Ritorno allo shippuden, dopo gli avvenimenti degli ultimi due capitoli. La mia personalissima versione circa il buco temporale che intercorre tra il 699 e il 700. Naturalmente ci saranno lacrime, risate e tanto, tanto Sasusaku. Penso che abbiate capito che faccio veramente schifo nelle introduzioni, quindi vi auguro solo una buona lettura.

dal testo:
"-buon giorno signorina Tsundere- ecco ci risiamo.
-Haruno, Sakura Haruno per favore- lo imploro. Da quando l'ho minacciato mi ha soprannominato “tsundere”. Dice che si adatta perfettamente al mio “carattere” .."
...
"..voglio che tu sia a disposizione di entrambi. Sarai la loro guida. Aiuterai entrambi a dare il meglio e illustrerai loro come funziona. In questo mese dovrei occuparti di cose un po’ più delicate- marca la voce sull'ultima frase. So dove vuole arrivare. Dovrò occuparmi di questioni riservate tra loro e lo stato americano. Inizio a sudare freddo solo all'idea. Non posso fare passi falsi. Non solo verrei licenziata in tronco ma scatenerei una guerra che sarà difficile da sedare.
-ne siete sicuro?- chiedo
-si. In questo anno hai dimostrato di avere polso e grinta. Vedi come me anche i ragazzi sono stati colpiti da quella famosa tempesta. Io allora ero sposato da pochi anni e il più grande aveva 5 anni, mentre il più piccolo era solo un piccolo puntino nel ventre di mia moglie- Perdo un battito. Quindi anche loro sono potenzialmente pericolosi?.."

Sasuke è finalmente tornato a Konoha e chiede a Sakura di partire con lui per la ricerca di un fiore particolare. Fanfiction ispirata a tutto ciò che manca della coppia Sasusaku in Naruto.
Tratto dalla storia:
"Arrivarono prateria sconfinata. Il sole stava tramontando e, per quanto si sforzasse, Sakura non riusciva a vedere la fine dell’orizzonte. Un po’ di vento scombinava i capelli di entrambi ma non faceva affatto freddo, anzi.
“Ci sono pochi fiori qui” annunciò la ragazza “Dev’essere perché l’autunno è alle porte..”
Sasuke attivò lo Sharingan.
“Trovato”"

Prima della nascita di Konoha, in un paese dilaniato da continue guerre tra clan, un ragazzo e una ragazza si incontrano, e giurano di opporsi a un destino già scritto: lei è un'Uzumaki, alleata dei Senju, lui un Uchiha, loro nemici da sempre.

Dal primo capitolo:
Sakura varcò la porta di casa ancora assorta nei suoi pensieri, gli stessi praticamente di ogni giorno, ogni sera, ogni tragitto. Si stava svestendo e preparando per un bel bagno caldo, quando un rumore alla finestra la risvegliò dalle sue riflessioni.
Un piccolo falchetto, appollaiato davanti alla finestra, picchiettava sul vetro per attirare la sua attenzione.
Aprì la finestra e lasciò che il falco le si posasse sul braccio.
«Buonasera Takami, fatto buon viaggio?» disse, sorridendo.
In tutta risposta l’animale si lisciò le penne e le strofinò il becco sul braccio.
"Un altro messaggio da Sasuke-kun, eh?"
Prima Fic in assoluto! Spero di trasmettervi qualcosa attraverso la mia scrittura su una delle coppie che amo di più!

SasuSaku | Canonverse | raccolta di flashfic
1. Perché, di nuovo, si era dimostrata essere una persona migliore di lui.
2. D’altronde, era la via che avevi scelto, e l’amore di Sakura era rientrato inevitabilmente nella lista di cose da sacrificare.
3. Non sapeva spiegarsi esattamente il perché, ma sapeva per certo che quell’orgoglio era per lo più rivolto a Sakura.

Raccolta di flashfic fantasy senza pretese - proprio nessuna - incentrate sul cammino del Team 7 verso una meta che neanche loro sanno di possedere.
Attenzione: fluff, p0rn e demenzialità la faranno da padrone, io vi ho avvertiti.

Sasuke ha deciso di fare ritorno a Konoha. In che modo si evolveranno i suoi sentimenti nei confronti di Sakura e, soprattutto, come sarà andato il loro tanto agognato viaggio insieme?
*
"Lanterne rosa" è una mia storia fatta e finita, terminata da mesi. Ho però deciso di scriverla nuovamente, senza eliminare la precedente versione, a cui sono molto legata.
*
Nella trama saranno presenti anche eventi, personaggi e dinamiche assenti nella precedente versione.

Cosa vedi?
Oltre al mio corpo nudo, tu, cosa sei in grado di vedere?
Sento i tuoi occhi smeraldo percorrermi, indagarmi, desiderarmi.
Il mio respiro inizia a cedere, a farsi pesante, quasi doloroso.
E tu, tu lo sai.

