Si vede che le persone vanno in vacanza d’estate…-___-‘’’ (che c’entra? N.d.Ren)
Shark Attack: Un
Bazooka!!*___* Dico, vuoi batterti contro il mio nuovo mitra modello “uccidere
tutti ora”?!?!*____________________* le mie storie
sconnesse che non c’entrano niente con la ff, è che a volte mi viene da
scrivere senza rendermene conto!!!!^____^
Kristin: anche a
me fa pena Nana!!!!T____T anche perché ha un carattere
totalmente diverso dal suo antenato…in questo capitolo si capirà meglio quello
che mi hai chiesto, è un chap disseminato di
indizi!!!-_^
Yukina_chan: infatti la ff è come divisa in due pezzi, uno
triste ed uno allegro. Buone vacanze anche a te!!!^0^
-STORY
DIGEST-
Questa storia racconta le avventure della discendente di Yoh Asakura, l’apprendista sciamano Angel Asakura, accompagnata da
Amidamaru, lo spirito che un tempo servì il suo antenato. State certi che
insieme compiranno cose davvero straordinarie. Io invece sono…ma che importanza
ha? Se vi svelo tutto non c’è più gusto, non credete?
Sappiate solo che anch’io faccio parte di questa storia! Un motociclista pazzo
sfonda la finestra della cucina di Angel e poi
sparisce, lasciando in custodia a lei una ragazzina svenuta. Una notizia
terribile verrà portata dalla ragazzina di nome Nana, discendente di Ryu. Lei nasconde
un segreto terribile sul potente Hao
Asakura. Angel e tutti gli altri rimangono sconvolti dalla rivelazione.
L’officiante col capello di paglia
Chi
ha bussato alla porta?
In
quel momento solo il nome di Hao le risuonava nella testa, con la stessa
melodia malinconica della cantilena che narrava il passato di Nana.
Lasciò
i suoi amici soli nella stanza, voltò le spalle ad ogni possibile scena di
conforto, tutto le sembrava strano come se stesse guardando le cose intorno a
lei da una fitta nebbia fastidiosa. Aprì la porta, più con l’intenzione di
andarsene che di aprire al nuovo venuto; vide di sfuggita un bel ragazzo dai
capelli verdi, la stava guardando con muta sorpresa, ma Angel non ci fece caso
e lo superò barcollando lungo il vialetto del giardino.
Kiedom
sgranò gli occhi, capì subito cosa era successo. Lui stesso aveva detto a Nana
di rivelare cosa aveva fatto nell’infanzia, perché quelle persone dovevano sapere…
Tuttavia
non si era immaginato quella reazione da lei.
Rimase
per un attimo a dondolarsi sulla porta d’ingresso, sapendo che il suo dovere
era di accudire Nana eppure desideroso di seguire la discendente di Yoh. Infine
il secondo pensiero prevalse e con un fruscio del
mantello nero sparì dietro la ragazza; rintracciarla fu piuttosto facile per
quanto, dovette ammettere, aveva un’andatura piuttosto veloce; la raggiunse ai
margini di un piccolo boschetto che racchiudeva un’area per pic-nic.
Amidamaru
galleggiava accanto alla fanciulla con espressione
preoccupata, Kiedom aspettò un po’ ed infine giunse alle spalle dei due
apparendo dal nulla.
Angel
trasalì, colta di sorpresa. Ancora sconcertata dagli ultimi eventi della
mattinata non aveva percepito nessuna presenza, ma il suo spirito si, e stava
fissando insistentemente il ragazzo dai capelli verdi.
-Dal
tuo viso non si direbbe che hai cominciato la giornata nel modo giusto- Kiedom
sorrise con calore, ma senza scherzare.
-No,
non proprio- ribatté Angel studiando il ragazzo. Era il
motociclista di poco prima, lo riconosceva dai bei vestiti e dai capelli
meravigliosamente verdi.
-Se
non hai nulla in contrario potremmo sederci qui-
indicò una panchina di legno isolata dalle altre -e mangiarci qualcosa di
buono.-
Lei
si sentì affiorare spontaneo un lieve sorriso -è una buona idea,
ma cosa mangiamo?-
Kiedom
sorrise affabile e da una tasca interna del mantello tirò fuori una sacca
marrone in cui erano contenuti…
-Dei
cheeseburger!- esclamò Angel sorpresa.
