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Autore: Ulissae    20/11/2011    9 recensioni
Una raccolta di cento storie, tra drabble e flash fic, riguardandi personaggi semisconosciuti. Ogni drabble è ispirata da una parola chiave.
34# Bel Danubio Blu [Stefan; Vladimir]
Un. Du'. Tre.
Genere: Dark, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Personaggi: Eleazar; Santiago
Parola:
008. Solitudine

Avvertimenti: angst, malinconico, missing moment.
Note: per me Santiago e Eleazar sono stati grandi amici. Eleazar fu un maestro per lui, un fratello e soppresse a lungo l'amore che provava nei confronti di Renata, visto che, seguendo le indicazioni di Dragana, secondo me lei ed Eleazar avevano avuto una storia di amore. Eleazar, per me, è stato un bibliotecario, quindi... spero la storia vi piaccia (:
Credits: 

Ticchettio d'orologio



Il ticchettio leggero dell'orologio sembrava creare un'eco interminabile all'interno della biblioteca. Santiago fissava in silenzio la schiena curva di Eleazar, che stava raccogliendo alcuni libri.
«Secondo me non dovresti portarli via... »
«Sono miei, Aro mi ha detto che posso farlo»
Il tono della risposta era freddo e distaccato e fece trasalire Santiago, che ritornò a tacere, mentre il rumore ovattato dei libri riposti in un baule di legno gli riempiva le orecchie.
Eleazar se ne stava per andare, con quella lì... quella strana vampira dagli occhi dorati che l'aveva ammaliato durante l'ultima missione. E avrebbe lasciato tutto: Volterra, la sua casa, Renata, lui.
Senza porsi alcun problema.
«Quello... almeno quello no, ti prego» disse, allungandosi per fermarlo: quell'edizione della Bibbia era la sua preferita, ci aveva studiato e conservava dei ricordi troppo importanti per farsela portare via.
Gli strinse un polso con forza ed Eleazar fu costretto a lasciare la presa, ringhiando di dolore.
«Santiago, dannazione...»
Il vampiro ritrasse immediatamente la mano e raccolse il libro. Non riusciva a guardarlo negli occhi, non dopo l'ultima litigata che avevano avuto riguardo a Renata. Più che altro riguardo al fatto che l'aveva letteralmente abbandonata. Per un'altra donna.
«Senti, Santiago... il mondo non è immobile» iniziò Eleazar, posando una mano sulla spalla dell'amico. Questi, però, si scostò, strinse le labbra e non disse altro.
«Io sono stanco, Santiago. Stanco di ipocrisie, violenza, ingiustizie. Non voglio più farne parte»
«Non...»
«Santiago, questo posto è corrotto fin da dentro le proprie mura. Trasuda sangue di innocenti, bugie, menzogne. Tu non puoi capire, tu non c'eri all'inizio...»
«Sono stronzate, Eleazar!» urlò, facendo tremare tutto l'ambiente. Era come se una furia tenuta a bada da troppo tempo si fosse sprigionata tutta d'un tratto. Lo specchio dalla magnifica cornice barocca si incrinò.
«Sono tutte stronzate. Non te ne puoi andare!»
Non se ne poteva andare, non poteva lasciare tutto, come se non gliene importasse niente
Non poteva non importargliene niente.
«Non è questa la vita che voglio continuare a fare. Non mi interessa, non la condivido» sibilò, chiudendo con uno scatto il baule e sporgendosi per tirarlo su.
«Non pensi a Renata?»
Santiago si era di nuovo sporto verso l'amico e aveva sbattuto a terra il baule con un gesto brutale. Tremava violentemente ed Eleazar sapeva che questo non era un buon segno. Si allontanò leggermente e mormorò: «Calmati, Iago... non sparisco. Niente sparisce... non noi»
«Renata si ammazzerà, lo so»
Il corpo asciutto di Santiago era teso e pronto a scattare, i suoi occhi rossi erano inchiodati su quelli dell'amico.
«Renata è una donna forte, mi ha capito. Le ho parlato» cercò di tagliare corto Eleazar. Sostenne il suo sguardo, sapendo che era l'unico modo con cui guadagnarsi la fiducia e il rispetto del compagno.
«Non puoi lasciare Volterra... »
«Smettila con questa litania, sai che non ti darò ascolto. Non questa volta» strinse le labbra e lo superò.
Al ticchettio dell'orologio si unì il rumore dei passi di Eleazar che lasciavano la stanza.
Santiago strinse il libro tra le mani fino a che le pagine non iniziarono a sbriciolarsi. Ma non fece niente, rimase lì, lasciando che l'unico rumore all'interno della biblioteca fosse quello della sua solitudine che cresceva.




Angolo autrice:
sono secoli che non aggiorno ;__________; non vogliatemi del male, ma Historia Apollinis mi sta letteralmente succhiando l'anima D: oltre che la scuola. Domani ho la simulazione di terza prova, la prima; e sono parecchio, parecchio incasinata D: Ho una fifa pazzesca e visto che questa storia e voi lettori mi avete sempre portato una grande fortuna... Speriamo in bene! <3
Vi prometto che la prossima volta scriverò una storia più allegra. Ve lo prometto ♥
MMMM, non ho molto altro da dirvi, se non un grande bacione!
   
 
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