[COMPLETA]
Katuski aveva ampliato il suo sogghigno, fissando i suoi occhi cremisi e feroci in quelli lucidi ma furibondi della ragazza.
«Non erano questi i patti» le aveva ricordato con voce roca, chinandosi su di lei, minaccioso. Aveva inclinato la testa e arricciato il naso, mentre le sue labbra si stiravano ancora di più, mettendo in mostra una fila di denti bianchissimi che ad Hikari avevano fatto pensare ad un predatore che si lecca le labbra davanti alla preda.
*
Katsuki, abituato a fronteggiare chiunque con la sua caratteristica arroganza e spavalderia, troverà inaspettatamente pane per i suoi denti, e sarà per la prima volta nella sua vita di adolescente costretto a capire che urlare "muori!" non sia certo il migliore dei modi per rapportarsi col gentil sesso.
[BakugoxOC] [KaminarixJiro] [KirishimaxMina] [accenni ad altre coppie]

Alcuni angeli cadono. Altri vengono spinti giù.
Katsuki è un angelo custode che è riuscito a farsi odiare dai piani alti del Paradiso. Quando mandano lui e il suo angelo da spalla Izuku all'Inferno con il compito di spedire un importante messaggio, si scopre essere tutta una trappola. Katsuki e Izuku si ritrovano tagliati fuori dal Paradiso, senza alcun modo di tornare a casa.
Bene o male, sono imprigionati all'interno del castello di ghiaccio del Principe dei Demoni dell'Inferno, a cui è stato ordinato dal Paradiso di torturarli. Ma il principe Shouto e il suo diavoletto Eijirou iniziano a provare un certo interesse per i due angeli, e sembrano molto più intenzionati a far provare loro piacere piuttosto che dolore.
Perché Shouto non è poi così tanto cattivo, è solo un po'... diabolico.

Convincere Bakugou è un’operazione che richiede una certa delicatezza. Gli piacerebbe tanto poterne parlare a muso duro, da uomo a uomo, ma sa già che non funzionerebbe.
Soprattutto perché ha già provato con un “ehi Bakugou, proviamo a fare cambio?” e Kaminari al piano di sotto aveva dovuto mettersi a battere sul soffitto per far smettere le urla.
[established!KiriBaku, bottom!Bakugou 8D]

Bakugou è violento anche a letto, e questa non è una sorpresa; la vera sorpresa è quanto a Kirishima piaccia.

[BakuShima][PWP]
Sono sempre così i loro scontri privati, una serie infinita di imprecazioni e provocazioni che li animano dal primo momento in cui Bakugou varca la soglia di quella camera.

“Che te ne pare?”
Kirishima girò il quaderno verso Bakugou con un sorriso pieno di denti aguzzi.
“Che non è l’equazione di merda che dovevi finire dieci minuti fa.”
Kirishima e Bakugou si scambiano consigli sui rispettivi costumi. Circa.
[established!KiriBaku]

Emily Allen, 18 anni, appena arrivata a Londra da Los Angeles. La sua vita è perfetta, nonostante il suo passato leggermente tormentato. Bella vita, famiglia benestante, tanti amici e tutto quello che una ragazza può desiderare. Tranne l'amore. Emily non ne ha bisogno, l'amore rende deboli e lei è tutto tranne che una debole. Femminista fino all'osso, bella, seducente e maliziosa, è lei la cacciatrice. Tutto sembra perfetto finché lui non entra nella sua vita. Lui, il suo sguardo profondo e i suoi occhi color dell'ambra, ribalteranno tutte le sue certezze. Siamo certi che non abbia bisogno dell'amore di qualcuno?

[Storia scritta per partecipare al Porn Fest #11 - Prompt "Oikawa nerd e Iwaizumi teppista"]
“Porta rispetto a Star Trek, Iwa-chan, non sei carino”

[Fanfic partecipante al "#XmasCountdown Challange (FairyPiece Forum)"]
Otto dicembre.
Il giorno consacrato alla prima e più antica tradizione nella storia di Fairy Tail, divenuta famosa negli annali della gilda per la sequela di insulti, bestemmie, litigi, risse ed esaurimenti nervosi che la caratterizzavano: addobbare l'albero di Natale.
Gray in particolare non ne poteva più di sentirsi arrivare addosso schizzi incandescenti ogni volta che quel cretino infiammato di Salamander bruciava qualcosa...

[Raccolta partecipante alla "Corsa delle 24 ore - IV Edizione]
Viene investito da un bacio, appena aperta la porta. Urgente, strofinato sulla sua bocca - il solito sguardo intenso lo accompagna, e un corpo caldo che gli si avvinghia e lo spinge indietro, nella stanza avvolta dal buio.

"Alex Hamilton, diciottenne innocente, fragile, innamorata, delusa, incinta. Una vita stravolta, una scelta importante, una separazione straziante."
"Niall Horan, ventenne felice, forte, innamorato. Una vita stravolta da una tragedia, un'amore sbagliato."

E' sempre li, che mi guarda. I suoi capelli ricci e castani, i suoi occhi marroni da cerbiatto. E' così tenero, ma non posso avvicinarlo a me, perché sono un ragazzo pericoloso.
E' sempre lì con quella siringa in mano pronto a inniettarsi un'altra dose. I suoi capelli sono biondi, i suoi occhi azzurri. Tutti lo ritengono un ragazzo pericoloso, ma io so che in realtà non lo è.

Heidi, 20 anni. Zayn, 22 anni.
Lei, cieca. Lui, grande osservatore.
Lei gli insegnerà ad ascoltare.
Lui le insegnerà a vedere.
E insieme impareranno ad amare.

Può un normale giorno piovoso cambiare la vita di due semplici ragazze?!
***
Tratto dal secondo capitolo:
"spingi...più forte" urlai al ragazzo.
"sto spingendo"
"non sembra che tu stia spingendo" urlai esasperata.
"lo vuoi capire che il buco è troppo piccolo?"
"di certo non è colpa mia se sta cosa è troppo grande" dissi ovvia.
"si invece" disse continuando a spingere.
"spungi più forte e infila questa cazzo di valigia sotto il letto" urlai alzandomi e andandomene.

|IN REVISIONE.|
|ATTENZIONE: Questa fanfiction è in corso di una revisione. Queste correzioni potrebbero portare, oltre al cambiamento stilistico, il mutamento di alcuni dettagli pressoché trascurabili.|
Perché avevo dato ascolto a quel grandissimo deficiente? Me ne potevo stare a casa, tranquilla e comoda, e invece ero costretta a stare per un‘estate in una catapecchia insieme a cinque uomini di cui quattro ero sicura fossero idioti al 100%. Quanto al pakistano, non posso dire molto: so solo che quando lo vedo faccio solo enormi figure di merda.
Bello, vero?
Ma non potrà essere tanto più intelligente di mio fratello se frequenta questo tipo di persone.
Vabbè che frequento anch' io questi minorati mentali.
Un secondo.
Ciò significa che lo sono anch' io?
...Nah, decisamente impossibile.