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Autore: Yusaki    14/07/2006    8 recensioni
Potete leggere questa ff anche se non avete letto il mio capitolo unico speciale di natale intitolato "La magia della notte di natale". Certo, se lo leggeste capireste un attimo di più, ma potete capire anche così la storia di Angel, una ragazzina che una notte viene a sapere di essere la discendente di Yoh Asakura, di essere una sciamana...e sono passati proprio 500 anni...e allora che dire? CHE IL NUOVO SHAMAN FIGTH ABBIA INIZIO!!!!!^_^ p.s.i personaggi ho messo Altri perchè saranno una sorpresa...diciamo!-_^ Leggete e recensite mi raccomando!!!^_^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si vede che le persone vanno in vacanza d’estate…-___-‘’’ (che c’entra? N.d.Ren)

Shark Attack: Un  Bazooka!!*___* Dico, vuoi batterti contro il mio nuovo mitra modello “uccidere tutti ora”?!?!*____________________* le mie storie sconnesse che non c’entrano niente con la ff, è che a volte mi viene da scrivere senza rendermene conto!!!!^____^

Kristin: anche a me fa pena Nana!!!!T____T anche perché ha un carattere totalmente diverso dal suo antenato…in questo capitolo si capirà meglio quello che mi hai chiesto, è un chap disseminato di indizi!!!-_^

Yukina_chan: infatti la ff è come divisa in due pezzi, uno triste ed uno allegro. Buone vacanze anche a te!!!^0^

 

-STORY DIGEST-

 

Questa storia racconta le avventure della discendente di Yoh Asakura, l’apprendista sciamano Angel Asakura, accompagnata da Amidamaru, lo spirito che un tempo servì il suo antenato. State certi che insieme compiranno cose davvero straordinarie. Io invece sono…ma che importanza ha? Se vi svelo tutto non c’è più gusto, non credete? Sappiate solo che anch’io faccio parte di questa storia! Un motociclista pazzo sfonda la finestra della cucina di Angel e poi sparisce, lasciando in custodia a lei una ragazzina svenuta. Una notizia terribile verrà portata dalla ragazzina di nome Nana, discendente di Ryu. Lei nasconde un segreto terribile sul potente Hao Asakura. Angel e tutti gli altri rimangono sconvolti dalla rivelazione.

 

 

L’officiante col capello di paglia

 

Chi ha bussato alla porta?

In quel momento solo il nome di Hao le risuonava nella testa, con la stessa melodia malinconica della cantilena che narrava il passato di Nana.

Lasciò i suoi amici soli nella stanza, voltò le spalle ad ogni possibile scena di conforto, tutto le sembrava strano come se stesse guardando le cose intorno a lei da una fitta nebbia fastidiosa. Aprì la porta, più con l’intenzione di andarsene che di aprire al nuovo venuto; vide di sfuggita un bel ragazzo dai capelli verdi, la stava guardando con muta sorpresa, ma Angel non ci fece caso e lo superò barcollando lungo il vialetto del giardino.

Kiedom sgranò gli occhi, capì subito cosa era successo. Lui stesso aveva detto a Nana di rivelare cosa aveva fatto nell’infanzia, perché quelle persone dovevano sapere…

Tuttavia non si era immaginato quella reazione da lei.

Rimase per un attimo a dondolarsi sulla porta d’ingresso, sapendo che il suo dovere era di accudire Nana eppure desideroso di seguire la discendente di Yoh. Infine il secondo pensiero prevalse e con un fruscio del mantello nero sparì dietro la ragazza; rintracciarla fu piuttosto facile per quanto, dovette ammettere, aveva un’andatura piuttosto veloce; la raggiunse ai margini di un piccolo boschetto che racchiudeva un’area per pic-nic.

Amidamaru galleggiava accanto alla fanciulla con espressione preoccupata, Kiedom aspettò un po’ ed infine giunse alle spalle dei due apparendo dal nulla.

Angel trasalì, colta di sorpresa. Ancora sconcertata dagli ultimi eventi della mattinata non aveva percepito nessuna presenza, ma il suo spirito si, e stava fissando insistentemente il ragazzo dai capelli verdi.