-Immaginavo
che avresti avuto gli stessi gusti del tuo predecessore, è
destino-
Così
consumarono un tranquillo pranzetto all’ombra degli alberi. Dopodiché
Angel parve più tranquilla e Kiedom, notato questo, ripose dei bicchieri
vuoti e decise di parlare.
-Angel,
vuoi parlare?- le chiese cortesemente.
-Sai
il mio nome! Ma io non conosco il tuo…come ti chiami?-
-Kiedom-
-Kiedom!
Piacere Kiedom!- Angel gli strinse la mano con vigore; tornò poi seria,
lasciandolo andare, rivolse lo sguardo ai rami degli alberi più in alto mentre
Amidamaru, accertatisi che il ragazzo non era una minaccia, tornava nella
tavoletta buddista per non disturbare la conversazione. La ragazza gli avrebbe
detto di restare in qualsiasi altra occasione, ma stavolta non lo fermò. -Si, avrei…bisogno di parlare-
-Lo
so, si tratta di Hao- anche lui aveva notato la
scomparsa dello spirito.
-Hao,
credevo non lo avrei mai sentito nominare, se non come
il ricordo di una battaglia di tanto tempo fa. E
invece ripiomba nella mia vita di colpo! Così! senza
preavviso!- Angel si era infervorata nel parlare, ben presto la sua voce divenne
alta mentre continuava a sfogarsi, tutti i pensieri degli ultimi tempi si
riversavano incontrollati dalla sua bocca. Finché non
raggiunse il culmine delle sue paure con un’ultima frase, la sua voce era
incrinata, irriconoscibile -…e poi, io non sono Yoh!- strinse una mano a pugno.
-Io non sono Yoh Asakura. Certo, gli somiglio, sono sempre allegra e convinta
che la vita vada bene, ma c’è una parte di me che sa di non essere come lui, sa
di poter sbagliare, sa di portare il fardello di una meravigliosa eredità, sa
che quest’eredità porterà il peso di tante aspettative…tutti
lo pensano, ma io non sono Yoh.- si interruppe di botto. Le mani di Kiedom erano racchiuse intorno alle sue e lui la fissava con una
luce rassicurante negli occhi.
-Tu
sei Angel- proclamò semplicemente.
Angel
sentì un bel calore invadere il suo corpo e si rilassò nella stretta delle sue
mani. Da qualche parte Amidamaru tossì, imbarazzato dalla scena, e si ritrasse
ancora più giù nella sua tavoletta buddista.
-Non
so cosa il destino ti riserverà, ma noi siamo venuti esattamente 500 anni dopo
gli eroi Yoh e compagni del passato. Questo qualcosa vorrà dire, non devi
perdere te stessa, ne aver paura di dire ciò che non
sei- proseguì imprigionandola a se con lo sguardo.
-Ci
ho riflettuto sai? Penso che sia colpa di Anna se sono
un po’ così! Lei non era allegra come Yoh, e io sono legata al sangue di
entrambi- sentendosi rassicurata dalla presenza del ragazzo e dall’aver
finalmente raggiunto una conclusione logica, Angel si sciolse dalla presa sulle
mani e riprese più allegramente -Davvero gli opposti devono
attrarsi! Non vedo più opposti di Anna e Yoh!!!!!! Per
fortuna io per ora non ho dovuto scegliermi un promesso sposo!-
Kiedom
sussultò involontariamente alle ultime parole e arrossì; avrebbe voluto che il
contatto con lei, fra le loro mani, fosse durato di più. Tossicchiò, muovendosi
a disagio.
-Già…gli
opposti si attraggono…- ripeté lei flebilmente,
un’ombra passava nei suoi occhi, un’ombra che Kiedom non mancò di notare.
-C’è
qualcos’altro che ti preoccupa- affermò per cambiare
discorso; lei non poteva saperlo ma i lunghi anni trascorsi in compagnia di
Nana, un’empatica, gli avevano insegnato qualcosa sulla psicologia delle
persone.
