C'era una volta una signora che aveva scritto una storia per ridere insieme alle amiche e, dal momento che si vergognava a morte di quello che aveva scritto (in prima persona, dal POV di un OC femminile, tanto per fugare ogni dubbio su eventuali self inserction), l'aveva postata su EFP nella sezione Originali. Tanto nessuno avrebbe fatto due più due e si sarebbe permesso di attribuire una faccia al protagonista, dal momento che lei aveva accuratamente evitato di chiamarlo per nome. Durante un periodo di blocco creativo si era divertita a revisionare interamente la storia, limando le frasi fatte e le espressioni da ficcynara alle prime armi e aggiungendo qualcosina.
In preda alla noia e pesantemente martellata dalle suddette amiche, la tizia aveva pensato di ripubblicarla nella sezione Attori - cast Twilight.
Un coming - out necessario? L'autrice non lo sa ancora.
Quel che è certo è che il protagonista di Favola continuerà a restare anonimo e che la protagonista, quella giornalista di moda e gossip più vicina ai quaranta che ai trenta, continuerà ostinatamente a non chiamarlo per nome.

Si stava stancando di lei.
Questa era la paura che attanagliava Hermione, mentre si lavava di dosso la spossatezza della giornata di lezioni per prepararsi al suo incontro con Draco. [...]
Si stava stancando di lui.
Questa era la paura – no, il dubbio – che attanagliava Draco, mentre si dirigeva al suo appuntamento con la Mezzosangue. Oh, e va bene, la paura, una fottuta ed insopportabile paura. E non gli piaceva avere paura.

*STORIA REVISIONATA E PUBBLICATA SU AMAZON*
Chiara accusò malamente il colpo, sapendo che lui l’aveva azzeccata in pieno. Era proprio così: oscillante tra i grandi autori che studiava e le banali storielle d’amore su cui sognava – libri di scarse pretese, Harmony, fanfictions -, lei aveva dovuto ammettere che la realtà non poteva mai competere con l’immaginazione, e non era riuscita ad accontentarsi, nella sua esistenza. Così, aveva finito per non avercela quasi, un’esistenza: pochissimi amici, con cui non usciva molto, poche relazioni naufragate di fronte alla sua incapacità di amare gli uomini di carne come amava quelli di carta, poco di tutto. Tranne che di parole. E di amore, che finiva per riversare sulle parole.