-Dal tuo viso non si direbbe che hai cominciato la giornata nel modo giusto- Kiedom sorrise con calore, ma senza scherzare.

-No, non proprio- ribatté Angel studiando il ragazzo. Era il motociclista di poco prima, lo riconosceva dai bei vestiti e dai capelli meravigliosamente verdi.

-Se non hai nulla in contrario potremmo sederci qui- indicò una panchina di legno isolata dalle altre -e mangiarci qualcosa di buono.-

Lei si sentì affiorare spontaneo un lieve sorriso -è una buona idea, ma cosa mangiamo?-

Kiedom sorrise affabile e da una tasca interna del mantello tirò fuori una sacca marrone in cui erano contenuti…

-Dei cheeseburger!- esclamò Angel sorpresa.

-Immaginavo che avresti avuto gli stessi gusti del tuo predecessore, è destino-

Così consumarono un tranquillo pranzetto all’ombra degli alberi. Dopodiché Angel parve più tranquilla e Kiedom, notato questo, ripose dei bicchieri vuoti e decise di parlare.

-Angel, vuoi parlare?- le chiese cortesemente.

-Sai il mio nome! Ma io non conosco il tuo…come ti chiami?-

-Kiedom-

-Kiedom! Piacere Kiedom!- Angel gli strinse la mano con vigore; tornò poi seria, lasciandolo andare, rivolse lo sguardo ai rami degli alberi più in alto mentre Amidamaru, accertatisi che il ragazzo non era una minaccia, tornava nella tavoletta buddista per non disturbare la conversazione. La ragazza gli avrebbe detto di restare in qualsiasi altra occasione, ma stavolta non lo fermò. -Si, avrei…bisogno di parlare-

-Lo so, si tratta di Hao- anche lui aveva notato la scomparsa dello spirito.

-Hao, credevo non lo avrei mai sentito nominare, se non come il ricordo di una battaglia di tanto tempo fa. E invece ripiomba nella mia vita di colpo! Così! senza preavviso!- Angel si era infervorata nel parlare, ben presto la sua voce divenne alta mentre continuava a sfogarsi, tutti i pensieri degli ultimi tempi si riversavano incontrollati dalla sua bocca. Finché non raggiunse il culmine delle sue paure con un’ultima frase, la sua voce era incrinata, irriconoscibile -…e poi, io non sono Yoh!- strinse una mano a pugno. -Io non sono Yoh Asakura. Certo, gli somiglio, sono sempre allegra e convinta che la vita vada bene, ma c’è una parte di me che sa di non essere come lui, sa di poter sbagliare, sa di portare il fardello di una meravigliosa eredità, sa che quest’eredità porterà il peso di tante aspettative…tutti lo pensano, ma io non sono Yoh.- si interruppe di botto. Le mani di Kiedom erano racchiuse intorno alle sue e lui la fissava con una luce rassicurante negli occhi.

-Tu sei Angel- proclamò semplicemente.

Angel sentì un bel calore invadere il suo corpo e si rilassò nella stretta delle sue mani. Da qualche parte Amidamaru tossì, imbarazzato dalla scena, e si ritrasse ancora più giù nella sua tavoletta buddista.

-Non so cosa il destino ti riserverà, ma noi siamo venuti esattamente 500 anni dopo gli eroi Yoh e compagni del passato. Questo qualcosa vorrà dire, non devi perdere te stessa, ne aver paura di dire ciò che non sei- proseguì imprigionandola a se con lo sguardo.

-Ci ho riflettuto sai? Penso che sia colpa di Anna se sono un po’ così! Lei non era allegra come Yoh, e io sono legata al sangue di entrambi- sentendosi rassicurata dalla presenza del ragazzo e dall’aver finalmente raggiunto una conclusione logica, Angel si sciolse dalla presa sulle mani e riprese più allegramente -Davvero gli opposti devono attrarsi! Non vedo più opposti di Anna e Yoh!!!!!! Per fortuna io per ora non ho dovuto scegliermi un promesso sposo!-

Kiedom sussultò involontariamente alle ultime parole e arrossì; avrebbe voluto che il contatto con lei, fra le loro mani, fosse durato di più. Tossicchiò, muovendosi a disagio.

