Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: MissNothing    30/12/2011    12 recensioni
"Quelle notti invernali troppo fredde per essere passate da soli e quelle sere d'estate troppo belle per essere sprecate a dormire. Quegli sguardi che solo noi possiamo capire e quegli sguardi che, purtroppo, non capisci. E poi i baci, le carezze, i sospiri. Quei momenti che speri non finiscano mai e quei momenti in cui capisci che l'infinito, paragonato ad uno di quegli attimi in cui ci apparteniamo, non è niente. L'infinito è relativo. Non lo puoi immaginare, eppure io penso di averlo trovato in uno di quegli istanti in cui ho il tuo fiato sul collo e le tue mani sulla schiena, perché quando in quel silenzio sento la lancetta scoccare, non me ne capacito che sia passato solo un secondo. Allora capisco che io, il tempo, quando lo passo con te, ce l'ho in mano."
[E' una storia abbastanza vecchia, probabilmente ci saranno molti errori grammaticali, chiedo scusa in anticipo ma non voglio modificarli perché in un certo senso sono la prova dei miglioramenti -anche se piccoli- che credo di aver fatto! Ci sono altri due seguiti :3]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Until You're Over Me.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
non posso crederci. 9. The truth is..




Una volta uscito dall'ospedale, presi il secondo taxi della giornata, conscio che non sarebbe certamente stato l'ultimo. Arrivai con dieci minuti di ritardo per colpa del maledetto traffico. Dieci precisi. Quando uscì dall'auto, quindi, non persi tempo. Distrattamente rilessi il messaggio, avendo già dimenticato il numero del binario da dove sarebbe partito il suo treno. Adesso non avevo veramente più scuse. Feci un respiro profondo e mi avviai a destinazione come uno che va al patibolo. Solita sensazione del cazzo: le gambe pesanti ed il respiro un po' accelerato, anche per colpa  della corsa che stavo facendo, schivando gente qui e lì. Dopo qualche secondo che mi sembrò un secolo, scorsi la sua inconfondibile capigliatura fra quelle di tutte le altre persone che sarebbero partite con lei. Avevo paura, ma sapevo che non mi sarei pentito di quello che stavo per fare. Le corsi incontro, e appena la raggiunsi, le picchiettai sulla spalla per farla girare.
-Ehi..- Ansimai, poggiando il palmo della mano sulla sua spalla quasi nel tentativo di sorreggermi. -Sono fuori allentamento!- Ridacchia fra me e me, nervosamente.
-Oh, eccoti!- Sbuffò, ma si vedeva che non era poi così scocciata dal mio ritardo. -Pare che ci sia un guasto.. non risolveranno prima di altri dieci minuti.. in pratica abbiamo recuperato il tempo del tuo ritardo.- Sorrise, continuando. -Ti va se andiamo a prendere un caffè?- Tossì, nervoso. Ci mancava solo questa!
-Emily, no..- Sospirai, tornando finalmente nel pieno delle mie capacità fisiche. -Devo dirti una cosa importante, ma poi devo scappare.- Aggrottò le sopracciglia, cosa piuttosto comprensibile. Cosa ci si poteva aspettare da uno che ti dice di doverti parlare? Annuì, ancora con lo sguardo perso.