Angel
spostò lo sguardo su di lui, stupita, gli occhi splancati e la bocca aperta in
un’espressione buffa. -Non credo! Non c’è altro-
-C’è,
forse non te ne rendi conto, ma c’è- ribatté lui,
cercava di capire cosa la preoccupava ancora, ma se era una cosa inconscia
sarebbe stato difficile identificarla.
-Non
so proprio cos’altro potrebbe preoccuparmi- ammise
sinceramente Angel.
-Prova
a pensarci, a tutti gli eventi vissuti fin ora, concentrati intensamente fin
quasi a vederli- mormorò Kiedom, deciso a scoprire cosa la turbava.
-Sei
uno psicologo? Non me lo avevi detto!- scherzò lei, ma
vedendo che Kiedom faceva sul serio fece come le era stato detto.
Così
comincio ad esplorare i suoi ricordi…la
statuetta di Amidamaru che aveva comprato, la strana
commessa dall’aria triste che aveva incontrato, l’albero di natale, il buio
corridoio che portava ai suoi regali, la tavoletta buddista e la scoperta di
essere uno sciamano, l’entrata in scena di Manta II, Jin che la sfidava a
combattere, la battaglia serrata e la vittoria finale del ragazzo, lei che lo
trascinava a casa sua, l’arrivo di Miupeace,
le due settimane successive piene di intenso allenamento e i ricordi
di quella mattina, i più dolorosi fino ad allora la voce di Jin che le intimava di scendere giù dal letto, il
motociclista con in braccio Nana, quest’ultima che riprendeva i sensi e
raccontava la sua storia, quel canto angosciante che avevano sentito, il
ritorno dalle visioni evocate al corridoio della casa, Nana in lacrime,
Miupeace particolarmente pallido, Jin che consolava Nana in un abbraccio…
-Stoop!-
gridò all’improvviso Kiedom, facendole prendere un colpo -Qual è stato l’ultimo
ricordo a cui hai pensato prima che ti interrompessi?-
-Cosa?
è stato…- Angel ci pensò su, trovava difficile
sbrogliare la matassa di ricordi che aveva evocato così su due piedi -Non so…-
-Cerca
di ricordare!- intimò febbrilmente lui -è lì ciò che ti preoccupa, anche se non
te ne rendi conto- avendo osservato attentamente la ragazza era stato pronto a
fermarla non appena aveva visto il primo segno di inquietudine.
-Ho
pensato a Miupeace particolarmente pallido a causa della visione evocata da
Nana su Hao…e…-
-E? è lì che devi ricordare, se i tuoi pensieri sono in ordine
cronologico ti basta dirmi cosa è successo subito dopo- insistette Kiedom.
-Dopo
io sono uscita di casa e ti ho incontrato…ma prima…- Angel si
illuminò di colpo, battendo le mani una volta, come fanno le persone che
si sono appena ricordate qualcosa -Ora ricordo! L’ultimo pensiero è stato che Jin
stava consolando Nana con un abbraccio!!!!- sorrise e
rivolse di nuovo l’attenzione a Kiedom, che la guardava in modo molto strano
-Che c’è? Me lo sono ricordato! Ma la tua esperienza
di psicologo è fallita, non credo di essere preoccupata per una cosa simile! ero stupita più che altro, Jin mi dava l’idea di un tipo un
po’ scontroso e…-
-No,
la mia esperienza di psicologo è riuscita- sbottò
bruscamente lui evitando il suo sguardo -Quando hai ricordato quella scena sei
diventata pallida, e hai stretto i pugni fino quasi a farti male, guarda, hai
ancora i segni sulla mano- e indicò i lievi segni presenti sul suo palmo
destro.
Angel
continuò a fissarlo, sbigottita -Non capisco-
-Lo
immaginavo-
-Ma
allora cosa…?-
-Pensaci,
concentrati di nuovo, sei sicura che la cosa non ti dia proprio il minimo
fastidio?-
Angel
eseguì di nuovo gli ordini del ragazzo. La
cosa non mi da fastidio, sono solo sorpresa, riflettè parlando a se stessa, certo, dopo due
settimane di reciproca compagnia credevo di conoscerlo un po’…
Si
stupì di se stessa quando percepì un senso di muta rabbia che la pervadeva. Era
nuova di quelle sensazioni. Forse mi da
solo un po’ noia perché sono stata io ad accoglierlo in casa mia…
E perché
dopo due settimane Jin non aveva mai mostrato un segno di riconoscenza o
simpatia verso di lei, mentre con Nana, appena piombata nella cucina, si era
subito dimostrato affettuoso, o forse era solo ancora un po’ confuso dalla
scoperta di Hao e tutto il resto; ma i fatti restavano fatti.