Nel complesso era stato un disastro.
Di sei navi ne aveva persa una e due erano gravemente danneggiate. O almeno lo erano al momento del suo ultimo ordine. Poi la sua nave era stata colpita dai nemici e da lì non sapeva più nulla. Neppure come era arrivata sulla spiaggia, se doveva essere onesta.
Allah doveva aver ritenuto di averla punita a sufficienza negli anni e forse per questo l'aveva graziata dall'annegamento. O, magari, era l'esatto contrario e le serviva ancora viva per punirla oltre. Ma poco le importava.
Era viva e non era stata fatta prigioniera. Questo nella sua scala personale di valutazione era un successo su tutta la linea. Al contrario di quella battaglia che era stata poco meno che uno sfacelo.
[Fa parte della raccolta ArabicAU sul trio Sui/Ka/Ju, è la seconda parte]

Dal testo:
Con indosso solo la biancheria, provò un momento di panico.
Che diavolo mi è venuto in mente?
Esaminò la situazione chiedendosi cosa fosse meglio: stare in una camera di albergo con uno sconosciuto o trascorrere un'altra serata da sola, mangiando un pasto frugale, leggendo un libro ed andando a dormire in un letto freddo?
Almeno per quella notte voleva che qualcuno la stringesse tra le braccia e lui la faceva sentire al sicuro, come non si era mai sentita con il suo ex.
Il rumore dell'acqua della doccia si affievolì, segno che sarebbe tornato a breve, quindi, scostate le lenzuola che sapevano di vaniglia, si ranicchiò sotto le coperte, ascoltando la pioggia che batteva contro la finestra e i tuoni in lontananza.
[SasuSaku][NaruHina][ItaIzu]

La storia comincia sei mesi dopo il capitolo 699. Seguirò pian piano i progressi di Sasuke e le esperienze che porteranno lui e Sakura a diventare una coppia.

"-E' l'ultimo tiro.-
-Allora vedi di non sbagliare.-
Sakura consumò la sigaretta, chiuse gli occhi sporgendosi in avanti per annullare le distanze tra i loro visi e posare la bocca su quella del ragazzo: vi soffiò dentro il fumo e sensualmente introdusse la lingua.
Per un po' lui la lasciò fare: avere su di sé una ragazza così bella che prendeva l'iniziativa lo stuzzicava parecchio.
-Andiamo dentro?- il suo invito, modulato da quella sua voce calda e suadente, la fece impazzire."
Sakura ha 18 anni ed un carattere irrequieto per gli standard imposti dalla società. Trasferitasi in un nuovo quartiere avrà modo di conoscere alcuni ragazzi che, in modalità e tempi differenti, la accompagneranno nella ricerca del piacere, della scoperta e infine anche di se stessa. L’amore però può cambiare ogni cosa e ogni persona. E gli intrighi, quelli sono sempre dietro l’angolo.
Voluptas.
Inventum.
Delirium.
Pairing [SasoSaku] [DeidaraSaku] [HidanSaku] [ItaSaku] - [più avanti sarà presente la coppia SasuSaku]

Sasuke osservò quel corpo nudo e caldo a pochi centimetri da lui ed il cavallo dei pantaloni divenne fin troppo stretto per i suoi gusti.
Era una scena che rasentava il limite dell’assurdo.
E lui la stava fissando ancora, imperterrito, come se stessero facendo tutte quelle cose insieme, dati gli sguardi continui.
Lei inclinò la testa, le pozze chiare sempre riflesse in quelle scure dell’Uchiha e la sua bocca rossa e piena si aprì, con una lentezza estenuante, e le parole riecheggiarono in quel bagno lercio, umido e che puzzava di vomito.
“Scopami…” mormorò, continuando a fissare Sasuke con una sensualità ed un’intensità che gli fecero venire voglia di scansare quel ragazzo e possederla in quell’istante.
[SasuSaku - accenni SasuKarin e SasoSaku]

“Che ne sarà di me, ora?” domandò, senza che nessuno le potesse rispondere.
Era sola.
Ancora una volta.
“Ci ho provato, Ino. Davvero. Perdonami anche tu...” bisbigliò, le lacrime che le sfioravano le guance scavate e pallide.
Aprì con la mano libera il piccolo flacone di medicine accanto a lei, prima di portarselo alla bocca.
C’erano almeno una decina di pasticche, la dentro.
Sorrise, sapendo che di lì a poco, tutto questo sarebbe stato solo un brutto ricordo.
Passò le forbici lungo il polso, con forza, mentre la lama entrava nella carne con facilità, lasciando una scia rosso vivo dietro di sè, che si mescolava all’acqua.
“Sto arrivando...” e rise, ancora una volta.
Il passato, ora, non le faceva più paura.