-Okay, dimmela..- Falsificò un mezzo sorriso, guardandomi. Presi un respiro profondo, motivato a dire quello che dovevo durante uno di quei piccoli deliri di onnipotenza che ci fanno sentire particolarmente coraggiosi.
-Emily, dovremmo smettere di vederci.- Tutto d'un fiato. Senza balbettii, finti colpi di tosse, esitazioni.. senza nemmeno addolcire la pillola, perché la verità era quella. Quando i suoi occhi incrociarono i miei, però, cedetti. Abbassai il capo, nel tentativo di non osservare la sua espressione.. forse un giorno l'avrei dimenticata.
-E' per quella ragazza..- Sospirò appena. Alzai il capo: forse quella tortura me la meritavo.. ero stato uno stronzo anche solo a pensare di poterla usare per non pensare a lui. Si stropicciò gli occhi, attenta a non farsi sfuggire nemmeno una lacrima.
-No, non è per quell..- Mi tappai la bocca, renendomi conto solo in quel momento di quello che stavo per dire. Maledetta sincerità. Ora che cazzo mi sarei inventato, se non la verità? Aggrottò le sopracciglia, guardandomi.
-E allora per che cos'è?- Sbattè le palpebre più volte.
-Sarò sincero con te.. è un ragazzo.- A giudicare dalla sua espressione, era fra l'incazzato, il ferito e il deluso. Sgranò gli occhi, fissando il pavimento. -'Dah, non fare l'omofoba. Sei una persona intelligente, troppo intelligente, per queste stronzate.- Sbuffai, abbassando il capo.
-No, non è questo. Per me ognuno può stare con chi vuole, è chiaro.. il problema sorge quando tu uscivi con me, mi dicevi che ti piacevo, e in realtà ti.. ti piacciono i ragazzi, ecco.- Chiaramente esitò un po' sull'ultima frase. Fu difficile accettare la verità, sia per lei, che si era illusa che sarebbe potuta durare, sia per me, che mi rendevo conto solo in quel momento di essere stato tremendamente falso.
-Ems, io non ho mai detto di essere gay.- Sospirai, calciando una cartaccia che c'era a terra e buttandola fra le rotaie. -E' strano, perché..- Esitai. Quasi cominciai a singhiozzare. -E' l'unico ragazzo che mi piace. Non mi è mai successo che.. ecco.. fossi attratto da altri. Per il resto sono.. normale.- Mentre io cercavo di non arrossire, lei non riuscì a trattenere una lacrima.
-Va bene, è ok.. almeno me l'hai detto in tempo.- Fece un sorriso amaro fra sé e sé. -E pensare che mi piacevi veramente..- Sospirò, voltandosi, intenta a salire sul treno. Magari avrebbe aspettato la risoluzione del guasto seduta e al caldo, invece di rimanere in quella imbarazzante situazione con me.
-Ehi, te ne vai così?- La fermai, poggiandole una mano sulla spalla.
-Bhè? che ti aspettavi?- Scosse il capo, confusa. Incrociò le braccia all'altezza del petto, con la stessa espressione con cui mia madre mi sgridava quando rompevo un vetro giocando in casa.
-Il "bacio d'addio", non so.. cose così..- Mi strinsi nelle spalle, mimando addirittua le virgolette.
-No, quella è una stronzata. Perché dovremmo baciarci quando mi hai appena detto che non ti piaccio?- Sospirò. Okay, mi aveva effettivamente chiuso. Annuì, dandole ragione.
-Hai ragione, scusami.- Le sorrisi, facendole un cenno con la mano in segno di saluto. Oh, e anche lei mi salutò.. ma con un solo dito, quello medio. Annuì fra me e me, allontanandomi, certo comunque di aver fatto la cosa giusta. Per una volta.



