“Non posso ammetterlo al mondo. Non posso ammetterlo alla persona di cui sono innamorato...
Non posso nemmeno ammetterlo a me stesso.
Non posso essere gay...”
Il ragazzo dagli occhi azzurri lasciò cadere il quaderno a terra, tenendo essi spalancati dritti davanti a se e la bocca semi aperta.
(LARRY)
ATTENZIONE: IL RAITING ROSSO INIZIERA' NEL SECONDO CAPITOLO.

Quella sera, a quella festa. il suo destino cambierà per sempre.
Harry/Louis e Zayn/Liam con la partecipazione di Ed Sheeran.

[V parte Car Wash; Ziam, menzioni Larry e Nosh]
Dal testo:
Erano due settimane che aveva chiuso i rapporti con tutti, tralasciando le chiacchiere con Josh durante gli allenamenti, e si sentiva ad un passo dall’esaurimento quando sentiva la voce allegra di Zayn al telefono.

Sono come un uccello in trappolato nella sua gabbia,il capitano di una nave senza bussola, di un lucchetto chiuso senza la chiave.
Perché Louis è la mia bussola, è la mia chiave, è la mia libertà.
Ora che me lo hanno tolto, sono vuoto, intrappolato in me stesso.
LARRY
Se siete omofobi, o non credete in larry,vi consiglio di non leggere,se siete qui per insultare cercatevi un'altra storia.
Grazie

Harry e Niall vivono in un appartamento,che più di un appartamento sembra una topaia,Harry è un fattorino delle pizze (e una la sbatterebbe decisamente in faccia a Louis)
Louis e Zayn sono figli di uomini importanti di Londra,ricchi,viziati e Louis pensa che Harry dovrebbe proprio rivedere i suoi gusti di moda,o perlomeno buttare quell'orrendo cappello.
Liam si trova sempre in situazioni scomode,sempre nel luogo sbagliato al momento sbagliato,eppure per una volta pensa che sia andato bene così.
Anche se probabilmente quella sera,quando tutti scappavano dagli sbirri causa erba,nessuno la pensava così.
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Sentii una lieve pressione nella mia tasca anteriore e poi le sue parole.
-In questo momento hai quaranta grammi di erba nei pantaloni,quindi ci sei dentro!- Gridò. Aveva una voce nasale,chiara.
-Devo costruirti una rampa di scale? Salta cazzo!-
-Magari non ci riesco,idiota!- Poi prese due grandi respiri -Senti,non puoi capire,tuo padre non è uno dei senatori di Londra! A chi importerebbe se ti prendess...- In quel momento gli sbirri comparvero davanti al vicolo.
Mi piegai posando le ginocchia e i gomiti sull'asfalto
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• Larry
• Ziam
• [accenni Zouis]

Tratto dal testo:
" ‘Attento che ti scotti’ gli ripeteva sempre la madre, durante le loro vacanze estive in Italia.
Harry era un bambino, e non le dava mai ascolto, anzi, la guardava, sorridendo in segno di sfida.
Poi girava di nuovo il viso e, sdraiato supino, con un occhio chiuso guardava quella palla di fuoco, e alzava un braccio, cercando di afferrarla, allungandosi più che poteva.
La sera, quando tornavano a casa, Anne gli doveva sempre spalmare la crema dopo-sole, quella celeste e fresca che dava subito sollievo.
Lo rimproverava, ‘ti avevo avvisato’ gli diceva, mentre Harry, un po’ dolorante e un po’ fiero della propria abbronzatura, poggiava un dito sul suo petto rosso, per poi ammirare il segno bianco appena lasciato. "
[Louis Harry]

La vita di Louis William Tomlinson era piuttosto semplice: famiglia semplice, amici semplici, una casa semplice con un piccolo e semplice giardino in un paesino semplice, la piccola Doncaster. Era sempre stata così, assolutamente, noiosamente normale. Ma Louis non l’avrebbe cambiata per nulla al mondo. Perché se c’era qualcosa che lui detestava, erano proprio i cambiamenti. Lo spaventavano da morire. E fu per questo che quella mattina di metà giugno, si sentì come se gli fosse crollato il mondo addosso.
[Larry, what else?]

Lei, attrice
Loro, cantanti...
Erano grandi amici, ma sapevano che tra di loro non sarebbe mai potuto nascere qualcosa di più oltre l'amicizia, per questo avevano preso questa decisione, ma a quanto pareva le persone che li circondavano non erano di quello stesso parere...
era sbalordito quanto l'amico nel vederla lì, soprattutto, perchè aveva una cotta per la giovane attrice dal momento in cui l'aveva guardata per la prima volta negli occhi, ma aveva sempre preferito tenersi tutto dentro, per paura di essere respinto o peggio, di poter litigare con uno dei suoi migliori amici!

