non le mancava mai la parola. Nel frattempo ci raggiunsero anche Jake, Emmett e Ben.
-Via maschi! Avete sentito?! Tutti quanti!- incalzò Rosalie, che non vedeva l’ora di assistere alla scena.
-Mamma mia, quanta acidità, ragazze! Calmatevi!- si difese mio fratello, alzando le mani in difesa.
-Dai, Jazz, lasciamole perdere… avranno i loro argomenti mensili! Invece noi vogliamo vedere questa cavalletta portentosa!- esclamò Emmett avvicinandosi alla nostra camera da letto. Cazzo, no! Non potevano infilarsi tutti in camera nostra… non avrebbe funzionato un tubo!
-Eh no!- urlai, fingendomi incazzata e sperando che le mie scarse doti da attrice non mi tradissero all’istante; -Io ho dormito per tutta la notte su un tappeto per terra. Anzi… dormito per modo di dire!- mi lamentai, fissando Edward in cagnesco; -Nessuno entra in camera mia a cercare un bel nulla! Più tardi farete quello che vi pare, ora io me ne vado a letto!- esclamai. Un attonito silenzio calò nel corridoio.
Bè, ero stata brava!
-Bella, per favore… posso entrare in camera con te e parlarti un minuto prima che ti addormenti?- mi chiese titubante Edward, con due occhioni che esprimevano tutto il suo dispiacere. Dio che cuccioloso! No, non dovevo lasciarmi distrarre da quegli occhi traditori!
-Certo, Edward. Finisco con le ragazze e arrivo subito. Inizia ad aspettarmi in camera- gli ordinai perentoria, prima che decidesse di farlo lì in corridoio.
-Anche tu, Jazz! Aspettami in camera perché ho bisogno di un ripasso… la spiegazione di ieri sera non mi basta- gli si rivolse Alice maliziosa, tentando di farlo entrare nella stanza. Era un asso! Sapeva come prenderlo e infatti gli occhi di mio fratello si illuminarono speranzosi. Merda! Edward stava già abbassando la maniglia mentre Jazz stava ancora facendo la radiografia alla fidanzata! Accidenti alla tempistica!
-Edward, aspetta!- lo fermai. Lui si voltò, con ancora la mano sulla maniglia, proprio nel momento in cui Alice fece cenno a Jazz di andare. Quando anche mio fratello afferrò l’impugnatura per aprire la porta, mi rivolsi di nuovo a Edward.
-No, no, niente! Tranquillo, arrivo subito- lo liquidai. Lui sospirò e poi finalmente entrambi entrarono in camera nel medesimo istante... un millisecondo dopo furono investiti da due secchi ciascuno, uno pieno di acqua gelida e l’altro pieno di farina. Le urla disumane che lanciarono risuonarono per la casa, facendo accorrere anche tutti i ragazzi di La Push, mentre tutti noi spettatori avevamo iniziato a ridere a crepapelle.
-Vi arrendete? Mai mettersi contro le donne!- esclamò Alice. Io mi avvicinai, mentre entrambi ancora sbalorditi e completamente impiastricciati di acqua e farina tentavano di togliersene un po’ dal viso.
-Ma che cazzo…- tentò di lamentarsi mio fratello, ma lo interruppi subito.
-E con questo dichiariamo chiusa tutta la vostra infantile faida. Stavolta ve la siete cavata a buon mercato, ma se decideste di continuare con gli scherzi, il sesso ve lo scorderete per almeno un mese! E stavolta neanche il padre eterno ci smuoverebbe dai nostri propositi! Attenti perché saremmo anche disposte a rivelare a papà e Esme che di notte vi intrufolate nelle nostre camere!- spiegai loro.
-Siamo state chiare?!- ribadì Alice, con un’aria minacciosa.
-Chiarissime!- intervenne Emmett.
-Cristalline!- sbuffò Edward.
-Mi assicurerò io stesso che non facciano più danni perché non ho nessuna intenzione di rinunciare ai miei raid notturni per colpa di questi due fessi che si sono fatti fregare dalle rispettive sorelle, nonché fidanzate! Che delusione, ragazzi!- li schernì il fratello orso, facendo aumentare le già fragorose risate dell’intera combriccola.
In un attimo sia io che Alice venimmo afferrate dai rispettivi fidanzati che iniziarono a strusciarsi addosso, sporcandoci e impiastricciandoci tutte.
-Andiamo a farci la doccia, micetta! Abbiamo un discorso in sospeso io e te!- mi sussurrò Edward all’orecchio con un tono roco; -E scusami per stanotte- aggiunse.
-Perdonato- lo rassicurai, lasciandomi trascinare all’interno della nostra stanza. A pulire avremmo pensato dopo… molto dopo!



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Diamante di keska
Come d'autunno sugli alberi le foglie di FunnyPink
Friday at Noon di   troublefollows
Lividi di AnImoR_7
Bambola di tsukinoshippo
The Swan lake di pallina90
Scuola&Amore di maryc
L'amore sorprende tutti di  nik81
Sakura - Fiore di ciliegio di gaccia
Ad alta quota di
Leelan Lisa
Era scritto che ti amassi  di perrypotter


   
 
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