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Autore: angelad    07/02/2012    18 recensioni
Kate si risveglia, ma non trova il suo uomo accanto a sè.. lo cerca, ma non lo trova.. dove sarà finito?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
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Il sole era sorto da poco, ma Kate era sveglia da molte ore.

 Era eccitata, quel giorno tornava finalmente a casa, dopo tanto tempo. Si erano decisi a dimetterla, si sentiva bene fin dal suo risveglio, ma i medici avevano preferito trattenerla in ospedale per precauzione.

Incominciava ad esserne stufa e, quando la dottoressa le aveva comunicato che la sua degenza era finita, aveva fatto i salti di gioia. Non vedeva l’ora di coccolarsi Rick e Joy in santa pace, di godersi la sua famiglia.

Guardò fuori dalla finestra della sua stanza, New York non le era mai apparsa così bella. La borsa era pronta, aveva sistemato tutti i suoi effetti personali, aspettava solo l’arrivo di Rick.

Si avvicinò verso la culla accanto al suo letto e si fermò ad ammirare la sua stupenda bambina. Non aveva permesso che la mettessero al nido, l’aveva voluta sempre accanto a sé. I medici non avevano obbiettato, le avevano fatto un enorme regalo.

Joy dormiva beata col suo ciuccio verde e giallo in bocca. Messa su un fianco, ciucciava serena, muovendo le manine confusamente. Kate si chiese in quale mondo l’avessero portata i suoi sogni per renderla così tranquilla.

La accarezzò e la piccola emise un piccolo vagito, aprendo leggermente gli occhi. Riuscì a scoprirsi e a cambiarsi di lato, strappando un sorriso alla donna.

“Buongiorno tesoro. La mamma ti ha svegliato, scusa, ma non resistevo più, dovevo accarezzarti un po’. Credo che dovrai abituarti, riceverai un sacco di coccole. A costo di diventare insopportabile”.
Joy emise un dolce gridolino e cercò con gli occhi da dove venisse il suono della voce della donna, muovendosi incessantemente. Era davvero scatenata. Le avrebbe dato da fare quella piccola monellina.

Kate la prese in braccio: “Mi stavi cercando piccola? Eccomi. La mamma è qui, accanto a te”.

Cullandola, tornò accanto alla finestra lasciando che il sole che illuminava la stanza le scaldasse il viso.

“Vedi tesoro, ormai è giorno, papà starà per arrivare. Sai oggi ci porterà a casa, dove ci aspetteranno un sacco di persone. Dovremo ringraziare, sono sicura che ci faranno molte sorprese. Nonno Jim ti ha comprato il lettino, me lo ha già detto, non oso immaginare cosa possono aver combinato papà, nonna Martha e Alexis.. Per non parlare di zia Lanie. Lei avrà pensato sicuramente a un sacco di vestitini, tutti pizzi e merletti. Non preoccuparti, ci penserò io ad assicurarmi che tu non diventi un confetto. Sarai una signorina di classe, ma senza esagerare”.

Kate non si era accorta di non essere più sola. Rick era arrivato da qualche minuto, ma si era nascosto dietro la porta.

Aveva visto la sua compagna parlare con la figlia e non voleva perdersi quello spettacolo meraviglioso.

In effetti, le stava spiando, ma non si sentiva in colpa. Quello che stava vedendo avrebbe reso orgoglioso qualunque uomo.

Da quando era uscita dal coma si ritrovava spesso ad ammirare la sua donna senza nemmeno rendersene conto, si perdeva a contemplare ogni centimetro del suo corpo, come se fosse stato stregato da un sortilegio.

“Si Kate Beckett, sono completamente in tuo potere, la mia vita sarebbe finita se tu non fossi riuscita a tornare da me” pensò Rick.
 
Era rimasto stupito nel vederla già pronta: indossava il vestitino fiorito con le spalline sottili che lui le aveva regalato qualche giorno prima, si era lievemente truccata gli occhi e aveva lasciato cadere i capelli, ormai molto lunghi, sulle spalle. Era ancora un po’ gonfia in viso per colpa delle medicine, ma stava riacquistando la sua linea, le sue cerve perfette.