-Già…gli opposti si attraggono…- ripeté lei flebilmente, un’ombra passava nei suoi occhi, un’ombra che Kiedom non mancò di notare.

-C’è qualcos’altro che ti preoccupa- affermò per cambiare discorso; lei non poteva saperlo ma i lunghi anni trascorsi in compagnia di Nana, un’empatica, gli avevano insegnato qualcosa sulla psicologia delle persone.

Angel spostò lo sguardo su di lui, stupita, gli occhi splancati e la bocca aperta in un’espressione buffa. -Non credo! Non c’è altro-

-C’è, forse non te ne rendi conto, ma c’è- ribatté lui, cercava di capire cosa la preoccupava ancora, ma se era una cosa inconscia sarebbe stato difficile identificarla.

-Non so proprio cos’altro potrebbe preoccuparmi- ammise sinceramente Angel.

-Prova a pensarci, a tutti gli eventi vissuti fin ora, concentrati intensamente fin quasi a vederli- mormorò Kiedom, deciso a scoprire cosa la turbava.

-Sei uno psicologo? Non me lo avevi detto!- scherzò lei, ma vedendo che Kiedom faceva sul serio fece come le era stato detto.

Così comincio ad esplorare i suoi ricordi…la statuetta di Amidamaru che aveva comprato, la strana commessa dall’aria triste che aveva incontrato, l’albero di natale, il buio corridoio che portava ai suoi regali, la tavoletta buddista e la scoperta di essere uno sciamano, l’entrata in scena di Manta II, Jin che la sfidava a combattere, la battaglia serrata e la vittoria finale del ragazzo, lei che lo trascinava a casa sua, l’arrivo di Miupeace,  le due settimane successive piene di intenso allenamento e i ricordi di quella mattina, i più dolorosi fino ad allora la voce di Jin che le intimava di scendere giù dal letto, il motociclista con in braccio Nana, quest’ultima che riprendeva i sensi e raccontava la sua storia, quel canto angosciante che avevano sentito, il ritorno dalle visioni evocate al corridoio della casa, Nana in lacrime, Miupeace particolarmente pallido, Jin che consolava Nana in un abbraccio…

-Stoop!- gridò all’improvviso Kiedom, facendole prendere un colpo -Qual è stato l’ultimo ricordo a cui hai pensato prima che ti interrompessi?-

-Cosa? è stato…- Angel ci pensò su, trovava difficile sbrogliare la matassa di ricordi che aveva evocato così su due piedi -Non so…-

-Cerca di ricordare!- intimò febbrilmente lui -è lì ciò che ti preoccupa, anche se non te ne rendi conto- avendo osservato attentamente la ragazza era stato pronto a fermarla non appena aveva visto il primo segno di inquietudine.

-Ho pensato a Miupeace particolarmente pallido a causa della visione evocata da Nana su Hao…e…-

-E? è lì che devi ricordare, se i tuoi pensieri sono in ordine cronologico ti basta dirmi cosa è successo subito dopo- insistette Kiedom.

-Dopo io sono uscita di casa e ti ho incontrato…ma prima…- Angel si illuminò di colpo, battendo le mani una volta, come fanno le persone che si sono appena ricordate qualcosa -Ora ricordo! L’ultimo pensiero è stato che Jin stava consolando Nana con un abbraccio!!!!- sorrise e rivolse di nuovo l’attenzione a Kiedom, che la guardava in modo molto strano -Che c’è? Me lo sono ricordato! Ma la tua esperienza di psicologo è fallita, non credo di essere preoccupata per una cosa simile! ero stupita più che altro, Jin mi dava l’idea di un tipo un po’ scontroso e…-

-No, la mia esperienza di psicologo è riuscita- sbottò bruscamente lui evitando il suo sguardo -Quando hai ricordato quella scena sei diventata pallida, e hai stretto i pugni fino quasi a farti male, guarda, hai ancora i segni sulla mano- e indicò i lievi segni presenti sul suo palmo destro.

