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Autore: My Pride    04/01/2012    6 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulle coppie ZoSan e RuNami ♥
» 58. Tequila Sunrise
«Mi stai facendo passare per il cattivo ragazzo, cuoco».
«Ricorda, marimo: non esistono uomini cattivi.... se sono cucinati bene»

[ Quarta classificata al contest «Rapido e indolore» indetto da Ro-chan { 23 } ]
[ Quinta classificata al contest «Flash Fiction Istantanee» indetto da Dark Aeris { 6 } ]
[ Seconda classificata al contest «Il mondo dei Peanuts» indetto da Dark Aeris { 26 } ]
[ Seconda classificata al contest «Due cuori e...» indetto da Frandra e Silyia_Shio { 24 } ]
[ Seconda classificata al contest «Scrivimi una raccolta» indetto da visbs88 { 29/32/33/34 } ]
[ Terza classificata al contest «Say it with Disney!» indetto da Lady Nazzumi e valutato da Dark Aeris { 23 } ]
[ Prima classificata e vincitrice del Premio Christmas Spirit al contest «All I want for Christmas is you» indetto da Frandra { 29 } ]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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Gimme your ass, damn cracked marimo The One Hundred Prompt Project

Titolo: Gimme your ass, damn cracked marimo
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot [ 1314 parole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Accenni velati FRobin

Genere: Generale, Vagamente Erotico, Vagamente Ironico?
Rating: 
Rosso spentissimo, praticamente arancione
Avvertimenti: Shounen ai, Slice of Life, What if?
Piscina dei prompt: Sanji/Zoro: "Che diavolo credi di fare!?"
Binks Challenge: 26° Bagno › 52° Sonnolenza/Stanchezza