Era comunque bellissima. Nessuno al mondo l’avrebbe eguagliata. La venerava come una dea.

Più la guardava, più si rendeva conto di quanto fosse fortunato, di quanto la vita gli avesse donato.

Certo, avevano passato mesi terribili, ma quel sorriso dipinto sul volto di Kate e gli strani versetti emessi da Joy valevano tutti i sacrifici che  aveva dovuto affrontare.

Immerso nei suoi pensieri non aveva sentito il cambiamento del tono di voce della donna.

“E poi dobbiamo insegnare a papà a non fare il guardone, perché, finchè fissa noi due intensamente, può essere perdonato, ma se si osa farlo col altre bellezze, la mamma sarà costretta a tirar fuori la pistola e lui non passerà dei bei momenti”.

“Mi hai visto allora..- disse l’uomo entrando nella stanza e avvicinandosi a loro- adoro quando sei gelosa, quando manifesti i tuoi sentimenti”. Le donò un bacio sulle labbra.

“Non sarei così contento se fossi in te, questo è solo l’inizio. Ti marco stretto Richard Castle, non ti lascerò andare tanto facilmente”.

Rick la guardò negli occhi: “Non dovrai stare in guardia amore mio. Ho tutto ciò che posso desiderare: tu, la mia Kate, Alexis e Joy. Non mi serve altro. Non ho nessuna intenzione di rovinare tutto”.

La donna sorrise: “Lo so, sei un uomo meraviglioso”.

Lo scrittore proseguì: “Sai Kate, non credo di esserlo così tanto. Ho un grande rimpianto. Mentre ti guardavo parlare con la bambina, ho pensato quanto sia stato ingiusto che tu non ti sia potuta godere la tua gravidanza. Vedere il tuo corpo cambiare, diventare diverso, acquistando una bellezza ancor più straordinaria del normale, tipica delle donne incinta. Se solo fossi riuscito a fare di più in quei momenti..”

Kate lo bloccò: “No, Rick. Non dirlo. Ascolta, è vero, non ho potuto vivere quei mesi come tutte le altre donne, ma non credere che sia stato meno emozionante. Sapevo che Joy era dentro di me, sapevo della sua esistenza. In realtà..”.

La donna fu interrotta dal pianto disperato di Joy, aveva perso il suo amato ciuccio. Rick lo raccolse e, dopo averlo lavato, lo infilò dolcemente nella bocca di sua figlia.

“Credo che Joy sia stufa di stare qui quasi quanto te!”.

 Kate rise: “Esatto, voglio  venire a casa. Voglio riprendere di nuovo in mano la mia vita. Chiusa qui dentro non facevo altro che annoiarmi”.   

Rick la guardò seria: “E’ stato per il tuo bene. Dovevi riprenderti, quello che ti è successo non è stato uno scherzo, hai rischiato di morire Kate. So che sei una donna forte, hai lottato come una leonessa, ma devi concederti il tempo per poterti ristabilire al cento per cento. Non voglio mai più vederti in quelle condizioni”.

Kate sapeva quanto l’uomo dovesse aver sofferto in quei mesi, quanto dovesse essere stato difficile per lui. Gli accarezzò una guancia la mano libera e gli sussurrò: “Sta tranquillo amore mio, stiamo parlando del passato, non può più farci del male. Io non mi sono mai sentita meglio, sono rinata. Non mi affaticherò più del dovuto, ma ho intenzione di godermi ogni attimo del nostro amore. Non voglio più perdere tempo. Sono impaziente, non vedo l’ora di poter dormire di nuovo insieme nel nostro letto, guardare un film sdraiati sul divano, cucinare mentre tu fai giocare Joy.. Voglio vivere appieno il nostro futuro. Voglio vederla crescere, voglio impallidire quando rientrerò a casa dopo una lunga giornata al distretto e la troverò sottosopra perché voi due state giocando con le pistole laser o a guitar hero.. Voglio alzare gli occhi al cielo alle vostre battute insensate ed intenerirmi quando mi farete gli occhi da cucciolo per farvi perdonare.. perché ora stai sorridendo?” chiese Kate un po’ stupita.