“Cosa gli è successo?” domanda in un sussurro.
“E' sopravvissuto in un incidente d'auto. E' solo al mondo ora, i suoi genitori sono morti e non ha parenti: sappiamo le sue informazioni grazie alle informazioni ricavate dalle ricerche basate sulla sua carta d'identità. Non ha parlato nemmeno una volta, troppo scosso dall'incidente.”
Louis annuisce, accarezzando con l'indice il dorso della mano bianca e sospira.
“Ti prego Louis, torna domani.” lo supplica la donna. “A quanto pare hai qualche effetto su di lui e vogliamo che stia bene questo povero ragazzo.” sussurra sconsolata.
“Per quanto tempo rimarrà?” domanda portando gli occhi in quelli della donna.
“Una settimana ancora.” risponde la dottoressa Smith sospirando. “E dopo?” domanda ancora.Silenzio. La donna fissa il ragazzino per poi abbassare lo sguardo.
“E dopo finirà in un orfanotrofio.” risponde con dell'amaro in bocca per poi uscire dalla stanza.
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“Torno domani per lui.” le sorride indossando il cappotto per poi incamminarsi verso le scale.
“Harry, si chiama Harry!” le urla dietro l'infermiera facendolo bloccare in corridoio.
“Harry..”

Oltre ad aver subito la perdita dell'uomo più importante della mia vita, mio padre.
La mia vita non è mai stata tutta rose e fiori.
Sopratutto se ci aggiungiamo: essere il bersaglio preferito del ragazzo più arrogante di tutta la scuola, Zayn Malik.
A prima vista può sembrarti un'egoista, altezzoso ragazzo tutto preso da sé.
Così aggressivo da sentirsi quasi 'il dio sceso in terra',
Ma solo imparando a conoscerlo capisci che è anche peggio.
Viene sempre affiancato da altri quattro delinquenti che lo seguono come dei cagnolini.
Io sono Lizzie Coleman, soprannominata Liz e questa è la mia vita,
Anzi questo è quello che io chiamo 'incubo'.

"Chi è il prossimo pollo da spennare?”
“Sono i Tomlinson. Hanno cinque figli. Due gemelle di sei anni, Daisy e Phobe, Felicity, detta Fizzy di dieci, Charlotte o Lottie di tredici e infine il famoso Louis, di ventidue. Dovrai fare da tutrice alle figlie. Penso tu possa farcela, insomma, adori quelle piccole pesti e a scuola andavi bene.”
“No no, io non lavorerò per uno stupido viziatello del cazzo che va in giro canticchiando canzonicine smielate.”
“Luce dei miei occhi, vai a preparare le valige che domani mattina alle nove devi essere lavata e profumata per intrapendere un nuovo viaggio. Baci stellina”

Louis Tomlinson è un tipo abitudinario, un imbranato e un nerd. Frequenta ogni giorno lo stesso bar, in cui Harry Styles lavora come barista, che conosce tutte le sue abitudini.
Accidentalmente, uno dei due si perderà nel mondo dell'altro, senza più trovare via d'uscita.
[Attenzione, Larry.]

Alexandra Evans, a causa di gravi incidenti dovrà andare a vivere a casa di Anne, con suo figlio.
Il ragazzo farà di tutto per conquistarla solo per sfizio personale, e quando riuscirà a renderla sua si renderà conto di aver causato un grande problema alla diciassettenne, Alexandra.
Infatti, lei ha un ragazzo, che quando verrà a trovarla, li beccherà con le mani nel sacco.
Ci saranno risse, incidenti, pianti, preoccupazioni, tristezza. Ma soprattutto, ci saranno tradimenti e amore.
APRITE E LEGGETE PER APPROFONDIRE GLI 'INCIDENTI' DI ALEXANDRA :)

Louis era un attore giovane, di 21 anni, che era riuscito a diventare famoso in pochissimo tempo. Credeva, o almeno sperava, che il motivo della sua fama fosse grazie al suo modo di recitare, ma la verità era che aveva tutte quelle fan principalmente per il suo aspetto. Era strafottente, menefreghista, arrogante, sicuro di sé, era bellissimo, impossibile da non notare.
La cosa che però lasciava piacevolmente perplesso Louis, era che Harry si comportava in modo assolutamente normale con lui. Ormai anche gli amici di vecchia data lo trattavano con una particolare riverenza, invece Harry parlava con lui, scherzava, lo prendeva in giro, nel modo più naturale possibile.

-TRATTO DAL TESTO-
Quella giornata era cominciata sotto il frastuono del temporale, la mia più tremenda paura.
Nessuno lo sapeva, non perché non volevo che lo sapessero, ma perché nessuno parlava con me. Tutti mi deridevano. Io passavo fra quei corridoi sentendo le voci degli altri ragazzi ridere di me, vedendo le dita puntate contro di me, per poi ritrovarmi come ogni santa mattina davanti a quel ragazzo.