EFP Fanfiction, storie preferite di sei_dea_o

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sei_dea_o_mortale

Membro dal: 22/11/15
Nuovo recensore (36 recensioni)

Ah! Bisognerà eternamente soffrire?
O eternamente fuggire il bello?
Natura, impietosa incantatrice, rivale sempre vittoriosa, liberami!
Cessa di tentare i miei desideri e il mio orgoglio!
Lo studio della bellezza è un duello in cui l’artista grida di terrore
prima di essere vinto.
-Ch. Baudelaire-

Privet!
Benvenuti nella mia pagina.

Chi è la misteriosa figura che si cela dietro il nome di "sei dea o mortale"?
Beh, teoricamente un'essere umano come la maggior parte di voi. E che come la maggior parte di voi cerca di fuggire alla monotonia della vita rifugiandosi fra le parole. Romantico no?

Cosa piace a questa strega?
Essendo una divoratrice ossessivo-compulsiva di sapere, direi tutto ciò che può insegnarmi qualcosa. Porto nel mio antro libri, opere, arte, ricordi e persone interessanti e cerco di assorbire da loro il più possibile.
In sintesi? Amo i manga, gli anime, leggere (ho divorato la saga di Eragon, Harry Potter, La Corporazione dei Maghi, e autori più classici come Baudelaire o Rimbaud), disegnare, ascoltare musica (Within Temptation, Sabaton, 3DG, Breaking Benjamin, EXO... la lista potrebbe continuare ma evito).

Cosa odia?
LO SPORT.
E la vita pratica in generale.

Detto ciò, torno al mio antro (il letto. C'ho sonno).

PS: il mio orologio mentale è estremamente difettoso, per cui potrei pubblicare tre capitoli in una settimana e poi scomparire per mesi. Chiedo scusa in anticipo.

Take Me To Love

- Ultimo capitolo

Un giovane e sexy professore di storia dell'arte che ha lasciato il suo passato alle spalle, ma non troppo; un ragazzo introverso, silenzioso, dubbioso della sua sessualità; un adolescente, o quasi, fin troppo ribelle, portato in quel paese per costrizione, non per scelta, costretto a legarsi ad una persona che nemmeno conosce.
Un professore davvero meraviglioso, che senza rendersene conto, ha preso posto nel cuore di un suo alunno ancor prima di provarci, ma troppo accecato dal suo passato per accettarlo.
Dal capitolo 6:
«Non scherzare.»A quelle parole Yuri abbassò lo sguardo, ridendo di scherno.
Stai soffrendo?
«Perché dovrei mentire?»
«Smettila.»
Mi stai odiando?
«Di fare cosa?»
«Sai meglio di me che tra di noi non potrà mai esserci niente.» Il suo cuore, lentamente...
«Victor, io non provo niente per te.» Si stava...
«E io amo mia moglie.» Spezzando.

Le porte dell'inferno

- Ultimo capitolo

Sono passati sei anni da quando Sariel è stato esiliato sulla terra.
Notte dopo notte continua la sua opera di redenzione, aiutando chiunque ne abbia bisogno.
La compagnia di Belial gli è di conforto e il loro rapporto sembra migliorato.
Una vecchia conoscenza del demonio però, con una proposta pericolosa, rischia di far crollare quel delicato equilibrio...
*Sequel di "Il frutto dell'Eden"*

L’avvento causerà rovina in un ciclo eterno di colori – Per tre mesi, noi diverremo cosa unica

{ Season!AU | Summer!Yuuri, Winter!Victor | Perché, Cloud. Perché? }
Il moro gli cinse il collo con il braccio e, stringendosi a lui, gli scaldò la gelida guancia con un piccolo e soffice bacio. Avvicinò le labbra al suo orecchio e gli disse: «Ti prego, amor mio. Non soffrire, non ora che son felice».

Dolore Eros

Victor non sussurra più il suo nome.
Lo grida.
Perché c'è qualcosa che lo blocca, sul ghiaccio, sul letto.
Ma non può immaginare...
E Yuri vorrebbe che non lo scoprisse mai.
Che non venisse a sapere di quanto in realtà lui sia sporco, dentro...

Dalla Luna

Victor Nikiforov, la leggenda vivente, vincitore di cinque Campionati del Mondo consecutivi e cinque finali dei Grand Prix di fila – era nel letto di Yuuri. Il letto accidentato e scricchiolante di Yuuri, con gli adesivi dei Pokémon che si staccavano dalla testata e le lenzuola non lavate.
“Sa di te”, mormorò, cauto e schivo.
Yuuri era sul punto di svenire. Violentemente.
---
O di quella volta in cui Victor scopre il motivo per cui Yuuri non lo ha mai fatto entrare nella sua camera... beh, sappiamo tutti come mai.