Rick ridacchiò: “Parli come se Joy fosse uguale a me, ma sinceramente più la guardo, più vedo te in miniatura, mi chiedo dove siano finiti i miei geni. È identica alla sua mamma” ed accarezzò il pancino di Joy.

Kate lo corresse seria: “Avrà gli occhi azzurri”.

“Kate, il colore degli occhi dei bambini cambia. So che ora sembrano chiari, ma è troppo presto per dirlo, sono ancora mutevoli”.

La donna capì che era arrivato il momento.

Voleva continuare il discorso interrotto dal pianto della loro piccola, voleva raccontargli la sua storia.

“No Rick, non capisci. Joy avrà i tuoi occhi e il tuo splendido carattere, mentre erediterà le mie fattezze, il mio corpo”.

“Ok allora a sedici anni, non uscirà di casa da sola! Le sguinzaglierò dietro zio Javi e zio Kevin come guardie del corpo. I party saranno vietati e in vacanza solo con noi” cercò di sdrammatizzare Rick.

“Rick non fare lo stupido, sto cercando di parlarti seriamente. Non so se riuscirai a credermi, ma ho visto Joy prima che nascesse. Ti ricordi il nostro sogno? Io e te, in casa mia  separati da un muro invisibile senza riuscire  a parlarci? Beh non è stato solo una fantasia” continuò Kate.

“Lo hai sognato anche tu? Ho sempre creduto che fosse reale, ma non credevo così tanto”.  

“Lo era.. devo raccontarti cosa mi è successo quando ero lontana da te. Mia madre e la nostra Joy mi hanno aiutato a tornare indietro. Credi nelle favole amore? Un uomo speciale mi ha donato questo bracciale che raccontava una storia a me sconosciuta e le parole di una donna altrettanto straordinaria, mi hanno spiegato come ritornare alla vita dalle mie ceneri, come ricostruire la mia vita”.

“Quindi sai della leggenda... E ci hai creduto?.

“Si.. se non lo avessi fatto, non avrei potuto essere qui in questo momento. Ti racconterò tutto, ogni dettaglio. A casa però..”.

Rick la abbracciò: “Si amore, usciamo da qui”.

Prese la valigia di Kate, mentre la donna appoggiava la bambina nell’ovetto della carrozzina.

L’uomo si fermò a guardare sua figlia: “Non posso credere che mi assomiglierà, sarà divertente!”.

Kate rise: “Più di quanto credi..- sospirò la donna- ah dimenticavo, speriamo abbia preso anche un po’ del tuo talento per la scrittura”.

“Perché?” domandò l’uomo..

“Da grande vuol fare la giornalista” rispose la donna uscendo dalla porta insieme a sua figlia.

Rick rimase senza parole: “Come la giornalista? Oddio, speriamo non diventi un recensore letterario..
Se ha preso solo un po’ del tuo senso critico, sono uno scrittore rovinato.. Sarebbe imbarazzante.. Kate aspettami!” e corse dietro alla donna, alla sua nuova e favolosa famiglia.
 
 
Angolo mio!!!

Eccovi l’ultimo capitolo, la mia storia è conclusa. Lo pubblico presto, perché ho paura di dimenticarmi.
Ho la testa nelle nuvole in questi giorni!! Spero vi sia piaciuta, nonostante fosse un po’ diversa dal solito!

Ringrazio veramente tanto tutte voi che avete letto, avete commentato e mi avete fatto tanti complimenti.

Sono un po’ dispiaciuta d’averla già finito, mi diverto un sacco a interagire con voi, che amate Castle quanto me..

Grazie, davvero. Un bacione e alla prossima storia (se mai avrò l’ispirazione!).

Ciao Annalisa

  
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