Angel continuò a fissarlo, sbigottita -Non capisco-

-Lo immaginavo-

-Ma allora cosa…?-

-Pensaci, concentrati di nuovo, sei sicura che la cosa non ti dia proprio il minimo fastidio?-

Angel eseguì di nuovo gli ordini del ragazzo. La cosa non mi da fastidio, sono solo sorpresa, riflettè parlando a se stessa, certo, dopo due settimane di reciproca compagnia credevo di conoscerlo un po’…

Si stupì di se stessa quando percepì un senso di muta rabbia che la pervadeva. Era nuova di quelle sensazioni. Forse mi da solo un po’ noia perché sono stata io ad accoglierlo in casa mia…

E perché dopo due settimane Jin non aveva mai mostrato un segno di riconoscenza o simpatia verso di lei, mentre con Nana, appena piombata nella cucina, si era subito dimostrato affettuoso, o forse era solo ancora un po’ confuso dalla scoperta di Hao e tutto il resto; ma i fatti restavano fatti.

-Credo che…- cominciò a spiegare a un agitato Kiedom. Quest’ultimo le fece però cenno di tacere e si voltò verso i margini del boschetto. Solo qualche secondo dopo una figura comparve in piedi sul ramo di un albero.

-Sei qui- ringhiò la figura posando gli occhi ambrati su Angel.

-Da quanto ci spiavi?- lo accusò Kiedom alzandosi dalla panchina e prendendo qualcosa dal mantello.

La figura spostò lo sguardo su di lui, con espressione ironica e il volto infiammato di rabbia-Spiarvi? Sono arrivato adesso, lo dovresti sapere visto che hai captato il mio furioku-

-Brutto…- con un grido furibondo, Kiedom gli scagliò contro un pendolo di cristallo attaccato ad un filo metallico che luccicò minacciosamente nel riflesso del sole. Nonostante la velocità dell’oggetto la figura si scansò elegantemente e balzò giù di fronte a lui.

-Jin!- esclamò Angel fissando la figura in ombra, che si era rivelata Jin.

-Lui è Jin?- sbottò Kiedom squadrando il ragazzo con fare malevolo.

-Si.- confermò lei.

-Tu guarda, il motociclista pazzo- disse sprezzante Jin.

-Spiacente di deluderti, ma il mio nome è Kiedom- ribatté Kiedom, tentando di mantenere il controllo.

-Non mi sembri uno sciamano molto abile, cosa ci fai qui?- Jin non voleva cedere terreno.

-Sono più abile di quello che dimostro, e indubbiamente lo sono più di te- rise Kiedom.

Lo sguardo di Jin si fece truce -Se vuoi saperlo io sono…-

-Giusto!- intervenne Angel per placarli, Amidamaru al fianco -Perché non vi presentate come si deve?-

Per una attimo i due si guardono a vicenda con un odio reciproco nemmeno provato a nascondere; lentamente si avvicinarono.

-Sono Jin Tao, piacere di conoscerti- fece un cenno del capo, sarcastico, che equivaleva ad un inchino.

-Kiedom Diethel- pronunciò Kiedom lasciando che i due assorbissero l’impatto delle sue parole.

-Un Diethel!- Jin non fu bravo a mascherare la sua sorpresa, Angel sembrava invece entusiasta e si avvicinò a Kiedom con un gran sorriso.

-Sei Kiedom Diethel! Un altro discendente! In effetti assomigli moltissimo a Lyserg! Sono contentissima di conoscerti- Angel saltellò dalla gioia, poi si rivolse ad Amidamaru -Abbiamo incontrato quasi tutti i discendenti! Ma ci pensi? Presto potremmo fare una squadra e partecipare al torneo!-

Kiedom  sorrise con un po’ di riluttanza al suo entusiasmo.

-Sei debole, non onori la tua famiglia- la voce di Jin spezzo l’allegria del momento.

-Come osi?! Cosa ne sai tu? Potrei anche trattenere il furioku!- in quel momento un piccolo spirito dalle sembianze di una fatina apparve accanto a lui, come per sostenerlo. Amidamaru bisbigliò all’orecchio di Angel -è Morphin! Dice il vero, è un Diethel-

-Cosa ci facevi qui con Asakura?- chiese ancora Jin.

-Quello che era necessario, le ero accanto in un momento critico- reagì Kiedom, a dir poco furioso.

