“Tu sei pazzo!”
“Se questa è veramente l’ultima sera che possiamo stare insieme intendo godermela al meglio!”
Ci guardammo negli occhi per un paio di secondi. Un senso di malinconia mi invase nel sentire quelle parole. Davvero sarebbe partito? Scacciai via quei pensieri.
L’importante era, come aveva detto lui, godersi quella serata. Scavalcammo la ringhiera e ci trovammo in spiaggia.
Di notte la chiudevano ma noi avevamo deciso di fare i trasgressivi (?) Ci fermammo a contemplare le stelle e la luna.
Mille pensieri e preoccupazioni mi passarono nella mente ma ora la cosa più importante era LUI. Il mio migliore amico.
Mi prese la mano e a quel contatto rabbrividii, in senso buono ovviamente.

Una ragazza.
Un ragazzo.
Un ricordo. Un ricordo di un amore che il cuore della ragazza non ha mai voluto lasciare andare.
E il ragazzo? Se n'è dimenticato?

Ero stata costretta a mandare a puttane la festa dell’ anno, per cosa poi?
Per una stupida ed inutile cena con Anne ed il suo stupido ed inutile figlio.
-Cerca di mostrarti sorridente per una volta- diceva mia madre con gli occhi sulla strada.
Cacciai un fintissimo sorriso che sembrava il sorriso di quello psicopatico dello stregatto.
-Alaska!?- chiesi alzandomi nuovamente dalla sedia, cosa che fece anche Harry.
-Fateci finire!-
-Voi non verrete con noi. Siamo dell’ idea che vi responsabilizzereste molto. Vi abbiamo comprato un appartamento, che condividerete.
Se starete insieme, non saremo preoccupate-
Non poteva essere vero, non doveva essere vero, stavo andando a convivere con la persona che ho cercato di evitare per anni e fino ad allora, ci ero sempre riuscita.

MOMENTANEAMENTE SOSPESA
TRATTO DAL CAPITOLO 1:
«Questa mela paghi Horan, parola mia!» Urlai spostandomi fino ad arrivare a due centimetri dalle sue labbra e alitandogli sul collo
«Sto morendo di paura Smith» Rispose il biondo guardandomi dritto negli occhi e stampandomi un bacio sulle labbra
«Dovresti caro Horan» E tornai al mio posto cercando di guardare la fine del film senza distrazioni...
Questa FF parla di una sfida tra due ragazzi: Niall Horan e Miranda Smith, due ex che ancora provano qualcosa l'uno per l'altro anche se non l'ammettono. LEGGETE ;)

La prima impressione? Beh è SEMPRE quella sbagliata.
Il giudizio cambia, così come le persone che si hanno intorno. L'importante è leggere bene le situazioni!
Due ragazzi giovani, con forti pregiudizi l'uno verso l'altra..col tempo si ricrederanno?

Mi chiamo Summer Walker, Sum per gli amici, e ho diciassette anni. Non sono ne troppo alta, ne troppo bassa: normale. Ho i capelli lisci e castani, e gli occhi azzurri. Fino all'età di sei anni ho vissuto in Inghilterra, precisamente ad Holmes Chapel. Appena compiuti i dieci, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Belfast, in Irlanda.

Tutto iniziò a Mullingar, in Irlanda, il 13 settembre 1993 quando Bobby e Maura diedero alla luce Niall James Horan. Aveva già un fratello di 6 anni, Greg. Niall era un adorabile bimbo con pelle chiara, capelli biondi e grandi occhi azzurri come il cielo.
Purtroppo qualche anno dopo i genitori si separarono e lui andò a vivere in campagna con il padre e il fratello. Era sicuramente il più piccolo e non aveva molti amici li, non c'erano bambini della sua età. Usciva ogni tanto con il fratello e i suoi amici.
Niall ama cantare, infatti stava sempre con un microfono in mano e cantava continuamente.
Arrivò la fine dell'estate 1999.
Mancavano pochi giorni al suo compleanno e così a 5 anni iniziò la 1° elementare. Come tutti i bambini della sua età non voleva rimanere lì, infatti si mise a piangere, finché qualcuno gli si avvicinò e gli disse "Ehi, basta piangere! " e sorrise "Non sei mica solo.." Niall si asciugò le lacrime dagli occhi e si voltò verso quell'esile vocina che le aveva appena parlato. " Ciao..io sono..."

''COSA?! Vuoi dire che io devo andare con quei 5 cosi?! ''
'' oh..Emma mi dispiace ma devi andare a scuola e non posso portarti con me!'' spiegò mentre piegava una canotta nera con gli strass nella sua valigia.
'' questo lo capisco,non è la prima volta,ma ci sono molte altre persone con cui posso andare a vivere..c'è Hope,Judie..c'è la nonna,la NONNA!'' strinsi i pugni fino a farmi sbiancare le nocche.
'' Andiamo Emm,non fare la bambina! Sono sicura che un giorno mi ringrazierai! '' disse prima di chiudere con un movimento brusco la zip.
'' certo mamma,quando i maiali voleranno,e ti assicuro che Louis non vola!

-Ti prego, non partire, resta qui. Fallo per Louis, Niall, Harry e Liam, fallo per me-
Abbasso lo sguardo, non sopporto vederlo soffrire. Sento qualcosa bagnarmi la guancia e penso stia iniziando a piovere, tipico del clima inglese, ma poi capisco. È lui, sta piangendo.
-Non farlo Zayn, non piangere per me-

[Vecchio titolo: I can't love you more than this.]
Iniziò così la mia nuova vita.
Non avevo amici, né una famiglia. Avevo solo un cugino.
E Dovevo ricominciare tutto da zero.
Questa è la storia di Emma.

Sono Miley Ray Cyrus, tutti voi mi conoscerete per via di Hannah Montana o della mie canzoni. La vita della star non è sempre rose e fiori come pensate. I paparazzi non mi lasciano mai in pace. Voglio avere una vita normale! Chiedo troppo?

Io sono Alex, e la storia iniziò una sera mentre ero con mia madre.
Poi incontrai lui, triste e solo.
> chiesi senza salutarlo.
> rispose lui triste mentre si asciugava una lacrima che gli era scesa sul viso.

Bastò un attimo per scombussolare tutto. I miei occhi incrociarono il verde smeraldo dei suoi e per me fu come entrare in trans. Il pavimento era freddo, ma il contatto col corpo caldo di Harry rendeva tutto stranamente piacevole. Le mie narici furono pervase dal suo profumo dolce e allo stesso tempo attraente. Un profumo che non sentivo così vicino da tanto tempo. Respirava lentamente e sentivo il suo fiato posarsi delicatamente sul mio viso. Eravamo entrambi immobili, vittime di una forza di gravità potente al punto tale da paralizzarci.

si può amare, dopo aver odiato per 18 anni?

Ad Alex l'amore non piace, forse perché non ne ha mai ricevuto in tutta la sua vita.
-Io non amo, e mai amerò- diceva sempre lei.
Ma l'amore si sa, è come un fulmine.
Colpisce quando meno te lo aspetti.