-Credo
che…- cominciò a spiegare a un agitato Kiedom.
Quest’ultimo le fece però cenno di tacere e si voltò verso i margini del
boschetto. Solo qualche secondo dopo una figura comparve in piedi sul ramo di
un albero.
-Sei qui- ringhiò la figura posando gli occhi ambrati su Angel.
-Da
quanto ci spiavi?- lo accusò Kiedom alzandosi dalla panchina e prendendo
qualcosa dal mantello.
La
figura spostò lo sguardo su di lui, con espressione ironica e il volto
infiammato di rabbia-Spiarvi? Sono arrivato adesso, lo dovresti sapere visto che hai captato il mio furioku-
-Brutto…-
con un grido furibondo, Kiedom gli scagliò contro un pendolo di cristallo
attaccato ad un filo metallico che luccicò minacciosamente nel riflesso del
sole. Nonostante la velocità dell’oggetto la figura si
scansò elegantemente e balzò giù di fronte a lui.
-Jin!-
esclamò Angel fissando la figura in ombra, che si era rivelata Jin.
-Lui
è Jin?- sbottò Kiedom squadrando il ragazzo con fare
malevolo.
-Si.-
confermò lei.
-Tu
guarda, il motociclista pazzo- disse sprezzante Jin.
-Spiacente
di deluderti, ma il mio nome è Kiedom- ribatté Kiedom,
tentando di mantenere il controllo.
-Non
mi sembri uno sciamano molto abile, cosa ci fai qui?-
Jin non voleva cedere terreno.
-Sono più abile di quello che dimostro, e indubbiamente lo sono più di te- rise
Kiedom.
Lo
sguardo di Jin si fece truce -Se vuoi saperlo io sono…-
-Giusto!-
intervenne Angel per placarli, Amidamaru al fianco -Perché non vi presentate come si deve?-
Per
una attimo i due si guardono a vicenda con un odio
reciproco nemmeno provato a nascondere; lentamente si avvicinarono.
-Sono
Jin Tao, piacere di conoscerti- fece un cenno del capo,
sarcastico, che equivaleva ad un inchino.
-Kiedom
Diethel- pronunciò Kiedom lasciando che i due assorbissero l’impatto delle sue
parole.
-Un
Diethel!- Jin non fu bravo a mascherare la sua sorpresa, Angel sembrava invece
entusiasta e si avvicinò a Kiedom con un gran sorriso.
-Sei
Kiedom Diethel! Un altro discendente! In effetti
assomigli moltissimo a Lyserg! Sono contentissima di
conoscerti- Angel saltellò dalla gioia, poi si rivolse ad Amidamaru
-Abbiamo incontrato quasi tutti i discendenti! Ma ci
pensi? Presto potremmo fare una squadra e partecipare al torneo!-
Kiedom sorrise con un po’ di riluttanza al suo
entusiasmo.
-Sei
debole, non onori la tua famiglia- la voce di Jin spezzo
l’allegria del momento.
-Come
osi?! Cosa ne sai tu? Potrei anche trattenere il
furioku!- in quel momento un piccolo spirito dalle sembianze di una fatina apparve accanto a lui, come per sostenerlo. Amidamaru
bisbigliò all’orecchio di Angel -è Morphin! Dice il vero, è un Diethel-
-Cosa
ci facevi qui con Asakura?- chiese ancora Jin.
-Quello
che era necessario, le ero accanto in un momento
critico- reagì Kiedom, a dir poco furioso.
-Accanto
in un momento critico?- rise sprezzante Jin -Deve imparare a cavarsela da sola!-
Kiedom
ringhiò qualcosa di inintelligibile. Angel si ritrovò all’improvviso presa fra due potenti sciamani, due fuochi
che si stavano scontrando per ottenere la supremazia l’uno su l’altro.
Alla
fine sembrò che i due avessero raggiunto un tacito accordo.
