Henley-on-Thames è una cittadina dell’Oxfordshire, placidamente adagiata sulle rive del Tamigi.
Dopo la guerra Draco Malfoy vi si trasferisce con la figlia Altair, conducendo un’esistenza tranquilla e riservata. Quando la piccola si affeziona a prima vista ad Hermione, trasferitasi da poco nel cottage accanto, tra lei e Draco nasce una strana e amichevole tregua, destinata a sfociare ben presto in qualcosa di più profondo e totalmente inaspettato.
Dal capitolo 1:
“-Granger?- domandò con una nota di disgusto nella voce.
-Malfoy.-
-E cosa ci faresti tu qui?-
-Sono venuta a riprendere il mio gatto.- rispose Hermione, con le sopracciglia aggrottate di chi non capisce cosa ci sia di difficile in una situazione tanto elementare.
-Non qui-qui, ma qui in questo paese.- specificò burbero.
-Non vedo come ti possa interessare.- commentò con distacco.
-Mi interessa nel momento in cui vieni qui per rovinarmi la vita e acquisire prestigio alle mie spalle. Sappi però, Granger, che non ti permetterò di sputtanarmi senza fare niente.- le sibilò, una sottile minaccia sussurrata a bassa voce per impedire ad Altair di sentire.
-Tu vaneggi, Malfoy.- rispose incredula Hermione –Non sono qui per te, anche se il tuo egocentrismo è così degenerato da farti credere il contrario.-“

La guerra è finita da un anno e si stanno per concludere gli ultimi processi ai Mangiamorte. Draco Malfoy sta per essere giudicato e la sentenza per molti è già scritta. Per molti ma non per tutti. Hermione Granger gli offre una possibilità per schivare Azkaban e l'oblio: impensabile accettare per l'orgoglioso Purosangue ma impossibile da rifiutare per un ragazzo di diciotto anni con un obiettivo da raggiungere. Perchè una donna che lo dovrebbe odiare si prodiga tanto per lui? Perchè proprio lui dovrebbe essere salvato? E perchè lui sente sempre quella presenza al suo fianco quando le tenebre minacciano di sopraffarlo? Chi compie quella strana magia? Per dare risposte a queste domande accetterà quella strana proposta, deciso comunque a prendersi quello che lui ritiene un sacrosanto diritto: la vendetta.

Durante la lotta contro Voldemort, Harry ha perso la vita.
Il Signore Oscuro, insieme alla sua fedelissima schiera di Mangiamorte, prende il possesso del mondo magico seminando morte e distruzione.
Ma qualcuno ha ancora la forza di opporsi.
Capitanati dall'intrepido Ron, nasce l'Esercito di Harry. Ex studenti di Hogwarts e semplici uomini che credono ancora nella libertà e in un mondo privo di terrore.
In questo scenario la vita di Hermione e Draco sarà più intrecciata che mai. Il ragazzo dal cuore di ghiaccio imparerà ad amare, a scegliere e a vivere tra coloro che ha sempre disprezzato. Aspettando la mezzanotte...
Spero vi piaccia è una Dramione!! Mi raccomando recensite e BUONA LETTURA!

Dal prologo: "Blaise vide lo sguardo dell’amico prendere vita alla vista di Hermione e spegnersi immediatamente quando lei non lo guardò. Non credeva ai suoi occhi, la situazione era andata ben oltre l’attrazione fisica, quello sguardo non gridava sesso ma amore.[...]Bene, Draco voleva la Granger? E la Granger avrebbe avuto!

Dopo l'ultima dolorosa guerra magica ognuno riprende la sua vita.
Hermione però cerca l'isolamento e spera di trovarlo nel suo ritorno alla scuola di Hogwarts.
Non vuole più essere solo "l'amica intelligente di Harry Potter", non vuole essere etichettata come la ragazza di Weasley.
Vuole solo essere Hermione Granger, ma sopratutto vuole sentire di nuovo quelle pallide mani sopra il suo corpo.
(Prima di leggere questa storia consiglio di dare un occhiata alla One-Shot "Il Ballo del Ceppo")

"Solo.. non dimenticarti di me."
"Non potrei mai dimenticarmi di te" rispose. "E lo sai. È per questo che sei qui. È per questo che ti vedo ogni notte nello stesso momento in cui chiudo gli occhi. È per questo che mi fa male il cuore ogni volta che passo davanti alla tua stanza - o ogni volta che un professore fa una domanda particolarmente difficile, e tu non sei lì pronta a rispondere. È per questo che passo tutto il giorno, ogni giorno, a lottare per superare la giornata. Passo così tanto tempo a pensarti, che a volte mi dimentico di respirare."
Ho sistemato il secondo capitolo, chiedo scusa per il disagio.

