L’odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma. (George Byron)
Shizuo e Izaya si sono odiati dal momento del loro primo incontro e da allora non hanno mai smesso. Questa è la versione ufficiale dei fatti, ma se invece le cose non fossero andate esattamente così? Se ci fosse dell’altro, dietro le ragioni del loro odio?

Non è la prima volta che Nitori bussa alla sua porta. Ogni volta vorrebbe fosse l'ultima, ma sa che non sarà così.
Mikoshiba si sposta di lato e fa passare il kōhai che, testa bassa e voce tremula, avanza chiedendogli scusa per l'ennesima incursione notturna. Sono solo le dieci, in verità.
«Mi dispiace, Mikoshiba-senpai. Non volevo disturbarti, ma Rin-senpai dice che russo troppo e non volevo dormire in corridoio» gli dice.
E Mikoshiba sospira, mentre maledice nella sua testa Rin per essere così insensibile e la totale incapacità di Nitori di inventarsi una scusa credibile.

Diciotto anni non sono molti – sembrano troppi.
Shiho è cresciuta all'interno di un'organizzazione criminale senza alcun vero legame a eccezione di quello con Akemi, sua sorella.
Diciotto anni in cui non ha vissuto davvero.
Diciotto anni che arriva a considerare troppi, sufficienti e infine meramente un inizio.
Dopo diciotto anni, per Shiho cambia tutto.

ObiNaru | Hokage!Naruto | RolePlay!sex
“Buon compleanno! Speriamo che ti divertirai con il tuo regalo! Ecco quello che è successo: il Nanadaime Hokage di Konoha è appena riuscito a catturare il terribile leader dell’associazione criminale Akatsuki. Imprigionatolo nel suo ufficio, ora può fare di lui ciò che vuole…”
Naruto finì la lettura con un scoppio di risata, incredulo della situazione e dell’inventiva dei suoi amici. Obito era diventato rosso fino alla radice dei corti capelli bianchi e sembrava poco felice di essere stato inserito senza il suo permesso in un farlocco tentativo di porno role play.
“Questa è colpa di Bakakashi. Giuro sul saggio che se mai riuscirò a viaggiare nel tempo la prima cosa che farò sarà impedirgli di leggere quei romanzi porno”.

Li sentiva chiacchierare, era lì quando paroloni che lui a stento comprendeva sfuggivano alle labbra dei due ragazzi perché quelli disquisivano di omicidi, di casi complessi che l’acume di Shinichi sviscerava con estrema facilità, di formule matematiche che Shiho masticava come fossero argomenti per bambini di prima elementare.
Sorrideva di nascosto, Agasa, quando Shiho canzonava Shinichi e si domandava come fosse sempre lui ad attirare sventure e criminali ovunque andasse. Allora Shinichi rispondeva, rimbeccandola come si confaceva alla loro intesa, e ridevano. La risata di Shinichi la conosceva bene, Agasa, non gli era nuova – la risata di Shiho sì: fresca, piacevole, cristallina; un suono beato che avrebbe voluto ascoltare in eterno, che avrebbe voluto non si spegnesse mai.
{Shinichi/Shiho ~ NON!canon-compliant}

A consigliargli il Ninja era stato un tipo che aveva conosciuto su un messaggio di Sakura.
Loro due erano usciti una volta sola, mentre gli appuntamenti col Ninja continuavano a oltraggio da un mesetto ormai.
Naruto non era una persona particolarmente creativa a letto, ma era aperto a nuove esperienze. Quello che era cominciato come un esperimento, dunque, gli aveva rivelato un intero spettro di gusti sessuali che non sapeva di avere.
Per lui era stato come aver scoperto che sulla sua tastiera non c’era solo la barra spaziatrice e il tasto invio, ma tutte le lettere dell’alfabeto, i numeri, la punteggiatura e tutte le F con le loro relative funzioni.
[ItaNaru] [Camboy AU Konoha CanonVerce][Accenni di SasuSaku ShisuiShizune ObiRin.]