------------------------------



-Scusatemi, ma credo che oggi vi ruberò cinque minuti!- Esclamò Gerard rivolgendosi al pubblico non appena salimmo sul palco. Stavamo per attaccare con gli strumenti, ma fermò tutto. Io avevo la chitarra già a tracolla, stessa cosa per Ray, che però la posò. Mikey non aveva nemmeno preso il basso in mano. Aveva praticamente ammazzato l'adrenalina, ma quando si voltò verso di me, il microfono in mano con una stretta che sembrava quasi impacciata e le ginocchia visibilmente deboli, dall'adrenalina di prima, passai all'infarto. Cercò di sorridere, ma era nervoso.
-Mi dispiace un.. un casino, giurò.- Sospirò, in maniera un po' troppo imbarazzata rispetto alle altre volte in cui era sul palco e si dimenava/faceva il parco come un pazzo. Prese un respiro profondo.
-Ma io mi comporto così perché.. bhè.. sono completamente innamorato di te.- Mi si sgranarono involontariamente gli occhi. Cominciai a non ricordare nemmeno cosa fosse l'aria, e, se non fossi stato sicuro che aveva in serbo uno dei suoi discorsi strappalacrime (e se ne avessi avuto la forza), gli sarei corso incontro e l'avrei fatto tacere con un bacio.
-Non starò qui a fare la lista della spesa con tutte le cose belle di te, blablabla, perché.. non lo so nemmeno io.- Si strinse nelle spalle abbassando il capo. Regnava uno strano silenzio. -Non c'è un motivo. Siamo esseri umani, no? E siamo fatti di.. di passione. Sentimento, incoscienza.. amore. La ragione è l'ultima cosa, davvero.- Si morse il labbro, mentre io continuavo a dubitare che sarei potuto essere più felice di così. -Ero un ragazzo normale, e poi boom. All'improvviso arriva il giorno in cui ti innamori di una persona ed è tutto diverso. Perché è difficile.. o meglio, per me lo è stato. Mi ha preso una paura assurda del fatto che eri un ragazzo. Ed eri il mio migliore amico, anche..- Annuì fra sé e sé. Per mia sorpresa, sembrava quasi che non avesse un vero e proprio discorso pronto.
-E non è stato facile accettarlo, sul serio. Io ci ho messo anni. Proprio per questo ho cominciato a comportarmi come uno stronzo.. andavo a letto con tutte e ti trattavo come uno zerbino proprio perché volevo punirti. E volevo dimenticarti. E credimi, non avrei voluto arrivare a tanto.. addirittura sposarmi per poi dover divorziare. Però sai, era arrivata lei, ed io ero completamente infatuato, e..- Sospirò, gesticolando nervosamente. -Pensavo fosse amore. Non essendolo, però, è passato.- Si diede una bottarella in testa quando si rese conto che stava divagando. Mi fece sorridere.
-Scusami, ma il punto è..- Si fermò lì con le gambe che tremavano. Così impaurito di quello che lo aspettava, sembrava quasi.. indifeso. -Che ti amo.- Si strinse nelle spalle. -E se tu fossi pronto a perdonarmi tutti questi anni in cui non sono stato pronto a dimostrartelo, io vorrei.. ecco.. hai capito, no?- Mi guardò sorridendo. In quel momento sentì il boato della folla, che sembrava tutto meno che contrariata dalla sua scelta. Poggiai la chitarra controlo l'amplificatore e, fra farfalle nello stomaco, una voglia matta di cominciare a piangere (questa volta per ben altri motivi, però) e le gambe pesanti, mi avvicinai a lui.
Lo strinsi fortissimo a me, e riuscivo a sentirlo sorridere.. così come sorridevo anche io, fra una lacrima e l'altra.
-Sssh, non piangere.- Mi sussurrò all'orecchio, non perdendo occasione per rifilarmi un bacetto sul collo.
-Non piango perché sono triste..- Singhiozzai, sorridendo. Ci guardammo negli occhi e ci baciammo. Ecco, non era una cosa nuova.. ma in quel momento si presentava più nuova che mai. Per quanto quella sensazione, il suo profumo e tutto il resto mi fossero familiari, ora era tutto nuovo. Tutto. E per quanto questo spaventasse entrambi, sapevamo che saremmo stati più forti.



------------------------------





Non mi sembra cazzovero. E'.. finita? çWç Finitafinita? ç_______ç Okay, okay. Mi ero affezionata particolarmente a questa storia, forse perché.. la ideavo da settembre e solo qualche mese dopo sono riuscita a cominciarla e portarla a termine. :')
Un grazie specialeenormeereornoreom a tutti quanti!
Selene, Francesca, Rossella, Kathy G, Party_Poison, xlikeoxygen, LifYeah, SassyUnicorn, Old Whatshername per essersi fermati, una volta o più, a recensire o leggere.
Un grazie anche a tutti questi lettori fantasma. A chi ha messo la storia nei preferiti, nei seguiti, nei ricordati.. sarebbe carino se, almeno a quest'ultimo capitolo, vi fermaste a scrivere anche solo due miseri righi, giusto per farmi sapere che ci siete. :3
E un grazie generale a tutti quanti, perché se scrivere per me è una passione, voi mi date la motivazione di farla diventare una realtà! (:
Comincerò ad ideare il seguito di cui ho parlato prima verso fine gennaio. Chi vorrà seguirlo, lo seguirà.. porrò un annuncio all'inizio della descrizione, per questo lo riconoscerete. ;)
Un saluto enorme a tutti, e grazie ancora. Ah, e buon anno nuovo. :3 <3
E per l'ultima volta in questa storia.. *sigh*
Baci, xMN.

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: MissNothing