-Dovresti tornare dalla tua amica Nana- suggerì freddamente Jin.
-No,
grazie, nella casa di Angel è al sicuro, resto qui-
rispose altrettanto freddamente Kiedom.
-L’ho
lasciata insieme a Miupeace- disse infine Jin con un
sorriso di trionfo.
-Miupeace!-
inorridì Kiedom -L’hai lasciata con quel comico
farfallone!-
-Esattamente-
Kiedom
gli lanciò un’occhiata piena di rancore, scomparve con
un ultimo e veloce saluto ad Angel.
Adesso
Angel e Jin erano soli.
Amidamaru
se n’era andato di nuovo, Angel stava giusto per chiamarlo quando Jin parlò.
-Non
dovevi andartene così da casa- le disse fissando lo
sguardo su un albero di fronte a lui.
-Ero
un po’…sconvolta- ammise lei, a disagio ora che Kiedom se n’era andato.
-…forse
non l’hai notato, ma lo eravamo tutti- era ironico e freddo insieme, Angel
sentì un cauto timore che la pervadeva e spariva subito -Cosa ci facevi qui con Diethel?- chiese dopo una pausa studiata.
-è
stato lui a raggiungermi qui, mi ha rasserenato un po’-
-Rasserenato!-
Jin sbuffò, incredulo.
-Anche tu
hai lasciato da sola Nana, perché non sei rimasto con lei?- domandò Angel, con
curiosa innocenza.
Jin
arrossì lievemente -Dovevo venire a cercarti-
-Dovevi?-
-Devi essere davvero sconvolta per non averlo
percepito- sbottò lui, perdendo la
pazienza -un furioku di dimensioni enormi è comparso per un attimo, qui vicino.
Era un furioku pericoloso, era il furioku di Hao-
Un
gelo strano pervase Angel, al suono di quel nome, stavolta però faceva meno
male e nonostante la notizia non riuscì
ad avere paura.
-Non
l’ho percepito, ma non preoccupiamocene ora! È scomparso no?-
-E
quindi, cosa vorresti fare Asakura? Metterti a ballare per lo scampato
pericolo?-
-No,
tornare a casa!- cantò lei eseguendo un’aggraziata piroetta che la portò ai
margini del boschetto. Jin la seguì in silenzio, scoccandogli delle occhiatacce
di tanto in tanto.
-Non
prendi abbastanza la cosa sul serio- la rimproverò
gelido il ragazzo. Angel continuò a camminare tranquillamente, davanti a lui.
-La
prendo sul serio, più di quanto credi, e ti ringrazio
di essermi venuto ad avvertirmi- rispose mestamente.
-Ho dovuto faticare per cercarti, hai inconsapevolmente trattenuto il tuo potere di
sciamano- Jin sembrava leggermente compiaciuto dalla risposta ottenuta.
-Eri preoccupato per me!- scherzò Angel, ridendo.
Jin
si fermò di botto, Angel se ne accorse e lo imitò
voltandosi verso di lui che aveva assunto un’intensa sfumatura porpora su tutto
il volto.
-Asakura
tu davvero non prendi le cose sul serio!- le urlò
contro riprendendo a camminare a passo di marcia.
Angel
si chiese cosa avesse fatto per provocare una simile reazione, Amidamaru sapeva
perché ma non intervenne. Camminarono in silenzio per un bel po’.
-Perché
mi chiami Asakura?- chiese d’un tratto Angel arrancando per tenergli dietro.
-In
che senso?- Jin rallentò un poco il passo, ma non si voltò a guardarla.
-Il
mio nome è Angel, non sono abituata ad essere chiamata
per cognome! È così formale…-
-Chiamo
per nome solo gli sciamani che ritengo forti, alla mia altezza, e io l’ultima
volta ti ho battuto- replicò lui.
-Potrei
chiederti la rivincita-
-Non
sai neanche usare l’Over Suol-
-Chi
ti dice che non abbia imparato?- un sorrisetto divertito si aprì sul volto di Angel mentre lui si voltava a guardarlo con nascosto
stupore.
-Allora?
Hai intenzione di concedermi la rivincita?- Angel sorrise nel fare la proposta.