-Accanto in un momento critico?- rise sprezzante Jin -Deve imparare a cavarsela da sola!-

Kiedom ringhiò qualcosa di inintelligibile. Angel si ritrovò all’improvviso presa fra due potenti sciamani, due fuochi che si stavano scontrando per ottenere la supremazia l’uno su l’altro.

Alla fine sembrò che i due avessero raggiunto un tacito accordo.

-Dovresti tornare dalla tua amica Nana- suggerì freddamente Jin.

-No, grazie, nella casa di Angel è al sicuro, resto qui- rispose altrettanto freddamente Kiedom.

-L’ho lasciata insieme a Miupeace- disse infine Jin con un sorriso di trionfo.

-Miupeace!- inorridì Kiedom -L’hai lasciata con quel comico farfallone!-

-Esattamente-

Kiedom gli lanciò un’occhiata piena di rancore, scomparve con un ultimo e veloce saluto ad Angel.

Adesso Angel e Jin erano soli.

Amidamaru se n’era andato di nuovo, Angel stava giusto per chiamarlo quando Jin parlò.

-Non dovevi andartene così da casa- le disse fissando lo sguardo su un albero di fronte a lui.

-Ero un po’…sconvolta- ammise lei, a disagio ora che Kiedom se n’era andato.

-…forse non l’hai notato, ma lo eravamo tutti- era ironico e freddo insieme, Angel sentì un cauto timore che la pervadeva e spariva subito -Cosa ci facevi qui con Diethel?- chiese dopo una pausa studiata.

-è stato lui a raggiungermi qui, mi ha rasserenato un po’-

-Rasserenato!- Jin sbuffò, incredulo.

-Anche tu hai lasciato da sola Nana, perché non sei rimasto con lei?- domandò Angel, con curiosa innocenza.

Jin arrossì lievemente -Dovevo venire a cercarti-

-Dovevi?-

-Devi essere davvero sconvolta per non averlo percepito- sbottò lui, perdendo la pazienza -un furioku di dimensioni enormi è comparso per un attimo, qui vicino. Era un furioku pericoloso, era il furioku di Hao-

Un gelo strano pervase Angel, al suono di quel nome, stavolta però faceva meno male  e nonostante la notizia non riuscì ad avere paura.

-Non l’ho percepito, ma non preoccupiamocene ora! È scomparso no?-

-E quindi, cosa vorresti fare Asakura? Metterti a ballare per lo scampato pericolo?-

-No, tornare a casa!- cantò lei eseguendo un’aggraziata piroetta che la portò ai margini del boschetto. Jin la seguì in silenzio, scoccandogli delle occhiatacce di tanto in tanto.

-Non prendi abbastanza la cosa sul serio- la rimproverò gelido il ragazzo. Angel continuò a camminare tranquillamente, davanti a lui.

-La prendo sul serio, più di quanto credi, e ti ringrazio di essermi venuto ad avvertirmi- rispose mestamente.

-Ho dovuto faticare per cercarti, hai inconsapevolmente trattenuto il tuo potere di sciamano- Jin sembrava leggermente compiaciuto dalla risposta ottenuta.

-Eri preoccupato per me!- scherzò Angel, ridendo.

Jin si fermò di botto, Angel se ne accorse e lo imitò voltandosi verso di lui che aveva assunto un’intensa sfumatura porpora su tutto il volto.

-Asakura tu davvero non prendi le cose sul serio!- le urlò contro riprendendo a camminare a passo di marcia.

Angel si chiese cosa avesse fatto per provocare una simile reazione, Amidamaru sapeva perché ma non intervenne. Camminarono in silenzio per un bel po’.

-Perché mi chiami Asakura?- chiese d’un tratto Angel arrancando per tenergli dietro.

-In che senso?- Jin rallentò un poco il passo, ma non si voltò a guardarla.

-Il mio nome è Angel, non sono abituata ad essere chiamata per cognome! È così formale…-

-Chiamo per nome solo gli sciamani che ritengo forti, alla mia altezza, e io l’ultima volta ti ho battuto- replicò lui.

-Potrei chiederti la rivincita-

-Non sai neanche usare l’Over Suol-

-Chi ti dice che non abbia imparato?- un sorrisetto divertito si aprì sul volto di Angel mentre lui si voltava a guardarlo con nascosto stupore.