Prompt: 16° Argomento: Difetti Pigrizia


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Zoro abbandonò senza delicatezza alcuna il peso con il quale si era allenato fino a quel momento, asciugandosi la fronte sudata con il dorso della mano. Ciò a cui il suo corpo anelava disperatamente, oltre ad una buona dormita che l'avrebbe di sicuro rinvigorito, era una bella doccia che avrebbe cancellato la stanchezza che si portava dietro. Una doccia gelata, possibilmente. Faceva un caldo bestiale, quel giorno, e forse non era stata proprio una delle sue idee più brillanti quella di sfidare il clima e di dedicarsi in modo estenuante ai propri allenamenti.
    Fu dunque bofonchiando chissà cosa contro se stesso che si diresse verso il bagno, pregustando già una bella rinfrescata; aveva visto solo di sfuggita i restanti membri dell'equipaggio, anch'essi sfiacchiti dall'afa che sembrava aver avvolto la Sunny come una bolla da una buona manciata d'ore. E in quel momento non se l'era proprio sentita di biasimarli, giacché aveva ammesso a sua volta che il caldo era decisamente insostenibile; persino Rufy, di solito il più attivo della ciurma, se n'era rimasto mollemente afflosciato sulla polena, con la lingua praticamente penzoloni al di fuori della bocca.
    Il Vice Capitano si chiuse ben presto alle spalle la porta del bagno, lasciando in un punto imprecisato di esso il cambio che si era portato dietro. Quando poi, completamente nudo, si ritrovò al di sotto del getto gelido che gli inumidiva il capo e si insinuava fra i suoi capelli, lavandogli via la stanchezza e il sudore che aveva accumulato nelle ultime ore, non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un lunghissimo sospiro di sollievo; poggiò le mani sul muro che aveva dinanzi e, a testa china, osservò i rivoletti d'acqua che correvano lungo il suo petto e ancor più giù, verso il basso ventre e le cosce prima di venire inghiottiti dallo scarico.
    Stava così bene, là sotto, che quasi quasi pensò di rimanerci più del necessario, così da rilassarsi come non aveva mai fatto realmente. Mancavano solo del sakè e degli onigiri e sarebbe stato davvero tutto perfetto, a ben pensarci. Alzò il capo per far sì che l'acqua gli bagnasse il viso e glielo rinfrescasse, socchiudendo gli occhi e concentrandosi unicamente sul suono assordante che gli riempiva le orecchie; e forse fu proprio per quel motivo che non si accorse dei passi leggeri alle sue spalle, sussultando quando si rese conto che quelle che gli avevano cinto la vita erano due braccia sottili che conosceva fin troppo bene.
    «Che diamine ci fai qui dentro, cuoco?» domandò a quell'inatteso intruso, con il tono più calmo e pacato che riuscì a trovare. Ma non aveva niente di meglio da fare che rompergli le scatole anche nei suoi momenti di relax, quello stupido damerino dal ridicolo sopracciglio? Di solito se ne stava in cucina a preparare chissà cosa per le sue due muse - rimediandoci sguardi di avvertimento da Franky quando faceva troppo lo scemo con Robin, ma per lui sembravano essere futili dettagli -, cinguettando allegramente intorno a loro con l'aria di un perfetto cretino.
    La risata che sopraggiunse in risposta, però, risuonò troppo vicina al suo orecchio. Maledettamente vicina e anche altamente maliziosa, secondo il parere dello spadaccino. «Esattamente quello che ci fai tu, marimo», soffiò il cuoco, rinserrando di poco la presa. Con quel modo di fare riuscì solo ad irritare maggiormente Zoro, che imprecò a denti stretti.
    «Avresti potuto aspettare che uscissi, idiota», sbottò, con le mani ancora poggiate contro il muro. Avrebbe dovuto chiudere la porta a chiave, accidenti. Ma come avrebbe potuto immaginare che quello stupido cuoco, pur sentendo distintamente lo scrosciare dell'acqua della doccia, avrebbe bellamente deciso di ignorarla e di entrare lo stesso? Spogliandosi a sua volta senza tanti complimenti, per giunta?
    Sentì Sanji premere il proprio petto contro la sua schiena, e si riscoprì a trattenere il respiro quando avvertì la sua virilità strusciare pericolosamente su di sé. «E dove sarebbe stato il divertimento, spadaccino?» rimbeccò poi al suo orecchio, afferrando fra i denti uno dei suoi orecchini; lo succhiò avidamente insieme al lobo a cui era ancorato, scendendo poi con le labbra per catturare i rivoli d'acqua che gli scorrevano lungo il collo, e Zoro, pur mordendosi il labbro inferiore, non poté comunque fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito che si perse fra il suono scrosciante della doccia. Che cosa aveva intenzione di fare, quel cuoco? La risposta gli giunse immediata quando, senza il benché minimo preavviso, sentì una mano scivolare in avanti, sfiorando così la punta del suo membro.
    E fu a quel punto che il Vice Capitano sgranò gli occhi,
allibito. «C-Che diavolo credi di fare, cuoco?!» sbraitò, scostandolo immediatamente da sé senza dar peso alla nota lamentosa che sentì nella voce del compagno quando gli borbottò contro chissà cosa. Era troppo impegnato a frenare il proprio cuore che batteva all'impazzata per prestargli realmente ascolto.
    Però Sanji tornò immediatamente all'attacco, approfittando del fatto che lo spadaccino, per scansarlo, si fosse girato per dare le spalle alla parete; fu dunque il suo turno di poggiare le mani su di essa, inchiodando l'altro al muro senza concedergli via di scampo. 
«Come siamo ritrosi, oggi», alitò serafico, sporgendosi verso di lui per ritrovarsi ad un centimetro dalla sua bocca. «Il piccolo marimo ha paura, forse?»
    Pur cercando di non farlo, Zoro deglutì nell'avvertire le calde labbra del cuoco carezzargli una guancia bagnata. «Esci immediatamente da qui se non vuoi che ti cacci io, stupido torciglio», sibilò a denti stretti, afferrandolo saldamente per le spalle per scacciarlo. Dal canto suo, però, Sanji interpretò quel modo di fare come un consenso - aveva forse fatto finta di non sentire le sue minacce o non se n'era minimamente preoccupato come suo solito? -, facendo passare una mano sulle cosce muscolose del compagno per farla scivolare poi nell'incavo del suo ginocchio e sollevargli così la gamba; l'altra mano si insinuò vogliosa tra la parete umida e il corpo fumante dello spadaccino, scendendo piano verso la fessura fra le sue natiche.
    Al tocco di quelle dita che lo violavano, Zoro si inarcò così tanto contro il corpo del cuoco che la schiena parve sul punto di spezzarsi, e nell'aprire la bocca per riprendere fiato riuscì solo a far entrare all'interno una buona quantità d'acqua che scivolò lungo il mento e il collo; i rivoletti vennero immediatamente catturati dalle labbra di Sanji che, spingendo maggiormente indice e medio dentro di lui, si premurò di fare in modo che le loro erezioni si sfiorassero.
A quel fare lo spadaccino non riuscì ad impedire che dalle sue labbra sfuggisse un sospiro soddisfatto, e nel momento stesso in cui quella bocca bollente scese a carezzare la cicatrice che aveva sul petto e percorse in seguito i suoi addominali, disseminando una scia di baci che arrivava in prossimità del suo membro, aprì di scatto gli occhi con un grido soffocato, risvegliandosi sudato ed eccitato fra le lenzuola. Che... diavolo?!
    Si drizzò a sedere sulla branda e si deterse il sudore con un braccio, lo sguardo ostinatamente puntato sull'evidente erezione che aveva fra le cosce; come diamine aveva fatto a fare un sogno del genere? Ma, soprattutto, perché l'aveva fatto? Lui non era per niente adatto ad essere la parte passiva del loro rapporto, nossignore. Eppure il suo fratellino, laggiù, aveva trovato quel sogno - e anche quello stupido damerino e il modo in cui l'aveva stuzzicato per tutto il tempo - particolarmente eccitante.
    Nella penombra che avvolgeva la camerata cercò con gli occhi la figura del cuoco in questione, vedendolo placidamente addormentato nel proprio letto; e gli venne voglia di alzarsi e di rifilargli un bel pugno in pieno viso non appena si accorse del sorriso che gli incurvava le labbra, come se fosse stranamente soddisfatto. Forse era meglio non sapere che cosa stava sognando.

    Una cosa, però, la sapeva di sicuro: quello stupido cuoco non sarebbe mai stato sopra. Parola di Roronoa Zoro.





_Note inconcludenti dell'autrice
Credevate che ci fosse sul serio uno Zoro passivo, eh? v.v
Sono per il reverse, ma Sanji seme con Zoro non ce lo vedo. Nossignore.
Allora viene da chiedersi perché abbia scritto una SanZo invece di una ZoSan come mio solito, e a questo posso solo rispondere con... boh v.v
Sarà che Yamato sa rendere bello anche ai miei occhi Sanji seme, per quanto io preferisca che sia Zoro la parte attiva del rapporto. Ecco, dopo questa spiegazione campata per aria potete anche accopparmi o lanciarmi pomodori v.v *Si mette in posa, cercando però di proteggere i capelli appena gellati*
Nay, okay, sono pazza e la nipotola voleva uccidermi quando ha creduto che avessi davvero scritto una Sanji/Zoro, ma questo non c'entra nulla
♪~
Come sempre, però, commenti e critiche son ben accetti :3
Alla prossima.


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