Jin
estrasse la Basontoh e la fece roteare con destrezza -Vediamo quanto sei
migliorata.-
…
Ci
fu un attimo di intenso silenzio, nemmeno il vento
interveniva a far frusciare le foglie. Una nuova sfida…che sarebbe stata
interrotta presto, per quanto detesti interrompere momenti come questo, ma
d’altronde…
-Mi
raccomando, non toglierti quel dannato cappello dalla testa- raccomandò
severamente Manta, come se non lo sapessi. Non credo di avervelo mai detto, ma
ammiro molto questo discendente di Manta, molto più del suo pauroso
predecessore, a volte mi chiedo da chi abbia preso;
insomma, non sono molti quelli che riescono a starsene controllati davanti a
me.
-Pppfh-
trattengo una risata -Guarda, sono costretto a nascondermi per non spaventare i
bambini-
A
questo punto Manta mi lancia un’occhiata molto cattiva, come se non apprezzasse
la mia battuta. Ehi, ma sono caduto così in basso da preoccuparmi di simili
sciocchezze?
-Ti
conviene andare, o si metteranno a combattere.-
Non
c’era bisogno di dirmelo, sento già il rumore del metallo contro altro metallo,
e i sentimenti che infuriano da entrambe le parti,
l’esaltazione della battaglia! Scendo giù dall’albero, con maestria ed
eleganza, doti che non ho perso e non perderò mai. Almeno spero, ah ah.
Uffa
ma la devo proprio interrompere questa battaglia? È così divertente…e poi quei
due mi ricordano davvero Yoh e Ren, nonostante Angel sia una ragazza molto
carina, fra l’altro ha qualcosa che mi ricorda Anna…
-Scusatemi-
esordisco infine per interrompergli, in quanto pare
non mi abbiano affatto notato -Temo che questa sfida non andrà avanti, vedete,
io devo battermi con Angel-
Che facce
che stanno facendo! Mi viene di nuovo da ridere. E
dire che ho persino questo ridicolo cappello di paglia addosso, ma
probabilmente sono solo stupiti di ritrovarsi davanti un’officiante…a pensarci
bene non sono un’officiante, quelli (Gli officianti, ovviamente) hanno così
paura che possa combinare guai che per tenermi buono mi costringono ad
aiutarli.
Finiranno
per farmi sentire davvero in colpa.
Sto
scherzando. Ovvio.
…
Cosa ci
farà qui un officiante? Era questo che si chiedevano entrambi, Angel e Jin.
-Perché
mai dovremmo interrompere la sfida?- domandò cauto
Jin, studiando l’officiante.
Anche
Angel faceva la stessa cosa.
Era
più alto di lei di qualche spanna, i vestiti da officiante portati con
ostentata disinvoltura. La cosa strana era un grosso cappello di paglia che gli
copriva totalmente il volto, ad eccezione della bocca, atteggiata ad un riso
perenne. Da sotto il cappello spuntavano dei capelli racconti in una coda bassa
e molto lunga; notò che il colore di quest’ultimi era simile al suo, solo
leggermente più scuro, ma avevano la stessa brillantezza.
E
un’altra cosa strana, tratteneva il furioku.
-Angel,
devo esaminarti, per permetterti di accedere al
torneo-
La
ragazza lo guardò, e sorrise. Rivolse un’occhiata di scusa Jin. -Mi dispiace
Jin, dovremmo rimandare la nostra sfida-
-Avrete modo di sfidarvi un’altra volta- rise l’officiante.
-Cosa
devo fare?- Angel chiese mentre Jin si ritraeva dall’o
scontro. Assisterò alla lotta qui, voglio vedere se è davvero migliorata pensava il
ragazzo, era anche molto curioso di vedere all’opera l’officiante.
Per
un attimo l’officiante restò immobile, come in attesa,
ed infatti dopo un attimo apparve Manta, incespicava nel tentativo di arrivare
a loro.
-Devi toglierli il cappello- le gridò Manta, cadendo rovinosamente a terra dopo aver
inciampato in una radice.
Angel
era sorpresa. Doveva solo toglierli il capello? Eppure ricordava di aver letto
che la prova di ingresso al torneo era un po’
diversa…oh, chissene importava, andava bene anche così.
-Amidamaru-
chiamò lei.
-Angel…-
cominciò Amidamaru.
