L'ultimo gettone mi scivola fuori dalla tasca producendo un rumore metallico al contatto con il pavimento di ferro della cabina.
Lo riprendo e lo rigiro fra le dita: ho un'ultima chiamata, andrà a vuoto anche questa lo so.
Le lacrime non si fermano: il tuo ricordo provoca ancora nel mio stomaco gli uragani.
Coglione.
Stupido.
«Ehi, va da lei» una voce mi richiama alla realtà. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo di un uomo anziano che mi sorride. Abbasso lo sguardo, non mangio da due giorni. Sarà la fame che mi provoca le allucinazioni.
«Vuoi davvero sprecare l'ultimo gettone per una chiamata a vuoto?» mi guarda con sguardo interrogativo. I suoi occhi sono verdi e ancora vispi.