-Allora? Hai intenzione di concedermi la rivincita?- Angel sorrise nel fare la proposta.

Jin estrasse la Basontoh e la fece roteare con destrezza -Vediamo quanto sei migliorata.-

 

Ci fu un attimo di intenso silenzio, nemmeno il vento interveniva a far frusciare le foglie. Una nuova sfida…che sarebbe stata interrotta presto, per quanto detesti interrompere momenti come questo, ma d’altronde…

-Mi raccomando, non toglierti quel dannato cappello dalla testa- raccomandò severamente Manta, come se non lo sapessi. Non credo di avervelo mai detto, ma ammiro molto questo discendente di Manta, molto più del suo pauroso predecessore, a volte mi chiedo da chi abbia preso; insomma, non sono molti quelli che riescono a starsene controllati davanti a me.

-Pppfh- trattengo una risata -Guarda, sono costretto a nascondermi per non spaventare i bambini-

A questo punto Manta mi lancia un’occhiata molto cattiva, come se non apprezzasse la mia battuta. Ehi, ma sono caduto così in basso da preoccuparmi di simili sciocchezze?

-Ti conviene andare, o si metteranno a combattere.-

Non c’era bisogno di dirmelo, sento già il rumore del metallo contro altro metallo, e i sentimenti che infuriano da entrambe le parti, l’esaltazione della battaglia! Scendo giù dall’albero, con maestria ed eleganza, doti che non ho perso e non perderò mai. Almeno spero, ah ah.

Uffa ma la devo proprio interrompere questa battaglia? È così divertente…e poi quei due mi ricordano davvero Yoh e Ren, nonostante Angel sia una ragazza molto carina, fra l’altro ha qualcosa che mi ricorda Anna…

-Scusatemi- esordisco infine per interrompergli, in quanto pare non mi abbiano affatto notato -Temo che questa sfida non andrà avanti, vedete, io devo battermi con Angel-

Che facce che stanno facendo! Mi viene di nuovo da ridere. E dire che ho persino questo ridicolo cappello di paglia addosso, ma probabilmente sono solo stupiti di ritrovarsi davanti un’officiante…a pensarci bene non sono un’officiante, quelli (Gli officianti, ovviamente) hanno così paura che possa combinare guai che per tenermi buono mi costringono ad aiutarli.

Finiranno per farmi sentire davvero in colpa.

Sto scherzando. Ovvio.

 

Cosa ci farà qui un officiante? Era questo che si chiedevano entrambi, Angel e Jin.

-Perché mai dovremmo interrompere la sfida?- domandò cauto Jin, studiando l’officiante.

Anche Angel faceva la stessa cosa.

Era più alto di lei di qualche spanna, i vestiti da officiante portati con ostentata disinvoltura. La cosa strana era un grosso cappello di paglia che gli copriva totalmente il volto, ad eccezione della bocca, atteggiata ad un riso perenne. Da sotto il cappello spuntavano dei capelli racconti in una coda bassa e molto lunga; notò che il colore di quest’ultimi era simile al suo, solo leggermente più scuro, ma avevano la stessa brillantezza.

E un’altra cosa strana, tratteneva il furioku.

-Angel, devo esaminarti, per permetterti di accedere al torneo-

La ragazza lo guardò, e sorrise. Rivolse un’occhiata di scusa Jin. -Mi dispiace Jin, dovremmo rimandare la nostra sfida-

-Avrete modo di sfidarvi un’altra volta- rise l’officiante.

-Cosa devo fare?- Angel chiese mentre Jin si ritraeva dall’o scontro. Assisterò alla lotta qui, voglio vedere se è davvero migliorata pensava il ragazzo, era anche molto curioso di vedere all’opera l’officiante.

Per un attimo l’officiante restò immobile, come in attesa, ed infatti dopo un attimo apparve Manta, incespicava nel tentativo di arrivare a loro.

-Devi toglierli il cappello- le gridò Manta, cadendo rovinosamente a terra dopo aver inciampato in una radice.

Angel era sorpresa. Doveva solo toglierli il capello? Eppure ricordava di aver letto che la prova di ingresso al torneo era un po’ diversa…oh, chissene importava, andava bene anche così.

-Amidamaru- chiamò lei.