-si?-
angel guardò il suo spirito, che a sua volta fissava apprensivo l’officiante.
-Sai
chi è quell’officiante?- le domandò Amidamaru, a voce
bassa.
-Si-
rispose lei tranquilla, seguendo lo sguardo di Amidamaru.
Ora lo spirito pareva sorpreso, e concentrò la propria attenzione su di lei.
-a
volte mi stupisci davvero- affermò Amidamaru con un
sorriso d’incoraggiamento.
-Stupiamo
lui, togliendoli quel cappello…però, non sta male con quel copricapo- e rise al suo spirito, sconcertato, a meno a giudicare dalla
sua faccia.
L’officiante sorrise, e alzò leggermente la tesa del cappello di paglia.
…
A
quanto sembra mi ha già riconosciuto. Il cappello è inutile. Com’è
calma, si vede che ha preso dal mio fratellino. Ah, la prova ormai è
così, gli altri per vedermi in faccia dovranno aspettare ancora un po’.
Si,
dovranno aspettare ancora un po’, per vedere il ritorno di quello che una volta
era stato…IL DEMONE!
Guardate! Prati, fiori, montagne, boschi verdi!*__*
Ren: Cos’hai bevuto?O__O
Ora spiego, sono andata in un hotel, al mare (vi avevo detto che
ero stata al mare no?^__^), dove le consumazioni di coca-cola erano
gratis!*___* e visto che io ho un meccanismo corporeo
e mentale strano, riesco a ubriacarmi con una bevanda analcolica…dico davvero!
Dico Davvero!
Infatti se bevo un po’ di Vodka (in teoria non
dovrei, perché non sono maggiorenne!°_°) non mi succede niente, ma se bevo la
cola…avrò un debole per la caffeina? Ma il caffè non
mi piace!ò__ò
E di nuovo mi chiedo…come mai sto scrivendo di un colore diverso
dal buon, vecchio nero?O_o (chi è vecchio?!>__< n.d.Nero). Oh, vabbè,
questo non è il momento di preoccuparci per simile cose!V.v
Piuttosto…
In questo capitolo (toh, sono tornata al nero?O__O) si parla del
demone…confido che abbiate tutti capito chi è questo demone, perché voi tutti lettori
siete davvero perspicaci no?*__* Beh, se non lo avete capito, non fa niente, visto che nemmeno io l’avevo capito!^___^ anche se questa ff
la scrivo io, come sapete i personaggi tendono ad essere incontrollabili. Per
esempio, il capitolo “Il diario di….” In origine doveva essere il diario dell’incontro
fra il proprietario del diario e Angel e gli altri, e doveva essere lui a
presentare Kiedom e Nana…come vedete la cosa è stata rivoluzionata, perché il
nostro misterioso amico ha detto “Eh, no, così non va!
Io voglio restare nel mistero ancora per un paio di capitoli! MHUAHAHA!*__*” e
ho dovuto esaudire il suo desiderio, anche perché non è un personaggio facile
da contraddire, a meno che uno non cerchi la
morte!!!!O___o Avete notato che inoltre sembra stia nascendo un bel triangolo?^___^
anche se siamo ancora agli inizi? Dovete sapere che io adoro i triangoli!*___*
Però mi dispiace sempre per quello (O quella) che alla fine viene
rifiutata, in un triangolo va a finire che qualcuno per forza deve
soffrire!T__T Oh, che brutta cosa…
Sfortunatamente ho come l’impressione che più di un triangolo qui
verrà un decagono!O___O Spero di sbagliarmi!!!!!!!! ^____^’’’’’’’
O forse no?*____* MHUAHAHAHA!!!!!!!!!!!!!!
Il demone, l’officiante non officiante,il
personaggio misterioso, cioè chi scrive il diario e narra lo story digest, ed è
l’unico che ogni tanto parla in prima persona (Per inciso, quando vengo
minacciata…) sono la stessa persona. Facciamo un po’ di anticipazioni
del prossimo capitolo: scopriremo finalmente chi è il misterioso officiante.
Non so altro, perché i capitoli vengono da se sul momento…^___^
MHAUHAHAHA!!!!!(Non fateci caso, ve l’ho
detto che la caffeina mi fa male no?-__-‘’’)