Si era tinto i capelli di un altro colore. Aveva iniziato a farlo qualche mese fa ed era sembrato stranissimo all'inizio, ero abituata alla chioma castana. Adesso era arancione. Come gli era saltato in mente di diventare una carota? Da un certo punto di vista era sexy, quando si passava la mano nei capelli mentre si leccava le labbra rimanendo concentrato sul suo computer.
[...]
“Sembri una di quelle disperate che rivogliono indietro il loro ragazzo a tutti i costi” continuò.
“Non dire idiozie. Sono stata io a lasciarlo, perché vorrei vederlo tornare da me?”
“Magari ti manca il sesso, non saprei. Dovrei anche ricordarti che non sai fare le cose di nascosto e Jimin è un ragazzo sveglio. Si starà chiedendo quali siano i tuoi problemi.”
“Quello che ha problemi è lui se si tinge di arancione”

Ormai l'11 giugno era arrivato, eppure Sarah desiderava così tanto tornare indietro nel tempo per annullare quel viaggio che non voleva compiere: i suoi genitori, credendo di farle una sorpresa, l'avevano iscritta a un college inglese in Corea per farle fare l'ultimo anno delle superiori all'estero dato che la figlia aveva passato con i massimi voti il B2 in inglese. Per Sarah era una disgrazia, si aspettava un gemellaggio in America o nell'amata Inghilterra ma non in Corea anche perchè non provava una certa tolleranza nei confronti dell'Asia orientale, la detestava. Infondo aspettava una svolta nella sua vita, le piaceva l'idea di essere indipendente e lontana da tutti.
Riuscirà a mettersi l'anima in pace facendosi piacere il posto e trascorrere con serenità l'anno scolastico o inventerá una scusa per tornare indietro e cambiare il posto per studiare?

"Facevo scorrere la lama del temperatite aul polso pieno di cicatrici, mi appoggiai al lavandino della scuola, misi i polsi pieni di sangue nel lavandino e feci scorrere l'acqua gelida su di essa. Mi guardai allo specchio e pensai: " non abbastanza magra, non abbastanza bella". Si aprì una porta del bagno, e un ragazzo biondo (Niall) disse: CHE COSA STAI FACENDO?"

"Chi è questo?" Sussurrai all'orecchio di Niall.
"Non fare l'acida!" Disse lui.
Il ragazzo lo scostò "Sono Zayn, piacere." Rispose porgendomi la mano.
"Piacere." Dissi io, tenendo le mani ben salde alla panchina e sorridendogli per forza, come a volergli dire "Sì ok, ma adesso stammi lontano e non mi sfiorare."