- Adhara in quei momenti abbandonava il suo corpo. Giaceva a terra, senza respirare, con i capelli argentei sparsi sulla coperta e sulla pietra sporca: questo era ciò che vedeva la sua anima, quando si librava verso l’alto e usciva dalla fortezza per volare nella mischia, in soccorso di Rey. -
- La vista, adesso che era in un corpo vivo, si acuì: i suoi sensi si erano fusi con quelli di Rey, che respirava affannosamente, il cuore e i polmoni le scoppiavano nel petto. Sentiva delle fitte dolorose sul braccio sinistro e sull’addome, dove l’acciaio l’aveva lambita. -
- Subito i colpi sulle tavole si fecero più radi e deboli.
Adhara non saltò più. Volteggiava lentamente, la brezza serale le sollevava i veli dal corpo e le scopriva le braccia e le gambe ceree. Quando si ritrovò al centro dello spiazzo si fermò di scatto e il vento e il battito delle mani si arrestarono. -

"Uccido i demoni sulla terra perché quelli nella mia mente non possono morire".
In città è arrivata una ragazza avvolta da un mantello e dai lunghi capelli vermigli.
[Avvertimento per coloro che leggono, la storia che vi accingerete a leggere si rifà agli avvenimenti presenti nell' anime ispirato dalla saga dei videogiochi di Devil May Cry ]

“Tu vuoi il mondo ai tuoi piedi, Hermione Granger” sibilo. Tenendola ben stretta, mi stendo sulla schiena e la posiziono sopra di me, mentre i suoi occhi torbidi mi squadrano affannati. “Lascia che io te lo dia”

“Bellatrix era pienamente soddisfatta della sua vita. […] Aveva praticamente tutto. Solo una cosa avrebbe potuto coronare la sua vita in maniera perfetta, solo una cosa ormai mancava a completare il quadro immacolato di famiglia Purosangue fedele ai principi che aveva vissuto fino a quel momento.
[…]
Lord Voldemort era furioso. Lei, Bellatrix Black in Lestrange, colei che aveva faticato così tanto per entrare nelle sue grazie come combattente e che si era guadagnata con il sangue il posto che ora occupava; colei che praticamente era diventata il suo braccio destro, che gli aveva fatto cambiare idea sulle donne e sulla loro utilità… Lei, come si era permessa di farsi mettere incinta?”
[Partecipa al contest "Ossessioni e vetri infranti" indetto da Mary Black]

Un colpo. Un gemito. Un urlo.
Ancora.
Un colpo. Un gemito. Un urlo.
Di nuovo.
Un colpo. Un gemito. Un urlo.
Sempre.
Un colpo. Un gemito. Un urlo.
All'infinito.
Molteplici sono le forme in cui l'uomo ne può distruggere un altro.
Qual è la peggiore?

Quella che doveva essere una semplice ricognizione si rivelerà invece una tragedia raccapricciante e fatale per tutto il Team Gai...
SE NON AVETE DIMESTICHEZZA COL GENERE "GURO-HORROR" ORIENTALE, NON LEGGETE ASSOLUTAMENTE QUESTA FANFICTION !!!

-Tu hai paura di me?-
-No.-
Disse la bambina, poi le diede la mano e la seguì.

E' una vendetta la mia o una sconfitta? Ho fatto bene a desiderare di farle provare tanto dolore? No, tutto è andato male. Io sono diventato il suo schiavo, ma lei è rimasta la Regina. Ferita e debole sul suo trono di diamanti e orgoglio, ma con lo scettro in mano. Non lo ha ceduto a me e non sono riuscito a rubarglielo. Ha vinto e io ho perso. Ancora.