-Angel…- cominciò Amidamaru.

-si?- angel guardò il suo spirito, che a sua volta fissava apprensivo l’officiante.

-Sai chi è quell’officiante?- le domandò Amidamaru, a voce bassa.

-Si- rispose lei tranquilla, seguendo lo sguardo di Amidamaru. Ora lo spirito pareva sorpreso, e concentrò la propria attenzione su di lei.

-a volte mi stupisci davvero- affermò Amidamaru con un sorriso d’incoraggiamento.

-Stupiamo lui, togliendoli quel cappello…però, non sta male con quel copricapo- e rise al suo spirito, sconcertato, a meno a giudicare dalla sua faccia.

L’officiante sorrise, e alzò leggermente la tesa del cappello di paglia.

 

 

A quanto sembra mi ha già riconosciuto. Il cappello è inutile. Com’è calma, si vede che ha preso dal mio fratellino. Ah, la prova ormai è così, gli altri per vedermi in faccia dovranno aspettare ancora un po’.

Si, dovranno aspettare ancora un po’, per vedere il ritorno di quello che una volta era stato…IL DEMONE!

 

 

 

 

Guardate! Prati, fiori, montagne, boschi verdi!*__*

Ren: Cos’hai bevuto?O__O

Ora spiego, sono andata in un hotel, al mare (vi avevo detto che ero stata al mare no?^__^), dove le consumazioni di coca-cola erano gratis!*___* e visto che io ho un meccanismo corporeo e mentale strano, riesco a ubriacarmi con una bevanda analcolica…dico davvero! Dico Davvero!

Infatti se bevo un po’ di Vodka (in teoria non dovrei, perché non sono maggiorenne!°_°) non mi succede niente, ma se bevo la cola…avrò un debole per la caffeina? Ma il caffè non mi piace!ò__ò

E di nuovo mi chiedo…come mai sto scrivendo di un colore diverso dal buon, vecchio nero?O_o (chi è vecchio?!>__< n.d.Nero). Oh, vabbè, questo non è il momento di preoccuparci per simile cose!V.v Piuttosto…

In questo capitolo (toh, sono tornata al nero?O__O) si parla del demone…confido che abbiate tutti capito chi è questo demone, perché voi tutti lettori siete davvero perspicaci no?*__* Beh, se non lo avete capito, non fa niente, visto che nemmeno io l’avevo capito!^___^ anche se questa ff la scrivo io, come sapete i personaggi tendono ad essere incontrollabili. Per esempio, il capitolo “Il diario di….” In origine doveva essere il diario dell’incontro fra il proprietario del diario e Angel e gli altri, e doveva essere lui a presentare Kiedom e Nana…come vedete la cosa è stata rivoluzionata, perché il nostro misterioso amico ha detto “Eh, no, così non va! Io voglio restare nel mistero ancora per un paio di capitoli! MHUAHAHA!*__*” e ho dovuto esaudire il suo desiderio, anche perché non è un personaggio facile da contraddire, a meno che uno non cerchi la morte!!!!O___o Avete notato che inoltre sembra stia nascendo un bel triangolo?^___^ anche se siamo ancora agli inizi? Dovete sapere che io adoro i triangoli!*___* Però mi dispiace sempre per quello (O quella) che alla fine viene rifiutata, in un triangolo va a finire che qualcuno per forza deve soffrire!T__T Oh, che brutta cosa…

Sfortunatamente ho come l’impressione che più di un triangolo qui verrà un decagono!O___O Spero di sbagliarmi!!!!!!!! ^____^’’’’’’’ O forse no?*____* MHUAHAHAHA!!!!!!!!!!!!!!

 

Il demone, l’officiante non officiante,il personaggio misterioso, cioè chi scrive il diario e narra lo story digest, ed è l’unico che ogni tanto parla in prima persona (Per inciso, quando vengo minacciata…) sono la stessa persona. Facciamo un po’ di anticipazioni del prossimo capitolo: scopriremo finalmente chi è il misterioso officiante. Non so altro, perché i capitoli vengono da se sul momento…^___^

 

MHAUHAHAHA!!!!!(Non fateci caso, ve l’ho detto che la caffeina mi fa male no?-__-‘’’)

  
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