Indegno (Worthwhile)

Yuuri non è riuscito a salire sul podio al Grand Prix, ottenendo solo un quinto posto.
Lui e Viktor formano una coppia solida e felice, suscitando nel pubblico curiosità e - talvolta - commenti.
Dopo il Grand Prix Yuuri sceglie di non ritirarsi, ma il fallimento inizia a pesare su Viktor.
La leggenda del pattinaggio si trova così a dover lottare contro l'ansia che lo divora, contro l'incertezza, contro le voci. In poche parole, contro se stesso.
E sarà compito dell'amore salvarlo.
Traduzione dall'originale inglese di surveycorpsjean, con autorizzazione dell'autrice.
Ho inserito la dicitura "what if" perché, dato che Yuuri non sale sul podio, la fanfic si discosta effettivamente dal canon.
"Si sente in colpa, reprime le lacrime mentre spinge i fianchi contro quelli di Yuuri, una volta e una volta ancora – quasi stesse disonorando la Vergine Maria. Quasi avesse versato vino rosso su un abito da sposa.
Le unghie di Yuuri gli graffiano la schiena su e giù, le sue gambe gli artigliano i fianchi, e Viktor si sente morire ancora un po’.
'Non te lo meriti.'"

Non valgono nulla. Null'altro vale nulla...

L'altro si avvicina di poco. «Voglio ballare con te» dice, in un sussurro.
«Cosa?»
«Voglio ballare con te.» Ripete a voce più alta. «Ma vorrei che stavolta non te ne dimenticassi» le sue parole sono flebili, dispersive. Mi arrivano appena.
Lo guardo e ancora una volta mi ritrovo incapace di replicare. [...]

Pensieri notturni prima della finale del Grand Prix

"Be my coach, Victor".
Quattro parole. Spostò lo sguardo dal soffitto al viso di Yuri che dormiva nel letto accanto e le labbra si incresparono in un sorriso: Yuri non ricordava nulla di quella sera in cui quelle quattro parole gli avevano cambiato la vita.

NON MI GUARDARE...

"Da quella volta in cui, sulla spiaggia, mi hai domandato cosa volevo che tu fossi per me, non ho mai pensato ad altri che a te, sai Victor?
Ti sono bastate quelle poche parole per prendere interamente il dominio su di me, sulla mia mente, ogni singolo secondo di ogni singolo giorno."
Perchè tutte noi avremmo saputo benissimo quale risposta dare a Victor, no?

Ruler of Eastern Europe

Era indecente. Indecente, imbarazzante e rumoroso.
Toris sapeva di avere le gote arrossate per un piacere che nonostante tutto stava provando e gli occhi lucidi, con lacrime d'eccitazione impigliate tra le ciglia. Ne era conscio come di quel punto preciso in mezzo alle gambe da cui s’irradiava un calore sufficiente a fargli dimenticare il gelo della stanza buia.
La sala delle udienze, scura se non per le lame rossastre delle braci superstiti nelle torce appese alle pareti, era tra tutti il luogo peggiore per fare sesso. Lituania lo fece presente.
Pwp senza eccessive pretese
[1385, Unione di Krewo]

Insospettabile Peccatore

- Ultimo capitolo

Quando Midgar, principe dei demoni, riesce a sfuggire dalla prigione in cui lui ed il suo popolo sono segregati da secoli, non riesce quasi a credere alla fortuna.
Dovrà ricredersi quando si troverà di fronte Soifhe, il regnante degli angeli.
Quell'inquietante sovrano si rivelerà tutto meno che angelico...
Gli occhi color acquamarina non trasmettevano nulla. Erano vuoti, completamente vuoti. Come specchi su un abisso senza fondo...

Il frutto dell'Eden

- Ultimo capitolo

Il Mondo è cambiato.
Il Paradiso è cambiato.
Sariel stesso è cambiato, tanto che ne ha quasi paura.
Per quello è sulla terra, per cercare un modo per riequilibrare le cose. Ma per farlo dovrà trovare un vecchio nemico e un antico rancore arde nel profondo del suo animo....
Fiction partecipante al contest ''Sesso o amore?'' organizzato sul forum da petite_love e lelle10

Oro e Zaffiro

Intuendo i suoi pensieri, Feliks si sciolse in una risatina sommessa, assottigliando i suoi occhi smeraldo e andando a mordicchiargli divertito il lobo dell’orecchio sinistro –Credevo... avevo paura che tipo… tu avessi dimenticato…- un sussurro nostalgico, inadatto a quel momento.
Toris spalancò gli occhi a quelle parole[...] -Dimenticato... ?- domandò confuso.
-Sono sparito tanto tempo...- rispose Feliks, stranamente serio per una volta, senza mai distogliere i suoi occhi smeraldini da quelli zaffiro dell'altro -Sarebbe stato tipo logico se tu... se avessi voluto andare avanti... che tipo avessi perso... noi...- sottolineò con forza quell'ultima parola, unica che aveva un vero significato.
[...]Toris scosse il capo. Con un gesto istintivo si sollevò leggermente, portando la mano destra dietro la nuca del compagno e tirandolo verso di sé, lasciando che le loro labbra si congiungessero in un bacio. Un bacio che sapeva di lacrime e nostalgia, di secoli di solitudine e amore infinito -Non potevo perderci...- sussurrò quando le loro labbra si separarono di nuovo, a malincuore -C'eri tu a guidarmi...-.

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