{ Duncan/Courtney • raccolta di flashfic • commedia romantica }
«Com’è poi, che Gwen ha deciso di andarsene?»
«Va a convivere con il suo ragazzo. A ottobre si sposano.»
Duncan schiacciò il mozzicone nel posacenere – lo aveva comprato, esasperata, perché continuava a spegnere quelle maledette sigarette o sul davanzale o nelle sue preziosissime piante grasse – e le rivolse uno sguardo divertito.
«Non ne avevo idea.», commentò, stendendosi al suo fianco e cominciando a baciarle la spalla sinistra. «Sembra interessante.», aggiunse, appena prima di morderla – se fosse stata estate, probabilmente avrebbe dato di matto per i segni che avrebbe potuto lasciare.
«Forse dovrei provarci anch’io.», gli rispose piccata.

Lui, lei, loro.
 
Lui: lo stesso idiota di sempre, con qualche anno in più, ma molto probabilmente qualche neurone in meno.
 
Lei: o per meglio dire io, con un chiaro problema a controllare i miei istinti omicidi (e non solo) nei confronti dell'idiota sopracitato.
 
Loro: gli altri diciannove elementi a piede libero che costituiscono una pericolosa classe appena maturata e con un futuro davanti a sé tutto da costruire.
 
Ormai quello che si poteva studiare è stato studiato. 
Ora davanti a noi c'è il futuro e, prima ancora, la vacanza in Grecia.
Ma, guardandoci dentro, siamo davvero maturati? E se sì, quanto siamo cambiati? Ma, soprattutto, chi faceva quei rumori strani ieri notte?
 
"Io e te" si tinge di rosso e io...mi nascondo. Buona lettura!
 
 

Fuori pioveva, la finestra aperta lasciava entrare qualche goccia d’acqua che si infrangeva silenziosa sul pavimento. Fuori pioveva, sentiva la sinfonia della pioggia, ma lei non provava freddo, si sentiva bruciare dentro. Quando riaprì gli occhi trovò nello specchio dinanzi a lei il riflesso di due rubini che la fissavano nel buio della stanza, uno sguardo che non aveva bisogno di descrizioni, uno sguardo che pretendeva una risposta silenziosa e il suo fiato corto, i brividi che la facevano tremare gliel'avevano appena data. Non aveva scampo, era diventata schiava di una passione insana di cui aveva assaporato solo il principio.
“ Sei mia… piccola Alice” un solo, unico sussurro e poi solo il buio.

“Una maratona di film horror.”
“Sì.”
“Film horror anni ‘80.”
“Sì.”
“Una maratona di film horror anni ‘80 come primo appuntamento.”
“Se hai qualcosa da obiettare dillo ora o taci per sempre.”
[Scritta per il Porn Fest #9 di fanfic_italia.]

-Sei il mio ponte tra questi due mondi!-
Martina si fermò e un brivido la scosse. Eleonora non si lasciava mai andare a parole troppo dolci, quello che era riuscita a dire era già troppo per lei. Si voltò verso la diciottenne.
-Allora perché ti comporti così?- domandò con le lacrime agli occhi.
La bionda chinò il capo con aria colpevole.
-Non posso...- mormorò semplicemente.
Già, non poteva. Sarebbe stato troppo difficile per lei ammettere di tenere tantissimo a quella ragazza che le stava di fronte.

Leigh Masini è una diciassettenne che ha passato gli ultimi 6 anni della sua vita nel disastro più totale. La morte della madre ha ridotto suo padre ad un sempliciotto volgare, il quale maltratta e trascura la figlia. Si reca svogliatamente al college, dove, anche lì, è emarginata da tutti a causa del suo carattere irruento, che usa solamente come maschera dal resto del mondo.
Un giorno, una nuova studentessa si trasferisce nel loro college, e va ad abitare nei dormitori dell'istituto. Anne. Lei è una ragazza che vede il college come il momento di passaggio dalla sua timidezza caratteristica, alla sfrontatezza che proprio non le si addice.
E se Anne si affidasse a Leigh per cambiare?
E se Leigh finisse a sua volta per cambiare, grazie alla purezza dell'altra?