Il Ballo del Ceppo.
L’evento tanto atteso dagli studenti del quarto anno e da tutti coloro che sono stati miracolosamente invitati.
Ma quest’evento passa sicuramente in secondo piano rispetto a ciò che sta succedendo nei dormitori delle ragazze della casa di Grifondoro.
Ma cosa succederà quando una Grifondoro lascerà il suo accompagnatore proprio nel bel mezzo del Ballo per scappare dai suoi pensieri?
A volte il parco di Hogwarts riserva delle piacevoli sorprese.

Salve! so che dovrei mettermi a scrivere le storie in sospeso, ma quando in testa mi si accende la lampadina non riesco a fermarmi. Siate compressive.
Piccola long su Draco-Hermione, non stanno insieme, anzi, lui è il suo capo ma una notte in preda al panico si reca da lui per essere confortata...
Il lavoro è stato revisionato da Daffodil a cui chiedo pubblicamente grazie.

In un angolo, rannicchiata su se stessa, c'era una donna che stringeva la petto un fagotto.
Una lunga treccia, il viso sporco e ferito, ma uno sguardo fiero dorato ancora barluginava in lei.
Il corpo magro, troppo provato, le labbra screpolate, le mani dalle lunghe dita scarne, le unghie sporche, i vestiti laceri.
Tremante, cercava di essere invisibile, ogni volta che la porta si apriva si appiattiva alla parete, pregando di non essere vista. Pregando che la sua bambina non piangesse.

“Sei ingiusta Mezzosangue. Io ero qui per proporti uno scambio.”
“Scambio di cosa?”
Il Serpeverde espirò una lunga boccata di fumo.
“Di favori. Io ti faccio prendere il massimo in pozioni e tu in cambio mi dai qualcosa che voglio.”
Hermione rimase un attimo in silenzio, pensierosa.
"Cosa vuoi in cambio?”
“Prima di saperlo devi accettare…”
C’era una nota di sfida nella sua voce. ...
E se Hermione si lasciasse tentare dalla sfida di una Serpe... In che trame potrebbe trovarsi coinvolta?

Hermione sbatté un tacco per terra, arrabbiata.
“Bene. Benissimo. – disse raccogliendo da terra la propria borsa. – Me ne andrò io, brutto… brutto maleducato! – la aprì frettolosamente e cercò d’infilare dentro il foglio. La richiuse con uno scatto, senza accorgersi che il foglio aveva fluttuato per un paio di secondi nell’aria prima di atterrare sul pavimento. – Goditi la stanza, maleducato!” urlò prima di andarsene in tutta fretta.
Draco alzò un’altra volta le spalle. Si avvicinò al foglio e lo raccolse; era una lettera.

"Ero nel buio, perduto tra le mie stesse lacrime, immerso nei miei singhiozzi.
Ero nel buio, lacerato dalla mia ira, trafitto dalle mie stesse aspirazioni.
Ero nel buio, consapevole che ci sarei stato per sempre, finito da colpe di cui non ero neppure l'artefice.
Ero nel buio, per una guerra voluta da altri, per il rumore dei miei sussurri.
Ero nel buio, dove nessuna luce sarebbe mai arrivata a portarmi ristoro.
Eppure quel giorno vidi un angelo..."
Spero vi piaccia è una Dramione al 100%.
Buona lettura e recensite!

When you try your best but you don't succeed.
When you get what you want, but not what you need.
When you feel so tired, but you can't sleep.
Lights will guide you home and ignite your bones.

Questa fan-fic è ambientata al settimo anno ad Hogwarts. La seconda battaglia magica non è mai avvenuta e Silente, Fred, Remus ,Tonks e Colin Canon sono ancora vivi. Il professor Lumacorno insegna ancora pozioni e Piton invece Difesa contro le Arti Oscure. Beh, spero davvero che questa fic vi piaccia! Vi prego di essere clementi con me, è una delle prime dramione che scrivo quindi, capitemi D:
Ah un’altra cosa, spolliciate recensioni e anche le critiche, non fanno mai male ;)

Si stava stancando di lei.
Questa era la paura che attanagliava Hermione, mentre si lavava di dosso la spossatezza della giornata di lezioni per prepararsi al suo incontro con Draco. [...]
Si stava stancando di lui.
Questa era la paura – no, il dubbio – che attanagliava Draco, mentre si dirigeva al suo appuntamento con la Mezzosangue. Oh, e va bene, la paura, una fottuta ed insopportabile paura. E non gli piaceva avere paura.