[Partecipanti alla Queer Pills challenge del gruppo Naruto Fanfiction Italia con la lista In porn we only trust][Crack Pairing][What If?]
Il sesso a Konoha pare essere un tabù, eppure bambini nascono ogni giorno e crescono, pronti a diventare i nuovi re della scacchiera. Ma il sesso è più che mezzo di procreazione e in questa raccolta ne avrete molteplici e diversificati assaggi.
Dal testo:
"«Non mi sporcherai le culottes…» gli sussurrò, fermandosi un attimo prima che venisse e facendogli alzare il sedere, togliendogli le mutandine senza mai distogliere lo sguardo da quello del ragazzo boccheggiante.
L’erezione svettante, lasciata libera dalla costrizione del pizzo, scomparve tra le sue labbra, la lingua che vorticava intorno al glande ingrossato, la mano destra che si occupava di torturare a turno i suoi capezzoli, abbassando il balconcino."
"«Capo...» boccheggiò Deidara, gli occhi azzurri che tendevano a ribaltarsi, l'eyeliner leggermente sbavato e Tobi alle spalle che, come al solito, non capiva assolutamente nulla."
"«Non barare» gli sussurrò TenTen all'orecchio, baciandolo mentre annodava la benda. «Sarà più divertente se per una volta ti lascerai andare...prometto di non usare kunai...» Neji sospirò, mordendosi le labbra e resistendo all'impulso di usare il byakugan."

Quella notte non erano che due ragazzi giovani, belli e ricchi.
Impiegarono una buona mezz'ora per raggiungere una stradina secondaria di Mosca, illuminata da un'insegna al neon che si rivelò essere la loro meta.
Otabek si guardò intorno, mentre l'altro si attardava nel taxi per pagare la corsa.
- Mi stai portando in un night club?! - Sputò fuori, non appena l'amico fu accanto a lui.
- Che ti aspettavi, un circolo di scacchi? Su, cammina. Sei giovane, belloccio e anche single, per il momento. Quindi vedi di non rompere e goditi la serata -

Luhan nemmeno si rende conto di essersi incantato. E’ bellissimo, sembra arte pura. Il suo respiro si fa pesante, e non può affermare che sia per la paura.
Il ragazzo ha un’espressione tra il divertito e il sadico, e Luhan si risveglia dai suoi pensieri solo quando gli soffia sulle labbra. Il suo alito sa di arnica montana.
“Mettila così…” mormora, la voce suadente, roca ma dolce.
Un centimetro li divide.
“Tu sei il bello…” il suo respiro gli solletica il labbro superiore, facendogli socchiudere gli occhi come se fosse perso in un luogo che non esiste, dove ci sono solo lui e il ragazzo che ha di fronte, “e io sono la bestia.”
[In revisione. Primi 4 capitoli modificati]

Londra, tre anni dopo.
Draco Malfoy vive nella Londra Babbana per scappare dal suo passato e dai suoi fantasmi.
Harry Potter lo guarda dall'altro lato della strada, chiedendosi se sia il caso di avvicinarsi.
"Draco cominciò lentamente a togliergli la camicia.
- Dovresti essere un fantasma, Potter.
- Che vuol dire che dovrei essere un fantasma, Draco?
- Che non dovrei riuscire a toccarti, Harry.
La camicia cadde ai loro piedi.
- Mi stai toccando, Draco?
Harry lo guardò e Draco si sentì affogare."

Un giovane biondo percorreva il corridoio, turbando appena il silenzio con i suoi passi leggeri.
Tutto in lui pareva avere una naturale leggerezza, dal portamento ai lineamenti del viso, delicati come quelli di una bambola di porcellana: gli occhi verdi incorniciati da lunghe ciglia, le labbra sottili e ben disegnate.

Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek

- Lo specchio… come si è rotto? –
Sbuffò - E adesso perché vuoi saperlo? –
- Perché porta sfortuna rompere uno specchio. Sette anni di disgrazie. –
- Da quando ti conosco saranno almeno venti anni di disgrazie. – borbottò lui, e Deku aprì un occhio probabilmente solo per guardarlo male.
- A volte non capisco se dici sul serio o se è solo il tuo modo di fare. –
Katsuki si sarebbe tagliato una mano, piuttosto che rispondere a quella domanda.

Questa storia partecipa al contest ‘In sole 110 parole... o quasi! ’ indetto da Mokochan sul forum di EFP.
Dalla Drabble: “Poi le sue mani si mossero ancora: pareva quasi la toccasse con una piuma, tanto erano gentili e delicate.”

Vmin
“Lui sarà il tuo schiavo, figlio mio, il suo nome è Kim Taehyung”
Jimin lo guardò incuriosito, mentre quel ragazzino non osava alzare la testa.
[dal testo cap. I]