Lei lo amava.
Lui l'amava.
Quanto sarebbe piaciuto loro di rivelare quei dannati sentimenti,gli stessi che portavano avanti da giorni,mesi,anni. Sarebbero stati capaci di urlarli al mondo intero ma non ai diretti interessati. Perchè?
Perchè erano due babbuini e quale stagione se non l'inverno li avrebbe aiutati a farsi dichiarare? (si spera!)
Buona lettura,spero vi piaccia:D

«Eih, BB. Perché ti sei fermato?»
Beast Boy si sollevò indispettito, ripulendo le ginocchia da uno strato di sporco probabilmente inesistente. «C’è di nuovo quell’odore. Annusa, non puoi non sentirlo, adesso»
Cyborg annusò in giro un’altra volta. «Io non sento nulla» ribadì.
«Mi stai dando del pazzo?» lo fulminò l’amico.
Il robot scosse la testa. «Sto solo dicendo che io non lo sento. Forse tu lo senti per via del tuo potere»
Beast Boy si fermò a pochi metri dalla porta della sala principale. «Il mio superpotere, giusto. I miei sensi animali sono più sviluppati dei tuoi. Sento ancora la puzza del sudore di Robin»

Ventun lettere...mille emozioni...Soul e Maka diventeranno mai una cosa sola?!
MakaxSoul
[AVVISO: Rating Arancione per la prima parte del cap.17]

Semplici momenti di felicità, di riflessione, d’imbarazzo e quant’altro nella quotidianità – e non – dei personaggi di Soul Eater.

"Chiedete e vi sarà dato, eh?" Scende anche lei, atterrando accanto a Bonnibel. "Cos'è questa? La prima tempesta che abbiamo da tre settimane?"
Bubbleline, traduzione. 522 w/

Fa caldo e chi può va al mare, chi non può si rifugia in casa. Soul e Maka, invece, sono costretti a lavorare anche nelle giornate più torride ed è inevitabile annoiarsi, forse.

Soul/Maka | Raccolta di Flash!fic e Drabble | Fluff, Comico, Triste.
Dieci piccoli momenti per questi due pazzi. Perché sono così comici insieme che non si può fare a meno di amarli.
One, That pervert book! : Maka leggeva certi libri?
Two, Galeotto fu il divano : La scena è così comica che non me la sento di rovinarla.
Three, She's mine. Any questions? : Perché lei?
Four, Anniversari che è meglio dimenticare : Doveva decisamente dare più retta al suo inconscio.
Five, Situazioni equivoche : Bhe, forse riesco a convincere Soul-kun a giocare a carte...
Six, Sad goodbye, funny goodbye : Torna presto, Soul.
Seven, Nothing changed : A Soul, alla fine, andava benissimo così.
Eight, D'ubriachi persi e ragazze zoppe : - Tu non sei ubriaco! -
Nine, Red Fear : Lei non aveva mai smesso di odiare il rosso.
Ten, Strategie e Letture Interrotte : c'era l'attimo in cui riprendeva fiato, e, in un momento di pura lucidità, capiva di non volersi ribellare.

Una raccolta di song-fic sulla coppia MakaxBlack*Star.
#1. Firework.
#2. Somebody to love.
#3. (One love) People get ready.
#4. Rolling in the deep.
#5. Shy.
#6. November rain.
#7. Beth.
#8. Mine.
"Tieni, magari questo ti renderà felice!" aveva risposto lei, porgendogli un braccialetto di plastica con un ciondolino a forma di "M". Black*Star aveva dischiuso il palmo della mano ed aveva afferrato l'oggettino, bofonchiando un "Come se uno stupido bracciale potesse rendermi felice. "

Ero stata costretta a mandare a puttane la festa dell’ anno, per cosa poi?
Per una stupida ed inutile cena con Anne ed il suo stupido ed inutile figlio.
-Cerca di mostrarti sorridente per una volta- diceva mia madre con gli occhi sulla strada.
Cacciai un fintissimo sorriso che sembrava il sorriso di quello psicopatico dello stregatto.
-Alaska!?- chiesi alzandomi nuovamente dalla sedia, cosa che fece anche Harry.
-Fateci finire!-
-Voi non verrete con noi. Siamo dell’ idea che vi responsabilizzereste molto. Vi abbiamo comprato un appartamento, che condividerete.
Se starete insieme, non saremo preoccupate-
Non poteva essere vero, non doveva essere vero, stavo andando a convivere con la persona che ho cercato di evitare per anni e fino ad allora, ci ero sempre riuscita.