Essere la moglie di un Saiyan non è un'impresa facile, soprattutto se tuo marito si chiama Son Goku e fa "distratto" di secondo nome. Dopo anni di matrimonio Chichi inizia a sentire il peso delle sue disattenzioni, e ad alimentare le sue insicurezze un uomo del passato tornerà per stravolgere la calma di casa Son. Goku dovrà fare i conti con qualcosa che finora gli è stato sempre troppo facilmente concesso... L'amore.

"«Goku ti rende felice?».
E’ la sua voce morbida a riportarmi alla realtà. Lo guardo confusa, in realtà, sconvolta dai miei stessi ricordi e pensieri.
«Sì…» rispondo flebilmente, continuando a rivedere con crudeltà, me stessa spezzargli il cuore. «Siamo sposati da tanti anni, alcune incomprensioni sono normali…» aggiungo quasi senza riflettere.
«Non eludere la mia domanda».
Mi guarda nuovamente canzonatorio, ridendo. Sembra soddisfatto del mio turbamento.
«Sì, lo sono» rispondo guardandolo, fingendo una determinazione che non convince lui e nemmeno me.
«Quindi se io adesso ti baciassi come ho sempre sognato di fare, mi colpiresti come hai fatto con quei malintenzionati?» domanda a bruciapelo, scrutandomi sornione.
Avverto una scossa colpirmi il petto, squarciarne un nuovo sentiero.
Arrossisco senza parole, senza voce, in preda al panico e a un miscuglio d’emozioni, difficile da definire e gestire.
«…»
Senza interrompere il contatto con i miei occhi, si avvicina prossimo al mio viso. Posa dapprima una carezza sulla mia guancia, osservando i miei lineamenti segnati forse, dall’età. Mi alzo di colpo, sconvolta e sempre più imbarazzata dal suo atteggiamento, dalle sue intenzioni. Imita i miei movimento, e lo ritrovo di nuovo vicino.
«Che intenzioni hai? Guarda che sono una donna sposata e…»"

Ero bella, ero giovane ed ero ebrea.
Se fossi nata in un periodo diverso della Storia, probabilmente questa mia ultima caratteristica non sarebbe sembrata poi così rilevante.
Invece, per mia sfortuna nacqui nel 1923 a Buchenwald nella Germania orientale.
La storia di Heike, giovane ebrea tedesca deportata nel campo di Buchenwald, che sarà protagonista suo malgrado di un amore malsano.

In un frangente simile, l'unico pensiero coerente formulato dalla coscienza comune fu l'elaborazione immediata di un simultaneo - e magari anche efficace - piano di fuga. Solo una delle menti presenti virò verso l'omicidio truculento, e solo una fu abbastanza entusiasta da non pensare a nulla.
Certo era che la visione di Antonio Carriedo Fernandez, mentre ballava a ritmo concitato e si destreggiava in mosse improbabili, sperando al contempo di convincere a fare altrettanto anche tutti gli spettatori a lui davanti, era qualcosa di assolutamente destabilizzante.
Coppia principale: RusAme; coppie secondarie: Spamano, GerIta, FrUk.

Quel letto doveva avere davvero qualcosa di speciale se era riuscito a tenerli legati per così tanto tempo. Aveva assistito, silenzioso e malleabile, ad ogni loro incontro, e aveva seguito con attenzione l’evolversi della loro storia. Tra le sue lenzuola c’erano state sfuriate memorabili, notti piene di giochi e passioni, e anche qualche pianto.
Ma lui non si era mosso. Era rimasto lì, perfettamente immobile, come unico e indissolubile centro del loro piccolo mondo.
- Legata a "L'appartamento Spagnolo" -

Le parole legano, feriscono e rimangono indelebili. Persistono e restano scolpite nell'animo e nella mente. Le mani di Norvegia accarezzano gli angoli del volto di Danimarca, e le palpebre si abbassano leggermente. «Soffri?»
Dedicata al complesso rapporto dei Nordici, intrecciati ognuno da un sentimento comune. {Principalmente SuFin e DenNor. Presenti attimi NorIce e DenSu}

Dopo un numero imprecisato di tentativi andati a vuoto, Natalia ha deciso di fare sul serio, e ha sfidato suo fratello Ivan a sopravvivere il più possibile ai suoi agguati e alle sue advances per un'intera settimana, alla fine della quale in caso di sconfitta dovrà sposare la sua terribile sorella. Riuscirà quindi il nostro improbabile protagonista ad arrivare vivo e ancora una volta scapolo alla fine della settimana?